Autore Topic: La reincarnazione  (Letto 1510 volte)

ciro

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La reincarnazione
« il: Aprile 25, 2013, 05:27:46 »
 La reincarnazione non è una seconda possibilità, ma un altro capitolo della stessa storia.


Ciro

nihil

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Re:La reincarnazione
« Risposta #1 il: Aprile 25, 2013, 10:01:54 »
spero di no, altrimenti ci si perde il gusto, bisogna reincarnarsi per fare cose diverse, magari migliori.  ;)

Nuvolone

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Re:La reincarnazione
« Risposta #2 il: Aprile 25, 2013, 10:03:38 »
E chi te l'ha detto questo? Io invece vorrei rinascere e avere un'altra possibilità per rifare la mi vita in modo che risultasse più soddisfacente. 

nihil

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Re:La reincarnazione
« Risposta #3 il: Aprile 25, 2013, 11:32:44 »
 :) sarebbe una tua scelta, io invece ne ho abbastanza della mia, non mi piacerebbe riviverla.

Claudia

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Re:La reincarnazione
« Risposta #4 il: Aprile 27, 2013, 09:43:05 »
La reincarnazione è un'altra possibilità di vita, durante la quale si dovrebbe evolvere, almeno un pò, rispetto alla vita precedente.
Secondo questa teoria, vivendo questa attuale esistenza ci stiamo già preparando quella futura.
Come dicono alcuni maestri, la reincarnazione va vista come il filo di una collana che regge numerose perle.
Io ci credo, se non altro perchè, se ci fosse una sola vita, non saprei proprio come spiegarmi le grandi ingiustizie, perpetrate da un fantomatico e capriccioso Dio, già al momento della nostra nascita.
Che colpa o merito può avere un bambino che nasce in una famiglia agiata che lo amerà e proteggerà indirizzandolo al bene, rispetto al piccolo rom il cui destino sarà mendicare per tutta la vita o rispetto a chi, nascendo in una famiglia di delinquenti ,berrà, insieme al latte,  il seme della disonestà , sopraffazione e violenza?
Ecco, per me, credere in una sola vita non spiega queste ingiustizie e nemmeno il sapere che si può anche diventare onesti pur vivendo in una famiglia di mafiosi o addirittura il contrario.
Perchè è raro e comunque richiede molta sofferenza ed è molto più difficile rispetto a chi proviene da un ambiente sano.
 Claudia
 
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera!
S.  Quasimodo

piccolofi

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Re:La reincarnazione
« Risposta #5 il: Agosto 25, 2015, 00:47:42 »

  Come a dire che un'essenza prende diverse forme?
  Chissà.
  C'è chi anche in epoca moderna ci crede o vuole aprirsi a questo pizzico di speranza
  di rigenerarsi sotto altra forma, di riagganciare la vita.
  Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma...
  Sarebbe interessante sapere quanto seguito oggi, e in quali ambienti, abbiano le
  teorie della reincarnazione.

Annabel

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Re:La reincarnazione
« Risposta #6 il: Novembre 28, 2015, 16:04:43 »
Oggi ci sono diverse teorie, supportate anche dalla fisica quantistica, che ritengono possibile la resurrezione sia con lo stesso corpo, sia con un corpo diverso. Si parla più precisamente di "resurrezione" perché la coscienza è sempre la stessa che è creata dal Creatore. Per Creatore è da intendersi qualcosa che ha poco o nulla a che vedere con l'idea di Dio prodotta dalle religioni. Al massimo si avvicina agli insegnamenti evangelici.

piccolofi

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Re:La reincarnazione
« Risposta #7 il: Gennaio 23, 2016, 19:07:43 »

  Io credo che le teorie sulla reincarnazione esprimano soprattutto quanto l'uomo non sappia accettare di essere caduco. E probabilmente vale
  anche per le religioni e il trascendente in genere  :  abbiamo bisogno di credere in qualcosa che ci trascenda, un'entità infinita, illimitata, di
  cui faremo parte dopo che il nostro corpo si sarà dissolto e l'esistenza terrena, questo breve volo, sarà terminata.
  Come potremmo accettare, soprattutto quelli di noi più motivati e pensanti, che davvero si nasca per morire, che quello che facciamo, le nostre
  ambizioni, le nostre mete, i nostri sogni, quello che riusciamo ad essere, di bello, di buono, di convinto, debba venire beffato dallo schiaffo
  improvviso del nulla, inghiottito nel nonsenso?
  E' di un senso che abbiamo bisogno, per consolarci di dover finire, ma soprattutto per non essere presi dall'esasperazione della vacuità di tutte
  le nostre azioni, del nostro esistere.  Quell'esistere di cui ci sentiamo nostro malgrado protagonisti, i più importanti del creato, alla faccia di
  modestia, buon senso, della razionalità stessa.
  La morte è sempre degli altri, un'entità esterna che pare non debba riguardarci, e viviamo, tranquilli, beati, fiduciosi, spesso egoisti, tanti
  anche sopraffattori, avidi, sordi, eminentemente menefreghisti di chi a un tiro di schioppo soffre o è solo. Come se si contasse solo noi.
  Noi, gli immortali.
  Ma non è vero niente.   Viene il giorno, anche per chi si è schierato pateticamente fra gli immortali, che percepisce che dovrà lasciare tutto.
  La sua preziosa testa, i suoi preziosi beni, la sua povera " superiorità ", le mete che ancora rincorre con la frenesia dell'ingordo o del bendato,
  la gente che ha saputo accaparrare alla sua causa, alla sua persona, al suo interesse.
  Allora è allarme.
  Si reagisce in modo diverso.  I più terra a terra, moltiplicando le occasioni di " vita ", ossia i piaceri e gli arraffamenti, compreso l'arraffare le
  persone.  Chi ha una religione, si rifugia nelle risposte sul " poi " approntate provvidenzialmente da quella, e ci si attacca.
  I migliori, dopo essersi facilmente tormentati e aver percorso la strada del pensiero, possono approdare all'idea di una forma di immortalità
  pur nel mutamento del corpo, come è ad esempio la reincarnazione.