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Post - scrittricesognante

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Altro / Re:I fiori dei nostri giorni
« il: Marzo 26, 2013, 17:39:31 »
Grazie per i commenti,cercherò di mantenere un andamento costante. Grazie per i costruttivo commenti infatti avete proprio ragione alcune parti son troppo legate al parlato,avrei dovuto rileggerla ma è un capitolo scritto qualche giorno fa e lasciato. Grazie per i commenti.

Capitolo 2
L'edificio di un marrone sbiadito spiccava per altezza nella piazzola in cui ci eravamo fermati. La prima a scendere dall'auto fu Miss Teulvill che con passo spedito lo raggiunse per prima. Io e il signor Hopenflor decidemmo di seguirla-come se vi fossero state altre alternative- solo dopo esserci scambiati un'occhiata che esprimeva insicurezza. Era il secondo giorno che vi entravo eppure        provavo ancora una sensazione , indice che non mi sarei mai trovata del tutto a mio agio: malinconia. Non solo per la struttura abbastanza fatiscente. Il signor Hopenflor dietro di me era una presenza molto incoraggiante: conosceva il luogo e condivideva la mia impressione. Rientrai nella classe della mia ormai guida e come da norma fummo accolti da un sincronizzato saluto: tutti gli alunni si alzarono in piedi con una compostezza di gran lunga più consona ad un età magari piu maturata. Senza entusiasmo alcuno. Non che quei bambini rifiutassero di esserlo, doveva trattasi sempre di una regola. 
'Seduti, seduti.'li invitó una volta dato lei l' esempio.
Dal canto mio mi sistemai sulla sedia accanto alla cattedra. Nel frattempo Hopenflor doveva aver raggiunto la sua classe ordinaria. Miss Teulvill , concluso l'appello,cominciò a dar seguito alla sua- forse fin troppo pedante- lezione sulle antiche origini della lingua latina. Nella mia mente una similitudine riassunse con spicciole parole il concetto di fondo: la lingua latina dopo essere sbocciata come un fiore si è a poco a poco piegata su se stessa , ma curata dal ricordo e aiutata a rifiorire se ne sta lì , in attesa di ricevere acqua. Un fiore che non morirà mai.
I volti di quei bambini fissavano attenti la loro maestra, assorti nella rielaborazione- nelle loro testoline- di tutto...o forse occupati a pensare ad altro. Qualcuno almeno penserà agli amici lasciati fuori dalla scuola? Se vogliono essere altruisti i bambini lo sono, a patto che la loro fertile mente non venga resa troppo dura e modellata da influenze esterne che li rendono passivi. E forse loro...ahimè! Sospirai lievemente in silenzio. Al termine di quella lunga giornata trascorsa ad ascoltare sermoni e forbiti discorsi di cui io stessa non sempre capii il punto,mi ritrovai a passeggiare nel cortile sul retro in compagnia del signor Hopenflor .
'Ancora sei dello stesso parere di prima?'mi chiese infilandosi le mani nelle tasche alzando il viso al cielo grigiastro che le nuvole avevano imposto nascondendo il sole.
'Si e ancora più convinta!'affermai.
'Quì non si muove mai nessuno a dare un andamento diverso.'osservò sprezzante.
' è un vero peccato. Servirebbe per esempio cominciare con l'allargare le braccia della scuola e integrare tutti i bambini nelle vie che ad essa non conducono, chi è per le strade...'
'Sono d'accordo ma quella scuola ha al suo interno teste dure.non è facile!  Molte volte ho proposto ciò che ora mi stai dicendo ma ho ricevuto solo sguardi contrariati e rischiato di essere licenziato.'
'Accidenti che...testoni!'
Lo sentii ridere al mio fianco.' Esatto!'
Liberai anche io una risata. Tornai poi seria e mi saltò in testa una domanda che dovevo rivolgere assolutamente. 'Signor Hopenflor vorrei chiederle una cortesia.'
'Se posso perché no. Ma chiamami pure Emanuel. Diamoci del tu.'mi disse fermandoci.
Fui molto grata di aver raggiunto una tale confidenza perciò accettai. 'Dicevo dunque- porla mi imbarazzava alquanto- posso chiederle se per caso lei conosce un negozio di fiori quì vicino?'
Con mia sorpresa non vidi segni di stupore o ironia, cordialmente mi prese sotto braccio e mi accompagnò.
'Sei fortunata! Ne conosco si.'
E il bello è che proprio li dentro sarebbe germogliato qualcosa...

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Letteratura che passione / Re:L'ultimo libro letto
« il: Marzo 26, 2013, 15:26:59 »
"Il giuoco delle perle di vetro" di Hermann Hesse, scrittore che ultimamente non posso che apprezzare nonostante alcuni dubbi iniziali.

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Altro / I fiori dei nostri giorni
« il: Marzo 26, 2013, 15:19:27 »
Inizierò a cimentarmi in una storia suddivisa in capitoli a cui pensavo da un po'.

Capitolo 1
Un vecchio albero che cominciava a germogliare accarezzato dalla dolce brezza mattutina: nuova vita. Un bambino passeggiava a piedi nudi avanti e indietro contando i passi fino a cadere in errore e dover ricominciare. Una pozzanghera formatasi dalla pioggia primaverile della sera prima era adesso uno specchio perfetto per una bimba con un largo cappello in testa che si vantava della sua semplicità come una regina coperta d’oro. Una donna accennava un saluto, altre due si scambiavano segreti di cucito davanti ad una casa. La donna salutava ma. Troppo persa tra le nuvole per essermene accorta subito. Che figura! Ricambiai anche se ormai non mi guardava più. O povera me! Abbandonai la mano sul vetro della finestra e sospirai. Da quanto ero lì? Da poco. Il mio tirocinio sarebbe ricominciato a breve per la seconda volta, il tempo che Miss Teulvill mi fosse venuta a prendere.
“Qui studiano quei giovani dal furore e ambizione già insito e visibile in loro. Sono loro degni di nota!” ce ne sono pochi? Meglio così, meno pensieri e partiranno per la città a testa alta e con buona impressione.” Ripeteva ogni qualvolta  le osassi chiedere perché la scuola fosse a pagamento e solo pochi vi avessero accesso: la così detta élite.
“Gente di strada cara mia, chissà dove nascondono il sapere, dove lo hanno perso. Nati così e così sia!” proseguiva poi. Ed io annuivo con mia meraviglia e stupore. Convinta di ciò? Non proprio. Ma esistono certi oratori ancora in giro che sanno ammaliarti ed instillare in te quel pizzico di credulità a lor favore. Non tutti certo, ci sono anche quelli che ti parlano di vedute con una delicatezza da lasciarti libera di rielaborare e criticare: ti smuovono solo la coscienza senza agitarla o attrarla a forza. Lei era una dei primi. Tanto affascinante nel discorrere quanto terribile: sublime donne dall’esperienza ben salda con rughe di anni. Avevo assistito ad una sola lezione per ora, adesso me ne aspettava un’altra. “Poveri bimbi” pensai andando con il cuore vicino a loro; mangiando con gli occhi il loro viso felice eppure manchevole di qualcosa. La macchina soggiunse sotto il mio appartamento; i bambini si erano rintanati nelle loro case o nei piccoli spazi fuori di esse. Le donne assunsero per un momento un’aria contraria fino a tornare ai propri lavori. Mi affrettai a scendere, a testa china uscii: ero costernata nei confronti di quelle persone che mi avevano accolto a braccia aperte e ora mi vedevano in un certo qual modo, dalla parte del “ nemico”. Salii in macchina verso la scuola in un silenzio rigoroso. Tenni lo sguardo fisso all’esterno sentendomi alle spalle giudicata: stupida sensazione? Ad un tratto una figura che sedeva fuori sull’erba di una casa che costeggiava la strada colpì il mio interesse catturandolo. Non sembrava far parte di nessuna di quella gente. Di scatto l’auto sostò lì.
“Abbassa il finestrino!” ordinò la mia vicina sul punto di infuriarsi.
Il giovane sembrò non accorgersi di essere l’ interessato benchè fosse lì a poca distanza. Reggeva tra le mani un libro e assorto lo leggeva. Il viso era coperto da alcune ciocche dei corvini capelli.
“ Ehi, signor Hopenflor, fa finta di niente? avanti, salga e venga a lavoro! Ma badi, non è il suo taxi questo!”
Nessuna risposta. Così, sopraffatta dal busto che si sporgeva fuori di Miss Teulvill tentai di sporgermi anche io.
Il giovane signor Hopenflor alzò finalmente lo sguardo. Due begli occhi neri perla si fermarono sul mio viso
“Salve!” disse rivolto a me con un sorriso.
Ricambiai imbarazzata. Miss Teulvill era visibilmente spazientita tanto che passò con un’occhiata fulminante da me a lui.
“ Allora?!” riprese.
“ Stavolta torno…solo perché c’è una bella donzella.” disse in tono scherzoso…forse inchinandosi da gentiluomo di altri tempi.
Senza curarsene scavalcò le gambe di Miss Teulvill e si posizionò accanto a me. Mi scostai un po’ impacciata scrutandolo. Mi sorrideva ogni volta che si voltava a guardarmi ed io sentivo di ricambiare non per dovere, per un intrinseco senso di simpatia.
“Perché non volevi venire?” gli chiesi sussurrando.
“Lo vedrai o, se già lo sai, rispondimi tu.”
Riflettei e con tutto il cuore sperai per la mia stessa impressione.
Mi chinai un po’ in avanti per assicurarmi che Miss fosse distratta. Per fortuna a modo suo lo era. Fissava dritta davanti a lei con austerità.
“ C’è troppo adultismo e menefreghismo” mi rispose alla sua domanda confidenzialmente.
Il mio cuore fece una specie di capriola; ero grata di quella confessione sincera e rischiosa; e rasserenata di non essere la sola a pensarla così.
“Sì, comunque sono qui da tre giorni”
“ Lui esitò su di me con un’espressione speranzosa. Doveva essere occupato a sperare che io avessi condiviso il suo parere dato che ancora da me non lo aveva ancora ricevuto chiaramente. Annuii.
“Lo credi anche tu allora!” la voce gli aumentò di volume ma badò subito a ritrovareil tono più sottile.
Sorrisi divertita poi annuii di nuovo .
“ Meno male!” esclamò piano.

Eravamo arrivati.

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F.A.Q. / Re:Storia a più capitoli
« il: Marzo 26, 2013, 15:16:24 »
Apri un topic e poi di volta in volta aggiungi i tuoi post, come faccio io nel topic "L'itinerario amoroso" nella sezione "cassonetto differenziato" :rose:

Grazie mille!!! :)

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F.A.Q. / Storia a più capitoli
« il: Marzo 26, 2013, 13:38:18 »
Scusate una domanda: è possibile postare un racconto in più capitoli? Se lo è,potrei sapere con quali procedure? Grazie in anticipo.

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Musica / Re:Le mie canzoni del cuore
« il: Gennaio 08, 2013, 16:23:06 »
Che bella sezione, ecco la mia canzone del cuore, soprattutto di oggi:

http://www.youtube.com/watch?v=ujdTByDUGTo

 :music: :SFsd: :SFsd:

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Introspettivo / Una particolare "difesa personale"
« il: Gennaio 08, 2013, 16:18:59 »
Vorrei presentarvi un racconto scritto da me qualche anno fa. ( 2 credo :mah:)
Spero di poterne postare altri al più presto. Buona lettura.

La macchina si fermò davanti al grande edificio il cui esterno tradiva lo sfarzo che regnava dentro. Lo sportello posteriore si aprì e si posò a terra un piedino seguito dall’altro. “ Eccoci qui! Finalmente ci siamo. Allora Marta che ne dici?” chiese sua madre soddisfatta. La ragazzina scrutò attentamente il casolare incerta se affrettare un giudizio o attendere di scoprire l’interno.
 “Sono sicura che dentro sia proprio bello!” decise infine di dire con speranza.
Marta aveva undici undici anni e per la sua età si poteva considerare davvero matura. I capelli ricci che a ciocche le ricadevano sul viso le davano un’aria sbarazzina e i grandi occhi azzurri la riportavano alla sua età effettiva. Nel suo insieme risultava graziosa. Era arrivata in quella piccola cittadina da un paesino per motivi di lavoro dei suoi genitori. Non aveva né fratelli né sorelle e la cosa, benchè fosse spesso sola ,non la turbava più di tanto.
“Pensa-ripeteva a tutti-così posso fare molte amicizie ,la solitudine mi spinge a questo!” 
In effetti, nel posto in cui viveva prima, si era circondata di un sacco di coetanee e coetanei . Tutti le dimostravano un affetto incredibile e si accorsero di quanto fosse difficile non rispondere ai suoi segnali di simpatia con cui avvolgeva chi si prendeva a cuore. …..Così, prese le valigie si avviarono al cancello della nuova dimora. Salirono delle scalette e giunsero davanti ad un portone. Finalmente entrarono. Marta ,varcata la soglia ,restò immobile ad ammirare lo splendore che le si rivelò agli occhi. Aumentò la stretta al manico della sua borsa e si voltò verso i genitori che erano bloccati alle sue spalle. 
”é un posto bellissimo!” dichiarò in un grido di gioia cominciando poi a salire la scalinata verso il piano superiore con entusiasmo.
Percorse un corridoio ai lati del quale vi erano diverse porte. Spinta dal semplice istinto sporse la testa dentro ad ognuna. Trovò due camere, un bagno ,un ripostiglio e una stanza enorme completamente spoglia a differenza delle altre ammobiliate qua e là.
“Marta, pensi di darci una mano?” la voce improvvisa del padre che la richiamava dal fondo.
Il giorno seguente, quando metà delle loro cose era sistemata a dovere nelle varie camere ,Marta pensò di farsi una passeggiata nei dintorni. La lasciarono andare ,poiché, oramai, mamma e papà si fidavano della sua responsabilità. Ne avevano avuto prova già in diverse occasioni di trasloco. Innanzitutto fece un giro di perlustrazione intorno alla sua casa fermandosi nel retro a contemplare un grande albero secolare che si accorse essere adatto per salirci sopra. Si avventurò poi per il viale che iniziava appena fuori dalla recinzione anteposto alla strada. Lo attraversò guardando ora a destra, ora a sinistra intravedendo tra gli alberi che lo perimetravano le case.
“Che bello vivere laggiù immersi nella natura. Pensa quanto possono camminare per raggiungere la città e, pensa quanto si respiri bene là.” si disse.
Alzò poi gli occhi al cielo facendosi schermo con una mano dal forte sole ancora imponente nonostante fosse autunno e scrutò il cielo. In quel momento, qualcosa la spinse all’indietro facendola cadere a terra.
“Guarda dove vai!” la rimproverò qualcuno che solo quando riaprì gli occhi e si riscosse dal tonfo capì trattarsi di un ragazzetto che mostrava aver fretta.
Rialzatasi un po’ barcollante, si aggiusto la gonna e ricalzò la scarpa sfuggita dal piede per la caduta.
“Scusa, ma comunque io credo che tu non mi avresti urtata se non correvi. Quindi, visto che correvi no? Allora dovevi stare anche tu attento!” si difese ponendosi a braccia conserte a spalle rigide trattenendo una risata.
“Forse. Comunque, eccomi di nuovo in ritardo!” sbuffò quello spazientito nonché irritato anche dall’atteggiamento di chi le era difronte.
“Per cosa?” gli chiese Marta incuriosita portandosi le mani dietro la schiena altalenandosi sui piedi.
“Per la scuola!” sbuffò ancora lui.
Gli occhi di Marta si fecero grandi: ”La scuola! È vero! Stavo per dimenticare che domani ci verrò anche io! Tu dove vai?”
Il ragazzo la guardò dubbioso. “Vado alla” Hilton school. “Sono del secondo anno.”
“Ma pensa, allora hai un anno più di me! Io da domani comincerò a frequentarla. Sai? Mi sono trasferita qui da poco!”
“Ne sono felice.” Si rincamminò ma non era più tanto sicuro di volersi ancora dirigere a scuola.
“Come ti chiami?” insistette Marta seguendolo festosa.
“Ivan” fu la secca risposta.
“Che bel nome! Mi sa molto di personaggio storico. Io Marta!”
“Personaggio storico?” Aumentò l’andamento del passo alzando le spalle per quello strano parere.
“Certo?-Marta con un rapido scatto gli si parò davanti sorridendo-non ti piace la scuola, ho indovinato?”
“Però, astuta. Comunque è vero, la trovo un’inutile perdita di tempo.” ammise fermandosi.
Marta si sedette a terra. ”Peccato che tu la pensi così. A me sembra un utile “perdita di tempo”!” scherzò.
“Bà ,sarà..” Ivan si tolse lo zaino dalle spalle e le si mise accanto. lo fece quasi involontariamente. Certo ,andare a scuola non era più nei suoi pensieri ora, ma neanche starsene lì con quella strana ragazza a sprecare tempo per altre attività.
“Sei nuova?”
Lei annuì. “Vengo da un paese che, a mio giudizio potrebbe sparire da un giorno all’altro tanto è minuscolo, ma in realtà ne ho cambiati molti. Sai, mia madre per il suo lavoro deve muoversi spesso. Ma io penso che ,nonostante tutto ,sia bello ,così potrò viaggiare e fare sempre nuove amicizie.”
Il suo ascoltatore iniziò a cambiare atteggiamento nei suoi confronti .”Davvero la cosa non ti dispiace?”
“Certo che no! Tanto con chi è lontano posso parlare a telefono e poi,ti ripeto che posso crearmi sempre nuovi amici. A me piace averne tanti. La trovo una cosa bella! Anche la scuola è una cosa che io reputo bella e utile. Te?”
Ivan puntò i gomiti sulle gambe incrociate e appoggiò il mento ai pugni.” Io? Non ci trovo niente nella scuola e neanche nella gente. Mi vedono molto” di traverso” per essere chiari. Non viaggio e non mi piacerebbe nemmeno farlo.”
Marta strabuzzò gli occhi e scoppiò poi in una sonora risata. ”Una cosa però è cambiata!”
“Cosa vuoi dire?” Ivan tornò a guardarla con uno strano cipiglio.
Marta ricercò il contegno chiedendosi anche come potesse non aver capito. ”Ora io sono tua amica!”
Il ragazzo la squadrò con sospetto. ”Mia amica? E cosa te lo fa pensare? Non ti ho mica detto che mi sei simpatica.”
“O ma io l’ho visto. Per prima cosa ti sei seduto con me ,poi, mi hai rivelato alcuni tuoi particolari.”
“L’ho fatto solo perché non avevo voglia di andare a scuola!” disse insicuro.
“Mettila così se ti va, ma ,sappia che per me sei simpatico! È bello parlare con te.”
Ivan si arruffò un po’ i neri capelli e zaino in spalla fece per rimettersi in cammino. ”Tu trovi il bello dappertutto?”
“Ci provo! Ma ci sono cose in cui non ci riesco. Ad esempio la varicella! Dove sta il bello lì?”
Il ragazzino rise di gusto tanto che quando si calmò aveva il viso congestionato.
Marta sorrise. L’occhio le cadde ad un tratto sull’orologio da polso del ragazzo. “O no! Devo correre a casa!” esclamò allarmata preoccupandosi, come sempre le accadeva, di perdere la fiducia dei suoi.
“Te ne vai di già?” chiese Ivan che con sua meraviglia capì che la nomina di “amica” non le stava affatto male.
“Purtroppo devo. Dai, sarà più bello domani parlare. Spero tanto di vederti a scuola! Devi venire! Pensa che bello! Hai l’onore di essere il mio primo amico.” E si allontanò scomparendo alla vista del giovane.
“Verrò!” le gridò convinto.
Quel pomeriggio, Ivan, tornato a casa fingendo di essere andato a scuola, stupì non poco i suoi genitori.
“Sapete, la scuola è bella! Ammetto che non mi pace molto lo studio ,ma si incontrano anche persone interessanti!” Li lasciò in cucina con queste frasi enigmatiche che spinse i due a darsi occhiate smarrite.
L’indomani ,a scuola, Marta si ritrovò in poco tempo a parlare con diverse coetanee. Anche a loro, cominciò a spiegare la sua filosofia di vita appresa per ”difesa personale” come disse. La ascoltavano passando da uno stato di scetticismo, ad uno di curiosità e voglia di provare.
“La matematica, a me non piace, ma anche lei è bella! Ma ci pensate quante cose in meno avremmo senza di lei! Poi, è utile, perché, anche se non ci servirà  in prima persona, potremmo subirla da altri e noi dovremmo conoscerla per tener testa.” Spiegò nella sua buffa ma accattivante maniera. E fu proprio durante questa affermazione che Ivan si mise all’ascolto.
“Ciao Ivan! Ti presento i miei nuovi!” fece Marta trasportandolo nel cerchio afferrandolo per un braccio.
Un coro di saluti si alzò.
“V-vuoi dire che sono già dalla tua parte?” sembrava allibito.
Marta rise della sua strana espressione annuendo. All’uscita, più tardi, fuori dalla scuola non vi erano altro che ragazzi e ragazze impegnate a  trovare il lato positivo di qualunque cosa. Ivan osservò quasi divertito da quella scena.
“Non arriveranno mai al tuo livello!” affermò divertito.
“Forse, però almeno ci provano. A te come va?”
Ivan ci pensò un po’ su:” Allora, comincio a pensare che è bello andare a scuola perché alla nostra età non potremmo fare altrimenti.  Viaggiare, forse è bello perché dalle altre parti se esiste gente come te, sarei felice.”
“Bravo Ivan! Senti, ti va di venire a casa mia? Alla mamma, che oggi non lavora ,farà piacere che io abbia compagnia. Poi ti mostrò la verità palese di ciò che ti ho…insegnato. Casa mia ,da fuori è tristemente malandata, ma devi assolutamente vedere l’interno! Poi, c’è una stanza che appena arrivai vi regnava il vuoto assoluto, ma poi…” gli fece l’occhiolino.
 Giunti davanti al portone Ivan notò che in quella casa era proprio difficile trovare qualcosa di bello, un po’ come la varicella. Appena messo piede dentro ,non potè che ricredersi.
Dopo le dovute presentazioni ,Marta lo trascinò su per le scale. “Ora ti mostro la stanza ex-vuota! “sorrise compiaciuta di sé. “Guarda com’era?” disse sventolandogli davanti agli occhi una foto di quattro mura desolate e un lampadario penzolante.
Il ragazzino fece una smorfia di disgusto.
“E ora invece..” aprì la porta e si rivelò ai loro occhi un mucchio di graziosi tendaggi alla finestra , una parete interamente ricoperta di libri.
“Sono miei e dei miei genitori. Se non ci fosse stata questa stanza ,non ci sarebbe stato spazio per sistemarli finalmente tutti. Pensa, nelle vecchie case, non c’era spazio per tutti!” disse riproponendosele tutte alla mente.
“Ma da qui dovrai riandartene?” azzardò timoroso della risposta Ivan.
Marta sospirò :”Non saprei. Probabilmente sì. Però,-si illuminò improvvisamente-il periodo della scuola media no, mio padre vuole che stavolta frequenti un’unica scuola. “
Ivan si rilassò sentendosi sollevato e se vi foste stata una sedia si sarebbe abbandonato ad essa.
“Ma troveremo il bello anche quel giorno-pensò un po’-ad esempio, potrebbe essere un’occasione perché tu intraprenda un viaggio! “
Ivan rise. Nel suo ridere c’era un misto di felicità e sarcasmo per ciò che aveva detto unito alla gioia che provava nell’avere incontrata e aver scoperto il suo spirito di vita. Restarono amici per sempre e nonostante lungo la strada, l’ormai adulto Ivan ne incontrò molti altri, di lei non si dimenticò, mai. Si rincontrarono in una giornata assolata ,in un viale, scontrandosi. Stavolta però il loro scontro/incontro fu più che apprezzato.
“ Forse- osservò Ivan che aveva un’espressione da uomo saggio- non sempre è facile e magari, neanche giusto, trovare il bene di tutto….ma mi è stato d’aiuto, molto.”
Con sua stessa sorpresa Marta era d’accordo con quella affermazione e non esitò ad abbracciare il suo amico.

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Presentazioni / Re:Buongiorno,sono nuova!!
« il: Gennaio 05, 2013, 12:57:42 »
ben arrivata giovane amica!!!Tanti auguri anche a te!!!
Buon DuemilaCredici......
Piano piano ci conoscerai tutti intanto tu mandaci i tuoi scritti i nostri li trovi  nel Forum
Una mia curiosità una giovane donna che sogna e che scrive quali sono i libri che ama leggere? Insomma quelli che hai sempre sul comodino.
a presto
daniela da roma

Ti rispondo subito carissima abow  Bè,di libri preferiti ne ho molti, vediamo il mio libro preferitito è Piccole Donne e seguito, Pollyanna, mi hanno sempre affascinata le storie con..diciasmo saggio sentimentalismo . Un' altro libro che ho trovato molto interessante è stato Farhneheit 451 (che fa molto riflettere). In questo momento sto leggendo " L'amore graffia il mondo"di Riccarelli Ugo, uno scrittore scoperto da poco. Il libro è molto bello e interessante.
Comunque i miei generi di lettura spaziano molto, a seconda della storia. Certo,al più presto posterò qualcosa. Grazie del benvenuto.


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Presentazioni / Buongiorno,sono nuova!!
« il: Gennaio 05, 2013, 12:39:41 »
Salve a tutti. Sono appena iscritta. Cosa dire di me? Amo leggere,scrivere, cantare e volare con la fantasia. frequento il quarto anno di liceo e...anche se in ritardo Buon Anno a tutti.  abow

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