Autore Topic: Caro diario  (Letto 6743 volte)

Doxa

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Caro diario
« il: Marzo 28, 2012, 10:08:00 »
Caro diario..., stasera ti scrivo per distrarmi un po'!

"Caro diario" è il titolo di un film del 1993, diretto da Nanni Moretti. In tre diversi episodi il regista utilizza il suo diario filmico per esprimere pensieri, progetti ed opinioni nella narrazione cinematografica.

Nel nostro tempo il diario è diventato anche virtuale e viene chiamato “blog”, ma questo non è invitante come il cartaceo diario privato della nostra adolescenza. Sul blog scriviamo per far sapere anche agli altri, invece nel diario segreto annotavamo le nostre esperienze, per non dimenticare le infatuazioni, le fasi degli innamoramenti, ma anche per riflettere, distinguere e capire.

Chissà che fine avrà fatto quel mio voluminoso diario che mi creava il timore che venisse scoperto da mia madre... e allora addio segretezza. Forse è in soffitta tra le carte ingiallite dal tempo ! E in questo momento della mia vita non ho voglia di rileggerlo, di ricordare quel passato. E' come sfogliare un album di fotografie oppure ascoltare canzoni che suscitano ricordi, ad esempio quella cantata da Lucio Dalla: "Caro amico ti scrivo"..., che mi evoca Stefania ed un giorno d’autunno quando mi scrisse questa lettera:

Caro amico ti scrivo...

uso la frase della canzone perché mi riporta a te.

Immagino di essere da sola al mare durante il tramonto del sole, su quella spiaggia dalla sabbia dorata che tante volte ci ha visti insieme.

Ripenso quelle assolate e calde giornate d’estate mitigate dalla brezza marina, quando con la bicicletta percorrevamo sulla costa i sentieri che delimitavano i campi di grano e di girasole.

Tu...compagno di tante ore trascorse insieme al telefono, ora vorrei carezzare il tuo viso, i tuoi capelli, come facevo quando eri triste.

Entrambi conosciamo il dolore di un amore rincorso e sappiamo che i sentimenti non si riescono ad incatenare.

Continua ad amarmi come io ti amo, anche se il nostro amore sarà per sempre amicizia.

Stefania



Doxa

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Re:Caro diario
« Risposta #1 il: Marzo 28, 2012, 10:25:15 »
Caro diario…,

oggi sulla tua pagina voglio ricordare gli amori finiti, sfioriti; le donne con le quali ho scambiato emozioni, sentimenti, intimità, poi le nostre strade si sono divise. Ma le relazioni amorose  tornano nella memoria  ed i ricordi formano la trama narrativa.

A volte nella notte mentre guido l’auto nella città mi capita di passare vicino gli edifici dove abitano alcune  di loro, e penso alle loro immagini, generosità, abitudini.
 
Vedo le loro case dove per mesi, in qualche caso per anni, sono stato amante, compagno. Luoghi in cui sono stato lieto, capito, accudito.

E mentre m‘interrogo sulle ragioni della fine di quegli amori, li penso con tristezza.

Ragioni ? Forse usure, avverse circostanze, cadute della passione, come quando nel mare cade il vento che gonfia le vele delle imbarcazioni e rallenta o ferma la navigazione.

Mi chiedo spesso quale destino abbia coinvolto quelle partner. 

Ora altri beneficiano del loro amore, dei loro baci, abbracci, amplessi, e ne soffro.

Vorrei tornare daccapo con ciascuna di esse e disporre di una magia che mi consentisse di accoglierle tutte in scambievole armonia nella mia immaginaria valle di Giosafat, per non perderne nessuna.


Doxa

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Re:Caro diario
« Risposta #2 il: Marzo 28, 2012, 10:42:16 »
La costa frentana, i paesi sulle colline vicine la riviera: percorsi di memoria ed illusioni sentimentali in un gioco di riflessi.

A volte per ricordare bastano le prime note di una canzone che non si ascoltava da tempo per tornare con la memoria a quel tempo… quando festeggiavo il mio compleanno nella casa avita, che ogni volta sembra accogliermi con un abbraccio affettuoso, consolatore.

La secolare dimora è sulla collina che domina il golfo e scruta le cime della Maiella.

Il bel portale immette nell'androne, che ha sul fondo un ornato cancello in ferro, dietro il quale c'è il giardino con una fontana ed alcune statue.

Dall'atrio l'elecoidale scalone in marmo rosso conduce al piano superiore, dove ci sono le stanze che mostrano i segni del tempo che passa. Ogni camera ha un pavimento diverso per tonalità e con i disegni tipici delle ceramiche prodotte a Vietri sul Mare, gradite da mio nonno.

Nello studio-biblioteca lo scorrere del tempo sembra lieve, come il velo di polvere che si posa silenziosamente sugli specchi, sui mobili, sui libri che hanno conosciuto varie generazioni della mia famiglia.

Dietro la porta d’ingresso nella camera da letto dei miei genitori ci sono ancòra delle piccole incisioni quasi impercettibili. Vennero tracciate da mia madre per indicare periodicamente la mia crescita in altezza.

Invece nel salotto i segni del tempo sono sui bordi lisi delle vecchie poltrone in pelle, collocate davanti al decorato caminetto marmoreo.

Gli sbiaditi cuscini sul divano furono ricamati da una mia zia. Nei giorni d’estate si siedeva vicino la finestra che si apre sul golfo per rinfrescarsi con la brezza marina pomeridiana e per carpire la luce solare mentre con ago e filo seguiva il disegno sul tessuto incastrato nel telaio.



Ora trascorro il mio compleanno lontano da quella casa natia, da quelle finestre dove la sera osservavo le lampare che solcavano le onde, contemplavo le notti stellate e la baia inargentata dalla luce lunare.

Nel silenzio della notte mi piaceva ascoltare i rintocchi delle piccole campane che dalla chiesa  indicano l'ora.

Spesso rimanevo sveglio fino all'aurora per ammirare il sorgere del sole, che sembra alzarsi dall'Adriatico.

E poi il giorno. Dalla finestra della mia stanza contemplavo le isole Tremiti, osservavo la gente sulla spiaggia, guardavo le barche da pesca con le vele colorate ed il volo dei gabbiani.

Reminescenze..., pensieri che volano nel luogo dei ricordi, nel paesaggio dell’anima.


Doxa

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Re:Caro diario
« Risposta #3 il: Marzo 28, 2012, 11:06:25 »
"Sapore di sale"

Sapore di sale, sapore di mare,
che hai sulla pelle, che hai sulle labbra,
quando esci dall'acqua e ti vieni a sdraiare
vicino a me, vicino a me.

Sapore di sale, sapore di mare,
un gusto un po' amaro di cose perdute,
di cose lasciate lontano da noi,
dove il mondo è diverso, diverso da qui.

Il tempo è nei giorni che passano pigri
e lasciano in bocca il gusto del sale,
ti butti nell'acqua e mi lasci a guardarti
e rimango da solo nella sabbia e nel sol.

Poi torni vicino e ti lasci cadere
così nella sabbia e nelle mie braccia
e mentre ti bacio sapore di sale
sapore di mare, sapore di te.

(Gino Paoli)


Doxa

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Re:Caro diario
« Risposta #4 il: Marzo 28, 2012, 11:11:54 »


"L'urtimo amico va via":  è il titolo di una canzone di Franco Califano

L' urtimo amico va via,
domani se va a sposà,
se gioca la libertà pure lui.

Er vecchio gruppo 'ndò stà,
me li so' persi così
se sò scordati de me,
Tanto amici e poi... tiè!

Ogni cosa se ne và,
finisce er ciclo de 'n'età,
domani chiude er bar in fondo a 'na via.

Quanta nostalgia me viè,
si penso a quanno tutti noi
se giocavamo a carte quarche bottija.

Te saluto gioventù,
te ne sei annata pure tu.
Adesso a me che me rimane più.

L'urtimo amico va via
e 'nzieme a lui l'allegria.
Ce resto sortanto io
a penzà che ho da fa'.

... già, "quanta nostalgia me viè" se ripenso a "quanno tutti noi", comitiva di amici, sempre pronti a partire, a viaggiare, senza limiti di tempo e di spazio, per recarci in paesi medievali e città d'arte d'Italia. Spesso arrivavamo la sera tardi e a volte camminavamo fino all'alba. Nella notte le strade e le piazze erano animate soltanto dai nostri passi e dalle nostre voci, mentre discutevamo di architettura, di arte, delle opere urbanistiche dei luoghi dove eravamo.

Adriana, Eleonora, Miriam, Dino, Sergio, Claudio e altri, nomi di persone che in quegli anni mi furono vicine e familiari da sembrare inseparabili, ora, invece, sono lontane da me, verso un altro loro itinerario della vita, come se non fossero più quelle che sono state, obbedendo al fato, che dà alle amicizie un tempo determinato, oltre il quale si attenuano, fino a scomparire per consunzione, perchè qualcosa dentro di noi evolve, ci differenzia.

Ed ora a distanza di tempo la canzone di Califano mi fa rimpiangere quelle avventure culturali.

Chissà se avrò ancòra l'occasione con nuovi sodali di rivedere l'alba sulla collina di Fiesole o la luna dal castello estense di Ferrara. Domande senza risposta, con la consapevolezza che anche le nuove amicizie avranno un termine.

Doxa

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Re:Caro diario
« Risposta #5 il: Marzo 28, 2012, 11:19:39 »


Brindo al bambino che fui.

Lui ha soltanto me al mondo
che possa ricordargli
i suoi sogni,
le sue carezze.

presenza

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Re:Caro diario
« Risposta #6 il: Marzo 28, 2012, 12:20:33 »
Il mio diario aveva una copertina di velluto marrone scuro, all'angolo in basso una targhetta di legno riportava una scritta "Il mio diario",  era perfino dotato di un minuscolo lucchetto in acciaio brillante con due piccole chiavi.
Avevo sì e no 12 anni e col mio diario in mano, il giorno che lo ricevetti in regalo, andai a sedermi fuori in terrazza e sospirai “ ah finalmente! E adesso quando diventerò grande?
Da allora sono trascorsi circa 30 anni, non piango più su una bambola di pezza e vado in giro senza un diario. Alla fine ho capito che il diario sta tutto nella vita che si compie, ogni giorno una pagina bianca e ogni sera completa e colorata di parole, disegni e profumi.

Brunello

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Re:Caro diario
« Risposta #7 il: Marzo 28, 2012, 13:59:00 »
Cara Stefania, appena puoi, presentati nell'apposita sezione. Dacci modo di conoscerti meglio :rose:

Doxa

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Re:Caro diario
« Risposta #8 il: Marzo 28, 2012, 14:20:28 »
Grazie “Presenza” per la tua testimonianza.  Hai ragione
Citazione da: ”Presenza”
il diario sta tutto nella vita che si compie, ogni giorno una pagina bianca e ogni sera completa e colorata di parole, disegni e profumi.

A volte la pagina rimane bianca perchè non si sa cosa dire o come dirla.

La scrittura è un’attività creativa e saper comunicare è un’arte.

Sembra facile scrivere le pagine del diario, anche virtuale, ma non lo è, perché il componimento è simile alla struttura del racconto: esige la padronanza linguistica e la creatività nella “costruzione” letteraria. E’ un genere impegnativo, basato sulla concisione, che costringe all’essenziale nella descrizione di un evento, nell'espressione delle proprie emozioni o sentimenti, oppure  fantasie.

E’  importante sviluppare la capacità narrativa, il saper giocare con le parole, dare ritmo e agilità al testo.

Chi scrive il proprio diario non attende lettori.  La narrazione del diarista è per sua natura solipsistica. E’ una soluzione per ricordare dopo tanto tempo, come memoriale, eventualmente usato per la pubblicazione.

E’ noto il "Diario di Anna Frank", dove la narratrice, immagina di scrivere lettere a Kitty, un'amica inesistente. Racconta gli avvenimenti del giorno, anche banali. La vicenda comincia il 12 giugno 1942, quando ad Anna, adolescente di 13 anni, le viene regalato un diario nel giorno del suo compleanno.

 

Doxa

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Re:Caro diario
« Risposta #9 il: Marzo 28, 2012, 14:52:07 »
Citazione da: ”Brunello”
Cara Stefania, appena puoi, presentati nell'apposita sezione. Dacci modo di conoscerti meglio
Ciao Brunello, la Stefania da te citata è la mia immaginaria (o reale ?) interlocutrice nel mio primo post, scritto da un “vecchierel canuto et biancho” , frase nel  sonetto del Canzoniere di Francesco Petrarca. Il poeta  parla di un vecchio pellegrino che si reca a Roma per venerarla, io invece ci  abito. Cordialità  :happy:

Doxa

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Re:Caro diario
« Risposta #10 il: Marzo 29, 2012, 09:19:20 »
L’estate sta finendo: è il titolo della canzone cantata dai Righeira nel 1985. Contrariamente al titolo, la canzone fu lanciata quando la stagione delle vacanze era appena cominciata.

L'estate sta finendo
e un anno se ne va
sto diventando grande
lo sai che non mi va.

In spiaggia di ombrelloni
non ce ne sono più
è il solito rituale
ma ora manchi tu.

L'estate sta finendo
ed io torno in città,
Tu hai già chi ti consola
a me chi penserà ?

Una fotografia
è tutto quel che ho
ma stanne pur sicura
io non ti scorderò.

L'estate sta finendo
e un anno se ne va
sto diventando grande
anche se non mi va.



Brunello

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Re:Caro diario
« Risposta #11 il: Marzo 29, 2012, 09:53:37 »
Sono felicissimo del tuo arrivo sul forum, dottorstranamore, hai portato una ventata di freschezza e delle ottime cose da leggere. I testi delle canzoni, li conosco benissimo perchè sono un pò datati come me ;D la canzone dei Righeira fu un vero e proprio tormentone in quel periodo, la colonna sonora di un'estate che sembrava non finire mai.

Doxa

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Re:Caro diario
« Risposta #12 il: Marzo 31, 2012, 22:41:30 »


Caro diario, stasera sulla tua pagina voglio ricordare lo stupore che provavo quando giocavo con gli aquiloni in riva al mare o in mezzo ai campi di grano dopo la mietitura.

La brezza marina pomeridiana permetteva all’aquilone di volare in alto, nel cielo sereno, come un messaggero alato.

Il lungo filo che lo tratteneva mi faceva sentire collegato allo spazio infinito dove si librano i desideri ed i sogni.

Era il tempo degli aquiloni e delle serate in allegria sulla spiaggia, quando io e lei con il gruppo di amici cantavamo e ballavamo sulla sabbia dorata al suono della chitarra e della fisarmonica.

Poi... succede... alla fine dell’estate.

Di lei mi sono rimaste le foto. Le guardo e ripenso alla passione che ci univa, al bisogno della sua mano nella mia.

Era infatuazione ? Innamoramento ?

Quando si ama spesso ci si illude che il proprio amore sia il più vero, l’unico, insuperabile. Ma col tempo si attenua, lentamente si spegne come la fiammella della candela e lascia degli interrogativi

La fine di un amore e' come un temporale ma poi torna il sereno. Bisogna dare al tempo la possibilità di guarire il dolore e trasformarlo in oblio, anche se il vero amore non si dimentica.

Superare il dolore non significa non aver amato.

presenza

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Re:Caro diario
« Risposta #13 il: Aprile 01, 2012, 00:03:06 »
...tutto finisce, la vita è impermanente, e accogliere questa realtà aiuta ad allinearci alla vita!

Doxa

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Re:Caro diario
« Risposta #14 il: Aprile 01, 2012, 22:40:50 »



Bambino

Bambino, se trovi l'aquilone della tua fantasia

legalo con l'intelligenza del cuore.

Vedrai sorgere giardini incantati

e tua madre diventerà una pianta

che ti coprirà con le sue foglie.

Fa delle tue mani due bianche colombe

che portino la pace ovunque

e l'ordine delle cose.

Ma prima di imparare a scrivere

guardati nell'acqua del sentimento.


(Alda Merini)