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Domus avita

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Doxa:
Piccolo fiore,  attenta lettrice dei miei post, le tue critiche sono giuste. Ma ho poco da dire di me, perciò mi limito a condividere con voi ciò che reputo culturalmente interessante.  ;D

In questo periodo dalle tue annotazioni anche nei post altrui percepisco in te la delusione del "senso della vita".

Ma la vita "non ha senso", siamo noi con le nostre azioni che le diamo significato.

Regina d'Autunno crede nell'esistenza  di Dio e dell'Eden, ciò le basta per vivere sperando...

Io invece sono convinto che siamo soltanto di passaggio, poi il nulla.

Ma la mia è soltanto un'opinione non la "verità", perciò il mio nick è Doxa.

Sta arrivando l'autunno e i fiori nel mio giardino stanno appassendo. T'immagino come loro.

Anch'io sono "appassito" e col trascorrere del tempo spesso vengo coinvolto dal taedium vitae, però non rimango inerme, affranto, non penso al suicidio  :); alle 6 del mattino già sono nella palestra vicino casa. A quell'ora è frequentata da un fornaio che lascia il lavoro alle 5.30 e dopo gli esercizi ginnici se ne va a dormire;  invece altri, uomini e donne "mattinieri", si "palestrano" prima di andare a lavorare. E tra una chiacchiera e l'altra comincia la mia giornata "sociale".

Ti dedico questa riflessione, non so di chi sia, forse si addice anche a te.
 
Quando una donna è stanca, gira la clessidra e decide di riprendersi il suo tempo, dandosi del tempo.

Quando una donna è stanca e delusa, si accorge che la sua strada è vuota, che in quella percorsa non c’è nessuno, non c’è mai stato nessuno.

Quando una donna è stanca,  non la vedi più con quella “armatura” che indossava ogni giorno: quella del sorriso, della spensieratezza, della felicità illusa, non la vedi più riempire i vuoti degli altri, senza mai riempire i suoi, non la vedi più vivere a cento all’ora senza accettare la  noiosa quotidianità, non si considera un trofeo da alzare e conquistare.

Quando una donna è stanca  e decide di guardare la realtà, se gli racconti una favola, diventa più stanca. I suoi giorni sono tutti uguali, noiosi, non cerca più un motivo bugiardo per svegliarsi la mattina. La vedi rassegnata senza più la voglia di trovare un'emozione.


Quando una donna  è stanca, decide di girare la clessidra e il mondo lo lascia agli altri, senza più credere che ci possa essere altro. Mette da parte i  suoi sogni, il futuro e le speranze,  comunque  decide di difendere la sua dignità, di non farsi calpestare, di essere sé stessa, di amare ancora.

Silenziose, straziate dalla vita, molte donne  diventano come le foglie d’autunno, si staccano dal loro albero e  si fanno trascinare dal vento; quelle donne non hanno più la voglia di costruirsi un destino, perché hanno capito che il destino non possono truccarlo.

Si può essere donne senza essere mogli, si può essere donne rimanendo mamme, si può essere donne senza essere prede. Si può essere semplicemente donne, stanche, senza più nessuno da amare. Ma donne…

 

presenzadiritorno:
Doxa, mi piace questa riflessione di cui non conosci l'autore, e mi piace perché descrive la malinconia di un commiato, e il ritorno di una donna a se stessa, il proprio rifugio.

ninag:
Interessante, ho letto tutto volentieri.

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