Autore Topic: Siamo a Samhain  (Letto 186 volte)

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Siamo a Samhain
« il: Novembre 01, 2013, 16:38:27 »
Samhain, capodanno celtico, è passaggio, soglia, conclusione e inizio.
E' conclusa la stagione del verde e inizia la vita del seme, il suo tempo nella terra prima della sua futura vita di pianta.
Samhain è il tempo dell'ultimo raccolto, degli ultimi frutti, i più dolci e ricchi che ci sosterranno nel lungo inverno.
Ed è l'inizio dell'attesa, del tempo interiore della preparazione, del buio. Il tempo in cui i semi dimorano nella terra quieta.
E' il buio da cui tutto ha inizio, il silenzio da cui sorgerà la prima vibrazione, quel vuoto iniziale che deve essere, perchè possa compiersi la nascita.
Tempo prezioso e necessario. Tempo di riposo e di ascolto silenzioso.
Soglia di questo passaggio, del limitare tra vita, morte e vita, Samhain è porta aperta fra le dimensioni del tempo e delle esistenze.
Nella danza della vita, Smahain è per noi il tempo del ritiro, dell'interiorità, l'occasione di andare nelle profondità del nostro essere. Per farlo, abbiamo bisogno di spogliarci di ciò che è esteriore, di lasciar andare quegli attaccamenti e aspetti di noi che non appartengono alla nostra essenza. E' l'inizio del tempo in cui stiamo con noi stessi, per ritrovare il nostro nucleo prima di riaffacciarci di nuovo al mondo.

Samhain, il tempo in cui il semestre scuro comincia. È la fine del ciclo agricolo e della raccolta finale. Qualunque cosa lasciato nei campi dopo Samhain, è proibito raccoglierlo poichè ora appartiene agli spiriti della natura. È giunto il tempo di prepararsi per l'oscurità che verrà. È tempo di concludere qualsiasi commercio non finito in estate, è tempo di saldare i debiti e i crediti ed eventualmente di riscuotere gli interessi.


La ruota dell'anno
Il ciclo delle stagioni e le feste del sole
(da “Il cerchio della luna)

Doxa

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Re:Siamo a Samhain
« Risposta #1 il: Novembre 04, 2013, 09:33:06 »
Samhain, capodanno celtico, è passaggio, soglia, conclusione e inizio. [...]
Tempo prezioso e necessario. Tempo di riposo e di ascolto silenzioso.
Soglia di questo passaggio, del limitare tra vita, morte e vita, Samhain è porta aperta fra le dimensioni del tempo e delle esistenze.

Nella danza della vita, Samhain è per noi il tempo del ritiro, dell'interiorità, l'occasione di andare nelle profondità del nostro essere. Per farlo, abbiamo bisogno di spogliarci di ciò che è esteriore, di lasciar andare quegli attaccamenti e aspetti di noi che non appartengono alla nostra essenza. E' l'inizio del tempo in cui stiamo con noi stessi, per ritrovare il nostro nucleo prima di riaffacciarci di nuovo al mondo.

Alcuni significati simbolici di "Samhain" (= riunione) li ritroviamo   sia nella sera-notte tra il 31 ottobre e l'1 novembre nella celebrazione di "Halloween" (parola che deriva dalla frase “All Hallow's even” = "tutti i santi" ed anche "ognisanti") sia il 2 novembre, giorno dedicato dalla Chiesa cattolica alla commemorazione dei defunti (in latino: commemoratio omnium defunctorum) ed alla riflessione sulla caducità della nostra condizione umana.

Il filosofo tedesco Martin Heidegger (1889 – 1976)  nel suo libro “Essere e tempo” dice che la morte è “un’imminenza che sovrasta” ogni individuo, è l’orizzonte della vita. Questa consapevolezza a volte dà malinconia oppure angoscia. Ma chi ha fede in Cristo crede che dopo la morte c'è la resurrezione.

La rassicurazione consolatoria  del cristianesimo con il "reditus ad Deum", aiuta psicologicamente i fedeli. Morire in Dio diventa offerta di sé.  Questo evento lo esprime con efficacia il poeta toscano  Renzo Barsacchi ne “Le notti di Nicodemo”: “Portami via per mano ad occhi chiusi / senza un addio che mi trattenga ancora / tra quanti amai, tra le piccole cose / che mi fecero vivo. / Non credevo, Signore, tanto profondo fosse / questo sfiorarsi d'ombre, questo lieve / alitarsi la vita nello specchio / fragile di uno sguardo, / né pensavo che il mondo / divenisse, abbuiando, così acceso / di impensate bellezze.”

« Ultima modifica: Novembre 04, 2013, 13:50:28 da dottorstranamore »