Scrittura creativa
Scrittura creativa => Anch'io Scrivo poesia! => Topic aperto da: papero - Marzo 28, 2015, 22:24:25
-
l'inizio di una storia
palude il buio
come elemento oscuro
la luna nera
il mio passato
il male che può fare l'uomo
un percorso sbagliato
un esito negativo
una metafora
il buco nero sono io
un pozzo d'acqua
un mistero
l'infinito
l'inizio di una storia
il vuoto che risucchia tutto
e se dal quel buco nero uscissimo noi tutti
come il mondo delle voci ci ha rapiti
potremmo uscire dal buco nero
con le nostre emozioni
riappropriarsi, riprendersi ,i propri sogni
pensieri,idee, desideri,fantasie amori, dolori
evitando i vuoti di memoria
adesso mi fa un po' paura il buco nero
e se uscisse un arcobaleno
con effetti speciali
la morte in un pozzo
la morte dopo la nascita
le voci nel pozzo, dentro e fuori
se usciamo fuori ci saranno sempre le voci ma..
potremmo continuare la nostra vita
normalizzeremo la nostra esperienza
ma se rimaniamo dentro al fosso nero
ci nasconderemo dagli altri come le voci
ma da dove partiamo
dal buco nero
le mie voci mi dicono che è un vuoto di memoria
e alla vita apri gli occhi
la vita è bella
non rompere le scatole
perche appartieni solo a noi ,datti a fare
io rimpiango il passato
devi continuare a lottare
non devi lascarti andare
conosciti meglio
vai a vanti che vivrai
non ti devi concedere a nessuno, non hai diritto di divertirti
sei inutile,falla finita
fatti gli affari tuoi
sei un rifiuto della società
fatti fuori
sei terribile
non riesci a combinare nulla
falla finita non rompere scoccia meno
ascolta noi che siamo tue amiche
sei bella si brutta ,non avere paura piaci ugualmente
ma che confusione che casino
da questa situazione non puoi uscirne indenne, non riesci
la tua vita è una scusa
-
oohhh che tristezza, hai rappresentato un gomitolo di vita, di cui non si trova il bandolo. Accade e sempre più spesso, che l'animo si arrenda e cerchi quelle voci per trovare sollievo. Poi non trova più la strada del ritorno.
-
I gruppi per uditori di voci sono una piccola parte presente all'interno di un progetto piu ampio nella realtà Imolese.Realtà che attiva la costruzione di percorsi che appartengano a tutte le persone con il fine di trovare un posto al disagio psichico e sociale e restituire cosi la dignità del quotidiano di tutti. Per favorire queste idee si può costruire un LABORATORIO dove il singolo individuo e/o una intera comunità partecipa al proprio vivere in una dimensione che attiva l’educazione alla propria salute mentale. Tutto questo non è UTOPIA di realtà frammentate ma un modello di trasformazione sociale capace di mettere al lavoro le speranze,le competenze,i saperi ,i desideri i sogni,gli ideali per restituire opportunità alle persone con disagio nessuno escluso, considerando che l’altro è tutto ciò che ci circonda nel termine più ampio della parola. Costruire una cultura della salute mentale nei membri della comunità à il fine di indurre STILI DI VITA e comportamenti che vanno dal gesto violento (aggressivo) auto aggressivo e eteroaggressivo sostituito delle parole mai scambiate con gli altri e con se stessi per affrontare re le realtà che si vivono . Si può parlare di EDUCAZIONE EMOTIVA per stabilire rapporti costruttivi, comprendere quando e come affidarsi alle sensazioni, cogliere le emozioni che si stabiliscono tra le persone, potenziando e accogliendo quelle positive e deviando quelle distruttive in altre parole riconoscere le emozioni per dare loro un nome.
-
e questo progetto è attuato anche in Italia? quali risultati sta dando?
-
è un progetto che è presene in Italia ma anche in altri paesi Inghilterra Francia. USA Australia. I SEVIZI insieme ai FAMIGLIARI E UTENTI e CITTADINI costruiscono una rete di comunicazioni per favorire le persone ad occuparsi di se stesse ( responsabilità, decisioni ) in una parola RECOVERY .
Lavoro come relazione
A ) Lavoro come relazione, utopia, come pensiero nel quale creare uno spazio temporale per proiettarsi verso una convivenza accettabile (ideale) , per riuscire a collegarsi con gli altri per immetersi nella rete sociale , con i servizi e con le famiglie ,con i cittadini per dare vita ad un modello di trasformazione sociale ,culturale e affettivo capace di riconnettere al lavoro speranze ,competenze,desideri, sogni e ideali di ciascuno e per arrivare a :
1 restituire opportunità alle persone con disagio e più deboli
2 dare un senso nel costruire il proprio benessere mentale.
B) Attivare un laboratorio locale per superare le difficoltà, che và oltre la comunità , un laboratorio che non è costruito su basi scientifiche “ ricerca “ o etiche ma che vive determinato da una dimensione sociale ampia e collegata alle politiche e alle pratiche del territorio per promuovere e pensare al concetto di prevenzione ed educazione alla salute.
C) Esperienze come, associazione e associazionismo, possono rappresentare una spinta alla collaborazione e miglioramento dei servizi territoriali, partendo dalle opportunità di cura e più ampiamente una spinta al miglioramento delle politiche relative al disagio mentale ( salute mentale)
È importante costruire e mantenere il contatto e la collaborazione con la rete famigliare e ambiente di vita delle persone. accogliere e favorire le risorse nel rispetto delle situazioni sociali e contesto culturale : religioso etnico e politico….
D) lavorare responsabilmente con impegno affettivo con il cuore attraverso la relazione interpersonale mirata alla costruzione della realtà personale. Riuscire a concretizzare il senso all’esistenza delle persone per ripristinare una presenza nel mondo, non il recupero di abilità perdute (nuove abilità, un nuovo equilibrio)Contrastare uno dei rischi maggiori del disagio : la crisi della presenza, il non esserci. (L’identità e l’appartenenza sono punti importanti della presenza in questo mondo). Contribuire alla ricerca e alla ricostruzione del sé lavorando sulla storia personale. Costruire un rapporto di fiducia con se stessi e con altre persone per arrivare al cambiamento. Creare competenze ed opportunità. Costruire convivenze (lavorare sull’abitare) riconoscendo le differenze. Garantire i diritti e i doveri e lavorare sulla discriminazione.
Rapporti con la famiglia e con le persone vicine
La cosa più impegnativa è non essere creduti,
perchè le sensazioni che si raccontano sono strane e a volte incredibili, parlare del contenuto delle voci che si sentono non è facile.
È importante a quali persone si raccontano le esperienze, in quale contesto culturale, perché c’è la necessità di comprendere la disponibilità emotiva ad ascoltare.
Come ci si considera davanti ai propri famigliari e alle persone vicine spesso fragili ma sempre con la speranza di essere ascoltati senza sentirsi giudicati .
Cosa ci si aspetta dagli altri: che possano fermarsi ad ascoltare, capire, ed dare aiuto nei momenti difficili.
Essere accettato per quello che sei, come sei, e apprezzato come persona, sentire la fiducia che diventa un motore per superare le difficoltà che emergono nei rapporti personali e famigliari
Sentire che le persone vicine si attivano senza delegare ad altri le cose che possono fare loro, essere parte attiva , insieme, nel percorso di guarigione. Aprirsi alle reciproche esperienze può interrompere l'isolamento e far comprendere che si possono scoprire diverse possibilità di aiuto per uscire da quel luogo di solitudine, per valorizzare ciò di cui si ha bisogno e per credere in se stessi.
Il percorso nel futuro nell’ascolto delle emozioni
Partecipare e attivarsi sull’ascolto senza tempi definiti, rispettando il senso dell’altro per sentirsi partecipe della costruzione di altri mondi interiori e di un'altra cultura e di altri atteggiamenti e vissuti
-
è un progetto grandioso, anche se pieno di difficoltà, non sempre i familiari sono all'altezza, più spesso sono in difficoltà loro stessi. :rose:
-
Il gruppo come mezzo per facilitare la comunicazione con le famiglie e il contesto esterno.
Un gruppo per uditori di voci è uno strumento che porta a comprendere le voci e facilita la comunicazione verso il contesto esterno e alle famiglie. Accettare questa realtà contribuisce ad una conoscenza maggiore del disagio e amplia il pensiero e la riflessione sul tema della disagio (salute mentale). Quindi c’è meno paura di accettare la propria quotidianità (le relazioni con gli amici, con i parenti, nel lavoro e nel contesto sociale). Come conseguenza ne deriva una maggiore conoscenza delle difficoltà ed una più ampia comprensione sia all’interno della famiglia che nel contesto di relazioni sociali importanti, recuperando così la capacità e la conoscenza nei propri mezzi.
Quindi riuscire ad esporre ciò che si pensa e quello in cui si crede; essere autentici senza vergognarsi di “loro”, avere la voglia di partecipare alla vita quotidiana, ricominciare a vivere come prima di sentire le voci in compagnia del desiderio di fare, lavorare, di stare meglio con gli altri e con se stessi, aiutano trovare le strategie per affrontare i problemi che emergono e costruire progetti per un futuro migliore.
-
in quale regione si svolge il progetto, o è a livello nazionale?
-
i progetti sono attivi a IMOLA, BOLOGNA,TRENTO, PARMA,REGGIO, SAVONA,MILANO,GUBBIO ROMA,CATANIA,ECC...A fanno parte di una rete nazionale che è partita circa 10 anni fa legata ad una realta internazionale di intervoice in questo periodo stiamo costruendo una realtà teatrale per far conoscere ai cittadini " l'antologia dei mondi segreti"
questa è la mail del nostro gruppo per ulteriori informazioni.
"al di la delle voci "
gruppo.voci.imola@gmail.com