Volgarità e bellezza

[Doxa]

Lo scrittore e filosofo tedesco Ernst Jünger (1895 – 1998) in un suo aforisma disse:  “Profondo è l’odio che l’animo volgare nutre contro la bellezza”.

Volgare: dal latino “vulgaris”, derivato di “vulgus” = volgo, plebe.

“vulgus: antica parola per discriminare la massa  delle persone analfabete, di solito anche povere.  Questo sostantivo fa riferimento a una mancanza di eleganza e di signorilità, a un modo  rozzo nel comportamento.

Nell’uso letterario allude alla plebe contrapposta alla nobiltà. 

[Platino]

Doxa, buona sera. Riconosco l'analisi, non il concetto. Il bello sta ovunque, in ogni sua forma, in ogni presunta casta. 

[Doxa]

Ciao Platino, gentile amico virtuale,

la  frase “Profondo è l’odio che l’animo volgare nutre contro la bellezza”, penso che alluda alle persone ignoranti, grevi che non comprendono il significato, l’importanza di un’opera d’arte e la considerano una cosa di cui se ne può far meno o da eliminare.

Per esempio nei resti di un tempio di epoca greco-romana l’ipotetico individuo greve, illetterato,  non riesce ad immaginarne la funzione originaria, la sua sacralità.

Capire un’opera d’arte significa “leggerla” come un testo visivo; è necessaria la sua decodifica per comprenderne i concetti, i rinvii e i significati.

La comprensione non è fine a sé stessa ma serve per fruire dell’opera d’arte, per far nascere nell’individuo il piacere estetico.

[Regina D'Autunno]

Il piacere estetico davanti ad un opera d'arte dipende da ciò che si sta guardando, se un'opera d'arte ti piace allora la bellezza di un quadro o di una scultura ti rimane nella memoria se si è una persona con l'animo artistico, se invece una persona è volgare e gretta e non capisce niente di quello che sta guardando allora non apprezza niente, neanche se si trova davanti alla "Primavera" del Botticelli e nemmeno davanti alla "Pietà" di Michelangelo.