Libri e Lettura > Scienza

Relazioni di coppia

(1/22) > >>

Doxa:
Relazioni di coppia /1

La parola “coppia” deriva dal latino “copula”. Nel medioevo il lemma venne contratto dai parlanti e divenne “copla”: significa  legame ma anche congiunzione tra due persone. 

Formare la coppia nel nostro tempo è una scelta, diversamente dal passato,  ma è un  legame fragile e potenzialmente scioglibile.

Scegliere di essere coppia significa non solo amare ed essere amati da un’altra persona ma anche riconoscersi legati ad una relazione che contiene le persone che la formano.

Amarsi non è solo “stare insieme”, dice la psicologa Anna Bertoni, la quale ha scritto: “Al giorno d’oggi la situazione della coppia si presenta con tanti volti: ci sono coppie sposate da cinquant’anni, altre che si sposano sperando e credendo nel "per sempre", vi sono poi quelle che "stanno insieme" non si sa da quanto e per quanto, quelle che provano a convivere, quelle che si separano e quelle che si risposano. Una realtà dunque complessa.”

Si sceglie la vita di coppia, ma questa è diventata fragile, soggetta a frequenti rotture del legame (vedi i tassi crescenti di separazioni e divorzi). Si comincia a non credere che il legame possa essere "per sempre" (vedi la frequenza di convivenze e di unioni di fatto).   

C’è la volontà di vivere in coppia, di amare, ma con la "riserva mentale": se non ci si ama più, se non sto bene in coppia, voglio essere libero/a di separarmi.. Questa possibilità non rende immuni dal dolore, che coinvolge non solo i partner, ma anche il contesto familiare.

E' la dimensione etica della relazione di coppia che è stata fatta diventare fragile: l’impegno, la dedizione,  la fedeltà al legame, danno senso e direzione al rapporto. L’amore di coppia se non è orientato dall'ethos diventa effimero.







Doxa:
/2

Diversamente dal passato in cui il fidanzamento ed matrimonio erano un patto tra famiglie, la coppia del nostro tempo si forma per libera scelta.

Oggi il “fidanzamento” sembra anacronistico nel confronto con la convivenza. Ma sono due esperienze non  assimilabili. Il fidanzamento è il tempo dell’attesa, della progettualità, volge lo sguardo al futuro, invece la convivenza è il “tempo della prova” e della sperimentazione nel vivere insieme il presente, l’”hic et nunc”;  la sua durata dipende dalla fluttuazione del sentimento amoroso, si sta insieme finché c’è il reciproco amore.

L’espressione “stare insieme”  viene preferita alla frase “essere fidanzati”. La riluttanza è evidenziata dal calo dei matrimoni e dall’aumento delle unioni di fatto, nelle quali sono enfatizzati gli aspetti affettivi del legame rispetto all’impegno nella relazione.

I rapporti affettivi sono fondamentali perché soddisfano un bisogno basilare dell’individuo. L’etimologia del vocabolo “affettività” fa emergere l’aspetto relazionale di questo termine che esprime il volersi bene tra due persone.
Il vocabolo “affettività” deriva ovviamente dal lemma “affetto” e questo dal latino “afféctus”, participio passato del verbo “affìcere”, che significa “toccare”, incontro con l’altro/a.  Ma la durata dello “stare” insieme, la reciproca “appartenenza” dipende dalle aspettative che hanno. 

Moltissime coppie si formano più per consuetudine che per amore e il loro rapporto va avanti per inerzia. Ma quando il moto inizia a rallentare, cominciano ad emergere i problemi,  le divergenze. Allora s’inizia a dire che l’amore è un dono che ciascuno fa all’altro/a e non un dovere che il/la partner può esigere. Un dono che si deve meritare ogni giorno. Dopo cominciano le liti ed ognuno dei due pretende il rispetto della propria  libertà, nega all’altro/a il  diritto di controllare ciò che fa   della propria vita e del corpo. Dimenticano la reciproca dedizione, l’attenzione, il dialogo, le coccole, le carezze, la spontaneità, la sincerità.

Nel dialogo è importante saper  ascoltare. Per riuscirci è indispensabile dedicare del tempo e la propria attenzione all’altro/a. Però chi dei due vuol essere ascoltato deve scegliere la situazione favorevole, il luogo ed il momento adatti, per evitare di  dire al/la partner : “tu non mi ascolti mai”; “tu non t’interessi di quello che faccio”; “tu non mi parli”; “tu pensi solo a te stesso”,  “non abbiamo più niente da dirci.”, oppure: “Ci è difficile trovare un argomento di conversazione.  E nella coppia cala il silenzio. C’è quello dei taciturni, delle persone che non sono espansive, ma c’è anche il silenzio del rancore. Tacere è spesso un modo per punire l’altro, per manifestare la propria contrarietà.

Molti tradimenti sono causati dal desiderio di esprimersi e di essere ascoltati.

Doxa:
/3

Cos’è la coppia?  E’ “la storia di un incontro che dura”, afferma lo psicoterapeuta Robert Neuburger nel suo libro “La coppia: il suo mito, il suo terapeuta”.

Nasce dall’incontro di due estranei, che hanno diverse storie familiari e sociali, modi di percepire ed affrontare la vita.

La sequenza di eventi  forma la storia di una coppia,  con un’evoluzione propria, con delle fasi e delle trasformazioni.

Due persone s‘innamorano e si amano, progettano di vivere insieme. Ma l’affetto o l’amore, da soli, non sono  in grado di armonizzare le differenze. Il passaggio da “due io” al “noi”, al senso di appartenenza, è il risultato di un percorso, con cambiamenti  per la ricerca ed il mantenimento della vicinanza e dell’intimità,  per costruire l’identità di coppia tramite il matrimonio o la convivenza, i quali definiscono i confini con le famiglie d’origine e la comunità di appartenenza.

I partner devono gestire le loro differenze con volontà ed impegno per farle diventare un “noi”. Ciò significa amare l’altro per come è e non per come si vorrebbe che fosse,  con la sua storia, le sue qualità e i suoi limiti, i suoi cambiamenti, il suo modo di vedere le cose, rispettato nella sua differenza.

Gli psicologi John Gottman e Nan Silver nel loro libro “Intelligenza emotiva per la coppia”  evidenziano che la maggior parte delle coppie riesce a far durare la loro relazione tramite 7 regole.

1) Ampliare la mappa dell’amore tramite l’intimità emotiva, sessuale e spirituale.

2) Conoscere bene il/la partner; ricordarsi gli eventi significativi della sua vita ( es. compleanno, ecc.); arricchire la relazione con la comprensione, la tenerezza, la stima.

3) Avvicinarsi l’un l’altro facendo le cose insieme. E’ importante il dialogo, l’accoglienza, l’attenzione al punto di vista del/la partner. La disattenzione e le  reazioni aggressive spingono all’isolamento.

4) Lasciarsi influenzare dal/la partner nelle decisioni importanti. Imparare a condividere il potere decisionale significa tenere in considerazione le opinionidell'altro/a. A nessuno piace avere la sensazione di non contare niente.

5) Se nascono discussioni è importante mantenere il tono pacato,  tollerante, ed essere disponibile al compromesso. Se una coppia riesce ad affrontare costruttivamente i conflitti è un buon segno, ma non garantisce  il rapporto durevole.   E men che mai lo tutelano le  frequenti liti, specie se diventano violente, irrispettose, denigratorie. 

6) Superare i blocchi psicologici  creati da problemi  di scelta, come il volere e non volere figli, tra vita casalinga e mondanità, ecc.. Un conflitto bloccato –dice Gottman- resterà un problema cronico nella coppia. Le divergenze profonde nascono da una ferita causata alle aspirazioni di uno dei partner o di entrambi.

7) Andare nella stessa direzione per non arrivare al punto di chiedersi se ha ancora senso rimanere insieme.  Più i punti di vista sono convergenti più si rafforza la relazione e la complicità, capace di neutralizzare le divergenze.

Doxa:
/4

Alcune ricerche psicosociali dedicate ai rapporti interpersonali hanno esaminato i fattori che rendono soddisfacente e stabile una relazione.

Il sociologo statunitense George Caspar Homans (1910-1989) elaborò una sua teoria, detta dello “scambio sociale”, secondo la quale gli individui  entrano e permangono in reciproca relazione per i vantaggi attesi, finché ne sono soddisfatti e ne traggono i benefici al minimo costo. 

Le gratificazioni possono essere intrinseche alla relazione, per esempio l'amore,  oppure estrinseche, ad esempio l'aiuto prestato per lo svolgimento di un compito.

La valutazione dei benefici e dei costi dipende dalle aspettative personali e le alternative alla relazione.

Sulla valutazione influisce il livello di autostima. Chi ne ha molta ha elevate aspettative, pensa di trovare  alternative migliori, perciò non accetta una relazione non soddisfacente.

Se una persona ha bassa  considerazione di sé,  mostra interesse per chi appaga il suo bisogno di stima; se ha carenze affettive si sente attratto da chi gli/le  dimostra affetto.

Alcuni  fattori, come la frequenza ed il coinvolgimento emotivo, contribuiscono allo sviluppo della relazione intima, che serve a dare significato alla propria vita.  Altri fattori hanno invece  importanza  per la durata della  relazione d’amore: la comunicazione, l’equa divisione dei compiti, la fiducia reciproca, l’importanza del “noi”, stabilire regole e parità di potere decisionale.

La capacità di comunicare, di dialogare in modo efficace ha un ruolo fondamentale nel mantenimento di una relazione. Le coppie che hanno problemi parlano poco fra loro, non esprimono liberamente ed apertamente le proprie preoccupazioni, le  insoddisfazioni o  gli stati d’animo,  non inviano in modo congruente i propri messaggi al/la partner. L’assenza di una comunicazione efficace determina un deterioramento progressivo del rapporto.

Le coppie hanno più possibilità di restare unite se concordano la distribuzione delle incombenze, affinché nessuno dei partner subisca un eccesso di  incarichi.

Nel rapporto è basilare la reciproca fiducia, perché garantisce  la continuità della relazione amorosa. Il partner vuole essere sicuro dell’altro, vuole potersi fidare dell’altro in qualsiasi momento.

Un altro importante fattore che rinforza il legame è il senso del “noi”. Le due individualità si devono fondere in una unità: non si è un “io” ed un “tu”, ma un “noi”, che accresce la reciproca appartenenza e l’alleanza.

Secondo le esigenze, ogni coppia stabilisce delle regole di comportamento, che non devono essere costrittive per uno dei due. Se sono coercitive minano la continuità della relazione: i matrimoni o le convivenze di lunga durata sono quelli in cui i partner decidono insieme.

ectobius:
Complimenti, Stra, per i bei post e per il tuo impegno culturale. Sei stimolante e ho deciso di dare un mio modesto apporto fuori schema, e probabilmente giustamente criticabile.


“La parola “coppia” deriva dal latino “copula”. “Nel medioevo il lemma venne contratto dai parlanti e divenne “copla”: significa  legame ma anche congiunzione tra due persone”. 
In somma, e in altri termini, significa coito. Sinonimi indiscussi nel parlare comune, e copulare! è poi anche un ordine perentorio:
“Copulate e moltiplicatevi!!”, punto!
E via a procreare per ordine della natura… che, detto fra noi, è innocente (Ma ‘sto mondo lo stiamo rendendo un immondezzaio).
Scusate la parentesi!
Comunque non fu mai comandato dalla natura di copulare esclusivamente fra due esseri uniti in coppia.
La coppia!
Che è, di conseguenza e naturalmente, un legame fragile che normalmente (in natura) si scioglie dopo l’atto dell’accoppiamento.
Il “legame per sempre!", è “dimensione etica” e  “l’impegno, la dedizione,  la fedeltà al legame, danno [solo] senso [legale] e direzione al rapporto, e L’amore di coppia, se non è orientato dall'ethos diventa effimero”, cioè impegno dedizione fedeltà al legame resistono solo se il cosiddetto amore di coppia sia orientato dall'ethos. Pertanto l’amore di coppia è esclusivamente fattore culturale legato all’interesse della società che aspira  alla stabilità attraverso la famiglia legalizzata dall’ istituto del matrimonio.
Tuttavia il vivere in coppia può esistere in alcuni animali, ma si tratta quasi di eccezioni e dura solo fino alla crescita della prole e alla loro indipendenza.
Nell’uomo cessa per natura dopo l’accoppiamento… quel che segue, a mio parere, è innaturale, frutto dell’interesse di vivere sicuri in una società data. Ora si potrebbe discutere se questo modello di società è unico e il miglioe, ma il discorso diventa troppo lungo e molto difficile.
In altri tempi fidanzamento e matrimonio erano un patto tra famiglie, mentre la coppia del nostro tempo si forma per libera scelta… scelta fragile, temporanea se non diventa scelta una volta per tutte, ma allora ha niente a che fare con l’amore E’solo risultato di condizionamenti culturali, alla faccia della libera scelta.
Il fidanzamento aveva una ragione un tempo come attesa per la copula… cioè per il coito che veniva rigidamente negato fino al matrimonio (negato, io dico, per il timore che una volta raggiunto lo scopo dell’accoppiamento si esaurisse ogni progettualità).
Il fidanzamento oggi è sostituito dalla convivenza,“tempo della prova”. Dopo, si dice, si sta insieme finché c’è il reciproco amore. Ma il reciproco amore (per sempre) è solo fatto culturale destinato ad esaurisce, prima o poi, con l’esaurirsi del desiderio.
Per questo motivo si è prodighi in blablabla di consigli per far comunque durare un’unione innaturale infiocchettandola con spiritualità e valori.
Ma il desiderio è chimica…. e la chimica è instabile, e contro questo dato si
rivendica il diritto alla libertà personale, di pensiero, di espressione, di azione, ma…
avete mai riflettuto sul come si cerchino e s’incontrino, le farfalle? Attraendosi da distanze incommensurabili Migliaia di chilometri… fatte le dovute proporzioni.
Attirata! Guidata! da una molecola infinitesima e strutturata solo per lei, la farfalla magnetizzata … molecola dispersa tra milioni di molecole diverse.
Infaticabile!
Riesce a seguirla quell’unica molecola, la farfalla, spinta da indefinito incontrollato desiderio.
Un refolo di vento è tempesta La fa sbandare Riprende il desiderio indefinito sulla scia del magnetismo irresistibile della chimica.
È gioia!
Spossata, arriva all’incontro.
Si amano...
“È ritrovata.
Che cosa? L’eternità.
È il mare convenuto
Con il sole”.         
E muoiono.
La vita è chimica.
La vita è desiderio e il desiderio è chimica.
Sono reazioni chimiche quelle che determinano i moti e le azioni degli esseri viventi… di tutti! Compresi noi!, che con gran presunzione,  e ignoranza, ci crediamo liberi di scegliere e decidere. Noi! che arrogantemente ci siamo chiamati fuori. Siamo anche noi alla mercé della chimica… come tutto. Della chimica che non è stabile e disorienta, ché basta un legame semplice o doppio, un gruppo OH qua o là che si sposta ed è rivoluzione Così che può capitare che le rondini lascino i loro nidi e la loro prole in piena estate.
Noi?... chissà!... Noi in piena estate…
Avveniva dopo milioni, anche miliardi di anni di stabilità che molecole e reazioni si modificassero ed erano la base dell’evoluzione… Ora hanno preso a correre, le reazioni, e si modificano le molecole anche lungo l’arco di una vita… o anche in meno di un arco di vita… E questo è il guaio! che le reazioni evolvono veloci e da un momento all’altro ti distolgono.
Non c’è più il tempo per adattarti.
Domani… oggi stesso non sei più tu!
La vita si disperde su nuovi ritmi.
La velocità travolge.
Si mutila!, la vita.

E la chimica dei laboratori?
Interviene anch’essa!
La chimica di sintesi crea nuove molecole… molecole mai esistite che sfuggono da mille fessure. Completamente estranee incombono! Disperse arrivano provviste di potere magnetico.
Catalizzano!
Sopra la città di Beebe, in Arkansas, sono accorsi Attratti da chissà quale veleno Si sono affollati in uno spazio ristretto molte migliaia di uccelli, tutti della stessa specie Una nuvola densissima! Si sono ostacolati nel volo e feriti Sono caduti Precipitati in pioggia… di uccelli morti.
A migliaia!
La vita mutilata!
Sconcerto… Orrore anche, ma solo per poche ore ché non si regge più alle emozioni.
È la fragilità!
E allora nulla di meglio che organizzare la fuga.
Allo scopo siamo attrezzati: le palestre, la lettura, la politica... la gomma da masticare... La musica!... E i viaggi nella memoria lunga di un passato lento nel tentativo vano di rinverdire un antico desiderio con le immagini impallidite di una fiaba... di una leggenda Inseguimento di un’eco sempre più tenue del misterioso amore sbiadito che risuonò dentro di noi Disperata ricomposizione di una vita interrotta, ma disperatamente da ritrovare Come l’ubriaco che cerca la via di casa dopo una avvilente notte di bagordi, e sembra sempre più la rappresentazione di una commedia.
Amici e amori che ci sono passati davanti e sono andati oltre E li abbiamo persi di vista. E se capita che tornino dopo lunga assenza e tentiamo di riprendere le fila interrotte… be’, scopriamo che non ci si comprende più!
La molecola che ci attraeva ha subito una modifica… Non funziona più!
 

Navigazione

[0] Indice dei post

[#] Pagina successiva

Vai alla versione completa