Autore Topic: Per non dimenticare.... Le Crociate  (Letto 1353 volte)

Annabel

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Per non dimenticare.... Le Crociate
« il: Ottobre 18, 2015, 18:58:14 »
PER NON DIMENTICARE...
LE CROCIATE


"Per non dimenticare"; "Ricordare per non dimenticare" ed altre frasi simili sono gli slogan, la litania che sentiamo e leggiamo ovunque ogni anno in riferimento al ricordo della Shoah, cioè dello sterminio degli ebrei perpetrato dai nazisti tra la fine degli Anni Trenta al 1945.

Perché, dunque, è importante "ricordare", "non dimenticare"?

Perchè migliaia di persone normalissime, molto spesso innocenti,  sono state schiavizzate, terribilmente torturate, umiliate, togliendo loro la dignità e persino un'identità prima che venissero brutalmente uccise.
Perché quegli orribili errori non si ripetino più.
Perchè i posteri, le generazioni successive abbiano chiaro in mente innanzitutto le cause che condussero ad una barbarie del genere ed evitare il ripetersi di eventi simili.

Sono però trascorsi 70 anni da quell'orribile olocausto, il ricordo è ancora fresco e ben presente anche nei più giovani.

Invece, altri terribili massacri della storia, sono (oggi volutamente) non solo dimenticati, ma il loro ricordo sembra a tratti essere ostacolato, distorto da un malinteso senso del quieto vivere o di "senso di colpa" che attanaglia molti europei.

Tuttavia "ricordare" non solo è doveroso per le migliaia di vittime il cui sangue ha spianato la strada alla nostra attuale libertà, ma può darci quella visione ottimale delle cause che diedero inizio a tali massacri e fare appello al senso di responsabilità e giudizio per evitane, oggi, altri simili o peggiori.

Uno di questi massacri (o meglio di una serie di massacri che si succedettero nei secoli) che la storia contemporanea pare voler rimuovere è quella delle Crociate.
« Ultima modifica: Ottobre 18, 2015, 19:10:08 da Annabel »

Annabel

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LE CROCIATE
« Risposta #1 il: Ottobre 18, 2015, 19:00:52 »
LE CROCIATE

(Tratto da Documentazione.info, un sito web di ispirazione cristiano; ma non mancheranno in segiuto citazioni di studiosi super partes)

"Le crociate sono ormai un prototipo di orrore della storia.
Gli equivoci sulle Crociate sono fin troppo comuni. Vengono ritratte come una serie di guerre sante contro l'Islam, generalmente lanciate da papi assetati di potere e condotte da fanatici religiosi. Si pensa che siano state il culmine dell'ipocrisia e dell'intolleranza, una macchia nera sulla storia della Chiesa cattolica in particolare e della civiltà occidentale in generale. Razza di proto-imperialisti, i crociati aggredirono un Medio Oriente pacato e deformarono una cultura musulmana illuminata, lasciando solo rovine. Per trovare variazioni su questo tema non c'è bisogno di guardare troppo lontano. Si veda, per esempio, il famoso poema epico in tre volumi di Steven Runciman, Storia delle Crociate, o il documentario Bbc/A&E, Le Crociate, commentato da Terry Jones. Sono prototipi di storia terribile, e intrattengono tuttora a meraviglia.

Furono guerre difensive
Insomma qual è la verità sulle Crociate? Gli studiosi ci stanno ancora lavorando su. Ma molto può già esser detto con certezza. Intanto, le Crociate contro l'Oriente furono in ogni caso guerre difensive. Rappresentavano una risposta diretta alle aggressioni musulmane, un tentativo di arginare e controbattere la conquista musulmana di terre cristiane.

I cristiani dell'undicesimo secolo non erano fanatici paranoici. Dai musulmani bisognava realmente difendersi. Sebbene gli arabi sappiano essere pacifici, l'Islam nacque in guerra e crebbe nello stesso modo. Dal tempo di Maometto, la politica di espansione musulmana consistette sempre nella spada. Il pensiero musulmano divide il mondo in due sfere, la Dimora dell'Islam e la Dimora della Guerra. La Cristianità - e, se è per questo, ogni religione non musulmana - non ha dimora alcuna. Cristiani ed ebrei possono essere tollerati all'interno di un stato musulmano, sotto la legge musulmana. Ma, nell'Islam tradizionale, cristiani ed ebrei devono essere distrutti, e le loro terre conquistate. Quando Maometto stava per intraprendere la guerra contro La Mecca, nel settimo secolo, il Cristianesimo era la religione dominante. In quanto fede dell'Impero romano, attraversava il Mediterraneo intero, incluso il Medio Oriente dove nacque. Il mondo cristiano, perciò, era il primo obiettivo dei primi califfi, e tale sarebbe rimasto per i condottieri musulmani dei successivi mille anni.
L’espansione militare dell’Islam e la richiesta di aiuto da Costantinopoli
Con formidabile energia, i guerrieri dell'Islam si avventarono contro i cristiani subito dopo la morte di Maometto. Ebbero successo. Palestina, Siria ed Egitto – un tempo le aree più fervidamente cristiane del mondo – soccombettero rapidamente. Nell'ottavo secolo, gli eserciti musulmani avevano conquistato tutto il nord cristiano dell'Africa e la Spagna. Nell'undicesimo secolo, i turchi selgiucidi conquistarono l'Asia Minore (la Turchia moderna), cristiana fin dal tempo di san Paolo. Il vecchio Impero romano, noto ai moderni come Impero bizantino, fu ridotto ad uno spazio geografico inferiore a quello dell'attuale Grecia. Disperato, l'imperatore di Costantinopoli spedì missive ai cristiani dell'Europa occidentale, chiedendo aiuto per i loro fratelli e le loro sorelle dell'Est..."
« Ultima modifica: Ottobre 19, 2015, 14:44:34 da Annabel »

presenza

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Re:Per non dimenticare.... Le Crociate
« Risposta #2 il: Ottobre 18, 2015, 23:00:50 »
Cara Annabel, le parole che qui hai riportato tratte da www.documentazione.info/la-vera-storia-delle-crociate propongono un punto di vista. In verità la storia è fatta di eventi, ma le interpretazioni sono degli uomini. E se è vero che i libri di storia riportano i fatti ahimè non si esimono dall'interpretarli secondo la visione personale dell'autore. Dunque il compito di chi vuole cercare la verità sui reali motivi che hanno scatenato eventi macroscopici, dovrebbe essere quello di confrontare tra loro più fonti e documenti diversi e non solo dell'una o dell'altra parte. Se così non si facesse si rischierebbe di avere solo una visione unilaterale dei fatti.

Annabel

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Re:Per non dimenticare.... Le Crociate
« Risposta #3 il: Ottobre 19, 2015, 01:12:27 »
Cara Annabel, le parole che qui hai riportato tratte da www.documentazione.info/la-vera-storia-delle-crociate propongono un punto di vista. In verità la storia è fatta di eventi, ma le interpretazioni sono degli uomini. E se è vero che i libri di storia riportano i fatti ahimè non si esimono dall'interpretarli secondo la visione personale dell'autore. Dunque il compito di chi vuole cercare la verità sui reali motivi che hanno scatenato eventi macroscopici, dovrebbe essere quello di confrontare tra loro più fonti e documenti diversi e non solo dell'una o dell'altra parte. Se così non si facesse si rischierebbe di avere solo una visione unilaterale dei fatti.
(Come volevasi dimostrare nell'introduzione, oggi si tende a nascondere quelle che furono le reali cause che provocarono  le Crociate, e la cosa mi duole tanto.)
 All'inizio dell'articolo si legge che "Gli studiosi ci stanno ancora lavorando su". Ma durarono diversi secoli e a più riprese; non dimentichiamo la Battaglia di Lepanto, per esempio.
Comunque ti ringrazio, Presenza,  :rose:
 infatti, di fonti ce ne sono diverse e le tratterò, per quanto mi sarà possibile, in questo post. D'altronde non è una novità che sui libri di storia ufficiali non si dica la verità.

Ho voluto iniziare riportando tra virgolette da www.documentazione .info-laverastoriadellecrociate riservandomi di citare alla fine il suddetto link per suddividerlo e tenere insieme correttezza e maggiore stile di dissertazione.
Grazie.
« Ultima modifica: Ottobre 19, 2015, 01:18:17 da Annabel »

Birik

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Re:Per non dimenticare.... Le Crociate
« Risposta #4 il: Ottobre 19, 2015, 07:04:51 »
Trovo che il "copiaeincolla" non sia degno di una pagina dove ognuno dovrebbe esprimersi di proprio pugno e comunque non posso esimermi dal dissentire anche sui contenuti di ciò che ho letto sopra. Se è vero, e lo è, che le guerre si fanno per motivi economici, anche le Crociate non si discostano poi molto dalla suddetta regola. Da una parte il crollo del Feudalesimo e la conseguente perdita di potere da parte di una pingue aristocrazia e dall'altra la crisi del commercio via mare dovuta all'espansione Turca in Medio Oriente, furono la vera causa dell'impresa che si ammantò di fervore religioso per, come diremmo oggi, darsi un'immagine. Altro che guerre difensive! Comunque l'Europa non fece proprio una bella figura e le otto guerre furono un colossale fallimento. Il Santo Sepolcro, causa prima delle guerre, non fu conquistato che per un centinaio di anni e in più si diffuse un sentimento antisemita che durò secoli per sfociare nell'orrore nazista (i Cristiani prima delle Crociate provavano un sentimento di benevolenza verso gli Ebrei). I Latini non riuscirono neanche a creare un ponte culturale con gli Islamici che al tempo erano molto più evoluti e trattavano liberamente di matematica, fisica, filosofia, astronomia. Fu in seguito, attraverso la Spagna e la fusione islamico- cristiana che la scienza greco- araba giunse fino a noi. Un esempio fu Federico II, stupor mundi, che attraverso un'azione diplomatica nel corso della sesta Crociata, riuscì  nell'unico trattato fra Oriente e Occidente, che favorì enormemente gli scambi commerciali e culturali. Guarda caso si trattava di un uomo illuminato, senza interessi economici in Medio Oriente e profondamente anticlericale.

Annabel

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Re:Per non dimenticare.... Le Crociate
« Risposta #5 il: Ottobre 19, 2015, 14:37:24 »
"Questo è quanto fece nascere le Crociate. Non il progetto di un papa ambizioso o i sogni di cavalieri rapaci, ma una risposta a più di quattro secoli di conquiste, con le quali i musulmani avevano già fatti propri i due terzi del vecchio mondo cristiano. A quel punto, il Cristianesimo come fede e cultura doveva o difendersi o lasciarsi soggiogare dall'Islam. Le Crociate non furono altro che questa difesa.

Mobilitazione cristiana

Papa Urbano II fece appello ai cavalieri della Cristianità, per respingere gli attacchi dell'Islam, al Concilio di Clermont del 1095. La risposta fu sbalorditiva. Molta migliaia di guerrieri fecero il voto della croce e si prepararono alla guerra. Perché lo fecero ? La risposta a questa domanda è stata malamente fraintesa. Sulla scia dell'Illuminismo, era d'uso asserire che i crociati non fossero altro che fannulloni e ladri di galline, pronti a trarre profitto dall'opportunità di razziare e saccheggiare terre lontane. I sentimenti, testimoniati dai crociati stessi, di pietà, di abnegazione e d'amore per Dio, non erano evidentemente da tenere in considerazione. Furono reputati mera facciata, a nascondere oscuri disegni.

Le motivazioni dei crociati

Durante le due decadi passate accurati studi, condotti anche con l'ausilio del computer, hanno demolito questa invenzione. Gli studiosi hanno scoperto che i cavalieri crociati era nobiluomini, per lo più ricchi, e provvisti di larghe proprietà terriere in Europa. Ciononostante, abbandonarono tutto per intraprendere una missione santa. Fare una crociata non era cosa da quattro soldi. Anche i ricchi avrebbero potuto facilmente impoverire, rovinando loro stessi e le loro famiglie, nell'unirsi ad una Crociata. Non facevano così perché si aspettassero ricchezze materiali (che molti di loro già avevano), ma perché contavano su tesori che il tarlo non sbriciola e che la tignola non corrode. Erano acutamente consapevoli dei loro peccati ed ansiosi di intraprendere le fatiche della Crociata come un atto penitenziale di carità e d'amore. L'Europa è letteralmente stipata di carteggi medievali che attestano questi sentimenti, carteggi nei quali questi uomini ancor oggi ci parlerebbero, se noi ascoltassimo. Chiaramente, non si sarebbero rifiutati di accettare un bottino, potendolo avere. Ma la verità è che le Crociate si rivelarono scarse, quanto all'entità dei saccheggi. Alcuni si arricchirono, è vero, ma la stragrande maggioranza dei crociati tornò a casa con nulla in tasca.

I due obiettivi della Prima Crociata, concepita come “pellegrinaggio”
Urbano II diede ai crociati due mete che sarebbero rimaste prioritarie per secoli, nelle Crociate orientali. La prima era liberare i cristiani dell'Est. Così ebbe a scrivere il suo successore, Papa Innocenzo III:
«Come può l'uomo che ama, secondo il precetto divino, il suo prossimo come se stesso, sapendo che i suoi fratelli di fede e di nome sono tenuti al confino più stretto dai perfidi musulmani e gravati della servitù più pesante, non dedicarsi al compito di liberarli? [...] Forse non sapete che molte migliaia di cristiani sono avvinte in ceppi ed imprigionate dai musulmani, torturate con tormenti innumerabili?»
[...]
La seconda meta fu la liberazione di Gerusalemme e degli altri luoghi resi santi dalla vita di Cristo. Il termine "crociata" è moderno. I crociati medievali si consideravano pellegrini, nel loro eseguire atti di rettitudine lungo la via che mena al Santo Sepolcro.
[...]
Nessuna mira colonialista…
La riconquista di Gerusalemme, perciò, non fu colonialismo ma un atto di restaurazione ed un'aperta dichiarazione d'amor di Dio.
… e neanche di conversione forzata di musulmani
Spesso si ritiene che l'obiettivo centrale delle Crociate fosse la conversione forzata del mondo musulmano. Nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. Nella prospettiva cristiana medievale, i musulmani erano i nemici e di Cristo e della Sua Chiesa. Compito dei crociati era sconfiggerli e difendere la Chiesa contro di loro. Questo era tutto. Ai musulmani dimoranti nei territori conquistati dai crociati generalmente fu concesso di conservare le loro proprietà, il loro sostentamento, e perfino la loro religione. In tutta la storia del Regno crociato di Gerusalemme, il numero degli abitanti musulmani superò abbondantemente quello dei cattolici. Fu solo nel 13° secolo che i francescani intrapresero qualche tentativo di conversione dei musulmani. Tentativi senza successo, infine abbandonati. In ogni caso, si trattò di persuasione pacifica, non di minacce o addirittura di violenza."

Birik

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Re:Per non dimenticare.... Le Crociate
« Risposta #6 il: Ottobre 19, 2015, 16:09:53 »
I nobiluomini abbandonarono tutto per partire per le Crociate? Niente di più sbagliato. I sopraccitati avevano perso molto con il crollo del Feudalesimo e speravano nella conquista di nuove terre e di intraprendere lucrosi commerci. Certo ci fu il casus belli ma che dire del desiderio delle Repubbliche Marinare di arricchirsi con i commerci via mare? In particolare la quarta Crociata indetta da Papa Innocenzo II e snobbata dal resto dell'Europa fu caldeggiata da Venezia che riteneva di non poter sopravvivere senza i commerci con l'Oriente. Il Doge fece partecipare economicamente i nobiluomini per rifornire la compagine di imbarcazioni e pretese il 50% del bottino. Seguirono saccheggi eccidi e spartizioni dove i Crociati diedero prova della loro barbarie e Costantinopoli fu messa a ferro e fuoco. La storia della spedizione si può leggere su qualsiasi enciclopedia, con questa mia volevo solo rimarcare gli interessi economici dietro la missione religiosa.

Annabel

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Re:Per non dimenticare.... Le Crociate
« Risposta #7 il: Ottobre 30, 2015, 00:52:00 »
Prima Crociata: una disorganizzazione di successo
Da qualsiasi punto di vista la si osservi, la prima Crociata fu un gran colpo. Non c'era nessun leader, nessuna catena di comando, nessuna linea di approvvigionamento, nessuna strategia particolareggiata. Fu semplicemente l'avanzata di migliaia di guerrieri in territorio nemico, impegnati in una causa comune. Molti di loro morirono, o in battaglia o per malattia o di fame. Fu una campagna improvvisata, sempre sull'orlo del disastro. Eppure ebbe successo. Nel 1098 i crociati avevano ripristinato in Nicea ed Antiochia la legge cristiana. Nel luglio 1099 conquistarono Gerusalemme e gettarono le fondamenta di uno stato cristiano in Palestina. La gioia in Europa non conobbe freni. Sembrò che la marea della storia, che aveva alzato i musulmani a tali altezze, ora stesse girando.

Rapida ripresa dell’Islam
Ma così non fu. Quando pensiamo al Medio Evo ci è facile vedere l'Europa alla luce di quello che è divenuta, anziché di quello che era. Il colosso del mondo medievale era l'Islam, non la Cristianità. Le Crociate sono particolarmente attraenti perché rappresentano un tentativo di contrastare quel colosso. Ma, in cinque secoli di Crociate, solamente la prima arrestò significativamente l'avanzata islamica. Poi tornò la bassa marea.



Disastrosa Seconda Crociata
Quando la Contea crociata di Edessa cadde in mano a turchi e curdi, nel 1144, si manifestò un vasto consenso per una nuova Crociata, in Europa. Lo promossero due re, Luigi VII di Francia e Corrado III di Germania, e lo sostenne nelle sue predicazioni san Bernardo stesso. Fallì miseramente. La maggior parte dei crociati fu uccisa lungo la strada. Quelli che arrivarono a Gerusalemme fecero la peggior cosa possibile, attaccando la Damasco musulmana, già forte alleata dei cristiani. In seguito a tale disastro i cristiani europei furono costretti ad accettare non solo la rinnovata espansione del potere musulmano, ma la certezza che Dio stesse castigando l'Occidente per i suoi peccati. Movimenti pietistici laici germogliarono in tutta Europa, radicati nel desiderio di purificare la società cristiana, per renderla degna della vittoria sull'Oriente.

Saladino riconquista Gerusalemme
Lanciare una crociata nel tardo dodicesimo secolo, perciò, significò organizzare una guerra senza quartiere. Ognuno, anche debole o povero, fu invitato a prodigarsi. Ai guerrieri si chiese di sacrificare le loro ricchezze e, in caso, le loro vite, per la difesa dei cristiani d'Oriente. Tutti i cristiani furono chiamati a sostenere le Crociate tramite preghiere, digiuni ed elemosine. Nel frattempo i musulmani si accrescevano. Il Saladino, il grande unificatore, aveva inglobato il musulmano Medio Oriente in una sola entità, incitando alla guerra santa contro i cristiani. Nel 1187, nella Battaglia di Hattin, le sue forze annientarono gli eserciti alleati del Regno cristiano di Gerusalemme e trafugarono la preziosa reliquia della Vera Croce. Indifese, le città cristiane cominciarono a cedere una alla volta, fino alla resa di Gerusalemme, il 2 ottobre. Si salvò solo, lungo il litorale, qualche porto.

Annabel

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Re:Per non dimenticare.... Le Crociate
« Risposta #8 il: Ottobre 30, 2015, 00:55:28 »
Terza Crociata tutta sulle spalle di Riccardo “Cuordileone”
La risposta fu la terza Crociata, condotta dall'imperatore Federico I "Barbarossa" di Germania, re Filippo II Augusto di Francia e re Riccardo I "Cuordileone" d'Inghilterra. In qualche misura era una grande cosa, pur non grande come i cristiani avevano sperato. L'anziano Federico annegò nell'attraversare un fiume a cavallo, dimodoché il suo esercito tornò a casa prima ancora d'aver raggiunto la Terra Santa. Filippo e Riccardo arrivarono in nave, ma i loro incessanti alterchi aggiunsero ulteriori contrasti alla già critica situazione della terra di Palestina. Dopo avere riconquistato Acre (Akka), Filippo tornò a casa, dove si dedicò alla confisca dei possedimenti inglesi in Francia. Così il peso della Crociata gravò sulle sole spalle di re Riccardo. Guerriero esperto, capo carismatico e superbo stratega, Riccardo condusse le forze cristiane di vittoria in vittoria, appropriandosi dell'intera costa. Ma Gerusalemme non è sulla costa; dopo due tentativi falliti di aprirsi un varco verso la Città Santa, Riccardo desistette. Promettendo di ritornare, stipulò una tregua col Saladino, tregua che prometteva pace nella regione ed ingresso gratuito in Gerusalemme per i pellegrini disarmati. Ma restò una pillola amara da ingoiare. Il desiderio di ricondurre Gerusalemme alla legge cristiana e di riottenere la Vera Croce rimase intenso in tutta Europa.

La Quarta Crociata provocò una grave frattura tra cattolici e ortodossi
Le Crociate del 13° secolo furono più grandi, meglio predisposte e meglio organizzate. Ma fallirono egualmente. La quarta Crociata (1201-1204) si insabbiò nelle secche della politica bizantina, sempre incomprensibile agli occidentali. Dopo una deviazione fino a Costantinopoli per sostenere il legittimo pretendente al trono imperiale, che aveva promesso grandi ricompense e un sostegno per la Terra Santa, i crociati scoprirono che il loro benefattore, benché erede del trono dei Cesari, non poteva mantenere le sue promesse. Sentitisi traditi dai loro amici greci, nel 1204 i crociati attaccarono, fecero cadere e brutalmente saccheggiarono Costantinopoli, la più grande città cristiana nel mondo. Papa Innocenzo III, che già aveva scomunicato l'intera crociata, denunciò fermamente tale azione. Ma c'era ben poco da fare. I tragici eventi del 1204 eressero una porta di ferro tra il credo cattolico romano e quello greco ortodosso, una porta che lo stesso papa attuale, Giovanni Paolo II, è stato incapace di riaprire. Per un'ironia terribile le Crociate, nate dal desiderio cattolico di riunirsi agli ortodossi, divisero - forse irrevocabilmente - gli uni dagli altri.



Con la fine del 13° secolo i cristiani scomparvero dalla Terrasanta
Nel resto del 13° secolo le Crociate fecero poco di più. La quinta Crociata (1217-1221) riuscì a liberare Damietta, in Egitto, ma i musulmani di lì a poco sconfissero l'esercito cristiano e rioccuparono la città. San Luigi IX di Francia, nell'arco della sua vita, condusse due Crociate. La prima fece capitolare Damietta, ma Luigi, ben presto raggirato dalla sottile diplomazia egiziana, si trovò costretto ad abbandonare la città. Del resto Luigi, sebbene fosse rimasto in Terra Santa per molti anni, spendendo a profusione in lavori difensivi, non realizzò mai il suo desiderio: liberare Gerusalemme. Era molto più vecchio nel 1270, quando capitanò un'altra Crociata a Tunisi, dove morì a causa di un'epidemia. Dopo la morte di san Luigi, due spietati condottieri musulmani, Baybars e Kalavun, lanciarono una brutale rappresaglia contro i cristiani in Palestina. Nel 1291, le forze islamiche erano riuscite ad uccidere o ad espellere dalla regione anche l'ultimo dei crociati, cancellando così il Regno cristiano dalle carte geografiche.

Ad onta dei numerosi tentativi e degli ancor più numerosi progetti, le forze cristiane non furono più in grado di assicurarsi una posizione sicura, nella regione, fino al 19° secolo.

Annabel

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Re:Per non dimenticare.... Le Crociate
« Risposta #9 il: Ottobre 30, 2015, 00:58:39 »
In Europa paura dei musulmani
È probabile che qualcuno pensi che tre secoli di sconfitte cristiane avrebbero intiepidito gli europei, nei confronti dell'idea di Crociata. Tutt'altro. Nel senso che non c'erano alternative. I regni musulmani divennero ancora più potenti nel 14°, 15° e 16° secolo. I turchi ottomani sottomisero, in una sorta di annessione, i loro vicini musulmani, unificando così ulteriormente l'Islam, continuarono le loro incursioni verso occidente, presero Costantinopoli e penetrarono nella stessa Europa. Dal 15° secolo in avanti le Crociate non furono strumenti di misericordia per fratelli distanti, ma tentativi disperati di qualche ultimo resto di cristianità di sopravvivere. Gli europei cominciarono a prospettarsi la possibilità che l'Islam realizzasse il suo obiettivo di conquistare tutto il mondo cristiano. Uno dei grandi successi del tempo, La Nave dei Pazzi, di Sebastian Brant, diede voce a questo sentimento in un brano intitolato "Il Declino della Fede":
La nostra fede era forte in Oriente,/ dominava tutta l'Asia, / le terre moresche e l'Africa. / Ma ora per noi queste terre sono perdute / e ciò farebbe piangere la pietra più dura [...]. / Potevi trovare quattro sorelle della nostra Chiesa, / sorelle patriarcali, / Costantinopoli, Alessandria, / Gerusalemme e Antiochia. / Ma sono state prese e saccheggiate / e presto anche la testa sarà attaccata.

L’Europa respinse le invasioni
Naturalmente questo non è successo. Ma c'è mancato poco. Nel 1480, il sultano Mehmed (Maometto) II catturò Otranto, a mo' di testa di ponte per l'invasione dell'Italia. Roma fu evacuata. Ma il sultano morì poco dopo e, con lui, il suo piano. Nel 1529, Suleiman (Solimano) il Magnifico strinse d'assedio Vienna. Se non fosse stato per i capricci del tempo meteorologico, che bloccarono la sua avanzata e lo costrinsero a tornare indietro, abbandonando buona parte della sua artiglieria, i turchi avrebbero preso la città. E la Germania, allora, sarebbe stata facile preda.

Inoltre, mentre questi frangenti si succedevano, qualcosa d'altro stava fermentando in Europa, qualcosa senza precedenti nella storia umana. Il Rinascimento, originato da una equivoca mistura di valori romani, di pietà medievale e di inedito rispetto verso il commercio e la libera imprenditoria, generò altri movimenti come l'umanesimo, la rivoluzione scientifica e l'età delle esplorazioni. Pur lottando per la sua stessa sopravvivenza, l'Europa stava per espandersi su scala globale. La Riforma protestante, che rifiutò il papato e la dottrina dell'indulgenza, rese impensabili le Crociate a molti europei, lasciando così l'onere della difesa dell'Occidente ai soli cattolici. Nel 1571 una Santa Lega, che di fatto non era che una Crociata, sgominò la flotta ottomana a Lepanto.

Riscossa occidentale con l’economia
Tuttavia vittorie militari del genere restarono un'eccezione. La minaccia musulmana fu neutralizzata economicamente. Quando l'Europa crebbe in ricchezza ed in potenza, i primi terrificanti e raffinati turchi cominciarono a sembrare patetici ed arretrati, al punto da rendere inutile una Crociata. "L'ammalato Uomo d'Europa" andò avanti zoppicando fino al 20° secolo, quando spirò, lasciando dietro di sé l'attuale disastro del Medio Oriente moderno.