Che titolo cretino
Lo divido in due parti perchè è lungo e chiedo scusa
ma a mio avviso se questo genere di racconto non è dettagliato non trasmette le giuste emozioni.
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I
Il famoso cliché sulle "figlie di papà" prevedeva che comprassero scarpe costose e guidassero auto di lusso, guardando tutti dall'alto in basso. Volendo, era quasi sempre vero. Ma non per Dahlia. Sua padre le avrebbe regalato la luna, se solo
lei l'avesse chiesta. Invece, aveva desiderato solo quella villetta, per viverci da sola e soddisfare le sue strane abitudini, come quella di ascoltare canzoni d'amore datate, possibilmente di italo-americani.
Le lancette dell'orologio segnavano mezzanotte e tredici.
Accese lo stereo, canticchiando a bassa voce.
"
I sing amore, per dirti "Darling I love you" "... tolse l'accappatoio e indossò una vestaglia corta di raso, color verde acqua.
"
Do you capire? My love tu dare solo un kiss"...
<<Credevo che il tuo inglese fosse migliore>> disse una voce alle sue spalle. Era Mauel, con addosso solo un pantaloncino.
<<Prego, non esitare a bussare>> rispose Dahlia, con ironia.
<<Scusami...>>
<<Scherzavo. Vieni.>> Spense lo stereo.
Si sedettero sul divanetto.
Lui cominciò a parlarle, di quanto gli mancasse la madre, di quando fosse difficile seguire due gemelle adolescenti, di quanto fosse difficile tutto.
Era stanco e stressato. Lei lo ascoltò con pazienza, carezzandogli il braccio.
<<Dovresti prendere un po' di tempo per te, per fare ciò che ti piace e riposarti>> lo rimproverò Dahlia con dolcezza.
<<E' vero>> le baciò la guancia <<Ma non posso...>>
<<Non dire idiozie!>> scattò in piedi. Accese di nuovo lo stereo e tornò a sedersi vicino a Manuel.
<<Ora chiudi gli occhi e non dire una parola.>>
Dahlia appoggiò la tempia alla sua guancia, chiudendo gli occhi a sua volta. La musica si diffuse per la stanza. Nel silenzio ogni nota risvegliava emozioni diverse,
ora tranquille e rilassanti, ora divertenti e scatenate.
Il profumo dei capelli di lei inebriò il ragazzo. Aprì leggermente gli occhi a guardare. Erano riccissimi, color tabacco. Profumavano d'arancia. Istintivamente li
carezzò. Come si aspettava, erano morbidi al punto da sembrar seta.
Quel gesto portò Dahlia a spostarsi, si avvicinò all'angolo della bocca e lo baciò. Ridendo, lo ribaciò nello stesso punto. Si accorsero quasi assieme dell'intimità
di quel momento.
Erano stati spesso abbracciati o molto vicini, ma mai con tanta pelle scoperta. La musica aveva un ritmo forte e coinvolgente. Manuel le cinse la vita con il braccio,
sentendo il corpo di lei sotto la sottile vestaglia.
Dahlia passò le dita sulla mascella di lui, spostandogli il viso. Gli baciò lentamente le labbra, sentendolo sussultare per lo stupore. Erano calde e morbide.
Spostò una mano sulla nuca, mentre con l'altra premette leggermente il petto, suggerendogli di distendersi sulla schiena. Lo baciò ancora, inebriandosi del profumo della sua pelle.
Si erano spinti un po'oltre, e lei lo sapeva. Ma c'era rimedio, erano abbastanza adulti da superare un piccolo bacio. La canzone finì.
Passarono pochi secondi, quando la stanza si riempì di note sublimi...il suono di violini magici le andrò dritto al cuore. Sentì batterlo più forte, mentre guardava
il viso di lui, ancora stupito ed evidentemente felice.
La voce di Sinatra la risvegliò. Lo desiderava. Manuel le scostò i capelli dal viso, non sapendo che fare.