Autore Topic: DAVANTI ALLO SCAFFALE DEI BISCOTTI  (Letto 1748 volte)

errebi7

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DAVANTI ALLO SCAFFALE DEI BISCOTTI
« il: Febbraio 01, 2012, 09:52:56 »
DAVANTI ALLO SCAFFALE DEI BISCOTTI

Poco romantico il contesto
tra file di biscotti e di farine
gente affaccendata e frettolosa
traffico intenso di carrelli.
Mi prende all'improvviso,
come onda sismica,
come esplosione di cocci di vetro
del bicchiere sfuggito alla presa,
l'oscena certezza
d'averti per sempre perduta.
E trovo dentro questo pensiero
la totale insensatezza
del tempo che mi resta,
incarcerato a vita
nella consapevolezza
d'aver perso il contatto
con la luce dei tuoi occhi.
Qui, fermo in piedi,
davanti allo scaffale dei biscotti.


presenza

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Re:DAVANTI ALLO SCAFFALE DEI BISCOTTI
« Risposta #1 il: Febbraio 01, 2012, 23:19:31 »
... perché fermarsi invece di guardarsi attorno e scoprire che una vita pulsa e chiama?

Brunello

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Re:DAVANTI ALLO SCAFFALE DEI BISCOTTI
« Risposta #2 il: Febbraio 02, 2012, 18:31:28 »
Molto originale

Patapuffola89

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Re:DAVANTI ALLO SCAFFALE DEI BISCOTTI
« Risposta #3 il: Febbraio 06, 2012, 21:53:20 »
Eh già... Spesso passiamo ore a riflettere su certe cose, pensiamo di essercele lasciate alle spalle e poi, nei momenti più impensabili, la verità ci piomba addosso, ed è quasi sempre diversa da quello che pensavamo noi...
I ricordi veramente belli continuano a vivere e a splendere per sempre, pulsando dolorosamente insieme al tempo che passa. (B. Yoshimoto)

errebi7

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Re:DAVANTI ALLO SCAFFALE DEI BISCOTTI
« Risposta #4 il: Febbraio 07, 2012, 18:02:51 »
... perché fermarsi invece di guardarsi attorno e scoprire che una vita pulsa e chiama?

Perché non sempre veder le cose in maniera ottimistica rappresenta una soluzione.
E perché non tutto dipende dalla nostra volontà... è solo illusorio pensare di poter guidare completamente il cammino della propria vita, non siamo monadi isolate... viviamo in mezzo ad un continuo interagire e questo interagire a volte, ci blocca la via che vorremmo percorrere, e le vie che ci restano aperte possono essere solo "rimedi" oppure nuove vie interessanti... è tutto da verificare.
Ciò che è stato è un dato certo, quel che verrà nessuno può saperlo...
Certamente, dal mio punto di vista, non possiamo raccontarci in ogni caso "vabbeh, quel che è stato è stato, meglio così..."

presenza

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Re:DAVANTI ALLO SCAFFALE DEI BISCOTTI
« Risposta #5 il: Febbraio 07, 2012, 23:34:16 »
...non esiste una visione ottimista o pessimista della vita, ma solo realista: la vita è così com'è! Siamo noi, sta a noi scegliere di vederla e viverla continuando ad essere tristi, malinconici e arrabbiati o voltare questa stessa energia in creativo e vivo.

errebi7

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Re:DAVANTI ALLO SCAFFALE DEI BISCOTTI
« Risposta #6 il: Febbraio 11, 2012, 12:17:00 »
...non esiste una visione ottimista o pessimista della vita, ma solo realista: la vita è così com'è! Siamo noi, sta a noi scegliere di vederla e viverla continuando ad essere tristi, malinconici e arrabbiati o voltare questa stessa energia in creativo e vivo.

Allora: "la vita è così com'è". E come tale va rilevata.
Pensare di poter scegliere di viverla nel modo A o nel modo B, presuppone di vederla con "occhiali" diversi.
Di fronte ad una catastrofe puoi anche prenderla bene, ma rimane una catastrofe.
Di fronte ad un evento meraviglioso, puoi anche prenderlo male, ma rimane un evento meraviglioso.
Ma anche qui, però, rimane da definire cosa è una catastrofe e cosa è un evento meraviglioso.
Non esiste la verità (e forse nemmeno la "realtà"), esistono opinioni sugli accadimenti per come i singoli individui li percepiscono.
Tanto per fare un esempio, sarebbe davvero da capire perché "tristezza, malinconia e rabbia" abbiano per forza un valore negativo e "creatività" abbia per forza un valore positivo.
Chi lo stabilisce?

Arcobaleno

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Re:DAVANTI ALLO SCAFFALE DEI BISCOTTI
« Risposta #7 il: Febbraio 11, 2012, 21:21:14 »
...non esiste una visione ottimista o pessimista della vita, ma solo realista: la vita è così com'è! Siamo noi, sta a noi scegliere di vederla e viverla continuando ad essere tristi, malinconici e arrabbiati o voltare questa stessa energia in creativo e vivo.

Allora: "la vita è così com'è". E come tale va rilevata.
Pensare di poter scegliere di viverla nel modo A o nel modo B, presuppone di vederla con "occhiali" diversi.
Di fronte ad una catastrofe puoi anche prenderla bene, ma rimane una catastrofe.
Di fronte ad un evento meraviglioso, puoi anche prenderlo male, ma rimane un evento meraviglioso.
Ma anche qui, però, rimane da definire cosa è una catastrofe e cosa è un evento meraviglioso.
Non esiste la verità (e forse nemmeno la "realtà"), esistono opinioni sugli accadimenti per come i singoli individui li percepiscono.
Tanto per fare un esempio, sarebbe davvero da capire perché "tristezza, malinconia e rabbia" abbiano per forza un valore negativo e "creatività" abbia per forza un valore positivo.
Chi lo stabilisce?

Bravo, bravo, bravo! Complimenti.
Il sogno vietato è il veleno del vivere.

presenza

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Re:DAVANTI ALLO SCAFFALE DEI BISCOTTI
« Risposta #8 il: Febbraio 12, 2012, 00:24:42 »
La vita è così com'è e scegliere di viverla arrabbiati e tristi o in ascolto e accettazione non presuppone di vederla con occhiali diversi, ma solo di vederla in consapevolezza.

Una catastrofe rimane catastrofe, non “può esser presa bene” ma, ciò che possiamo fare è accettare che sia successa, convivere con quell'istante di dolore e riconoscere che ce la possiamo fare ancora un secondo, ancora un secondo, ancora un secondo.
Una storia della nostra tradizione contadina racconta di un povero contadino, vecchio e stanco che aveva da piantare una montagna di cavoli. Un uomo guardandolo piantare i suoi cavoli gli chiese: “come farai a piantare questa quantità di cavoli?” e il contadino: “uno alla volta. Ecco, stiamo sempre a lamentarci della montagna di cavoli che aspetta d'esser piantata. Ma ciò che conta è il nostro momento presente secondo dopo secondo, quell'istante della nostra vita unico e prezioso il solo a poter essere vissuto. I buddhisti dicono: “auguriamoci di godere del non mal di denti!”
Ciò vuol dire auguriamoci di godere del momento in cui non abbiamo mal di denti e non diamolo per scontato perché quando abbiamo realmente mal di denti non facciamo altro che desiderare di non averlo, poi passa e dimentichiamo d'aver desiderato di non averlo.
Pertanto ti dico: tutto è così com'è e non cambia solo perché continuiamo a soffrire. Accettare invece, allevia la sofferenza, dona pace e ci aiuta a vivere il momento presente.

Namasté

victor

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Re:DAVANTI ALLO SCAFFALE DEI BISCOTTI
« Risposta #9 il: Febbraio 21, 2012, 21:20:46 »

Belle le riflessioni che mi ispira la tua poesia, Errebi.

Bello il dibattito che si è sviluppato attorno ad essa.

Parto dalla tua poesia.

Si, talvolta basta un nonnulla, una immagine, un posto, un momento, per farci cadere addosso “come onda sismica” un cumulo di pensieri, di ricordi, di nostalgie …

E noi non possiamo fermarli.

Ed allora, non è accaduto soltanto a te, in quel momento proviamo:

la totale insensatezza
del tempo che mi resta,
incarcerato a vita
nella consapevolezza
d'aver perso il contatto
con la luce dei tuoi occhi.

So, … so bene, cosa significa … anch’io ho provato …

E qui interviene Presenza “... perché fermarsi invece di guardarsi attorno e scoprire che una vita pulsa e chiama? …”

Perché (dico io) noi, spesso, restiamo catalizzati, ipnotizzati dall’immagine su cui avevamo focalizzato tutta la nostra attenzione … tutte le nostre speranze … tutta la nostra vita …

Patapuffola, invece, dà un’altra spiegazione: noi “pensiamo di essercele lasciate alle spalle e poi, nei momenti più impensabili, la verità ci piomba addosso” … Ma in fondo è ciò che ho detto anche io visto da una angolazione diversa …

Errebi spiega che “non tutto dipende dalla nostra volontà … è solo illusorio pensare di poter guidare completamente il cammino della propria vita, non siamo monadi isolate...”

Presenza ribatte che “sta a noi scegliere di vederla e viverla (la vita) continuando ad essere tristi, malinconici e arrabbiati o voltare questa stessa energia in creativo e vivo”.

Ed a mio avviso ha ragione, ma la sua ragione è teorica … noi non sempre lo vogliamo …

Errebi si lancia in una disquisizione filosofica “la vita è così com'è. E come tale va rilevata”. Ed aggiunge “Non esiste la verità, esistono opinioni sugli accadimenti per come i singoli individui li percepiscono”.

Ed anche con questa tesi convengo. Anzi, aggiungo. Solo nella lingua italiana la parola “verità” è singolare (non ha il plurale). In quasi tutte le altre lingue ha anche il plurale. Addirittura nella lingua ebraica ha solo il plurale.

Presenza ribatte entrando, anche lei, in una disquisizione filosofica ispirata prevalentemente al pensiero orientale, certamente più fatalista e remissivo di quello nostro occidentale. Ci invita ad accettare il dolore solo per il tempo necessario a superarlo e ad accettare di godere per la sua assenza quando non è presente … Poi Presenza ci dà il suo saluto:

“Namasté”
“Mi inchino al luogo in te
in cui abita l’intero universo.
Mi inchino e onoro il luogo in te
dove dimora l’amore, la verità, la luce e la pace”

È un saluto meraviglioso. Il saluto che i popoli orientali si scambiano con un inchino del capo e con le mani giunte. Credo che non esista saluto più bello!

Grazie Presenza

Namasté … mi inchino davanti a te e davanti a tutti …

Victor
Il duro impegno per l'acquisizione delle competenze, la passione e le doti personali creano eccellenza ... e distinguono il professionista dal lavoratore ... Victor

errebi7

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Re:DAVANTI ALLO SCAFFALE DEI BISCOTTI
« Risposta #10 il: Febbraio 25, 2012, 20:28:36 »
Grazie Victor. Analisi interessante. Anch'io saluto il sacro che c'è in te...