Autore Topic: L’assalto migratorio, strumento dell’aggressione agli Stati Nazionali  (Letto 5059 volte)

Annabel

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Storicamente, l’unica struttura statale – specie in àmbito europeo – che è sopravvissuta nei secoli ed è uscita vincitrice dai conflitti con altre strutture, è la “Nazione”: codificata con la Rivoluzione Francese e poi soprattutto con il “Discorso alla Nazione Tedesca” di Fichte, ma in realtà preesistente all’una e all’altro. La Nazione ha scompaginato gli Imperi ma anche una più ampia struttura sovranazionale, cioè la Chiesa, intesa non come fattore religioso, ma come fattore politico, come potere temporale dei Papi o, meglio come superpotere che imponeva il proprio volere a regni ed imperi.
Orbene, dovrebbe ormai essere chiaro a tutti – a questo punto della crisi planetaria degli ultimi anni – che l’obiettivo finale della guerra di conquista scatenata dai “poteri forti” sono proprio le Nazioni, anzi il concetto stesso di “Stato Nazionale”.

La guerra (e non sembri eccessivo il termine) è stata ed è condotta con tutti i mezzi – leciti e illeciti – e in tutti gli àmbiti: da quello finanziario, attraverso la globalizzazione economica; a quello sociale, con la disoccupazione generalizzata e con la macelleria sociale; a quello squisitamente politico, con l’impulso dato ad una migrazione di massa di cui oggi avvertiamo soltanto i primi segnali, anticipatori di una vera e propria valanga con la quale si vuole sommergere (e snaturare) gli Stati europei.

Ed è proprio l’assalto migratorio che, in questa fase, viene privilegiato come strumento dell’aggressione agli Stati Nazionali. Si punta tutto sul “buonismo”, una sorta di nuova religione laica che accomuna le utopie di una Sinistra priva di idee e le contorsioni dottrinarie di una Chiesa Cattolica che sembra aver smarrito le certezze del passato. L’una e l’altra, mosse dalle migliori intenzioni. L’una e l’altra, però, divenute oggettivamente strumento di un disegno perverso, contrario agli interessi sia dei ceti popolari, sia della stessa identità cristiana dei popoli europei.

Si lanciano messaggi sbagliati che, debitamente amplificati dagli strumenti di comunicazione, si cerca di far diventare patrimonio inconsapevole dell’opinione pubblica europea. Le analisi politiche procedono come se le Nazioni non esistessero, come se i confini nazionali non avessero una funzione, come se ogni essere vivente non appartenesse per nascita ad una Nazione (dal latino natio, cioè appunto nascita) ma avesse viceversa il diritto di scegliersi la patria per lui più conveniente, anche calpestando i diritti degli abitanti di quella patria. Anzi, se qualche governo compie il proprio dovere e difende la frontiera nazionale (per esempio, costruendo una barriera a protezione dei confini), quel governo viene condannato senza appello dagli organi d’informazione “europei”, che lo qualificano come razzista e xenofobo.

L’ultima vittima di questo conformismo becero è l’Ungheria, per la decisione di proteggere la sua frontiera con la Serbia; ma è già toccato alla Spagna, alla Grecia, alla Svizzera (ricordate il referendum anti-immigrazione?), e la stessa Francia viene in questi giorni criticata per il blocco alla frontiera di Ventimiglia.


Annabel

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Quanto all’Italia, la sua classe dirigente è in perfetta sintonia con tutti i padrini dell’assalto migratorio: con i “mercati”, in primo luogo; ma anche con il Vaticano, con una Sinistra che va tenuta buona con un osso (quello appunto dell’immigrazione) e – ultimo non ultimo – con la Grande Alleata che ha voluto l’eliminazione di Geddafi, forse anche per togliere un ostacolo oggettivo allo scatenamento dell’assalto migratorio contro le coste italiane; la stessa Grande Alleata – guarda caso – che non muove un dito per impedire l’avanzata dell’ISIS in Libia.

Quello dell’immigrazione – tra i tanti – è il più clamoroso dei fallimenti del Pifferaio dell’Arno, che è riuscito a prendere pesci in faccia da tutti con il sorriso sulle labbra, ad incassare le sconfitte più clamorose scrivendo su Twitter che l’Italia era riuscita ad ottenere non so quali eccezionali risultati in sede europea. La realtà è sotto gli occhi di tutti. Adesso gli immigrati non li portano in Italia soltanto le nostre navi; ma anche le navi degli altri Paesi europei (Inghilterra, Germania, Spagna, eccetera), che li prelevano appena fuori dalle acque territoriali libiche e li vengono sùbito a depositare nei nostri porti. Bel risultato davvero!
Ma il Vispo Tereso non fa una piega, anzi ha la faccia tosta di insolentire chi stigmatizza il suo operato. Salvini, in particolare, è accusato di “speculare sulla paura”. Come se gli italiani non avessero motivo di aver paura! «La priorità – ripete come un disco rotto – è salvare vite umane.» Altro messaggio moralmente apprezzabile, ma giuridicamente infondato.
La priorità per qualunque Stato è difendere i propri cittadini, la vita dei propri cittadini, la sicurezza dei propri cittadini, gli interessi dei propri cittadini. Dopo di che, difendere anche vita, sicurezza, interessi degli altri. Ma in seconda istanza, e comunque in termini realistici, rapportati alle proprie capacità, compatibilmente con le proprie disponibilità (economiche, occupazionali, abitative, eccetera).
Non esiste, non può esistere una solidarietà illimitata.

Annabel

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Neanche il Paese più ricco del mondo può permettersi di non chiudere la porta in faccia a nessuno. Eppure, il buonismo di Stato (e di parrocchia) ci dice che abbiamo l’obbligo (l’obbligo, non la facoltà) di accogliere tutti coloro che vogliono venire da noi. E pazienza se accanto ai cristiani profughi dall’ISIS ci sia qualche (?) musulmano che vede l’Europa come una terra di conquista per l’Islam; pazienza se, accanto a chi fugge dalle persecuzioni, ci sia chi soltanto voglia “una vita migliore”; pazienza se, accanto a chi cerca un lavoro (che non c’è), ci siano dei delinquenti, anche pericolosissimi. Poco importa, le Nazioni, i loro confini, le loro regole sono piccoli ostacoli che la storia ci ha gettato fra i piedi, per farci inciampare sulla strada imbecille di un mondo senza frontiere e senza anima, pronto per essere guidato da quel “governo unico mondiale” che è il sogno proibito della speculazione finanziaria. Con gli applausi di una Sinistra succube, e con la benedizione di una Chiesa miope.

CONTROINFORMAZIONE
QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

http://www.controinformazione.info/lassalto-migratorio-strumento-dellaggressione-agli-stati-nazionali/#more-12079

Birik

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Ad ogni emergenza, come in questi giorni, sui media parte sempre la solita litania infarcita di domande retoriche: Siamo vittime di un’invasione? Perchè stanno venendo tutti qua? Come possiamo difenderci? Mai una volta che si cerchi di rispondere alla domanda delle domande, quella che potrebbe aiutare lo spettatore a mettere veramente a fuoco il fenomeno: per quale motivo e da che cosa questa gente sta scappando?

E’ una domanda che evidentemente non si può fare, perché la risposta comporterebbe anche l’obbligo di una riflessione su noi stessi, sulle politiche dei nostri governi e sui costi sociali del nostro benessere. Ci costringerebbe a guardarci dentro ed a riflettere su alcune questioni che diamo per scontate. Cose del tipo: esiste una correlazione tra immigrazione e guerre scatenate dai nostri governi in giro per il mondo? E la nuova offerta super conveniente che mi hanno proposto per la fornitura domestica del gas a cosa sarà dovuta? E le verdure e la carne che il supermercato mi offre a basso prezzo c’entrano qualcosa?

Ma prima di rispondere a queste domande procediamo con ordine.

1. IN ITALIA SIAMO PIENI DI RIFUGIATI?

Stati che accolgono più rifugiati nel mondo - dati 2014 (clicca per ingrandire)
Stati che accolgono più rifugiati nel mondo – dati 2014 (clicca per ingrandire)
Il Pakistan ospita al suo interno oltre 1,6 milioni di rifugiati, Iran e Libano oltre 800mila (per il Libano i rifugiati rappresentano addirittura il 19% della popolazione totale), la Turchia e la Giordania oltre 600mila (con un’incidenza del 10% sulla popolazione totale). Se ci soffermiamo a ragionare sui dati percentuali, i più pertinenti per capire quanto “l’emergenza rifugiati” pesi sulle società ospitanti, scopriamo che in Svezia rappresentano l’1,19 % della popolazione totale, in Austria lo 0,66, in Francia lo 0,35, in Germania lo 0,23, mentre in Italia la loro incidenza sulla popolazione totale si ferma allo 0,13%. Sono 78mila persone in tutto, una ogni 767 abitanti. In pratica, seguendo i dati, in tutto il vostro quartiere è probabile che vi siano tra si e no una decina di rifugiati. Sorpresi? Scommetto che se siete soliti perdere i pomeriggi guardando Giletti pensavate fossero molti di più.

2. I RIFUGIATI CI COSTANO UN SACCO DI SOLDI?

Il business dei rifugiati a Roma  (clicca per ingrandire)
Il business dei rifugiati a Roma
(clicca per ingrandire)
Questo è l’altro grande cavallo di battaglia di tutti i razzisti: “Ai rifugiati diamo 35 euro al giorno e agli italiani niente”. Ma sapete quanto viene dato a un rifugiato? 2,50 euro sotto forma di buono spesa (il cosiddetto pocket money) da utilizzare presso alcuni negozi convenzionati per beni di prima necessità. Basta. Tutti gli altri soldi che vengono spesi vanno in mano ad italiani. Quando la cosa è gestita a norma di legge servono a ripagare servizi reali e creano anche un indotto con ricadute sull’economia reale: stipendi agli operatori sociali, acquisti di cibo presso servizi di catering, affitti a hotel e residence che li ospitano. Quando invece è gestita tramite tangenti e ruberie – il che succede molto spesso – servono principalmente a far fare un sacco di soldi agli affaristi dell’accoglienza. Come ha recentemente dimostrato il caso di “mafia capitale” con il grande boss del sistema dell’accoglienza – Salvatore Buzzi – intercettato mentre spiegava all’interlocutore: “Ma tu c’hai idea quanto ce guadagno sui rifugiati? Er traffico de droga me rende meno”. Comunque siano spesi è importante sapere anche che i 35 euro al dì in questione sono appositamente erogati dal “Fondo Europeo per i rifugiati”, che li destina all’Italia esclusivamente per questo scopo, quindi non si tratta di soldi che potrebbero essere spesi in altro modo.

3. QUALE RELAZIONE ESISTE TRA GUERRE FATTE DALL’OCCIDENTE E RIFUGIATI?

Principali paesi d'origine dei rifugiati in Europa (clicca per ingrandire)
Principali paesi d’origine dei rifugiati in Europa
(clicca per ingrandire)
Osservate la mappa a lato e guardate quali sono gli stati dai quali provengono la maggior parte dei richiedenti asilo arrivati in Europa. Ai primi quattro posti abbiamo Siria, Iraq, Afghanistan e Kosovo. In Siria da ormai 4 anni si combatte una guerra civile fomentata in gran parte dai paesi occidentali che hanno imposto sanzioni e minacciato guerra al governo legittimo di Assad e finanziano la fazione del cosiddetto Esercito Libero Siriano, mentre sfruttando il vuoto di potere l’Isis avanza e i cittadini siriani, ovviamente, cercano di scappare. In Iraq e Afghanistan assistiamo da oltre un decennio ai tragici effetti della “guerra al terrorismo” voluta da George Bush, con la scusa dell’attentato alle torri gemelle. Le bombe americane autorizzate dopo la formulazione di prove false su ipotetiche armi di distruzioni di massa (Iraq) e allo scopo di stanare Bin Laden che in realtà se ne stava tranquillo e protetto dentro i confini dell’alleato pachistano (Afghanistan), hanno creato nient’altro che insicurezza, bombe ai mercati e distruzione di ogni infrastruttura economica. Per ultimo il Kosovo, dove l’aggressione della Nato contra la Serbia, in barba al diritto internazionale, ha sancito l’indipendenza dell’ex provincia di Belgrado, la quale continua ad essere guidata in nome della divisione etnica, mentre la minoranza serba perseguitata non smette di scappare. Forse prima di tutto il resto i media nostrani dovrebbero chiedersi quanto la nostra politica estera abbia alimentato morte, povertà ed emigrazione, non credete?

4. COSA C’ENTRA LO SFRUTTAMENTO DELLE RISORSE CON L’IMMIGRAZIONE?

Interessi delle multinazionali del petrolio in Africa (clicca per ingrandire)
Interessi delle multinazionali del petrolio in Africa
(clicca per ingrandire)
Ma non è solo la guerra a impoverire i territori spingendo gli abitanti locali a cercare riparo altrove. L’immagine a fianco mostra la fitta rete di commerci petroliferi che dagli stati africani si dipanano verso il resto del mondo. Una relazione commerciale quanto mai iniqua: dove multinazionali petrolifere americane, europee ed asiatiche sfuttano i territori africani lasciando in cambio una manciata di denari a poteri (spesso dittatoriali) compiacenti e frequenti distrastri ambientali. Dal delta del Niger ad esempio, si stima che ogni anno decine di migliaia di persone partano in cerca di protezione umanitaria proprio perché vittime della violenza e dell’inquinamento (che ha reso impossibile la pesca, sostentamento storico per quelle popolazioni) generati dal business del petrolio. Sarebbe sbagliato credere che questa forma di commercio sia paritaria, perché appunto si basa sulla connivenza dei poteri locali (che siano sceiccati come nel golfo arabo o governi autoritari dell’africa post-coloniale) che vengono finanziati e mantenuti al potere in cambio della cessione delle proprie risorse. Nella storia recente due paesi al mondo hanno cercato una strada diversa: la Libia di Gheddafi, dove le risorse naturali erano nazionalizzate, e il Venezuela dopo la rivoluzione bolivariana di Hugo Chavez, che cessò i contratti con le multinazionali e fece gestire le risorse petrolifere a compagnie di stato, sancendo che i proventi dovessero servire in massima parte per lo sviluppo del paese e la lotta alla povertà interna. Il risultato? In Libia sappiamo che fine ha fatto Gheddafi, mentre in Venezuela gli Usa cercarono (fallendo) di fomentare un colpo di stato contro Chavez nel 2002.

5. IL FURTO DELLE TERRE (LAND GRABBING) E I FENOMENI MIGRATORI.

Relazione tra vendita di terre e povertà nel mondo (clicca per ingrandire)
Relazione tra vendita di terre e povertà nel mondo
(clicca per ingrandire)
Da una parte paesi come Sud Sudan, Papua Nuova Guinea, Indonesia, Congo e Mozambico. Dall’altra: Stati Uniti, Emirati Arabi, Gran Bretagna, Singapore, Cina e Arabia Saudita. I primi sono i paesi dove più massiccio è stato l’accaparramento di terre, i secondi sono quelli che quelle terre le hanno rilevate. Ecco il colonialismo del XXI secolo. Un colonialismo senza fucili, ma sostanzialmente simile al colonialismo degli albori. D’altronde anch’esso iniziò con lo sventolio di titoli di proprietà. A partire dal 2000, a livello globale, contiamo oltre 1.600 accordi di acquisizione di grandi porzioni di terreni, per un totale di oltre 60 milioni di ettari. Come se ogni 4 giorni venisse espropriata una porzione di terreno più grande di Roma, con accordi che sanciscono il diritto esclusivo in locazione per 50 o 99 anni (non in acquisto per evitare le tasse) non solo sul suolo, ma anche su tutto ciò che vi si trova sotto e sopra. Quindi anche possesso di risorse naturali e idriche, senza costi aggiuntivi. Ai contadini locali di norma viene lasciato qualche giorno per lasciare i terreni e portare via i propri averi, prima di rimanere senza terra, senza casa e senza cibo. Questo è il “land grabbing”. Le conseguenze sociali del fenomeno sono: affollamento urbano e povertà, erosione di culture ed economie locali e – quando la terra viene destinata a coltivazioni per l’esportazione o biocarburanti – minaccia alla sicurezza alimentare e all’ambiente coinvolto. Milioni di contadini sono stati in questi anni espropriati della loro, povera ma dignitosa, vita sui campi. Molti di essi cercano di emigrare, alcuni dopo un lungo peregrinare attraverso l’africa, scampando a guerre e carestie, arrivano qua come rifugiati. Dovevano rimanere a casa loro? Se imperialismo e neo-colonialismo non fossero arrivati ad impedirglielo, sicuramente lo avrebbero preferito anche loro.

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Autore: Andrea Legni






Annabel

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Uè  signo' ! Con le domande delle domande e le risposte alle risposte ci stanno prendendo per i fondelli da anni! A ca' nisciune è fesso! Dicono a Napoli! Abbiamo già risposto alle tante, troppe false e pretestuose domande e litanie dei buonisti come quelle postate da lei, signora Birik. È evidente dal tipico eloquio di chi  vuol gettare fumo negli occhi, tutto l'impianto falso di ciò che scrive (col copia/incolla), costruito apposta col solo intento di trovare il pelo nell'uovo e contraddire ad ogni costo anche  l'evidenza più drammatica. Noi non siamo "spettatori" ma attori involontari di un disastro epocale creato da chi muove i fili sulle nostre teste;  siamo vittime anche noi, l'altra faccia della stessa medaglia di chi sfrutta; casomai "spettatore" sarà lei che vive ben lontano  dall'Italia. Non è più questione di domande e di riflessioni, ma è ormai tempo di AGIRE o sarà davvero la fine per noi italiani. Noi non siamo il Pakistan, la Giordania o la Turchia ed i rifugiati sarebbero molto di meno di quelli che elenca lei (che sono comunque troppi e non possiamo permettercelo). A me non me ne può fregar de meno se i soldi che arrivano per i rifugiati (che poi sono sempre soldi nostri, succhiati dal nostro sangue, che vengono stornati) vanno al singolo clandestino o a chi li sfrutta, non è questo un problema che deve risolvere il singolo e normale cittadino. Il problema che invece RIMANE sulle spalle del semplice ed onesto cittadino è vedere gironzolare mucchi di stranieri disoccupati che non hanno né arte né parte, che non sono neppure rifugiati, che vanno ad ingrossare le fila della delinquenza e che mettono a disagio od in serio pericolo le persone. È constatare che in seguito a costi insostenibili poi aumenteranno le tasse, che pagheranno i soliti fessi, che i servizi (anche quello sanitario) diminuiranno o scompariranno. Bene, la conclusione? l'imperialismo, il colonialismo, la supremazia di alcune potenze mondiali stanno producendo disastri di cui anche noi siamo vittime, vittime involontarie del sistema. Noi tuttavia siamo capaci di reagire con le buone o anche con le cattive se è necessario. Quindi BASTA con la storiella di... "oh quant'è bbella la società multirazziale" (una società multirazziale vivibile non si può creare su basi di ingiustizie e disparità sociali), e "vogliamoci tutti bene" che... "siamo tutti uguali" e... "che la terra è di tutti"... Ne abbiamo piene le scatole! 

Annabel

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In quanto ai prodotti che ci vengono offerti... se al mercato acquistiamo prodotti italiani, magari a chilometro zero, li paghiamo molto di meno e sono pure buoni! Quindi non è a noi che deve fare la ramanzina di ciò che viene sfruttato altrove e messo in commercio. Noi non siamo le multinazionali, non siamo filibustieri, banchieri e quant'altro..., noi siamo tranquilli cittadini che vorrebbero continuare a vivere una vita dignitosa in una società decente,  vivibile e civile. È di qualche giorno fa la notizia del pestaggio per futili motivi subìto dal famoso collaboratore di Striscia la Notizia da parte di stranieri a zonzo che bivaccano indisturbati in Italia perché qualcuno ha deciso per noi che dobbiamo spalancare le porte ed accogliere di tutto e di più. Non viviamo più in una sana democrazia; la democrazia ha bisogno delle sue regole, qui sono saltate tutte le regole del quieto vivere. 

Birik

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che pena

Annabel

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Ma davvero.... sapesse quanta pena stiamo sopportando con santa pazienza!
Ma non so quanta pazienza rimarrà acora...

Birik

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I flussi non si possono fermare, specie se siamo noi la causa. Il mondo è globalizzato. Io sono migrante e i miei figli anche. Il mondo va così che ci vuoi fare? Rassegnati.

Annabel

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Davvero... che pena tanta superficialità! Povere anime semplici... Questa non è una normale immigrazione, è un esodo spaventoso anche studiato e organizzato da esseri senza scrupoli... Lei e i suoi figli fate parte della normale quota di immigrati che altrove può e si sistema senza creare gravi problemi alla popolazione autoctona. E a proposito delle domande da porsi, nessuno dei buonisti si chiede come mai questi migranti "poveri disprati" (non nego che alcuni lo siano davvero) sono tutti già ben nutriti, robusti e aitanti? Dove prendono le migliaia di euro per affrontare il viaggio? Questa non è l'Africa malfamata che andrebbe aiutata sul serio, questi, nella maggior parte, sono profittatori e provocatori, gente che non ha nulla da perdere e disposta a tutto. Com'è che nei loro paesi non sono capaci di protestare poi arrivano in Italia, noi li accogliamo con tanto amore e questi per ringraziamento dopo pochi giorni ti organizzano una protesta violenta, bloccano le strade, lanciano sassi, insultano, assaltano gli autobus, rifiutano e buttano via pasta e carne ed altro cibo che viene offerto gratuitamente? Vi sembra normale tutto ciò? Un po' di onestà intellettuale non guasta!  Lasciate che diventino in tanti, si uniscano e si organizzino e poi vedrete cosa accadrà nelle città... La politica è ormai inesistente, basta vedere in che stato è ridotta Roma... Cosa possiamo aspettarci di buono? Non solo, problema nel problema: moltissimi di questi sono di religione e mentalità musulmana che non vuole e non si integrerà mai con la nostra civiltà perché siamo agli antipodi, nessuno si chiede come faremo a convivere con questi che son pure testardi e prepotenti? come si può pensare di conviverci quando saranno in tantissimi? È un disastro incredibile, non so come finirà, di certo la situazione esploderà prima o poi. La colpa è dell'incapacità politica degli ultimi decenni, sia italiana che europea.
« Ultima modifica: Agosto 26, 2015, 01:21:28 da Annabel »

Birik

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Re:L’assalto migratorio, strumento dell’aggressione agli Stati Nazionali
« Risposta #10 il: Agosto 25, 2015, 15:34:32 »
Mi fai tanta pena


Annabel

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« Ultima modifica: Agosto 25, 2015, 19:31:22 da Annabel »

Annabel

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Re:L’assalto migratorio, strumento dell’aggressione agli Stati Nazionali
« Risposta #13 il: Agosto 26, 2015, 01:10:32 »
Pistoia, profughi in Questura: «Vogliamo tornare a Trapani a fare l’Acquagym»

http://www.imolaoggi.it/2015/08/25/pistoia-profughi-in-questura-vogliamo-tornare-a-trapani-a-fare-lacquagym/

Presunti profughi non vogliono imparare l’italiano “ci interessa il francese”


http://www.imolaoggi.it/2015/08/25/presunti-profughi-non-vogliono-imparare-litaliano-ci-interessa-il-francese/


Danneggia le vetrate della Caritas e semina il panico, arrestato ghanese

http://www.imolaoggi.it/2015/08/25/danneggia-le-vetrate-della-caritas-e-semina-il-panico-arrestato-ghanese/


« Ultima modifica: Agosto 26, 2015, 01:15:29 da Annabel »

Annabel

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Re:L’assalto migratorio, strumento dell’aggressione agli Stati Nazionali
« Risposta #14 il: Agosto 26, 2015, 01:13:32 »
Richiedenti asilo ospitati in hotel, ma spacciano droga

http://www.imolaoggi.it/2015/08/25/richiedenti-asilo-ospitati-in-hotel-ma-spacciano-droga/

Parma: presunti profughi si accoltellano nel centro di accoglienza

http://www.imolaoggi.it/2015/08/25/parma-presunti-profughi-si-accoltellano-nel-centro-di-accoglienza/


Macedonia: profughi islamici rifiutano cibo della Croce rossa “c’è la croce sui pacchi”


http://www.italiachedimentica.com/2015/08/24/macedonia-profughi-islamici-rifiutano-cibo-della-croce-rossa-ce-la-croce-sui-pacchi/




Modena: un milione di euro per mantenere 200 migranti per 153 giorni
NEWS, REGIONE martedì, 21, luglio, 2015

Un milione di euro: è la cifra che prefettura ha deciso  spendere per garantire l’assistenza completa ai 200 presunti profughi che arriveranno sul  territorio: un servizio che dovrà essere garantito per 153 giorni, dal primo di agosto sino al 31 dicembre.

A queste persone verranno garantiti colazione , pranzo e cena, servizio di lavanderia, una “diaria” di due euro e mezzo e altri servizi oltre, ovviamente, ad un letto e a un tetto.

Si va dall’assistenza ai bambini e ai neonati al servizio di lavanderia (non vorrete mica che lavino i panni da soli?) e di trasporto per spostamenti anche tra le strutture di accoglienza che si rendessero necessari su richiesta della prefettura.

E ancora pulizia giornaliera e periodica dei locali e degli arredi, raccolta e smaltimento rifiuti all’erogazione dei pasti (con orari che rispettino rigorosamente i principi religiosi e le abitudini alimentari degli ospiti) il cui servizio dovrà essere svolto per sette giorni la settimana, con una somministrazione di prima colazione, pranzo e cena.

Prevista l’erogazione una tantum d’una tessera-ricarica telefonica di 15 euro all’arrivo.

Prevista ovviamente l’assistenza sanitaria e in piu il supporto di uno psicologo.
http://www.imolaoggi.it/2015/07/21/modena-un-milione-di-euro-per-mantenere-200-migranti-per-153-giorni/
« Ultima modifica: Agosto 26, 2015, 01:35:44 da Annabel »