Autore Topic: "Finestre nella notte" ovvero esperimenti di poesia creativa....  (Letto 941 volte)

Platino

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"Finestre nella notte" è un mio lavoro atipico, di alcuni anni fa. Quasi a dialogo, a due marce, a specchio di una continua introspezione che vuole evadere da me stesso e proporsi.Naturalmente chiave di lettura e opinioni, sempre gradite. 


Finestre nella notte (voi)
Finestre nella notte
aperte, occhi a osservare
nel lontano buio ignoto,
inconscio in ognuno di noi
beata e infantile paura
a ricordarci uomini, esseri.

Finestre nella notte (io)

Una finestra nella notte,
quel passato conosciuto, fatto
sofferenza prima che amore.

Vuoto oltre il bordo,
dove i tuoi occhi non vedono,
ma ancora piangono, ieri.

Avvicinati, chiudila e con essa
la morte. Girati e trovi
adesso, ora la vita. 

mimmo

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Re:"Finestre nella notte" ovvero esperimenti di poesia creativa....
« Risposta #1 il: Marzo 07, 2014, 15:00:51 »
premetto...secondo me, la morte non va considerata come la "tragedia" della vita.
In definitiva, per chi crede nell'eternità dell'anima, è invece la vita la vera tragedia.

Nascere, prendere coscienza, perdersi nelle domande importanti...quella è la tragedia.

Ovvero, il ritorno alle nostre radici spirituali, dovrebbe essere una festa;
come tornare da un lungo viaggio.
Non si dice così "partire è un pò come morire"?

In effetti, la paura del buio ignoto, retaggio di un insegnamento teso ad annichilire la nostra forza originaria ci fa vedere tutto in un ottica distorta.
Chiudere la finestra ha quel senso? rinunciare alle paure per aprirsi con fermezza alla speranza di una eredità divina, la vita?
fuori dalla finestra c'è un mondo intero, ma siamo distratti dai problemi del davanzale...

Platino

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Re:"Finestre nella notte" ovvero esperimenti di poesia creativa....
« Risposta #2 il: Marzo 07, 2014, 15:05:06 »
premetto...secondo me, la morte non va considerata come la "tragedia" della vita.
In definitiva, per chi crede nell'eternità dell'anima, è invece la vita la vera tragedia.

Nascere, prendere coscienza, perdersi nelle domande importanti...quella è la tragedia.

Ovvero, il ritorno alle nostre radici spirituali, dovrebbe essere una festa;
come tornare da un lungo viaggio.
Non si dice così "partire è un pò come morire"?

In effetti, la paura del buio ignoto, retaggio di un insegnamento teso ad annichilire la nostra forza originaria ci fa vedere tutto in un ottica distorta.
Chiudere la finestra ha quel senso? rinunciare alle paure per aprirsi con fermezza alla speranza di una eredità divina, la vita?
Chiudere la finestra, vuol dire chiudere con un passato difficile, scomodo, spesso appunto morte della speranza, prima che buio della mente, Voltarsi è ignorarlo appunto, lasciarlo dietro per la vita.

mimmo

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Re:"Finestre nella notte" ovvero esperimenti di poesia creativa....
« Risposta #3 il: Marzo 07, 2014, 19:23:25 »
premetto...secondo me, la morte non va considerata come la "tragedia" della vita.
In definitiva, per chi crede nell'eternità dell'anima, è invece la vita la vera tragedia.

Nascere, prendere coscienza, perdersi nelle domande importanti...quella è la tragedia.

Ovvero, il ritorno alle nostre radici spirituali, dovrebbe essere una festa;
come tornare da un lungo viaggio.
Non si dice così "partire è un pò come morire"?

In effetti, la paura del buio ignoto, retaggio di un insegnamento teso ad annichilire la nostra forza originaria ci fa vedere tutto in un ottica distorta.
Chiudere la finestra ha quel senso? rinunciare alle paure per aprirsi con fermezza alla speranza di una eredità divina, la vita?
Chiudere la finestra, vuol dire chiudere con un passato difficile, scomodo, spesso appunto morte della speranza, prima che buio della mente, Voltarsi è ignorarlo appunto, lasciarlo dietro per la vita.
mamma mia...ho preso una rincorsa troppo lunga :scoiattolovolante:
fuori dalla finestra c'è un mondo intero, ma siamo distratti dai problemi del davanzale...

presenza

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Re:"Finestre nella notte" ovvero esperimenti di poesia creativa....
« Risposta #4 il: Marzo 07, 2014, 22:42:37 »
"Una finestra nella notte,
quel passato conosciuto, fatto
sofferenza prima che amore.

Vuoto oltre il bordo,
dove i tuoi occhi non vedono,
ma ancora piangono, ieri.

Avvicinati, chiudila e con essa
la morte. Girati e trovi
adesso, ora la vita".


Questa finestra dal passato conosciuto, di quella sofferenza di ieri, adesso l'io si avvicina e la chiude, e si gira per trovare la vita, ma è ancora una "finestra nella notte..."
... principio di speranza non completamente svelata.

mimmo

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Re:"Finestre nella notte" ovvero esperimenti di poesia creativa....
« Risposta #5 il: Marzo 08, 2014, 09:43:32 »
 :redd: in effetti, era abbstanza intuitivo...
fuori dalla finestra c'è un mondo intero, ma siamo distratti dai problemi del davanzale...

Platino

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Re:"Finestre nella notte" ovvero esperimenti di poesia creativa....
« Risposta #6 il: Marzo 13, 2014, 15:02:27 »
Una domanda mi sorge nell'andare in futuro a proporre alla lettura composizioni su questo esperimento, diciamo a puntate. Vi succede mai di scrivere una poesia agganciata all'altra, cioè appunto come "Finestre nella notte"? Oppure a domanda e risposta sull'argomento? Non vi stupite ma su alcuni temi sono arrivato all'indice 12, 13... Nessuno ha mai provato, cercato, sentito questo oppure si lavora a componimento chiuso, senza la sosta, la riflessione, la ripartenza? Non so se mi sono spiegato...

mimmo

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Re:"Finestre nella notte" ovvero esperimenti di poesia creativa....
« Risposta #7 il: Marzo 19, 2014, 21:00:13 »
bè, in definitiva proponi uno schema, piuttosto impegnativo, per poemi ,no?
fuori dalla finestra c'è un mondo intero, ma siamo distratti dai problemi del davanzale...

Platino

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Re:"Finestre nella notte" ovvero esperimenti di poesia creativa....
« Risposta #8 il: Marzo 20, 2014, 06:59:30 »
Mimmo lo sò che è uno schema impegnativo, ma vedrò di proporvi qualche altro esempio...  Mi è più facile.

nihil

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Re:"Finestre nella notte" ovvero esperimenti di poesia creativa....
« Risposta #9 il: Marzo 20, 2014, 09:15:24 »
come schema mi viene in mente Spoon River.

Le tue finestre sono comunque finestre vere, bisogna aprirle, chiuderle, e aprirne altre, altrimenti si soffoca. Sono pagine di vita, si girano e se ne legge un'altra. Fino all'indicie, appunto.

Platino

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Re:"Finestre nella notte" ovvero esperimenti di poesia creativa....
« Risposta #10 il: Marzo 20, 2014, 11:06:44 »
Nihil, scusa la mia ignoranza: Spoon River cos'è?
Lo schema che intendo o è quello della botta e risposta , più componimenti collegati da un filo conduttore...

presenza

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Re:"Finestre nella notte" ovvero esperimenti di poesia creativa....
« Risposta #11 il: Marzo 20, 2014, 12:10:26 »
Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, una serie di epitaffi scritti tra il 1914 e il 1915. Ogni poesia racconta la vita di un personaggio, e copre praticamente tutte le categorie e i mestieri umani. Masters si proponeva di descrivere la vita umana raccontando le vicende di un microcosmo, il paesino di Spoon River. In realtà si ispirò a personaggi veramente esistiti, ma in quanto morti nessuno di loro poteva risentirsi...   

nihil

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Re:"Finestre nella notte" ovvero esperimenti di poesia creativa....
« Risposta #12 il: Marzo 20, 2014, 12:19:18 »
ora che ho letto il tuo pezzo ( l'altro con il tempo), penso che Spoon River non sia molto il caso. Se vuoi avere un'idea di quel testo ascolta la canzone di Fabrizio DeAndrè che si ispira ad esso, ma non ricordo il titolo. L'autore parlava di personaggi, tu di emozioni e sentimenti, ecco la differenza. abow Comunque il pezzo originale lo trovi anche in rete.

presenza

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Re:"Finestre nella notte" ovvero esperimenti di poesia creativa....
« Risposta #13 il: Marzo 20, 2014, 12:42:44 »
Sì è vero, Fabrizio de André pubblicò  un album  liberamente tratto dall'Antologia di Spoon River e scelse nove tra le poesie di Masters e le trasformò in altrettante canzoni.
I titoli delle canzoni di De André sono generici per sottolineare che le storie di questi personaggi sono esempi di comportamenti umani che si possono ritrovare in ogni epoca e in ogni luogo.
Io ricordo Il suonatore Jones...

In effetti mi sono chiesta quale attinenza potesse avere questo esercizio di poesia con quelle di Lee Masters, nihil qual'è stata l'associazione mentale?