Autore Topic: Monologo della formica  (Letto 379 volte)

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Monologo della formica
« il: Gennaio 18, 2017, 21:07:02 »
Voglio dire di te, di quando te ne vai sbattendo quella porta senza pensare che ci sto sotto io
e poi di quando non t’accorgi nemmeno che mi fa male non considerarmi pensando d’esser solo tu importante a questo mondo. Mai che a te stesso tu abbia detto almeno una volta oggi mi guardo intorno magari me ne accorgo se accanto a me c’è l’invisibile oltre!
Pensi forse che io non ci abbia provato a farmi vedere sola o insieme agli altri e tu, tu mi hai calpestata lo stesso, senza pietà, senza nemmeno un briciolo di cuore. Se avessi adesso io quella tua altezza, invaderei i tuoi occhi per accecarti e poi restituirti a chi di te ha pietà, e io non ne avrei.
Parlo così perché sei piccolo mentre io cammino accanto a quei tuoi piedi che affondano il terreno e lo riportano in vita con tutte le creature compresa me.
Fianco a fianco stiamo, e forse dimentichi che condividiamo la stessa grande tavola piena di vivande per poveri e dimessi, io e te in mezzo al pieno di un’esistenza a rotoli e spintoni, ma io cammino tu schiacci soltanto.