Autore Topic: Tuttologi  (Letto 417 volte)

presenzadiritorno

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Tuttologi
« il: Agosto 30, 2020, 15:50:24 »
Noto come nel tempo e con i moderni mezzi a nostra disposizione, si pecca sempre più di "tuttologia", la moderna arte del dire di tutto e su tutto che per la maggior parte delle volte non viene supportata da reali conoscenze. Ahimè mi rammarica pensare che dietro ogni parere ci sia una spolverata di notizie che a malapena si riesce a mettere insieme e poi ci si fregia nel considerare pareri senza avere in verità alcun fondamento. Mi chiedo che senso abbia allora continuare a creare spazio per le scuole, aprire nuove frontiere alle università quando in poco tempo si riesce a racimolare di tutto e si possono così facilmente esprimere opinioni. È vero, i più diranno che la libertà di parola può garantire la libertà di opinione, e sono d'accordo. Ma avere un'opinione non significa trasformarsi in esperti se non si hanno le conoscenze e gli studi adatti, si rischia appunto la febbre del "tuttologo".

victor

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Re:Tuttologi
« Risposta #1 il: Settembre 05, 2020, 19:42:45 »

Ciao, Presenza. A poco a poco vado leggendo i vari Topic e così mi sono imbattuto in questo tuo.

Tu, Presenza, come sempre riesci a inserire argomenti belli e delicati vicino ad altri interessanti ed attuali. E questo è, a mio avviso, un argomento di grande interesse politico e sociale.
Io, intervengo da cittadino che ha a cuore i problemi della Nazione e cerco di dare il mio contributo sperando di non dire “ovvietà” (perdona la brutta parola).

Tu dici che oggi si pecca di tuttologia, io direi che si pecca di presunzione.
Perché oggi tutti si atteggiano a tuttologi?
Perché spesso si parla a vanvera, pur di parlare?

Qualcuno potrebbe cercare di bloccare il mio discorso dicendo che io voglio tappare la bocca alle persone. No io non voglio tappare la bocca a nessuno. Ma dico chiaramente che avrei sommo piacere che le persone parlassero anche molto, ma con cognizione di causa.

A mio avviso questo parlare a vanvera è una questione di cultura. E tu, Presenza, giustamente hai puntato il dito sulla Scuola e sull’Università ed anche sul fatto che su internet è facile trovare tutto ciò che si cerca.

Vedi, Presenza, io ai miei tempi ho frequentato una scuola seria, la scuola dei Gesuiti, e ritengo di avere acquisito solide basi. Ma aggiungo subito che il liceo classico della mia città (che immagino tu sai qual è) era altrettanto serio e rigoroso, in quanto aveva anch’esso insegnanti d’eccellenza.

La maggior parte dei miei coetanei e amici avevano una cultura solida. Ma purtroppo erano pochi quelli che a quel tempo si potevano permettere di frequentare il liceo classico e arrivare alla maturità. Purtroppo c’erano due grossi limiti: le condizioni economiche che non tutti possedevano e le condizioni intellettive che a quel tempo esercitavano una selezione molto severa.
Poi, dagli anni ’60 in poi la scuola si è aperta a tutti. Ma purtroppo il suo livello si è dovuto adattare alla quantità. E tutti sappiamo che nella quantità non ci può essere la qualità.

(Su questo argomento ho scritto una esperienza mia personale, ma non penso di averla pubblicata nella mia passata collaborazione a questo Sito, cercherò di recuperarla tra i miei scritti e se ci sarà l’opportunità la riferirò).

Nel 1923 Mussolini (questa mia affermazione non è una apologia del Fascismo, che ha commesso i suoi gravissimi errori, ma è il riferimento di un fatto storico) chiamò quale ministro della Pubblica Istruzione il filosofo Giovanni Gentile, che collaborato da un altro filosofo Giuseppe Lombardo Radice fece una riforma che è durata quasi 50 anni con i risultati cui ho accennato.

Negli 1953 De Gasperi chiamò come ministro della pubblica istruzione Gaetano Martino professore della facoltà di Medicina della Università di Messina che ho avuto il piacere e l’onore prima di incontrare come studente e poi di conoscere e frequentare.

Martino, persona coltissima, ma laica (sfortunatamente per la scuola), aveva messo mano ad una riforma che aveva come obiettivo una scuola per tutti con indirizzo prevalentemente pubblico. La Chiesa allarmatissima per il futuro delle sue scuole cattoliche intervenne e così Gaetano Martino dopo appena tre mesi fu rimosso dalla Pubblica Istruzione e fu trasferito al ministero degli Esteri.
Da questa sua nuova carica, Martino assieme ad Adenauer (tedesco) e Schumann (francese) creò la CECA (Comunità Europea Carbone e Acciaio) che successivamente diede origine all’Unione Europea.

Altri ministri si sono succeduti alla Pubblica Istruzione e diversi, non so quanti, hanno fatto delle riforme. I risultati sono sotto i nostri occhi.
Io ritengo che una riforma della scuola sia assolutamente necessaria.
Il fatto che la scuola sia diventata per tutti, e quindi di massa, era una necessità assoluta. Ma temo che in Italia siamo stati commessi troppi errori!

La Scuola è come un’azienda. È una grande azienda! Una importantissima azienda! Come tutte le aziende per la sua gestione ha bisogno di un vero Leader (Nella sezione Pensieri e Riflessioni del nostro Sito ho inserito un Topic sull’Arte del Comando). Che figure abbiamo avuto negli ultimi tempi al Ministero della Pubblica Istruzione. Che partiti abbiamo avuto al governo che li hanno generati?

Io credo, correggetemi se sbaglio (parlo da manager, è un lavoro che ho fatto), che una qualunque riforma o ristrutturazione abbia bisogno per prima cosa di un progetto. E questo progetto ha assolutamente bisogno di un obiettivo. E questo obiettivo deve essere semplice, chiaro, esplicito, e condiviso da dirigenti e operatori. È stato fatto tutto ciò in Italia? Temo di no.

Tu, Presenza, che sei dentro la Scuola parlami di essa. Dimmi il tuo parere.
Speriamo che intervengano in tanti. Ciao,

Victor
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Micio

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Re:Tuttologi
« Risposta #2 il: Settembre 09, 2020, 10:35:22 »
Sono d'accordo con l'opinione di Victor, è credo che in sé in questo paese manchi una visione, una visione per il futuro, ma non da oggi a domani, ma da oggi a 20,30,50 anni, certo è molto difficile perché la classe dirigente cambia anche se i funzionari pubblici no.. ma in assenza di una visione, di un piano e di una serie di obiettivi è assai difficile raggiungere uno scopo che porti ad un benessere generale e diffuso, e se vogliamo ad una crescita generale.

Per quanto riguarda l'opinione di presenza, be, a mio avviso viviamo in un momento in cui è facile reperire in pochi secondi informazioni, sopratutto gratuite di una qualità più o meno valida, il problema in questo caso sta nella sedimentazione e nel tempo che viene dato ad esse per essere ragionate, acquisite, e se vogliamo anche trasformate.
Pertanto quello che vi è dietro il pensiero comune, dietro le espressione di un "tuttologo" è il nulla, poiché non vi è un ragionamento, un ragionamento che per sua natura richiede tempo e continue riflessioni.
Il problema è che tutti oggi possono avere uno spazio virtuale dove esprimersi, ed è lì che nascono i tuttologi.


Viviamo in una frenesia del consumo, si consuma tutto ormai ad una velocità incredibile, sempre più drogati dalla velocità, dagli stimoli e dall'avere, avere sempre più, quanti giovani d'oggi riuscirebbero a vedere un film degli anni 50' senza annoiarsi?


Uno dei tanti problemi che vivono le università (come tante altre istituzioni) sta a mio avviso, nella loro incapacità ad avvicinarsi e acculturare chi non ha gli strumenti e capacità per comprendere, nel senso di fornirli gli strumenti per la ricerca della loro verità.
« Ultima modifica: Settembre 09, 2020, 13:19:15 da Micio »
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victor

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Re:Tuttologi
« Risposta #3 il: Settembre 09, 2020, 21:20:17 »

Buona sera Micio,

Ho piacere di salutarti nuovamente (ti avevo già salutato in un altro topic) in quanto con le ultime parole del tuo post mi hai dato lo spunto per una mia riflessione.

Hai scritto “strumenti per la ricerca della loro verità”.

Sacrosante parole!

Ho sempre sostenuto che la verità è soggettiva. Alla scuola ci hanno insegnato che la parola verità, nella lingua italiana è soltanto singolare. C’è solo “la verità”, e questo è un retaggio che ci ha lasciato il cattolicesimo. In tutte le altra lingue la parola verità ha anche il plurale. Addirittura nella lingua ebraica ha solo il plurale.

Nella lingua russa esistono due parole per indicare la verità: “pravda” per la verità umana, “istina” per la verità soprannaturale.

Ogni essere umano ha una sua verità, (forse sarebbe più esatto dire “dovrebbe avere”), ovviamente parlo delle verità laiche. Quella religiosa è unica (per chi ce l’ha).

Ciao, Victor
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Micio

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Re:Tuttologi
« Risposta #4 il: Settembre 10, 2020, 09:44:07 »
Caro Victor sono d'accordo con te, per me da credente esiste la verità del Dio, mentre tra gli umani e con gli umani esistono tante verità, tu stesso puoi vedere le diverse verità se comprendi l'altro, perché alla fine è un gioco di comprensione, poi scegli, poi accetti quella che ti veste meglio, ma è estremamente vero che in molti non hanno neppure una loro verità.

A me interessa capire e conoscere, e pertanto solitamente gioco con il "dipende" perché ritengo che per acquisire, per trovare anche una sola verità vi sia un estremo lavoro da fare, e difficilmente puoi farlo se non comprendi l'altro.
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victor

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Re:Tuttologi
« Risposta #5 il: Settembre 10, 2020, 18:29:37 »

Vedo che siamo perfettamente d’accordo, anche se ci separano oltre cinquanta anni d’età.

Victor
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