Autore Topic: Lettera d'autore  (Letto 534 volte)

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Lettera d'autore
« il: Marzo 20, 2014, 12:26:39 »
da George Sand a Pietro Pagello
Venezia, 10 luglio 1834


Nati sotto cieli diversi, non abbiamo ne' gli stessi pensieri ne' lo stesso linguaggio - abbiamo, forse, cuori che si somigliano?
Il clima mite e nuvoloso dal quale provengo mi ha lasciato impressioni gentili e malinconiche; quali passioni ha infuso in voi il sole generoso che ha abbronzato la vostra fonte? Io so come amare e soffrire, e voi, cosa conoscete dell'amore? L'ardore dei vostri sguardi, la violenta stretta delle vostre braccia, il fervore del vostro desiderio, mi tentano e mi spaventano. Non so se combattere la vostra passione o se condividerla. Non si ama cosi' nel mio paese; accanto a voi io non sono niente altro che una pallida statua che vi guarda con desiderio, preoccupazione e stupore. Non so se mi amate sinceramente, non lo sapro' mai. Riuscite appena a dire qualche parola nella mia lingua e io non conosco abbastanza la vostra per penetrare simili misteriose questioni. Forse, anche se conoscessi perfettamente la lingua che parlate, non riuscirei a farmi capire. Il luogo dove abbiamo vissuto, la gente ci ha istruito, sono indubbiamente le ragioni per le quali abbiamo idee, sentimenti e bisogni reciprocamente inspiegabili. La mia natura debole e il vostro temperamento ardente devono produrre pensieri molto diversi. Voi dovete ignorare, o disprezzare, le migliaia di sofferenze insignificanti che mi turbano; dovete ridere di cio' che mi fa piangere. Forse non sapete neanche che cosa sono le lacrime. Che cosa sareste per me: un sostegno o un padrone? Mi consolereste dei mali che ho patito prima di incontrarvi? Capite perchè sono triste? Capite la compassione, la pazienza e l'amicizia? Forse siete stato allevato con l'idea che le donne non hanno anima. Pensate che ce l'abbiamo? Non siete ne' un cristiano ne' un musulmano, non siete un uomo civilizzato ne' un barbaro - siete dunque un uomo? Che cosa si nasconde in quel petto mascolino, dietro quella fronte superba, quegli occhi leonini? Avete mai un pensiero nobile, fine, un sentimento fraterno e pio? Quando dormite, sognate di volare verso il paradiso? Quando gli uomini vi feriscono, credete ancora in Dio? Saro' la vostra compagna o la vostra schiava? Mi desiderate o mi amate? Quando la vostra passione sara' soddisfatta, mi ringrazierete? Quando vi avro' fatto felice, saprete come dirmelo? Sapete cosa sono io e vi angoscia il non saperlo? Per voi io sono un essere sconosciuto cui aspirare e di cui sognare, o ai vostri occhi sono una di quelle donne che ingrassano negli harem? Nei vostri occhi, ove credo di scorgere una scintilla divina, c'è forse solo la lussuria che quelle donne ispirano? Conoscete quel desiserio dell'animo che il tempo non spegne, che nessun eccesso attutisce o logora? Quando la vostra amante dorme tra le vostre braccia rimanete desto per vegliare su di lei, per pregare Dio e piangere? I piaceri dell'amore vi lasciano esausto e abbrutito, o vi trasportano in un'estasi divina? la vostra anima sopraffa' il vostro corpo quando lasciate il seno di colei che amate? Ah, quando vi osservero' trattenuto e quieto, capiro' se siete pensieroso o se invece riposate? Quando i vostri sguardi si attenueranno, sara' per tenerezza o per spossatezza? Forse vi renderete conto che io non vi conosco e che voi non conoscete me. Non conosco ne' la vostra vita passata ne' il vostro carattere, ne' cio' che gli uomini che vi conoscono pensano di voi. Forse tra loro voi siete il primo, o forse l'ultimo. Vi amo senza sapere se posso stimarvi, vi amo perche' mi piacete, e forse un giorno o l'altro saro' costretta a odiarvi. Se foste un uomo del mio paese, vi farei delle domande e voi mi capireste. Forse sarei ancora più infelice perche' m'ingannereste. Così, almeno non m'illuderete, non mi farete vane promesse e falsi voti. Mi amerete per quello che capite dell'amore, per quello che potete amare. Cio' che ho cercato invano in altri probabilmente non lo trovero' in voi, ma posso sempre credere che lo possediate. Quegli sguardi, quelle carezze d'amore che in altri mi hanno sempre mentito, lascerete che le interpreti come desiderio, senza aggiungervi parole ingannevoli. Potro' interpretare le vostre arie sognanti e colmare i vostri silenzi di eloquenza. Attribuiro' alle vostre azioni le intezioni che io desidero. Quando mi guarderete con tenerezza, pensero' che la vostra anima sta osservando la mia, quando lancerete occhiate al cielo credero' che la vostra mente si rivolge all'eternità da cui sorse. Lasciate che rimaniamo così, non imparate la mia lingua e io non cerchero' nella vostra, parole per cui esprimere i miei dubbi e timori. Voglio ignorare cio' che fate della vostra vita e quale parte giocate fra i vostri compagni uomini. Non voglio nemmeno sapere il vostro nome.
Nascondetemi il vostro animo onde io possa sempre pensare che sia bello.
« Ultima modifica: Marzo 20, 2014, 12:31:48 da presenza »