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Post - gianusa

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Laboratorio di scrittura creativa / Re:La biblioteca
« il: Marzo 27, 2012, 14:57:07 »
Mi ha veramente colpito, lo scrittore ha costruito con bravura la simulazione di epidemia contagiosa che acceca la gente.
E' vero che si possono notare delle incongruenze, ma i sentimenti dei protagonisti sono "sentiti" dal lettore.

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Laboratorio di scrittura creativa / Re:La biblioteca
« il: Marzo 23, 2012, 16:29:22 »
Grazie Emrys, ormai non c'è più tempo.
Il libro è alle stampe.

Ho letto in questi giorni un libro surreale, un po' del mio stilee "Cecità".

La storia è diversa, ma si vede la grande differenza nel saper creare trame "credibili" nostanti situazioni completamente inventate di fantasia.



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Laboratorio di scrittura creativa / Re:La biblioteca
« il: Marzo 09, 2012, 11:47:32 »
Grazie Emrys di esserti impicciato :-)

Quello che hai evidenziato è un altro punto debole del racconto. Mi è stato fatto criticato di essere ellittico (che ho scoperto essere una figura retorica utilizzata che significa omettere, saltare passaggi.

Ci sono passaggi mancanti nel brano, anche perché mi mancano le idee.

In merito all'invecchiamento avevo un idea:   ad un certo l'umanità subì dopo le varie crisi: energetica, dell'acqua, inquinamento, ecc.
una crisi più profonda. La tragedia "biologica" una regressione della "sintesi clorofilliana". Gli alberi e le piante non riuscivano più a riprodursi e la cellulosa divenne un materiale raro. Ecco che i libri subirono la mazzata finale, dopo gli ebook che già avevano tolto parecchio spazio.

Questa idea però non ero sicure che tenesse ...

Cmq grazie del supporto.
Gianluca

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Laboratorio di scrittura creativa / Re:VOTA IL FINALE
« il: Marzo 08, 2012, 19:02:15 »
grazie Marcus, per me quel che hai detto è un complimento :-)

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Laboratorio di scrittura creativa / Re:La biblioteca
« il: Marzo 08, 2012, 19:00:00 »
grazie Emrys, l'io narrante è proprio il problema di questo mini racconto. Alla fine ho optato solamente di menzionare che si tratta di un libro almanacco, non so ... tipo Frate Indovino.
Era difficile pensare ad un romanzo, ma doveva essere un libro con illustrazioni, non solo fatto di parole.
Come dice Heminguey, scrivere è riscrivere. Di questo piccolo racconto ho fatto circa una decina di versioni cercando di migliorare il testo.
Nelle versioni successive ho eliminato "Siamo i libri di una biblioteca", in quanto il lettore lo intuisce andando avanti. Il suggerimento mi è stato dato ad Tere67.
Ti ringrazio di avermi letto il racconto, ora incomincio a sentirmi un po' più scrittore :-)

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Laboratorio di scrittura creativa / Re:Berenice
« il: Marzo 05, 2012, 10:20:49 »
non lo sapevo !


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Laboratorio di scrittura creativa / Re:Berenice
« il: Marzo 04, 2012, 20:50:51 »
Ammetto che il contributo di Nihil è grandioso: poetico, romantico e anche azzeccatto.
Spezza la lamentela e porta un azzuro al racconto.

Sarei curioso di sapere come ha fatto a invent ... oops a "creare" questo finale.

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Laboratorio di scrittura creativa / Re:VOTA IL FINALE
« il: Marzo 04, 2012, 20:47:16 »
Grazie ai vostri contributi possiamo dire che vince il finale 1. Non a caso l'ho messo al primo posto.
Se qualcun non è d'accordo fa ancora in tempo a votare ...

:-)

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Laboratorio di scrittura creativa / VOTA IL FINALE
« il: Marzo 03, 2012, 23:22:15 »
Il giorno fortunato

Ogni mattina, dietro quel vetro sei sicuro che lei aspetta il tuo incontro. Te lo dice il suo sorriso. Un sorriso che non è solo simpatia, ma di più. 
Oggi sai che è il tuo giorno fortunato: il giorno del sì.

Entri nell’edificio dove le scorrevoli porte obbedienti si schiudono davanti a te. Ti dirigi allo sportello dell’accettazione per il ritiro il badge d’ingresso.
Vai da lei, sempre da lei.

Tu sai che ti saluterà con il buongiorno e ti domanderà: “Deve andare anche oggi dal dott. Pasquale?”. Allora le rispondi: “Sì, anche oggi devo andare dal dott. Pasquale”.  Il suono della sua voce ti fa sentire beato. Non osi ricordarle il tuo nome, la offenderesti, lo sa a memoria.

Con sorpresa ti rendi conto che ha qualcosa di diverso: il rossetto è più marcato, il trucco è più deciso, i capelli hanno una nuova piega, una camicia più elegante si nota sotto la divisa. Senti che questo cambiamento è un segno del destino.

Senza dire parole e senza fretta aspetti col muso piantato sul vetro che lei faccia il lavoro al terminale. Dopo una piccola attesa sai che è venuto il momento in cui lei preleva dal cassetto il badge elettronico, te lo porge e senti che ti sfiora le dita.

Un’emozione invade il corpo: le tue orecchie diventano rosse, sudi freddo e un brivido lungo la schiena. Devi prender coraggio: non importa che dietro di te ci sono altri visitatori in fila. Tu devi dirle quella frase, quella che ti sei preparato, quella frase che hai ripetuto mille volte nella tua mente. Però te la dimentichi …  che imbranato!

Allora il panico ti assale: non puoi saltare il turno. Non era mica questo il giorno fortunato?
Ti domandi come hai fatto a non chiederle di uscire con te questa sera. Ti demoralizzi, ti senti mancare: non puoi sciupare anche questa occasione!

FINALE 1
Mentre ti stai allontanando per dirigerti nell’ufficio dell dott. Pasquale, succede il miracolo: lei ti chiama.
Ti tremano le gambe. “Ho dimenticato: devo consegnarle questo!”, la voce è suadente.
Ti consegna un fogliettino e tu lo leggi immediatamente.
“Ci vediamo in terrazza”. 
Urli di gioia nella mente. Immagini la terrazza. Il tetto del cielo, il posso più amato da tutti gli innamorati, il panorama della skyline, tutti quei grattacieli ...
Ti segni la data di oggi, quello che é e sarà il tuo giorno fortunato, il giorno della tua vita:
11 Settembre 2001.



FINALE 2
Svieni, cadi per terra, le persone accorrono. “Cosa è successo? Come sta? Niente, niente, è stato un giramento.” Lei però rimane ferma, impietrita. Ti ignora, come si si sentisse in colpa. Poi cambia improvvisamente idea: accorre da te e siccome è il tuo giorno fortunato, scopri anche che è un esperta di rianimazione. Si offre allora per la respirazione bocca a bocca. Ma non capisci che succede, perché a quel punto ti duole la testa. Ma come: mi sta baciando ed io ho più fastidio?
Ti accorgi che il fastidio è dovuto al suono. Questo suono è sempre più forte, sempre più forte.
BEEEP!
Spegni la sveglia. 
Vaffanculo: hai fatto il solito sogno!

FINALE 3
Un miracolo, lei ti chiama.Ti tremano le gambe. E’ proprio il destino, è il tuo giorno fortunato.
Suona all’improvviso un’allarme. Deve essere l’allarme anti-incendio, ma non ne sei sicuro.Incomincia un via-vai, la gente si guarda in faccia, scappa verso le uscite di sicurezza. Allora tu hai capito che le devi salvare. Entri nel gabbiotto, gli prendi la mano. “Vieni con me!”. Ma lei non vuol scappare, non può scappare: deve far la guardia alla reception. Intanto la situazione precipita, la puzza di bruciato, il fumo si diffondono per i corridoi. Ormai non c’è nulla da fare. Le fiamme stanno soffocandovi. Allora l’abbracci e anche lei ti abbraccia. Un bacio. L’unico della tua vita. Proprio quello che desidervi nel tuo giorno fortunato.
       

FINALE 4

Pochi istanti bastano a renderti conto che lei aspetta da te solo le tue parole: invece di congedarti, tiri fuori tutto il coraggio di cui sei capace e le chiedi: - “Esci con me sabato sera?”.  Non ti aspetti un sì, ma vedi che arrossisce. Ti sorride.


FINALE 5
Allora ti volti. Corri da lei e li chiedi. “Esci con me con stasera?”. Lei si alza, e ti mostra il pancione. ...


FINALE 6
Allora ti volti, e la guardi negli occhi che però ti accorgi che diventano luminosti e bianchi, quasi fosforescenti. Questo ti conferma che è proprio il tuo giorno fortuntato. Anche lei è una Visitors in missione come te nel pianeta Terra. Quello era il segno che aspettavi. La conferma del vostro amore.


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Laboratorio di scrittura creativa / Re:Berenice
« il: Febbraio 12, 2012, 20:47:18 »
Nihil, complimenti, sei veramente brava.

La chiusura mi sembra proprio azzeccata, perché anch'io pensavo che Berenice doveva morire, ma non avrei mai pensato (e ideato)  un finale di rottura così "poetico".

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Laboratorio di scrittura creativa / Re: Berenice
« il: Dicembre 07, 2011, 15:58:30 »
chi mi aiuta a "chiudere" questo piccolo racconto?

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Laboratorio di scrittura creativa / Berenice
« il: Dicembre 07, 2011, 15:57:57 »
Passavano gli anni, ma il ricordo di Berenice rimaneva.
Un ricordo fisso nella sua mente: “Berenice, Berenice … perché te ne sei andata?”.
Ricordava i bei tempi trascorsi insieme: le lunghe passeggiate nel giardino di viole, il viaggio in Africa nella culla dei leoni, i  tramonti ammirati sdraiati sull’erba.
Berenice rimaneva nei suoi pensieri. Non dormiva: quel ricordo, quella sua voce, gli parlavano ogni momento.
Lui, allora, la invocava e pregando in ginocchio un Dio clemente chiedeva il suo ritorno.
Ma dov’era Berenice? Lei che è sempre stata al suo fianco. La sua immagine rimaneva intatta, il tempo non la cancellava.
Lei era viva come ieri: voleva abbracciarla, tenerla stretta, accarezzarle i capelli, sfiorare la sua pelle e il suo viso, baciare le sue labbra.
Berenice era la sua vita e non poteva farne a meno.

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Laboratorio di scrittura creativa / Re: La biblioteca
« il: Dicembre 07, 2011, 15:54:45 »
grazie nihil :-)

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Laboratorio di scrittura creativa / La biblioteca
« il: Novembre 20, 2011, 21:08:24 »
BEFORE …
Siamo in tanti, qui stretti, fermi sugli scaffali, che aspettiamo e ci annoiamo: siamo i libri di una biblioteca.
Vorremmo uscire di qui per infarcire di conoscenze lo studente universitario o rilassare i pomeriggi solitari della pensionata o anche stuzzicare l’immaginazione dell’attento scolaretto.
Prima di essere prelevati e fare il nostro piccolo viaggio, possono passare mesi e mesi di noia e torpore.
I nostri custodi ci vogliono bene: ci tolgono la polvere, ci assettano, ci rinnovano le etichette e qualche volta ci regalano una bella lucidata.
Ogni tanto sentiamo qualcuno che grida “Aiuto”, forse perché sta scivolando via e rischia di cadere dal suo scaffale. Ma grazie ai nostri vigili custodi prontamente veniamo sistemati nella nostra degna posizione.
Molti di noi hanno un brutto aspetto, iniziano a ingiallire e mandano fuori una puzza mescolata da muffa e polvere.
“Io non voglio essere macellato!” – grida un povero disperato.
Allora, lo incoraggiamo: – “Non temere: con la raccolta differenziata rinascerai, verrari riciclato.  E forse ti troverai in un scaffale della libreria di un ricco benestante”.
“E’ facile dire queste cose, quando non tocca a te”- risponde il malcapitato.
Ed a ragione: il panico alla fine arriva a tutti quanti.
AFTER …

Millenni fa, avvenne un’invasione aliena, una nuova forma di vita. Libri senza pagine, ma con una sola copertina lucente. Questi libri non ingiallivano, sembravano immortali.
Loro copiavano la tua anima, potevano assumere qualsiasi tua pagina.
Una magia che avrebbe fatto scomparire la nostra specie.
Io, che ti parlo, sono forse tra i pochi sopravvissuti, rinchiuso in un museo, dietro ad una lastra di vetro.
Nessuno mi prende più, mi tocca, mi legge. Rimango sempre aperto, alla stessa pagina.
L’ambiente è fresco e illuminato da una luce perenne che non ingiallisce la carta, non invecchio più!.
Ammirato da dietro il vetro, gli umani leggono la mia solita pagina, incuriositi, stupiti, con sguardi pieni di meraviglia.
Sebbene sia solo, mi sento felice e non rimpiango più i tempi della biblioteca.

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15 minuti per creare / Re: Invisibile
« il: Ottobre 10, 2011, 19:08:19 »
Mi piace l'inizio dove c'è la metafora del "cristallo" e la "pioggia": danno un senso di freddo. Nasce una curiosità per capire se questa condizione umana, possa essere risolta. Poi si scopre il vero motivo: la fredda trasparenza nasce dalla solitudine, quella però non degli adulti, ma dei bambini che spesso non capiamo e spesso li vediamo in condizioni disumane fra malattia e fame.
Un altro motivo è la mancanza di una relazione d'affetto (una carezza, un bacio) e concludi che il "dare" e il "ricevere" sono responsabilità di qualcuno.
Interessante sarebbe capire chi  è questo "qualcuno" ...

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