Autore Topic: Iter amoroso  (Letto 986 volte)

Doxa

  • Muhuhuhu
  • *
  • Post: 2672
  • Karma: +37/-15
    • Mostra profilo
Iter amoroso
« il: Aprile 01, 2012, 00:04:50 »
L’amore suscita emozioni e sentimenti . La  loro commistione nella psiche  può far sembrare impossibile a molte persone che la relazione di coppia  possa avere un iter con delle fasi, caratterizzate da scansioni temporali che possono essere rappresentate in  un grafico come un percorso a tappe.

Il processo amoroso può andare avanti fino al traguardo finale, rappresentato dall’amore di coppia,   oppure fermarsi durante il metaforico viaggio, che comincia con l’attrazione, che può essere reale o virtuale. Forum,  chat  e telefonate possono creare idealizzazioni, che poi debbono essere  confermate o disconfermate  durante l’incontro vis a vis.

Nella maggioranza dei casi dopo la reciproca attrazione in ambiente reale segue, se possibile, l’avvicinamento e l’approccio.

Comincia il dialogo; se nasce il feeling, la simpatia o interesse,  si crea il presupposto per il primo appuntamento per conoscersi meglio e decidere se continuare gli incontri o smettere, oppure per decidere se la persona può interessare come amico/a o come partner.

Se entrambi decidono di cominciare la relazione amorosa si entra nella fase della mutua seduzione, alla quale  di solito segue  l’infatuazione, che è il primo livello dell’innamoramento, connesso  con l’attaccamento.

L’infatuazione serve per decidere se continuare od interrompere la relazione.
“Mi sto innamorando di te” , è la frase che di solito viene usata per dire al/alla possibile partner: “dentro di me sta nascendo affetto, forse innamoramento, ma sei in tempo per bloccarlo oppure per darmi modo di andare avanti.”  La risposta serve per capire cosa l'altro/a pensa in merito, se il sentimento è reciproco, se la relazione deve proseguire o deve essere interrotta.
Molti giovani per timidezza od orgoglio temono di rivelare la loro infatuazione perché non sopportano la possibile sconfitta.

La “dichiarazione” è "rischiosa", un rifiuto fa svanire i “sogni ad occhi aperti”, ma comunque vada è importante tentare… se si tace per timore si perde la possibilità di sapere.

Innamorarsi è facile ed è un’esperienza piacevole, ma non è l’amore. L’innamoramento serve per creare le basi di un amore duraturo, ma chi resta ancorato all’utopia dello stato d’innamoramento finché vive può incontrare seri problemi nel costruire un durevole rapporto di coppia.
 
Infine c’è l’amore.

L’indice dell’iter amoroso non  va considerato in modo categorico ed uguale per tutti, perché possono esserci situazioni che non rispettano la scaletta proposta, ma generalmente è quella.

Nei prossimi post descriverò le varie fasi, cominciando dall’attrazione. Saranno graditi i vostri interventi con le vostre esperienze. 

presenza

  • Visitatore
Re:Iter amoroso
« Risposta #1 il: Aprile 01, 2012, 00:10:09 »
... sì, funziona così in linea di massima ma il tuo "Iter", sembra un saggio dal titolo "Innamoramento e amore".
E se invece provassi a descrivere le sensazioni solo sentite?

Doxa

  • Muhuhuhu
  • *
  • Post: 2672
  • Karma: +37/-15
    • Mostra profilo
Re:Iter amoroso
« Risposta #2 il: Aprile 01, 2012, 00:21:36 »
 Grazie "Presenza" per il tuo intervento.

A me interessa il funzionamento, i meccanismi, e come sono fatti i singoli "pezzi" dell'iter amoroso.

Francesco Alberoni nel suo "Innamoramento e amore" non offre l'indice che ho proposto nel mio precedente post. Penso che  tale "scaletta"sia innata, anche se può avere digressioni nel suo divenire.

E' importante anche la descrizione delle sensazioni, ma lo farò quando parlerò di ogni singola fase. Aspetto la tua collaborazione. 




« Ultima modifica: Aprile 01, 2012, 09:49:14 da dottorstranamore »

Doxa

  • Muhuhuhu
  • *
  • Post: 2672
  • Karma: +37/-15
    • Mostra profilo
Re:Iter amoroso
« Risposta #3 il: Aprile 01, 2012, 09:54:54 »
Prima della descrizione della prima fase dell’iter amoroso penso sia opportuno chiarire il significato di alcune parole che spesso, in modo errato,  vengono usate come sinonimi :  emozione, sentimento,  attrazione fisica, bellezza e desiderio sessuale.

In questo post voglio dire cos’è un’emozione e cos’è un sentimento. Ma in modo sintetico perché dietro ai due concetti ci sono numerosi libri di neurofisiologi ed altri studiosi.

Emozione” deriva dal latino “emotiònem” ed è una parola  cosiddetta composta, formata dalla particella “e” (da “ex” = “fuori”, “esterno”) e da “mozione” col significato di “muovere”… all’azione.
Nel linguaggio figurato parlamentare la “mozione” è invece una proposta per promuovere una discussione e una successiva votazione su un determinato argomento.

“emozione”, “emotivo”, “emotività”, sono parole che indicano parte della fisiologia umana e che ci condizionano nella percezione della realtà. Tali termini li usiamo spesso  ma a cosa ci riferiamo ? Di solito pensiamo a stati soggettivi variabili per intensità  e di  durata variabile.

Le emozioni sono causate da stimoli (emotigeni)  di energia.
Gli stimoli possono essere esterni od interni all’individuo.  L’emozione causata da un fattore esterno è denominata "emozione esogena"; se viene suscitata dal proprio organismo si dice "emozione endogena", ad esempio quella provocata da un ricordo. 


Le emozioni provocano l’omeostasi, l'adattamento psicofisico,  per mantenere nel corpo l'equilibrio interno pur nel variare delle condizioni esterne. L’organismo reagisce con risposte biologiche, fisiologiche, tonico posturali, comportamentali, espressive mimico-facciali o di tipo linguistico.

Gli organi sensoriali (udito, vista, olfatto, gusto, tatto) sono i recettori periferici che trasformano gli stimoli emotigeni in impulsi nervosi, li trasmettono al sistema nervoso centrale ed il cervello attiva la risposta dell’organismo (mente, corpo).  Oltre ai cinque  sensi alcuni studiosi comprendono i recettori che intervengono durante i movimenti del corpo e localizzati nei muscoli, nei tendini, nelle guaine muscolari.

Per quanto riguarda il sentimento   voglio dire che questo lemma  deriva dal latino “sentimentum” ed etimologicamente fa riferimento al “sentire”, al percepire con i sensi, però in psicologia tale significato corrisponde all’emozione e a differenza di questa il sentimento persiste nel tempo, si stratifica nella mente. Non dipende da un fugace stimolo esterno od interno come l’emozione, ma deriva dall’affettività, è collegato ai propri interessi e valori, perciò può evolvere.   

I sentimenti e l'orientamento cognitivo influenzano il nostro essere nei confronti di persone o cose, motivano le scelte, condizionano le azioni, i percorsi di vita.

In ogni individuo ci sono dei sentimenti prevalenti che lo caratterizzano. La strutturazione comincia nei primi giorni di vita. Il neonato il primo sentimento che prova è quello dell’affetto verso la madre, la persona più significativa per lui. E’ la donna che gli offre la vita senza nulla pretendere.

L'affetto è una parola che deriva dalla lingua latina ed è composta da due due lemmi: "ad" e "facere", significa "fare qualcosa per".

L'affetto lega una persona a qualcuno o qualcosa, anche ad animali o vegetali.

Il termine viene usato per indicare una coinvolgente relazione personale. Infatti l’affettività viene manifestata con l’attaccamento.

Voler bene è un fatto misterioso. Improvvisamente divento indispensabile ad un’altra persona ed anche questa diventa per me necessaria, significativa: l’amo.

Per l’individuo adulto il sentimento d’amore è come una valigia. Dentro c’è l’affetto, la stima, la fiducia, il desiderio di stare insieme, l’erotismo, il sesso. Ma amare significa anche volere il bene del partner, aiutarlo nell’autorealizzazione.

L’amore è un sentimento intenso, di profondo affetto Si ama una persona per ciò che è, per le sue qualità fisiche e morali. La si sceglie non per necessità, per rimedio contro la propria solitudine, ma perché si desidera, c’è la voglia di stare con lei/lui. Se ci si accontenta della prima persona disponibile ad instaurare la relazione si va incontro a dolorose delusioni.

Vagare alla ricerca dell’amore è sbagliato ed inutile. Ma di questo parlerò in seguito.
« Ultima modifica: Aprile 01, 2012, 14:49:55 da dottorstranamore »

ziaci

  • Mucca Trombettista
  • *
  • Post: 1227
  • Karma: +47/-3
    • Mostra profilo
Re:Iter amoroso
« Risposta #4 il: Aprile 01, 2012, 11:11:59 »
Le emozioni mi tengono sveglia, se pur fugaci, contribuiscono a nutrire i sentimenti,
a consolidarli nel tempo, a fortificarli.
I sentimenti mi riempiono, danno forma alla mia struttura,
crescono, decrescono, si trasformano, mi trasformano.
La mia affettività esprime il (mio) sentimento nel mondo,
è una sorta di vetrina arricchita via via di nuovi particolari, un "work in progress".
L' affettività produce e induce emozioni e tutto ricomincia.

L'amore da una direzione precisa ed inequivocabile a quanto di cui sopra,
ma al tempo stesso dipende da questo "circle game",
una sorta di vasi comunicanti ma con funzioni diverse.

Il la all'"iter amoroso" lo da un'emozione che funge da interruttore per l'attrazione
e poi chissà.... ;)
acrobata del tempo, sospesa a mezz'aria, senza rete sto.
C.

presenza

  • Visitatore
Re:Iter amoroso
« Risposta #5 il: Aprile 01, 2012, 15:00:44 »
Grazie "Presenza" per il tuo intervento.

A me interessa il funzionamento, i meccanismi, e come sono fatti i singoli "pezzi" dell'iter amoroso.

Francesco Alberoni nel suo "Innamoramento e amore" non offre l'indice che ho proposto nel mio precedente post. Penso che  tale "scaletta"sia innata, anche se può avere digressioni nel suo divenire.

E' importante anche la descrizione delle sensazioni, ma lo farò quando parlerò di ogni singola fase. Aspetto la tua collaborazione.

... un approccio diverso per descrivere l'amore: "funzionamento, meccanismi" come fosse un iter meccanico. Distaccato e volutamente tecnico.

Doxa

  • Muhuhuhu
  • *
  • Post: 2672
  • Karma: +37/-15
    • Mostra profilo
Re:Iter amoroso
« Risposta #6 il: Aprile 01, 2012, 22:10:14 »
Desidero ringraziare gli interventi di Ziaci e Presenza.

Ziaci con poche parole ha descritto bene il “circle game”. Brava/o ?

Il nick Presenza ancora una volta mi dà l’opportunità di chiarire meglio le mie parole.

Si, mi considero un “meccanico” dell’amore. “Distaccato e volutamente tecnico”.

Le sofferenze o le esaltazioni amorose altrui m’interessano poco o quanto basta per collocarle idealmente in una delle fasi dell’iter amoroso, verso il quale sono giunto alla convinzione che sia di tipo universale.  Ma è innato o culturalmente appreso ?

Doxa

  • Muhuhuhu
  • *
  • Post: 2672
  • Karma: +37/-15
    • Mostra profilo
Re:Iter amoroso
« Risposta #7 il: Aprile 03, 2012, 17:58:10 »
Altri tre argomenti citati e, come ho detto, meritevoli  di spiegazione preliminare sono l’attrazione fisica, la  bellezza ed desiderio sessuale.

Attrazione. Le prime considerazioni sui criteri di scelta del/la partner furono di Charles Darwin nel suo saggio su “L’origine dell’uomo e la selezione sessuale”.

Sulla reciproca scelta tra partner ci sono varie spiegazioni, che concordano nella preferenza individuale verso partner gentili ed intelligenti.

Si cerca l'uomo ideale, la donna ideale, ma la maggior parte delle persone ottiene il/la partner cui può ragionevolmente aspirare.

Chi non si trova in posizione di vantaggio in fatto di bellezza, status sociale od economico deve accontentarsi. Le donne cosiddette “brutte” e gli uomini poveri incontrano più difficoltà per l'accoppiamento.

I maschi diventano selettivi  nella scelta della partner quando accettano relazioni amorose a lungo termine, se pensano di sposarla.  Se invece sono orientati verso relazioni a breve termine diventano meno selettivi.

La  scelta maschile  si può considerare la “risposta” a quella femminile. Infatti nel lontano passato cominciarono le donne a selezionare gli uomini più fedeli e disposti a partecipare alla cura dei figli, al fine della sopravvivenza della famiglia. Le madri cercano soprattutto protezione e sicurezza per se stesse e per la prole.

Bellezza. La bellezza è  indefinibile.  Siamo capaci di riconoscerla ma abbiamo difficoltà nel descriverla. E’ una qualità che attribuiamo all’ arte, alla natura, all’aspetto fisico di un individuo, di un animale, o di un oggetto. Non ha immutabili canoni di riferimento, non ha rigorose regole universali  che stabiliscono quali elementi considerare per esprimere con competenza il proprio giudizio estetico, non ha  criteri oggettivi riconosciuti validi da tutti.

Lo psicologo Marco Costa nel volume titolato “Psicologia della bellezza”, dice che le persone  generalmente concordano nel giudizio sulla bellezza di volti e corpi. La concordanza persiste anche  nel giudizio verso persone di etnia diversa o di diversa età. Quindi  il criterio per definire la bellezza non è completamente soggettivo. 

Anche il professor Stefano Zecchi nel suo libro “Le promesse della bellezza” dice che le persone sanno riconoscere la bellezza nella minoranza degli esseri umani che possiedono qualità estetiche indiscutibili e concordano nel giudizio, anche se c’è chi preferisce i capelli corti invece che lunghi, gli occhi chiari anziché scuri, ma la questione è se una persona sia bella o brutta indipendentemente dai gusti di chi l’osserva.

Se vi va posso aprire un topic riguardante la bellezza.

Desiderio sessuale. Eros, libido, desiderio, lussuria: quattro diverse parole semanticamente coinvolte nel desiderio, anche sessuale.

L’immaginario erotico maschile è qualitativamente diverso da quello femminile.

Gli uomini preferiscono fantasie sessuali di tipo oro-genitale. voyeuristiche, poligamiche.

Invece le donne hanno l’immaginario sessuale più variegato. Ci sono quelle che preferiscono le fantasie esibizionistiche e pensano di essere guardate e toccate da un uomo molto eccitato; altre rievocano scene di amplessi. Sono numerose quelle che fantasticano di essere desiderate da più uomini oppure avere rapporti sadomasochistici. Il subire "violenza" rientra nell’immaginario femminile non patologico, ma come fugace pensiero, inaccettabile nella realtà.

Diversamente dagli uomini, le fantasie erotiche femminili sono spesso legate all’affettività, ai cinque sensi.

L’immaginario a sfondo sessuale agisce da supporto al comportamento razionale. Rende desiderabile e soddisfacente il coito. Ma nella coppia le rispettive fantasie erotiche devono sintonizzarsi ed integrarsi.

Molte persone fantasticano poco e convivere con loro scolorisce l’esistenza. Altre si interdicono ogni fantasia sessuale ed hanno bisogno di immagini pornografiche per alimentare i loro desideri irrealizzabili.