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Topics - Platino

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Anch'io Scrivo poesia! / Io, perché ancora scrivo
« il: Giugno 11, 2022, 14:57:53 »
Io, perché ancora scrivo? (27/08/04)


Avanti, stanco tra le righe,
resistendo al desiderio
di riposare, di abbandonare
quel fuoco che dentro arde,
dove in parole trasferisco,
convergo e trasformo
l’eterno umano tormento.

PS: C'è una data, accanto a una domanda. La risposta, quanto segue.

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Sentimentale / Laura Nona corsia
« il: Giugno 04, 2022, 16:14:40 »
Laura
Nona corsia

Laura, una volta chiusa l’auto, si diresse all’ingresso della casa. Aprì la porta, entrò e io dietro Lei. Udii solo la chiusura della porta da parte di Lei, l’accendersi della luce, il rumore della sua borsa appoggiata sul tavolo. Dopo, ero già preda dell’abbraccio, dei baci di Laura. Una furia emotiva incontrollata mi stava strapazzando, senza scampo, sia dal lato fisico come passionale. Stretto da Lei, ricambiai lasciandole manco respiro a risposta della provocazione, ma di sentimento imprevisto che ci stava divorando a vicenda. “Siamo pazzi?” chiesi tra un bacio e l’altro. “No, noi stessi, quanto ci manca o solo scontato per i più.” Al solito, Laura mi spiazzava con poche parole. Mi trascinò quasi di peso sul divano. Ero in evidente difficoltà da uomo e da maschio. Mi stava nel frattempo spogliando, le sue mani lungo la schiena a sfilarmi la polo. Feci altrettanto togliendole la maglietta, finita a lato sopra la mia polo, lasciando libera vista al reggiseno imbottito che cadde subito dopo sbottonato da me, dietro. “Che seno!” commentai prendendolo tra le mani. “Teso, perfetto nella sua misura.” aggiunsi dopo. “Dario,mi prendi per i fondelli, non ho un bel seno!” Era il suo punto debole da femmina e donna, l’avevo oramai capito. Piccolo sì, ma quasi marmo da quanto sodo come lo descrissi. “Dario, sei sincero?” Domandò. “Si.” Dopo fui ancora preda ancora di baci e carezze ovunque, era inarrestabile. La difesa non facile, era controbattere in ogni forma. Il divano però non era il posto migliore per questa battaglia oramai senza tregua. Laura propose la camera da letto, al piano superiore per proseguire. Annui, lasciandola libera del mio abbraccio. Mentre mezzi svestiti, ero dietro Laura lungo le scale, riflettei che anch’io avevo problemi di taglia. Non mi ero mai definito un uomo particolarmente dotato ma nella norma o meno, chissà cosa si immaginava o si aspettava Lei, pensai mentre già eravamo in una delle camere da letto. Laura mise socchiuse le finestre. Una piacevole penombra invadeva adesso la stanza e caratterizzava l’atmosfera. Laura notò subito questa mia incertezza. ”Cosà c’è Dario? Ti stai tirando indietro? Hai sensi di colpa, scrupoli o pregiudizi verso di me per quanto andiamo a fare? Lo vogliamo entrambi mi pare.” Disse mentre a fianco del letto si sfilava pantaloncini e mutandine. Il suo pube era ora a nudo e invitante, difficile non ammirarlo come desiderarlo. “No, Laura anch’io ho una parte del mio corpo che non accetto in pieno.” Laura, mentre si sfilava ora scarpe e calzini, disse:” Posso immaginare cosa e come valutare allora.” Si avvicinò, le sue mani ebbero presto vittoria sulla mia cintura, sfilandomi poi i calzoni. Seguirono calzini e scarpe. “L’importante è quanto c’è a monte non a valle, in ogni senso. E’ la qualità non la quantità a fare testo, giusto? ” Commentò sorridendo mentre già mi accarezzava l’erezione attraverso le mutande, per poi abbassarle. Caddero subito anche queste sul pavimento, mentre brividi percorrevano tutto il mio corpo. “ Non mi pare ci siamo problemi qui.” E detto questo Laura mi invitò a salire sul letto, subito dopo raggiunto da Lei dietro e … Quanto accadde dopo, fu scoperta dell’altro/a con delicatezza nel farlo , non solo fisicamente. La precedente foga e irruenza lasciò da subito spazio a calma e spensieratezza, più spesso accompagnate da parole che gemiti. Sensazioni descritte in presa diretta tra noi, quasi a specchio. Tornammo padroni dei nostri corpi ma non delle menti, sempre affamate come generose di emozioni e sensazioni riesumate, a cui togliere polvere … Saltammo anche il pranzo, sazi di altro. Fu difficile per entrambi, alzarsi da quel letto, testimone tormentato quanto silenzioso di quanto consumato.   

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Sentimentale / Laura Ottava corsia
« il: Giugno 03, 2022, 11:33:22 »
Laura
Ottava corsia

L’indomani, durante l’orario di sportello, cercai spesso Laura se vicino alle casse ma nulla. Alla fine del mio orario le mandai un SMS di saluto e possibilmente di vederci, avevo ancora il ricordo intenso di quanto accaduto il giorno prima. Rispose che non era venuta al lavoro, il figlio minore stava poco bene ed era stato necessario portarlo dal medico. Imprevisti o situazioni, comunque, di cui tener conto nella nostra e oramai confermata relazione parallela, riflettei. Poteva accadere anche per me, conclusi. Avevo comunque in mente la proposta come la richiesta esplicita di Laura di arrivare presto all’amore completo tra noi. Dovevo organizzarmi bene e non in modo scontato, avevo imparato anche questo di Laura. Non in una fredda stanza di albergo o motel, pensai a un bel agriturismo con camere che conoscevo sulle vicine colline. La scusa per un giro e il gioco come sorpresa sarebbe stato fatto. Ma al solito avevo fatto i conti senza l’oste: Laura nel successivo messaggio, lo dimostrò nuovamente. “Non preoccuparti, risolvo in casa e trovo nuovamente tempo per te, per noi.” La parte finale diceva tutto, la rilessi più volte per convincermene. Già all’indomani Laura rientrò al lavoro sul turno mattutino. L’attesi al termine di questo al parcheggio dipendenti. Avevamo pochi minuti a disposizione. “Trovati una intera giornata libera per la prossima settimana. Ho voglia di una gita in collina tutta per noi.” Propose. Sembrava fatto apposta per la mia idea, riflettei dentro di me. “Facciamo giovedì, che ho orario continuato allo sportello ma chiederò ferie.”. “D’accordo, lo farò anch’io allora.” Rispose Laura mentre saliva in auto. Non mancarono comunque veloci incontri o SMS tra noi, l’attesa era percepibile come anche un certo timore di una possibile delusione. Per ovvi motivi, avevamo scelto di trovarci altrove dal centro commerciale quel mattino. Laura mi stava già aspettando in fondo al parcheggio della stazione dei treni quando arrivai. Era in piedi accanto alla sua utilitaria, sembrava una ragazzina in maglietta e pantaloncini corti. Fu questo il complimento che le rivolsi immediatamente ancor prima del saluto. Come risposta ebbi la solita accusa di falsa adulazione e galanteria gratuita nei suoi confronti. Era la prima volta che vedevo a nudo le sue gambe: lisce, dritte, senza un filo di cellulite. Si, poteva permettersi quei pantaloncini a quarant’ anni. Laura si accorse subito anche di questo mio evidente apprezzamento. “Dario, sono una donna come tante altre. Cosa hanno di speciale le mie gambe?”. “Nulla. Splendide.” Risposi, ma avrei voluto coprire di baci quelle gambe, l’appuntamento era però solo rimandato di poco. “Dai sali su, che ci muoviamo!” Mi incitò subito dopo. Questa richiesta mandava a monte ogni mio possibile piano. Cercai di insistere, Laura fu irremovibile, ci si muoveva con la sua auto. Cosa aveva in programma allora? Mi domandai lungo il tragitto una volta partiti. Mi era sempre più difficile lasciare lo sguardo dal tutto di Lei. Ricambiava ogni volta, anche semplice sguardo, in preda a quel particolare piacere di essere voluta, accettata e desiderata in ogni sua espressione, anche nel silenzio. La strada non era facile, saliva tortuosa tra le colline, evitai pertanto di attirare spesso l’attenzione di Laura dalla guida, sebbene più volte la sua mano lascio la leva del cambio per posarsi sulla mia coscia, senza mai salire oltre, la mia eccitazione era evidente sotto i pantaloni. Non volevo lo fosse anche palpabile, sarebbe stato pericoloso in ogni senso, data la situazione. Sembrava però a suo agio, conoscerla bene quella strada. Lo intuì più tardi perché, quando lasciato alle spalle il paese che aveva dato a destinazione, svoltammo per una strada sterrata che si snodava tra filari di viti. “Non avrai mica intenzione di andare in camporella ?” Chiesi, conoscendola capace oramai anche di questo. Non rispose, sorrise a questo mio timore. La strada fini da li a pochi metri dopo, in un cortile davanti a una vecchia casa colonica, dove parcheggiammo. “Se vedono la mia auto non si preoccupano, qui non ci disturba nessuno. E’ la mia casa natale, noi figli l’abbiamo ereditata assieme alle vigne qui intorno. Ora scendi però.”

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Sentimentale / Laura Settima corsia
« il: Maggio 29, 2022, 21:37:22 »
Laura
Settima corsia

Percorremmo in breve, quei pochi chilometri per arrivare al fiume. Una volta fermati, Laura prelevò dal bagagliaio dell’auto, una coperta. Le chiesi il perché della coperta.” Ci troviamo un luogo tranquillo e ci fermiamo. Non mi piace molto camminare, già lo faccio troppo per lavoro. Mica sono seduta alla scrivania io...”. Al solito pungeva, non replicai. Mi avviai con Lei a fianco verso l’ingresso del parco. Entrati, ci avviammo lungo il sentiero a percorso predisposto lungo la riva del fiume. Altre persone stavano passeggiando, oppure si godevano panorama e pace sulle panchine oppure sdraiate a terra. Arrivammo così su un prato che dava sull’ansa del fiume e ne permetteva anche la visione di un lungo tratto a monte come a valle. Laura senza dire nulla, allargò la coperta sull’erba e si accomodò sopra, invitandomi a fare altrettanto.” Vieni, non ti mangio mica!”. “Sono indigesto!” Risposi a tono, sorridendo e sedendomi accanto a Lei. Una strana sensazione, quasi di eccitazione mi investi, sentendola cosi vicina fisicamente a me. Mi liberai della giacca, che finì accanto. Lei venne subito a contatto di natiche con un rapido gesto. La guardai nel viso, mai quei due occhi azzurri e quasi diabolici erano stati così vicini. Ero perso in quello sguardo. In un attimo mi ritrovai le sue labbra sulle mie. Sorpreso, non volli però respingerla, anche perché il suo braccio mi aveva già stretta a se. Il nostro primo bacio. Fu già sensuale, lungo, atteso, desiderato, voluto e realizzato da entrambi. Non ebbi reazione quando mi lasciò dalla presa. Laura mi guardava a lato compiaciuta e appagata di quanto fatto, la sua lingua continuava però ad accarezzare le labbra, chiaro segno che non era ancora sazia. Il tutto sembrava qualcosa di programmato con cura da parte sua. Lo chiesi, da Lei in risposta un nuovo abbraccio e un bacio ancora più profondo, a cercarmi dentro. I suoi seni contemporaneamente premevano sul mio petto, una sorta di piacevole asfissia. Ricambiai con passione, allungai anch’io il braccio intorno a Lei. Ci staccammo nuovamente, appagati. “Laura, cosa abbiamo fatto?”. “Nulla, io ciò che desideravo. Tu non lo volevi? Non mi pare ti sia tirato indietro. Qualcosa che manca a entrambi allora, non un mio capriccio.”. Fu l’esplicita risposta di Lei, mentre si liberava della sua giacca, che finì a lato della mia. La mia attenzione ora era attirata dal reggiseno chiaro che si vedeva chiaramente sotto la maglia. Era a balconcino, semplice a sostenere i seni di Laura, che notò subito la nuova direzione del mio sguardo. “Ti piacciono? Per la mia corporatura sono piccoli, il mio cruccio. Nemmeno le gravidanze mi hanno aiutato.” Ammise senza farsi problemi. Pur valutando una seconda o massima scarsa terza taglia dalle dimensioni, stuzzicai Laura: “Io non ho nulla da obiettare, ma chissà senza l’imballo!”. Provocai la risata in Laura, mi piaceva vederla sorridere alle mie battute,aggiunsi. ”Guarda che non gradisco silicone.”. “Non preoccuparti, sono tutta al naturale. Avrai modo di apprezzarlo se vorrai.” Questo suonava già di esplicita proposta di andare ben oltre tra noi. “Laura non vuoi perdere tempo insomma.” Dissi, Laura si fece nuovamente seria “Amo questa nuova emozione, la sensazione che sono ancora capace di suscitare interesse, come donna e come femmina. Mio marito è scontato oramai, io no. Voglio ancora sentirmi desiderata e appagata, sotto ogni profilo.”Strinsi Laura nuovamente a me, le nostre labbra si unirono ancora, a cercare i brividi persi da tempo per entrambi. Sebbene preso dall’intrigante situazione, mi accorsi delle occhiate non troppo benevole e critiche che ci venivano rivolte da chi passava sul sentiero vicino. Lo sussurrai a Laura, ricordandole che non eravamo due adolescenti al primo amore ma due persone adulte e mature. Fu difficile fermarsi,Laura aggiunse poi: “La prossima volta ti voglio mio fino in fondo, magari in un posto più tranquillo e riservato.” Sembrava tutto un sogno, ma era reale, palpabile sotto ogni punto di vista, quanto stava accadendo. Restammo sdraiati a lungo, l’uno accanto all’altra, mano nella mano mentre i discorsi si intrecciarono nuovamente, liberi come ci si conoscesse da tanto tempo. Non ci accorgemmo del tempo se non quando interrotti dallo squillo del cellulare di Laura. Rispose, riconobbi una voce maschile all’altro capo. Non intervenni, lasciai Laura parlare senza problemi. Quando chiuse la comunicazione, mostro subito una chiara delusione. “Ti riporto indietro, devo tornare a casa in breve.” Non chiesi il motivo preciso, mentre ci si ricomponeva. In silenzio sino alla sua auto e senza troppe altre parole arrivammo al parcheggio del centro commerciale. Ci salutammo frettolosamente, quando scesi alla mia auto. Con il gesto che mi avrebbe chiamato presto, si allontanò velocemente verso l’uscita. 

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Sentimentale / Laura Sesta corsia
« il: Maggio 25, 2022, 19:38:32 »
Laura
Sesta corsia

Nei giorni a seguire, grazie a questo, non mancarono occasioni volute da entrambi, per trascorrere tempo con Laura vicino. Sempre in luoghi e tempi diversi, legati ai suoi turni di lavoro e ai miei orari di sportello, ai troppi occhi sempre presenti anche in un centro commerciale e non sono solo le telecamere. Incontri davanti a un caffè o un aperitivo nei vari bar presenti all’interno del centro, oppure all’esterno nel piccolo parco adiacente al parcheggio principale. Non si andava oltre ai pochi minuti, ma ben presto ci accorgemmo che non erano più sufficienti a scoprirci a vicenda, a conoscerci meglio in tanti particolari, nell’interesse reciproco oramai, palese e riconosciuto. Era venerdì mattina vidi Laura impegnata davanti alle casse nel sistemare alcuni espositori. Le mandai un messaggio per vederci. “Ci sei per la pausa di mezzogiorno? Dove?” Fu il testo inviato.” Non mi basta più. Voglio più tempo da trascorrere insieme a te. La prossima settimana come sei messo?” Domandò nella risposta. Arrivò la mia replica subito dopo quella proposta diretta” Io faccio sempre fino alle 14.00”. Lo trovi un pomeriggio per noi?”. Riflettendoci, non sembrava strano per come proseguiva la cosa. Decisi per il lunedì successivo, giorno in cui normalmente coprivo pure il turno pomeridiano. Proposi uno scambio col collega per lasciarmi così libero di incontrare Laura. Questi accettò e subito mandai conferma a Laura. “Ci troviamo alle 14.30 all’uscita sud del parcheggio, quella che porta all’autostrada. Poi ci muoviamo con la mia auto”. Detti conferma, cosa volesse fare o dove volesse andare fu dubbio che mi accompagnò lungo tutto il week end nell’attesa. Feci in modo di non farlo notare a mia moglie. Il lunedì pomeriggio, finito allo sportello, andai in anticipo all’appuntamento prestabilito. Riconobbi subito l’utilitaria di Laura, era già ad attendermi al volante. Parcheggiai accanto, chiusa la mia auto, salii su quella di Laura, che mi salutò con un largo sorriso. Notai subito il suo abbigliamento, vestita di una giacca leggera arancio, una maglia traforata dello stesso colore lasciava intravedere sotto il reggiseno nero. Riconobbi subito anche i fuseaux neri comprati insieme, ai piedi un paio di scarpe da jogging sempre nere. Così vestita, non dimostrava la sua vera età, con una sottile, voluta provocazione fisica.” Senti, visto questa giornata di sole, vorrei andare al fiume. Da tempo non ci vado, dicono che il nuovo parco realizzato recentemente sia molto bello.”. Questa proposta di Laura interruppe le mie riflessioni. Accettai, Laura avviò il motore e si diresse all’uscita del parcheggio. "Allora mi stanno sempre bene i miei fuseaux nuovi?” Domandò, notando la mia curiosità e interesse. “Si, ti stanno benissimo, come non posso ammetterlo? Poi così vestita ti darei anni di meno...”. Subito fui accusato di nuova adulazione e falsa galanteria, poi il discorso proseguì su argomenti meno pericolosi oramai con Laura.

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Anch'io Scrivo poesia! / Fantasia
« il: Maggio 21, 2022, 16:56:17 »
Fantasia

Fertile madre,
grembo delle idee
nell’umana capacità
di tradurre in materia.
Labirinto infinito,
non sterile malattia
dal presente, condannata
a inutile deposito
di sogni e utopie.

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Sentimentale / Laura Quinta corsia
« il: Maggio 21, 2022, 16:49:47 »
Laura
Quinta corsia

Il giorno dopo, nel pomeriggio, una volta terminato l’orario allo sportello, decisi per una visita al nuovo punto vendita di una nota catena di abbigliamento. Aperto da poco, avevo evitato di proposito la ressa e curiosità iniziale dei primi giorni, ritrovandomi con pochi clienti oltre ai commessi all’interno. Ero intento a valutare il colore fra due camicie, il prezzo era interessante come la qualità del tessuto.” Dario, quella azzurro chiaro ti sta meglio, s’intona su tutto con la sua riga.” Giudicò una voce da dietro, che riconobbi subito. Mi voltai, trovandomi Laura a schiena di me. Completò la sorpresa con un largo sorriso di saluto. “Anche tu qui?” Chiesi. “Debbo pur vestirmi anch’io, mica vado in giro nuda!” Apprezzai la battuta, quando Lei rapidamente aggiunse. “Mi fai compagnia? “Non potevo avere proposta migliore per averla accanto. “Sicuramente, ti devo il consiglio.” Riposi così l’altra camicia sullo scaffale, mentre Laura era già in direzione del reparto donna. Seguendola, arrivammo in fronte allo scaffale dei fuseaux, dove iniziò a cercare. Ne prese un paio di colore nero. “Ti piacciono questi?” Chiese. Risposi di sì. “Li vado a provare.” Disse Laura andando verso i camerini di prova. Entrò nel primo disponibile per uscirne poco dopo. Guardandola meglio, ebbi un sussulto. Talmente aderenti e stretti sulle sue gambe, salendo, lasciavano ben poco all’immaginazione dell’intimità esterna di Laura, evidenziandola attraverso le mutandine. Stavo per farlo notare, quando Laura mi anticipò.” Lo so e ho già visto. Non sarò una modella ma del mio corpo non mi vergogno!” Aggiungendo” Tranne di una cosa …” Non feci ulteriori domande sull’argomento. Laura si girò più volte davanti allo specchio, effettivamente le stavano bene, tranne quel dettaglio particolare. Rientrò in camerino per rimettersi i propri calzoni. Uscita, disse che non aveva altro da vedere. Mentre ci avvicinavamo alla cassa, le proposi di andare fuori, all’esterno dell’edificio, ma in realtà scusa e luogo tranquillo dove poter continuare la nostra conoscenza o meglio approfondirla. Lei intuì la cosa, accettando l’invito. Ci ritrovammo poco dopo seduti su una panchina, all’ombra di alcune piante. La giornata era gradevole, calda e imprevista in quanto stava accedendo. Una volta seduti, i nostri occhi si incrociarono più volte nel silenzio, rotto solo dal rumore proveniente dall’interno del centro commerciale. “Come già visto, sempre attento nei particolari di una donna. Ma lo fai con tutte o debbo ritenermi fortunata?” Esordì Laura non disinteressata alla cosa, fissandomi. Nuovamente messo in difficoltà con una semplice domanda. Dovevo starle alla pari se non volevo continuare a ricevere la sua attenzione e ironia. Ci voleva una risposta diretta, colorata come esplicita.” Laura sei tu stessa a offrirmi la possibilità, attraverso il tuo modo di fare. ”Era la verità, lo apprezzò e non stupita. Sottolineò questo nella replica.” Sono un carattere facile per chi impara a conoscermi a fondo, non fermandosi alle apparenze.” Ero nuovamente spiazzato, cosa voleva realmente dire in queste parole, dove percepivo voluta provocazione? “Se i contenuti sono pari all’apparenza, l’affare è fatto!” Risposi. Laura scoppiò a ridere, accusandomi di falsa adulazione sul suo aspetto.” Non sono mica una modella” Commentò in maniera seria. La conversazione proseguì poi su altri argomenti, fino al momento che con disappunto di entrambi, Laura doveva avviarsi allo spogliatoio per il turno serale del supermercato. L’accompagnai fino all’ingresso riservato al personale. In rubrica del telefonino avevo però ora il suo numero, nella sua, naturalmente il mio.

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Anch'io ho scritto un aforisma / In una donna...
« il: Maggio 10, 2022, 11:10:32 »
"In una donna, lo sguardo è più pericoloso di tutto il contorno, soprattutto quando triste."

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Sono sempre stato persona poliedrica di idee come pensieri, anche nei mezzi per trasmetterle. Uno di questi, è sempre mia passione e amore, nato infantile a stantuffo, cresciuta adolescente e poi maturo a cartuccia. La sento donna tra le mani, anzi tra le dita, dai nomi più strani o conosciuti. In questo mio harem, troviamo Montegrappa, Aurora, Watermann, Parker, Lamy, Pelikan e tante altre, fide amanti in quel sottile piacere, di scrivere a inchiostro sulla carta. Non è questa fredda tastiera...

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Sentimentale / Laura Quarta corsia
« il: Aprile 30, 2022, 20:45:18 »
Laura
Quarta corsia

Fui sincero da subito. “Mi hanno colpito i tuoi occhi azzurri e la tua presenza. Non passi inosservata, signora o signorina che tu sia.” “Signora, mamma e moglie.” Replicò diretta Laura, non sorprendendosi delle mie ammissioni sul suo aspetto. “Anche tu hai una discreta figura.” Ammise Laura, aggiungendo “E il tuo nome?”. Mi presentai velocemente, aggiungendo di essere marito e padre anch’io. “Non mi vergogno però con questo nel volerti conoscere.” Laura con una di quelle risposte secche e dirette, che imparai ben presto a conoscere, rispose: “Mica è un peccato. Ci è forse proibito o impedito? "Il dialogo era oramai più che amichevole tra noi. Non mi pareva vero, senza troppi sforzi, voluto e condiviso da entrambi. Laura continuò: “Dario, lo sai che sei di una sfacciataggine unica e altrettanto imbranato con le donne? Di solito non mi fido di nessuno al primo impatto, anche se mi lavora accanto o meglio di fronte.” Questa sua sottile ironia mi dette al momento di che pensare. Indirizzai però il discorso su altro, il motivo per cui ero arrivato alla filiale del centro commerciale, accettando la riorganizzazione interna alla mia banca, l’imposto trasferimento nonostante la minor comodità e orari più lunghi. Espressi la mia contrarietà al tutto, ma il lavoro mi era necessario. “Io invece sono tornata al lavoro dopo che i figli sono cresciuti. Ho sempre fatto la commessa ma in piccole realtà. Ho ripreso e accettato attraverso un’agenzia interinale, poi mi hanno proposto di passare fissa. Qui è tutto molto più complesso, pianificato spesso incongruente nei compiti. I miei turni non sono mai regolari, spezzati o interi che siano.” Un suo disappunto sulla flessibilità richiesta era evidente. Successivamente parlammo delle nostre famiglie, di figli e in parte, dei rispettivi partner. Intuii però che qualcosa non funzionava al meglio per Lei come per me sull’ultimo aspetto. Non approfondimmo l’argomento, visto che Laura aveva iniziato a osservare più volte l’orologio sul telefonino. Immaginavo al pari mio, avesse anche altro da fare o impegni in attesa. Notai che come me non portava la fede al dito. Mi proposi così di accompagnarla alla sua auto, dopo aver pagato le consumazioni. Continuando i nostri discorsi lungo il tragitto tra i vari negozi e corridoi, ci ritrovammo davanti alla sua utilitaria nel parcheggio dipendenti, salutandoci come due vecchi amici. La guardai partire per uscire sulla statale, non senza notare ancora il suo sguardo verso di me attraverso il specchietto retrovisore. Raggiunsi la mia auto, ora mi accompagnava una sorta di soddisfazione ed emozione, sconosciuta da tempo. 

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Sentimentale / Laura Terza corsia
« il: Aprile 30, 2022, 20:33:03 »
Laura
Terza corsia
 
Rientrato con la spesa nel mio ufficio, mi ero seduto allo sportello in maniera strana, quasi con entusiasmo, pensando a cosa sarebbe accaduto se veramente Laura avesse mantenuto la promessa. Rispondevo alle richieste dei clienti in maniera allegra e divertita, non era da me comportarmi così quando ero tutto preso da versamenti, acconti, prelievi, conti correnti, prelievi e bonifici. Ero solo, il mio collega era uscito in pausa. Più volte guardai nervosamente l’orologio, le 14 erano passate da un pezzo, la mia speranza e desiderio lentamente si dissolvevano col trascorrere dei minuti. Oramai deluso, ero chino sulla scrivania a controllare alcune traslazioni fatte di fretta quando la sentii, sopra di me. Riconobbi immediatamente la voce. “Allora, il signor impiegato bancario è disponibile a offrirmi il caffè mentre parliamo di zucchine?” Alzai gli occhi quasi incredulo che fosse Lei. Laura era dall’altra parte dello sportello, mi stava fissando, dall’alto in basso. “Beh, abbiamo perso la parola?” Domando subito dopo. “Lasciami il tempo che rientri il mio collega e sono per te.” Con queste parole smorzai quel clima di forzata formalità si era inserito tra noi al mattino. Con un cenno di approvazione, Laura si allontanò, raggiungendo le sedie poste sul corridoio. La guardai da dietro, era piacevole da immaginarsi sotto gli abiti normali. Ripresi la mia attività, ma era duro non alzare gli occhi su Laura che ricambiava sempre con un sorriso. Non potevo nemmeno intuire che Lei, da quando ero arrivato alla nuova filiale, mi aveva messo gli occhi addosso, ma questo lo scoprii non troppo lontano, quando ci mise anche il resto. Attesi impaziente e nervosamente il ritorno del mio collega. Quando arrivò, in pochi attimi, presi la giacca ed ero già uscito dal retro. Entrai in corridoio. Visibilmente soddisfatta, Laura mi venne incontro. “Che ne dici del bar col terrazzo fuori in fondo al corridoio? È una bella giornata, godiamoci un po' di sole.” Proposi. “Va bene, anch’io ho voglia di calma.” Infatti, Laura aveva ragione, il posto era il più tranquillo nella confusione del posto. Senza chiedermi nulla, raggiunse il tavolo più lontano all’esterno, quasi una sorta di riservatezza cercata, subito voluta tra noi. Ci sedemmo, l’uno di fronte all’altro, osservandoci a vicenda. Il silenzio venne rotto dalla cameriera, ordinammo i due caffè velocemente. “Non è da me proporre un invito a uno sconosciuto.” Esordì Laura. “Beh, non lo direi proprio, visto che mi hai detto di conoscermi di vista.” Risposi, presentandomi successivamente. Lei fece altrettanto, ma quando ammisi di conoscere già il suo nome dal cartellino, letto al reparto frutta e verdura del supermercato, non ne fu sorpresa, quasi ne fu compiaciuta. “Attento ai dettagli, vedo.” Rispose intuendone la ragione. “E cosa hai notato in me oltre a questo che ti interessa o attira nel volermi conoscermi?” Aggiunse.


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Sentimentale / Laura Seconda corsia
« il: Aprile 24, 2022, 14:39:42 »
Laura
Seconda corsia

Fu un paio di giorni dopo, nel fare spesa per casa. Ero al reparto frutta e verdura, intento a scegliere alcune zucchine, quando una voce femminile e squillante, da dietro mi apostrofò. “Si prega di utilizzare i guanti monouso per prelevare il prodotto!”Compresi immediatamente che stavo usando le mani nude, per infilare le zucchine nel sacchetto. Mi voltai per scusarmi, ritrovandomela a un metro da me, con una cassetta di pomodori tra le mani. Due occhi color del cielo mi stavano fissando. Il resto dell’espressione del suo viso non prometteva niente di buono. Colpevole, riposi immediatamente le zucchine nella cassetta, stavo per prendere il guanto monouso, quando Lei nuovamente mi rivolse la parola, poiché nel più profondo imbarazzo, riuscivo solo a mettere insieme solo poche parole senza senso, a mia scusa. “Non ha letto i cartelli?” Aggiunse con una voce ancora più severa e professionale. “Si ricordi sempre di prendere prima i guanti del prodotto” Concluse, lasciandosi andare a un’espressione accompagnata da un tono di voce più morbido. “Mi scusi, ero sovrappensiero, stavo pensando a cosa mi occorresse per fare un buon minestrone fresco”. Non era proprio la verità, ma una scusa per continuare il discorso con lei, avendola ora riconosciuta. Con una gran faccia tosta, aggiunsi:” A lei piace?” Laura, avevo letto nel frattempo il nome sul cartellino appeso al camice, sul rigonfiamento teso del seno. Mi guardò sorpresa da quella domanda imprevista. “Si, con molte verdure.” Ammise, mentre riprendeva il suo lavoro, nel riordinare i vari bancali. Sembrava non badarmi, dovevo trovare un'altra scusa al più presto, l’occasione di conoscerla meglio non si sarebbe ripresentata presto, il destino ci stava mettendo di suo, in tutta questa storia. “Ha qualche suggerimento personale da darmi in materia?” Domandai, buttando nuovamente l’amo. “Senta, se Lei ha voglia di attaccare bottone con me, può farlo, ma al termine del mio turno di lavoro.” Almeno non era scocciata pensai, ma aggiunse: “La conosco bene di vista, Lei lavora allo sportello della filiale della banca, nel corridoio di fronte alle casse.” Concluse” Vengo io a trovarla, così finiamo la discussione, magari davanti a un caffè.” “Certamente, non posso di meno per farmi perdonare.” Risposi. “Dopo le 14 vengo allo sportello” anticipò Laura prima del saluto. Mi allontanai dal reparto frutta e verdura senza le zucchine ma con ben altro dentro me. Ricordandolo a me stesso, tornai indietro poco dopo, quasi con paura di ritrovarla, ma era scomparsa. Mi misi i guanti stavolta, scelsi le zucchine senza troppo impegno, avevo altro per la testa.

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Anch'io Scrivo poesia! / Perso...
« il: Aprile 24, 2022, 14:36:50 »
Perso …

Sempre
quel tuo sguardo,
entrare nella mente mia,
dai colori devastanti.
Anche di questo, godo
senza alcuna difesa
prima di ogni altro,
desiderio.

NdA: Non è da me questo argomento, ma il passato ha consigliato di ritornare feroce come allora. Ho ritrovato sogni..



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Pensieri, riflessioni, saggi / Nella vita...
« il: Aprile 23, 2022, 07:45:56 »
Nella vita non dare nulla per scontato, potrebbe essere già cambiato nello spazio in cui hai letto questo pensiero...

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Sentimentale / Laura Prima corsia
« il: Aprile 23, 2022, 07:27:06 »
Laura
Prima corsia

Avevo accettato con malumore lo spostamento a quello sportello dall’inizio di maggio, sede staccata della mia banca presso il centro commerciale appena aperto, alla periferia estrema della città. Il collega con cui dividevo quei pochi metri quadri del nostro ufficio non era male, entrambi impegnati nel nostro lavoro senza andare oltre, sia a fatti che a parole. Quello che non mi piaceva era la continua confusione che regnava sovrana, fatta di annunci pubblicitari e musica, il tutto ad alto volume, come ero assuefatto di quella stessa gente che si muoveva costantemente in quell'artificiale e opulento mercato. Il fatto poi, di dover comunque muovere l'auto, pena oltre un'ora di mezzi pubblici, mi feriva. Io, ecologista convinto con la mia bicicletta, tra le vie del centro storico, tra auto e buche improvvise, che in dieci minuti raggiungevo la sede centrale. Adesso era mezz'ora di traffico, chiuso tra lamiere e inquinamento! Comunque, nel giro di un paio di settimane, ero già abituato a tutti questi nuovi fattori, come ora anche a una presenza che m’incuriosiva parecchio all'interno dell'ipermercato. Non mi era passata inosservata fin dalla prima volta che la vidi, dietro al banco dei salumi al taglio. Fisionomia tipicamente nordica: una spanna sopra le altre, taglia robusta, capelli a caschetto biondi sotto la cuffia, con uno sguardo che perforavano una mia qualsiasi difesa, in un viso fatto ovale perfetto, la bocca ampia, carnosa e ben disegnata completavano il tutto. Si notava insomma, non passava inosservata ma cos'altro si celava sotto quella divisa fin troppo stretta sulle sue forme? Ero fisso su di lei, quando la sua voce chiamò proprio il mio numero di attesa. Non lo realizzai subito, ci misi qualche secondo per farmi notare. “Desidera?” Domandò fissandomi in un modo già particolare. "Vorrei due etti di salame" Chiesi senza specificare, perso nei occhi di Lei, sempre più in agitazione. Non capii nessuna delle specialità proposte, dissi sì a caso, seguendola in tutti i suoi movimenti fino a ritrovandomela di fronte a consegnarmi il cartoccio del salame. " Desidera altro?" Chiese nuovamente con garbo, fissandomi. "No, nulla" Risposi, allontanandomi ma volgendomi ancora indietro verso il bancone, trovai nuovamente il suo sguardo verso me. Che cosa stava accadendo? Ben più difficile fu celare il mio stupore all’incrocio con i suoi occhi la volta successiva.

NdA: Intanto comincio su questa sezione, devo decidere poi se trasferirla altrove, conoscendomi...



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