Lo scrittore tedesco Johann Wolfgang von Goethe (1749 – 1832) consigliava: “Trattate le persone come se fossero ciò che dovrebbero essere, e aiutatele a diventare ciò che sono capaci di essere”.
Cosa voleva dire Goethe con questa sua frase e quale insegnamento possiamo apprendere per poi utilizzarlo nella nostra vita lavorativa e personale?
Se consideriamo una persona per ciò che è, essa rimarrà quella che è, ma se riusciamo a capire le sue potenzialità e capacità dobbiamo aiutarla a diventare quel che potrebbe essere.
Aiutare: questo verbo deriva dal verbo latino “adiutare”, composto da “ad” + “juvare” (= giovare, a qualcuno per qualcosa).
Aiutare è una modalità di vicinanza fisica e / o spirituale, che può esprimersi in modi diversi: dall’ascolto alla formazione, dall’insegnamento all’offerta di un servizio verso chi è in una situazione sociale di fragilità.
Viviamo in relazione con gli altri ma ciò non significa disponibilità ad aiutare chiunque.
Permane l’opinione liberista che quanti soffrono o sono vulnerabili siano un peso per la società e che aiutarli è solo un modo per la società per non danneggiare se stessa.
Ci sono persone che rifiutano l’aiuto anche in condizioni di oggettivo bisogno per malintesa riservatezza o perché pretendono che siano gli altri ad accorgersi del loro stato di bisogno.
Spesso la richiesta di aiuto è scoraggiata da esperienze negative con persone inadatte a stabilire relazioni di aiuto.
Altri sono convinti di essere “nati per aiutare” e di non aver bisogno di essere aiutati. Presentandosi così, costoro stabiliscono una deleteria asimmetria, che inibisce e crea dipendenza.