Autore Topic: Una sera  (Letto 753 volte)

ninag

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Una sera
« il: Ottobre 16, 2016, 18:06:41 »
 Tanti anni fa mi capitò una cosa del tutto singolare, a cui cerco di non pensare; perché ancora oggi non riesco a spiegare che cosa accadde.
Era aprile e pareva quasi primavera, anche se pioveva spesso.
 Dalla strada si levava una e densa fitta nebbiolina che ricopriva ogni cosa.
La sera umida e fredda calava improvvisa senza lasciare tregua.
 Erano quasi le otto e in casa regnava il silenzio, quando udii un tonfo improvviso, ebbi un sussulto, per un attimo mi prese il panico.
Continuai a leggere il giornale, nulla di nuovo, solita politica, banale come sempre.
Un bagliore improvviso entrò nella camera, il sole era tramontato da un pezzo e non capì di cosa si trattasse.
Un brivido mi salì lungo la schiena e arrivò fino alla cima dei capelli, la luce era sparita, ma avvertivo qualcosa che non sapevo spiegare.
Di nuovo udì quel  tonfo, stavolta più forte e più vicino, trasalì e mi alzai dalla poltrona.
Guardai dalla finestra, non si vedeva nulla, anche il lampione sulla strada si era spento.
Mi guardai attorno, non c’era nulla d’ insolito, la camera era calda e accogliente, il tavolo, le sedie, il tappeto, tutto era in ordine.
Forse si era levato il vento, scrutai le cime degli alberi, erano immobili.
Una debole luce si muoveva nel buio, probabilmente era un’automobile che si allontanava, poi il nulla, era scomparsa.
Un lieve tremito si insinuò tra le mie dita, respirai profondamente, nulla, non c’era nulla.
Di nuovo udì quel tonfo era ancora più forte di prima, pareva vicinissimo, volevo fuggire, andare via, ma non riuscivo a muovermi, non potevo, una forza immane mi teneva immobile.
Chiamai Cedrik, il mio gatto, lui non arrivò, un leggero senso di vertigine mi prese e la vista mi si annebbiò.
Tornai a sedere, presi il giornale con forza come a volerlo piegare al mio volere.
Con lo sguardo controllavo la porta chiusa, come in attesa di un evento.
Chiusi gli occhi per un istante e iniziai una muta preghiera.
 Percepì un intenso profumo di rose, mi mancò il respiro e il cuore parve voler uscire dal petto.
“ Marta !” Esclamai.
 Lei era là, davanti a me, la mia amica d’infanzia, un sorriso le illuminò lo sguardo, ma solo per un attimo, poi scomparve lasciandomi attonita, poi nulla, solo silenzio.
Un’ombra si allungò davanti a me, quasi mi toccava, la fissai a lungo non si mosse, poi respirai profondamente, tornai a sedere e ripresi a leggere il giornale.
L’orologio, del campanile iniziò a suonare, erano le dieci, l’ombra era ancora là immobile mi pareva impossibile.
Il mio corpo era immerso in uno strano torpore, lo squillo del telefono mi fece trasalire, risposi.
Dall’altro capo del filo non si udiva nulla, solo uno stridulo gracchiare.
L’ombra era sempre là immobile.
Buttai giù la cornetta mi alzai e accesi tutte le luci e finalmente l’ombra scivolò via.
Trassi un gran sospiro di sollievo e andai a dormire.
La mattina seguente mia madre mi disse che era accaduto un grave incidente a Marta, che era viva per miracolo.
Non ho mai raccontato a nessuno quanto accadde, perché non esiste nessuna spiegazione di quei fatti.





« Ultima modifica: Agosto 28, 2022, 20:26:39 da ninag »

nord

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Re:Una sera
« Risposta #1 il: Ottobre 19, 2016, 23:20:24 »
Mi hai trasmesso le stesse tue sensazioni   Ho  ancora i brividi!!! Credo sia Premonizione .

ninag

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Re:Una sera
« Risposta #2 il: Ottobre 22, 2016, 20:06:40 »
 ;DGRAZIE))