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Tempo pasquale

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Doxa:


Tempo di Pasqua, tempo di solidarietà. Tempo della fiducia e dell’impegno.

Gesù esorta a distinguere i segni dei tempi.

Cogliere questo tempo pasquale come un tempo di scelta: che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. 

Ve la ricordate Mafalda, quella immaginaria bambina di 6 anni, ribelle, che odia la minestra ed è protagonista dell’omonima striscia a fumetti ? S’interessa degli avvenimenti quotidiani nel mondo, come la fame, l’emigrazione, il razzismo, la guerra. Quando chiede spiegazioni agli adulti, le sue domande spesso suscitano crisi di nervi, curate con “Nervoclam”.



In una striscia a fumetti l’impertinente Mafalda chiede: “Mamma, che cos’è la beneficenza ? E’ forse quella cosa per cui i ricchi si riuniscono per mangiare molte cose deliziose, così da raccogliere fondi per dare da mangiare ai poveri poche cose cattive ?”

E’ prassi diffusa il rito collettivo pomposamente definito “pranzo o cena di beneficenza” per mettere in pace le coscienze dei benestanti.

Quell’obolo viene esaltato come gesto di grande generosità, in realtà è una “carezza” del proprio ego, una giustificazione per “sentirsi a posto con la coscienza”.

Lo scrittore e drammaturgo francese Pierre Corneille (1606 – 1684) in un suo aforisma scrisse:

“Un beneficio perde la grazia a dargli troppa pubblicità; chi vuole che sia ricordato, deve dimenticarlo per primo”.

Altro che cartoncini d’invito, erogazioni pubbliche, ringraziamenti, ecc., si devono sempre tener presenti le parole di Gesù nel Vangelo di Matteo: “Quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti per essere lodati dalla gente. Invece, quando fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà” (6, 2 – 4).

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