Autore Topic: To be, or not to be  (Letto 329 volte)

Doxa

  • Muhuhuhu
  • *
  • Post: 2672
  • Karma: +37/-15
    • Mostra profilo
To be, or not to be
« il: Novembre 03, 2014, 08:48:21 »
Lo psicanalista  Erich Fromm, noto per due libri di successo “ Avere o essere?” e  “L'arte di amare”,  nel suo saggio “Dalla parte dell’uomo. Indagine sulla psicologia della morale”, scrisse fra l’altro:

“Morire è tremendo, ma l'idea di dover morire senza aver vissuto è insopportabile”.

(mia riflessione): per chi ha la consapevolezza di non aver vissuto...

Ma anche una diagnosi infausta sconvolge la vita e spazza via le ambizioni e i progetti. 
La progressione della malattia dà al sofferente la consapevolezza  di non poter gestire il proprio corpo e di non poter più disporre del proprio futuro; ha la sensazione di inutilità. E il modo di pensare la propria vita diventa retrospettiva.
La sofferenza causata dalla malattia è disumanizzante,  deprime, fa disperare. Se è difficile vivere con la consapevolezza di una vita senza senso, morire lo è ancora di più.

E' il senso che si attribuisce alla vita a dare senso anche alla malattia e alla morte.