Autore Topic: Rainbow  (Letto 2690 volte)

Doxa

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Rainbow
« il: Febbraio 17, 2023, 09:46:46 »
Da oggi, 17 febbraio, al "Mudec" (= Museo delle Culture) di Milano (Via Tortona 56), si può vedere la mostra titolata: "Rainbow. Colori e meraviglie fra miti, arti e scienza", visitabile fino al 2 luglio.

L'esposizione è basata su diverse narrazioni collegate all'arcobaleno, considerato fenomeno naturale, ma anche scientifico, antropologico e storico-artistico.

Arcobaleno: parola composta da "arco" + "baleno".

Il sostantivo baleno deriva dal verbo balenare, sinonimo di illuminare, ma anche lampo.

L'arcobaleno a volte appare dopo un temporale con fulmini e saette.

Allora prima di argomentare sull'arcobaleno scrivo brevemente  sul fenomeno luminoso che accompagna le scariche elettriche nell'atmosfera, la breve e rapida emissione di luce intensa che accompagna il fulmine.

In meteorologia il fulmine  è un fenomeno derivante dall’elettricità atmosferica. Consiste in una scarica elettrica di grandi dimensioni e ad alta intensità di corrente che si  genera tra due  nuvole con elevata differenza di potenziale elettrico, in particolare quelle temporalesche.

I fulmini che si originano nelle nuvole  vengono distinti in categorie: quelli all’interno di una nuvola, quelli che  vanno da una nuvola all’altra e quelli che si scaricano al suolo.

I fulmini più frequenti sono quelli fra  nuvola e nuvola e quelli fra nuvola e suolo.


fulmine nuvola-nuvola



fulmini nuvola – terra.

L'intervallo di tempo tra una scarica e l'altra può oscillare tra i 5 e i 500 millisecondi, e la serie nel complesso può durare anche 1,5 secondi.

L'attività luminosa connessa alla scarica di un fulmine è detta lampo, mentre l'espansione del canale ionizzato in seguito alla scarica genera un'onda d'urto molto rumorosa, il tuono.

Un osservatore vede il lampo prima di sentire il tuono, poiché il suono viaggia a velocità molto inferiore a quella della luce (1238 km/h circa contro 300.000 km/s) e quindi percepirà un ritardo di circa tre secondi per ogni chilometro di distanza dal fulmine. L'intensità della corrente elettrica prodotta da un fulmine varia tipicamente tra i 10 e i 200 kiloampere.

Doxa

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Re:Rainbow
« Risposta #1 il: Febbraio 17, 2023, 16:30:28 »
Arcobaleno e meteorologia

L’arcobaleno è un fenomeno ottico atmosferico che appare in determinate condizioni meteorologiche, quando la luce del Sole  attraversa le gocce d’acqua  rimaste in sospensione nel cielo dopo un temporale o presso una cascata oppure una fontana. 

La luce solare è composta da onde elettromagnetiche, che sono di vari tipi e differiscono tra loro per la lunghezza d’onda e per la frequenza. L’insieme è   detto “spettro elettromagnetico”, convenzionalmente diviso in:
 
spettro visibile” dagli occhi umani,  costituito da fotoni (luce);

“spettro invisibile”
ha frequenza, lunghezza d’onda,  maggiore e minore dello spettro visibile.

Tutta la radiazione elettromagnetica viaggia alla velocità della luce.

a fonte primaria di radiazione dello spettro elettromagnetico sulla Terra proviene dal Sole.

Come l'orecchio, che ha dei limiti nella percezione del suono, l'occhio umano ha dei limiti nella  percezione della luce. In entrambi i casi, vi sono limiti superiori e inferiori.

Nello spettro elettromagnetico della luce visibile le radiazioni con maggiore frequenza tendono al colore blu e viola, mentre quelle con minore frequenza al rosso e al giallo. L'insieme di tutti i colori compone il colore bianco.

Il fisico e astronomo inglese Isaac Newton (1642 – 1727)  fu il primo a capire la composizione della luce. La sua natura venne dimostrata per la prima volta nel 1666. Il 16 febbraio 1672 scrisse un articolo sugli esperimenti che stava eseguendo con la rifrazione della luce attraverso prismi di vetro. Per scomporla fece passare un raggio di luce bianca in un prisma di vetro, attraversandolo.
 

 
Quando la luce fuoriesce dal prisma, viene scomposta nei sette colori fondamentali o primari:  rosso, arancione,  giallo,  verde,  blu,  indaco,  viola.

Sono i colori tipici dell'arcobaleno, che si forma perché la luce bianca proveniente dal Sole viene scomposta nei colori fondamentali dalle gocce d'acqua presenti nell'atmosfera.



Ogni colore ha un angolo di rifrazione diverso, quando il raggio di luce bianca esce dal prisma devia in modo diverso a seconda della lunghezza d'onda (colore). 


 
Per tale motivo si forma un ventaglio di colori dal rosso al viola.

La scomposizione della luce è un fenomeno fisico reversibile. E' infatti possibile ricomporre l’originaria luce bianca  facendo convergere i raggi colorati tramite un secondo prisma rovesciato.


 
Dal secondo prisma fuoriescono i raggi colorati e convergono tutti in un'unica direzione. In questo modo viene ricomposta la luce bianca.

In Italia l’arcobaleno  è simbolo di pace, negli U.S.A simboleggia la rivendicazione alla diversità sessuale.
« Ultima modifica: Febbraio 17, 2023, 16:53:25 da Doxa »

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Re:Rainbow
« Risposta #2 il: Febbraio 17, 2023, 17:31:41 »
Arcobaleno e mitologia

Fin dall’antichità l’arcobaleno è fonte d’ispirazione per poeti, narratori, pittori.

Nella mitologia norrena e in altre culture l’effimero arcobaleno è considerato ponte di collegamento tra la Terra e il cielo, tra la materialità e la spiritualità.

L’antico scrittore greco Esiodo (VIII – VII sec. a. C.) nel suo poema mitologico “Teogonia” dice che la dea Iris è messaggera degli dei e personificazione dell’arcobaleno, che utilizza come ponte per spostarsi fra cielo e terra.
Come abito  la dea indossa il chitone con gocce iridescenti di rugiada, ha calzari alati ed ali d’oro. Suo attributo, il bastone araldico. La mansione: annunciare all’umanità messaggi funesti; per quelli propizi da parte degli dei era addetto il dio Hermes.


 
Iris è citata da Omero nell’Iliade e da Virgilio nell’Eneide.

Nell'Iliade: Zeus …“Subito spediva con un messaggio Iris dalle ali d’oro: / ‘Vai, Iris! Falle tornare indietro, non lasciare / che mi vengano davanti! Non sarebbe bello, se combattessimo! … (VIII, 397 e segg.).

Nell’Eneide: “… come sulle nuvole l’arco (arcobaleno) mille colori diversi proietta contro il sole…” (5, 88).

Ancora nell’Eneide: Giunone invia Iris verso la flotta iliaca. La messaggera scende veloce dall’arco multicolore per incitare le troiane a dare alle fiamme la flotta di Enea ((V, 604 – 610).



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Re:Rainbow
« Risposta #3 il: Febbraio 17, 2023, 18:19:47 »

 Pierre-Narcisse Guérin, Morfeo e Iris, olio su tela, 1811, Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo.

Questo dipinto del francese Guérin rappresenta Morfeo addormentato, con le braccia distese sopra la testa; è sorpreso nel sonno da Iris, accompagnata dal piccolo Eros.

Nella mitologia greca Morfeo è il dio dei sogni, figlio di Hypnos
(dio del sonno) e di Nyx (Notte), denominata Nox nella mitologia romana. 

Il nome Morfeo nell’antica lingua greca significa “forma”. Tale denominazione perché nelle sue apparizioni notturne,  questa divinità assumeva le forme, le sembianze delle persone o delle cose sognate dall'umanità. Quando inviava sogni portava con sé un mazzo di papaveri con il quale sfiorava le palpebre dei dormienti e donava loro realistiche illusioni.


 William-Adolphe Bouguereau: “La Notte”, dipinto a olio, 1883, Hillwood Museum and Gardens, Washington DC, U.S. A.

Nox, la dea che personifica la notte terrestre, è descritta con ali nere e drappeggi neri. Ma in questo dipinto il pittore francese Bouguereau l’ha raffigurata senza ali, semicoperta da un drappeggio nero, mentre fugge dai corvi che la vogliono assalire.

Nox era contrapposta ai suoi figli: Etere (la luce), ed Emera (il giorno).


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Re:Rainbow
« Risposta #4 il: Febbraio 17, 2023, 18:30:45 »
La dea Iris della mitologia greca è denominata "Iridis" nella mitologia  di epoca romana,  e nella lingua italiana Iride: questo nome  è usato nell'oculistica per indicare la parte colorata dell'occhio con al centro la pupilla; nella fisica per definire lo spettro solare; nella botanica per designare le iridacee.


L'Iris è un bel fiore, che gli antichi Greci usavano piantare vicino le tombe perché l'omonima dea dell'Olimpo era connessa anche con la morte. Accompagnava le anime delle donne defunte  nel regno dei morti. Infatti fu lei a prendere l'anima della regina Didone di Cartagine, suicida per amore di Enea che l'aveva abbandonata, come racconta Virgilio nell'Eneide (versi 688-705). Perciò l'Iris nella simbologia dei fiori significa la fine di un amore. Ma può finire l'amore passionale ?
« Ultima modifica: Febbraio 17, 2023, 18:48:57 da Doxa »

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Re:Rainbow
« Risposta #5 il: Febbraio 17, 2023, 18:37:50 »
Arcobaleno e pittura


 

Marc Chagall: “Noè e l’arcobaleno”, 1961 – 1966, olio su tela, Musée National Message Biblique Marc Chagall, Nizza.

Il pittore d’origine russa naturalizzato francese Marc Chagall, in questa complessa raffigurazione rappresenta alcuni animali e dei personaggi biblici.

L’arcobaleno lo ha dipinto di bianco (con alcune piccole macchie di altri colori) per simboleggiare la luce divina.

Sopra l’arco, al centro, c’è un angelo alato ma il viso è barbuto e rappresenta Dio.

L’arcobaleno simbolicamente unisce due gruppi di persone che sono alle sue estremità.

Noé è in primo piano in basso a destra, sdraiato in terra, si sorregge la testa con la mano sinistra, il braccio destro adagiato sul corpo.



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Re:Rainbow
« Risposta #6 il: Febbraio 18, 2023, 15:30:36 »
Arcobaleno e poesia

Dello scrittore sudafricano Richard Moore Rive : “Dove termina l’arcobaleno”

“Deve esserci un luogo, fratello,
Dove si potrà cantare ogni genere di canzoni,
E noi canteremo insieme, fratello,
Tu ed io, anche se tu sei bianco, e io non lo sono,
Sarà una canzone triste, fratello,
Perché non sappiamo come fa,
Ed è difficile da imparare,
Ma possiamo riuscirci, fratello, tu ed io.

Non esiste una canzone nera.
Non esiste una canzone bianca.
Esiste solo musica, fratello,
Ed è musica quella che canteremo
Dove termina l’arcobaleno”.


Del pedagogista e poeta italiano Gianni Rodari: “Arcobaleno”

“Dopo la pioggia viene il sereno,
brilla in cielo l’arcobaleno:
è come un ponte imbandierato
e il sole vi passa, festeggiato.

È bello guardare a naso in su
le sue bandiere rosse e blu.
Però lo si vede, questo è il male,
soltanto dopo il temporale.

Non sarebbe più conveniente
il temporale non farlo per niente?
Un arcobaleno senza tempesta,
questa sì che sarebbe una festa.

Sarebbe una festa per tutta la terra
fare la pace prima della guerra”.


Dallo scrittore inglese William Wordsworth la sua poesia titolata “Arcobaleno

“Il mio cuore esulta al cospetto
dell’arcobaleno nascente:
come nel venire al mondo;
come nel sapersi uomo;
Così, nello scoprirsi vecchio,
o mi sia data la morte!

Il Bambino è padre dell’Uomo
e siano i miei giorni
l’uno all’altro stretti
dal sentimento della natura”.

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Re:Rainbow
« Risposta #7 il: Febbraio 22, 2023, 21:10:38 »
Nel post n. 4 ho scritto 
Citazione
“L'Iris è un bel fiore, che gli antichi Greci usavano piantare vicino le tombe perché l'omonima dea dell'Olimpo era connessa anche con la morte. Accompagnava le anime delle donne defunte  nel regno dei morti. Infatti fu lei a prendere l'anima della regina Didone di Cartagine, suicida per amore di Enea che l'aveva abbandonata, come racconta Virgilio nell'Eneide (versi 688-705).

Di solito il suicidio causato dall’amore non corrisposto avviene nell’età adolescenziale.

Poi l’individuo matura, entro di sé riesce a creare la “corazza psicologica” ed affronta altre relazioni di coppia, altre delusioni, abbandoni, periodi di lutto psicologico, successivamente si apre di nuovo alla vita e a nuovi amori, senza pensare al suicidio.

Il mito e l’antica letteratura greca narrano che la fenicia Didone o Elissa (altro nome di quella sovrana) non era una pùbere quando incontrò il troiano, Enea, degno figlio di Troia.  :)

Prima di diventare regina di Cartagine (fondata secondo il mito nell’814 a. C.) era stata regina di Tiro (città nell’attuale Libano) ed aveva un marito, di nome Sicheo.

ll fratello di Elissa, Pigmalione, desideroso del trono di Tiro, fece uccidere Sicheo e prese il potere.

La donna, con altri fuggiaschi, dopo varie peripezie sulle coste del Nord Africa, dal re dei Getuli (popolo nomade nell’antica Libia), di nome Jarba o Giarba, ebbe il permesso di insediarsi nel territorio dove fondò la città di Cartagine.

Durante la propria vedovanza, Didone venne insistentemente richiesta in moglie da alcuni capi tribù della Numidia, ma scelse di sposare in seconde nozze Barca, uno dei suoi seguaci fuggiti con lei da Tiro.

Dopo aver finto di accettare le nozze, Didone si uccise con una spada, invocando il nome di Sicheo, il suo primo marito.

La mitologia riguardante Didone venne rielaborata da alcuni storiografi romani per dare la giustificazione all’origine delle guerre tra Roma e Cartagine. Successivamente il poeta Virgilio scrisse la sua versione del mito, diventato celebre nei secoli.

Nella versione virgiliana, Cupido, istigato da Venere, fa nascere l’amore tra Didone ed Enea, giunto naufrago a Cartagine con i suoi seguaci (I e IV libro dell'Eneide).

“Improbe amor, quid non mortalia pectora cogis! (= Amore ingiusto, a cosa non spingi i cuori dei mortali !)

(Virgilio, Eneide, IV, 412). Questo verso riassume il dramma raccontato nel IV libro dell’Eneide, che narra la triste vicenda dell’amore della regina Didone per Enea.


 Enea e Didone, affresco nella “Casa del citarista”, Pompei, III stile: 10 a. C. – 45 d. C..

Dopo un po’ di tempo il fato volle l’interruzione di quel rapporto d’amore.

Giove, tramite Mercurio, impose all’eroe troiano la partenza da Cartagine per giungere con i suoi compagni sulla costa laziale.

Enea lascia Didone. Lei prima lo supplica, poi lo maledice ed infine, disperata, si trafigge con la spada che l’eroe troiano le aveva donato e si getta nel fuoco di una pira sacrificale, questa la versione dell’Eneide virgiliana.
« Ultima modifica: Febbraio 28, 2024, 22:03:54 da Doxa »

mr.blue

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Re:Rainbow
« Risposta #8 il: Marzo 01, 2023, 17:13:25 »
Doxa, i tuoi scritti, denotano un'immensa cultura.