Alla fine della mia prima frase c'è un punto esclamativo.
E' una esclamazione. Non è una affermazione, non è la sentenza del giudice,
mio fiorellino
“Ego te absolvo a peccatis tuis in nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti”.Sorella accogli la mia assoluzione come “tuo sacerdote confessore” che ti proscioglie dai peccati dichiarati.
Se invece del ruolo di “confessore” mi preferisci come psicoanalista, allora puoi evocare le esperienze sensoriali (profumi, sapori, musiche), le eredità emotive che ti condizionano: memorie traumatiche, legami sedimentati nell’inconscio, capaci di condizionare od ostacolare il tuo futuro.
Nella relazione psico-analitica le emozioni, i bisogni, i sentimenti e i pensieri dei pazienti possono essere riconosciuti, ascoltati, interpretati e risignificati.
Con questo post finisco l’irruzione nel tuo thread. Ti chiedo scusa per aver involontariamente suscitato la tua permalosità.
Di solito evito di commentare le poesie altrui, ma oggi per suscitare la curiosità dei lettori del forum ho scelto la digressione, con conseguente tua "aggressione verbale". Però devi ammettere che senza il mio intervento il tuo post iniziale avrebbe avuto meno contatti.
Beato Angelico, “
San Pietro martire invita al silenzio”, Firenze, Convento di San Marco