Autore Topic: Islam: generatore di un effetto "Domino?"  (Letto 1139 volte)

Faber

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Islam: generatore di un effetto "Domino?"
« il: Giugno 27, 2015, 17:41:00 »
Siamo sulla soglia di un terzo conflitto mondiale? Le differenze religiose e culturali potranno diventare la causa di una destabilizzazione generale?
Cambiamenti epocali, rivoluzioni culturali e grandi scontri politico-religiosi gettano ombre sul futuro non solo dell'Italia, schierata al centro del "Mare Nostrum" a guardia dei confini continentali, ma bensì di tutto il sistema geopolitico europeo e, come in un effetto domino devastante, anche dell'intero pianeta.
Terzo millennio della storia occidentale dell'Europa e dell'Africa: migrazione di massa; conflitti etnico-religiosi; lotta per il controllo delle grandi risorse naturali, petrolio e gas naturale, sono le cause che stanno destabilizzando l'area mediorientale e la stessa Europa: una riflessione sulle cause che stanno determinando paura e fenomeni di xenofobia nell'intera Europa.
Islam: alla conquista dell'Occidente Cattolico e Liberale? O solo paura di essere colonizzati da una cultura ed una religione profondamente diversi dal nostro modo di concepire la realtà sociale ed il nostro modus vivendi.
La migrazione dai Paesi dell'Africa Centrale, oltre che da Etiopia, Somalia, Siria stanno mettendo in crisi non solo l'equilibrio politico dell'Europa, ma anche le economie occidentali, promuovendo fenomeni di xenofobia, non più strisciante ma palese, ed uno spostamento del baricentro politico verso una destra, sempre più aggressiva ed intollerante.
Per principio, per cultura o, se volete, formazione personale e professionale, cerco di spogliare il mio giudizio dai preconcetti e pregiudizi. Questo è necessario per lo svolgimento, sereno ed imparziale, dell'operatore di polizia, soprattutto nella fase delle indagini. E, devo notare, che in questo anche molte persone sono d'accordo e consapevoli della necessità di "rimanere sopra le parti" per assicurare la "giustizia".
Detto questo, pur tuttavia, come qualunque cittadino anch'io ho un parere sulla questione; un modo di vedere le cose, un giudizio da esprimere e un desiderio che vorrei poter vedere realizzato, in un tempo ragionevole.
Ritengo che le risposte le si possano cercare innanzitutto dalla storia, che molto ha da dirci ed insegnarci. L'Islam, come molte altre religioni e/o filosofie (si pensi in particolare a quelle orientali), ha una sua collocazione spazio/temporale ben definita ed individuabile, nella storia recente dell'umanità, che ha giocato da protagonista e che tutt'ora non cessa di esserlo negli accadimenti geopolitici ed economici, con particolare riferimento all'area del Medio Oriente e del Mediterraneo. Senza per questo escludere del tutto gli orrori riguardanti l'11 settembre 2001, "Le Torri Gemelle" di New York, con il loro carico di tragedia e morte, che hanno cambiato profondamente la storia, non solo degli americani, ma del mondo intero, per tutta una serie di considerazioni geopolitiche, economiche e strategiche, che qui sarebbe davvero lungo elencare o spiegare.
Fatta questa premessa, doverosa per l'importanza che la storia riveste anche nella vita attuale, prima di parlare di "invasione" o "paura", per quanto mi riguarda e con riferimento alle mie conoscenze storiche, politiche ed economiche ritengo che prima si debba focalizzare le ragioni che stanno alla base degli attuali conflitti, riferibili all'area africana e mediorientale. In particolare, la "Caduta" del dittatore libico Gheddafi, voluta da inglesi e francesi, ma non veramente osteggiata dagli altri alleati europei, noi compresi; la lotta atavica tra sciiti e sunniti nel mondo politico-religioso dell'Islam e, infine, la progressione delle "Primavere arabe" che sta cambiando non solo la politica ma anche il pensiero e la cultura di molti paesi che fanno parte del "maghreb", ovvero quell'area del nord ovest africano, che comprende i paesi più sviluppati, dal punto di vista economico, politico e ovviamente religioso, (Libia, Tunisia, Algeria, Marocco e Mauritania). Il cuore della questione, la "ratio" se si vuole di tutto questo fermento destabilizzante è, come sempre, nella storia dei popoli, il controllo delle enormi ricchezze dei giacimenti petroliferi e di gas naturale, che insistono nell'area geografica in disamina. Si deve parlare, ovviamente, anche di lotta religiosa (non disgiunta da quella politica) tra gli sciiti scissionisti dell'Iran e Iraq e i sunniti (Arabia Saudita e Qatar in particolare) della Penisola Araba. Per le cui radici del conflitto andrebbero ricercate nel periodo successivo la morte di Maometto, quando le due correnti di pensiero (ma soprattutto politiche) appunto sciita e sunnita cominciarono il loro scontro, soprattutto sanguinoso, per la supremazia. Scontro che, 1500 anni dopo la morte del suo fondatore o profeta è ancora più viva che mai. Sono sicuro, però, che l'Islam è una religione di "pace e tolleranza" e non di scontro con le altre religioni e filosofie. Lo scontro, quando c'è, è cercato, voluto, mistificandone i significati, il pensiero e la filosofia che stanno alla base di questa fede monoteistica. L'Isis, ovvero la nazione islamica non può essere considerato come il rappresentante dell'intero universo musulmano, ma unicamente come la materializzazione di un potere forte, mascherato da spirito religioso, alla conquista di un suo spazio, soprattutto africano e mediorientale, capace di imporsi all'attenzione internazionale, imponendo i suoi diktat per il controllo delle ricchezze naturali di quei territori. Insomma, un colonialismo al contrario, questa volta, non controllato o gestibile dai "soliti" paesi di cultura (e religione) occidentale. Ancora, il bisogno, legittimo, di ogni uomo (nero, bianco, giallo che sia) di migliorare la propria condizione di vita, sta facendo il resto: la fiumana di "disperati", evento questo si epocale, che muove dai paesi del centro Africa verso quelli più benestanti (area nord europea) è e sarà inarrestabile. Possiamo stanne certi. Ed anche in questo la storia dell'umanità testimonia che è accaduto in ogni era che l'uomo possa ricordare. Anche gli italiani, nel recente passato (ma anche prima dell'unificazione del 1861) è stato un popolo di migranti verso aree geografiche che tutti conosciamo: dalle Americhe, all'Australia e, ancora, nel nord Europa e persino nelle migrazioni nazionali verso le regioni del nord ovest, dagli anni 60' in avanti (gli anni del cd. boom economico). A conclusione di questa disamina, ritengo che l'Islam in sé non sia un pericolo. E' pericoloso, invece, chi cerca le ragioni del conflitto nella religione (questo è accaduto anche durante le "Crociate" in Terra Santa); non è pensabile arrestare le migrazioni "epocali" di interi popoli che sono alla ricerca di un'esistenza più dignitosa. Costretti a fuggire, il più delle volte, dalla miseria assoluta, dalle violenze e prevaricazioni, di ogni genere e tipo; non è alzando le barriere lungo i confini territoriali che risolveremo questa grave crisi. Penso sia, invece, auspicabile che tutti i Paesi, a cominciare da quelli europei, facciano fronte comune nella risoluzione dei problemi, senza giocare allo "scarica barile", che nulla risolve e tutto complica, rinviando la soluzione a tempi successivi. Dovremmo, credo, per rimanere con i piedi per terra e per affrontare davvero la questione se vogliamo o no aiutare queste genti, questi popoli, verso i quali abbiamo l'obbligo morale di aiutare, se non altro perché sono stati sottomessi e sfruttati, nei secoli scorsi, con politiche di tipo "colonialistico". Si dovrebbero intavolare negoziati internazionali per avviare un nuovo "Piano Marshall", che similmente a quello americano, che al termine del secondo conflitto mondiale fece ripartire l'economia europea, anemizzata da sei anni di guerra e distruzione, dovrebbe funzionare da volano per lo sviluppo economico-sociale di quei paesi, attraverso politiche di sostegno e sviluppo. Politiche realizzabili cominciando da un "piano generale" voluto da tutti: penso ad esempio ad un fondo di sviluppo economico al quale tutte le nazioni industrializzate del pianeta prendono parte attiva attraverso la concessione di prestiti a lungo termine e a tassi bassissimi. Sarebbero, questi ultimi, piani che a lungo termine darebbero dei benefici a tutti, nella considerazione che gli attuali problemi, trovando un loro naturale sbocco, garantirebbero un enorme risparmio, non solo in termini di danaro. Nello scontro, alzando le barriere e le trincee, nella chiusura o avversione culturale predomina la paura dell'"Altro". La paura uccide la mente e genera, quasi sempre, nuovo odio e violenza. Tutto questo non aiuta nessuno: né i ricchi paesi industrializzati né quelli che detengono le ricchezze naturali del pianeta e, tanto meno, si può continuare a pensare che le genti povere e sfruttate, private di ogni diritto, persino della vita, possano o, peggio, debbano continuare a vivere nella miseria e nel degrado. Si impone quindi ad ogni nazione civile un cambiamento storico - culturale, un diverso approccio verso le politiche relative all'economia e allo sviluppo che devono divenire sostenibili e rispettose dell'"Altro" del "Diverso" oltre che del "Nuovo". Se ciò accadesse davvero, credo che si realizzerebbe la cd "Era del Cinghiale Bianco", una nuova era Aurea, foriera di benessere e, finalmente, di Pace tra i popoli.
« Ultima modifica: Giugno 27, 2015, 18:29:43 da Faber »
"Tutte le anime sono immortali. Ma le anime dei giusti sono immortali e divine" Socrate

L'uomo non può creare nessuna opera che sopravviva ad un libro

Birik

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Re:Islam: generatore di un effetto "Domino?"
« Risposta #1 il: Giugno 28, 2015, 10:11:55 »
Mi è piaciuto molto leggerti e concordare in tutto e per tutto con ciò che hai scritto.

Annabel

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Re:Islam: generatore di un effetto "Domino?"
« Risposta #2 il: Agosto 22, 2015, 13:33:59 »
Sono belle parole le tue, Faber, sono parole pacifiche di chi ama la pace e la solidarietà, però restiamo svegli affinché il nostro eccessivo buonismo non diventi una lama a doppio taglio.

La domanda che poni già all'inizio del post contiene in sé stessa la risposta, ma in maniera da svilirla e ridicolizzarla:

“Islam: alla conquista dell'Occidente Cattolico e Liberale? ...”

  Cioè, non capisco la domanda, non vi è chiaro che l'islam è, appositamente o meno, alla conquista dell'Occidente Europeo Cattolico e Liberale? Siete miopi, avete bisogno di un buon paio di occhiali per vedere i dettagli, che a molti forse sfuggono, di tale conquista? Eppure la storia dovrebbe insegnare qualcosa ma a quanto pare non insegna niente, è considerata semplicemente un racconto di eroiche gesta che nulla ha più a che fare col mondo attuale.

Il mondo islamico ha sempre sognato di conquistare l'Europa e il mondo (è scritto nel loro libro sacro) e le tante guerre che oggi affliggono gran parte dell'Africa e del Medioriente è causato dagli islamici.

“...O solo paura di essere colonizzati da una cultura ed una religione profondamente diversi dal nostro modo di concepire la realtà sociale ed il nostro modus vivendi.”

 Ahaha... scusa, Faber, hai detto niente! “Essere colonizzati” a te fa piacere? Beh a me NO.

“... colonizzati da una cultura ed una religione profondamente diversi dal nostro modo di concepire la realtà sociale ed il nostro modus vivendi.”

Caspita, e a te tutto ciò non fa paura? C'è da stare tranquilli allora? Allora mi chiedo perché mai il fascismo o, peggio, il nazismo a molti fa paura? Premesso e sottolineato che l'islam non è una “semplice religione”, ma è un'ideologia, è una cultura sociale, è politica, fondata su principi religiosi ma le sue regole sono assolute, autoritarie, fortemente patriarcali, fondamentalmente maschiliste, spesso misogine e prive di qualsiasi razionalità; se a te non fa paura, mi chiedo cosa dovrebbe farci paura? Senza parlare poi di come viene considerata e trattata la donna nel mondo islamico, cioè inferiore all'uomo. Una mentalità religioso-politica da gretto medioevo, masse di gente con questa mentalità che non solo stiamo accogliendo ma che non si fa assolutamente nulla per educarle alla civiltà affinché riescano ad integrarsi a noi, per te è normale e non ti tange minimamente?  lo stesso yatollah Khomeini, in una delle sue sentenze dichiarò: “L’Islam o è politico, o non è”.

“La migrazione dai Paesi dell'Africa Centrale, oltre che da Etiopia, Somalia, Siria stanno mettendo in crisi non solo l'equilibrio politico dell'Europa, ma anche le economie occidentali...”

 E questo non comporta nessun problema secondo te, secondo voi che applaudite a tutto cio?

“...promuovendo fenomeni di xenofobia, non più strisciante ma palese, ed uno spostamento del baricentro politico verso una destra, sempre più aggressiva ed intollerante.”

Ecco, questo giudizio non mi pare super partes, perchè la destra non è “aggressiva”, anzi “sempre più aggressiva” ed “intollerante”, ti faccio notare che tutte le fazioni politiche sono aggressive ed intolleranti a seconda di ciò che vogliono combattere e della propria visione. I comunisti sono sempre stati aggressivi ed intolleranti; i partigiani furono aggressivi ed intolleranti; gli anarchici, lasciamo perdere quelli che furono delle brigate rosse, ma questi attuali dei centri sociali sono molto più aggressivi ed intolleranti dei ragazzi di estrema destra.

Il problema non ancora ben inquadrato è che non si può imporre (col pretesto della democrazia e dei diritti per tutti) tutto e sempre dall'alto senza il benché minimo rispetto della volontà, delle esigenze, dei diritti, della cultura, dell'identità dei cittadini (autoctoni); del proprio popolo; questo è pericoloso! Molto pericoloso. E se qualcosa accadrà non si può certo scaricarsi la coscienza e dare la colpa alla “xenofobia”, alla “islamofobia” e quant'altro viene oggi inventato per mettere a tacere il genuino ed inalienabile diritto di essere ascoltati, considerati e rispettati nei nostri principi, nei nostri valori e nelle nostre esigenze. 

I responsabili di tutto ciò sono a monte: “La caduta di Gheddafi, voluta da inglesi e francesi; le "Primavere arabe" studiate e sostenute, a mio modesto parere,  da alcuni governi occidentali per ben altri motivi...

“Scontro che, 1500 anni dopo la morte del suo fondatore o profeta è ancora più viva che mai. Sono sicuro, però, che l'Islam è una religione di "pace e tolleranza" e non di scontro con le altre religioni e filosofie. Lo scontro, quando c'è, è cercato, voluto, mistificandone i significati, il pensiero e la filosofia che stanno alla base di questa fede monoteistica. L'Isis, ovvero la nazione islamica non può essere considerato come il rappresentante dell'intero universo musulmano, ma unicamente come la materializzazione di un potere forte, mascherato da spirito religioso, alla conquista di un suo spazio, soprattutto africano e mediorientale, capace di imporsi all'attenzione internazionale, imponendo i suoi diktat per il controllo delle ricchezze naturali di quei territori”

 Bene, sono d'accordo, ma ti rammento che se dopo 1500 anni questi stanno ancoro a conquistare e lottare a suon di spada in nome della loro divinità (a cui nessun cosiddetto moderato si oppone nettamente, e chi tace acconsente) ed imporre le loro usanze, la loro religione, la loro mentalità e le loro tradizioni ANCHE nei paesi occidentali senza nessun desiderio di INTEGRARSI a noi, beh, c'è qualcosa che non va, non ti pare?

Siamo tutti d'accordo che non dobbiamo farci sopraffare dalla paura, ma nemmeno dobbiamo sottovalutare il pericolo di questa anacronistica ed inaccettabile mentalità. Ritengo che si debba stare attenti e che sia doveroso far rispettare le leggi a difesa del nostro modus vivendi, delle nostre libertà, della nostra identità, della nostra cultura, della nostra civiltà.

Inoltre personalmente ritengo che la società multirazziale non è fattibile in maniera pacifica ed arricchente, vivibile civilmente in un regime democratico; non sto a spiegarne adesso i motivi, mi dilungherei troppo, ma ne sono convinta; d'altronde è sotto gli occhi di tutti, dalle metropoli degli Stati Uniti all'Inghilterra, ecc. le varie comunità etniche hanno portato inevitabilmente sacche di miseria, di nuova povertà, interi quartieri in assoluto degrado e delinquenza aggiunta...

State tranquilli e sereni...
io un po' mi preoccupo.


« Ultima modifica: Agosto 23, 2015, 00:07:26 da Annabel »

Annabel

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Esiste un Islam moderato?
« Risposta #3 il: Agosto 23, 2015, 00:12:14 »
Esiste un Islam moderato? Non stiamo parlando del vostro vicino di casa musulmano e lavoratore che, sicuramente, è una brava persona; come lo era il poliziotto franco-algerino freddato in strada a Parigi.
Stiamo chiedendoci se il modello d’integrazione imposto in questi anni dalla stupidità buonista di ottusi multiculturalisti stia funzionando o meno; se la retorica sull’Islam moderato da contrapporre agli integralisti, sia l’ennesima favola di intellettuali e politici vili oppure una possibilità per vincere la sfida della guerra a casa nostra.
Negli ultimi mesi, sei notizie dall’Europa sembrano risponderci no: l’islam moderato probabilmente non esiste.

COMUNITARISMO ISLAMICO (Maggio 2014)
Le Figaro pubblica una nota riservata dei servizi d’intelligence in cui spiega che in alcune scuole francesi sta sviluppandosi una sorta di “comunitarismo islamico” radicale che punta a creare un’identità parallela separata rispetto agli studenti non musulmani. Una sorta di “guerra di logoramento” che va dall’uso del velo (che in alcune città come Marsiglia è ormai indossato da metà delle studentesse) nonostante il divieto della legge francese, all’utilizzo di palestre e corridoi come luoghi di preghiera, a pressioni su docenti e presidi per imporre regole più legate alla Sharia, fino all’istituzione (seppure ancora limitata) di gruppi studenteschi “guardiani dell’ortodossia”, che vigilano sul rispetto delle regole religiose da parte degli studenti musulmani.

http://blog.ilgiornale.it/rossi/2015/01/12/lillusione-di-un-islam-moderato/

Annabel

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Re:Islam: generatore di un effetto "Domino?"
« Risposta #4 il: Agosto 26, 2015, 01:25:19 »
Lo ha detto Douglas Al-Bazi, parroco di Mar Eillia ad Erbil, in Iraq, oggi nella sua testimonianza al Meeting di Cl a Rimini all’incontro “Una ragione per vivere e per morire: martiri di oggi”, cui ha partecipato anche Ibrahim Alsabagh, parroco di Aleppo in Siria.

Io sono qui per dire a voi: siate la nostra voce, parlate e svegliatevi. Il cancro è alle vostre porte ormai, vi distruggeranno. I cristiani in Medio Oriente, in Iraq, sono l’unico gruppo ad aver visto il volto del male: l’islam. Pregate per la mia gente, aiutate la mia gente, salvate la mia gente. Perché lasciate le pecore libere in mezzo ai lupi?
[...]
“Sono orgoglioso di essere iracheno – aggiunge Al-Bazi rivolgendosi a una folta platea di ciellini che lo ha applaudito – e amo il mio paese, ma il mio paese purtroppo non è ‘orgoglioso che io sia parte di esso. I cristiani in medioriente sono l’unico gruppo che ha visto il volto del male, l’Islam. Aiutate la mia gente, salvate la mia gente. Sono un sacerdote e penso che mi ammazzeranno un giorno, ma mi preoccupo per i nostri figli”.

 http://www.imolaoggi.it/2015/08/23/iraq-isis-rappresenta-islam/