Arte, Musica e Spettacolo > Arte

"Tempus loquendi, Tempus tacendi"

(1/1)

Doxa:
Tempus loquendi, Tempus tacendi (= C’è un tempo per parlare, ed un tempo per tacere).

Questa ammonizione mi  evoca  anche l’iscrizione nell’arca funebre  di Isotta degli Atti nel tempio malatestiano di Rimini.


Duomo di Rimini, titolato a Santa Colomba
 
L’incompiuto Tempio Malatestiano è un“emblema” del Rinascimento. Parteciparono alla sua ricostruzione alcuni dei più grandi artisti italiani (Leon Battista Alberti, Piero della Francesca, Matteo de’ Pasti, Agostino di Duccio).

La Cattedrale di Rimini, detta “Tempio malatestiano”, è una vecchia chiesa francescana dedicata a San Francesco, fatta ampliare e trasformare da Sigismondo Pandolfo Malatesta nel XV secolo.

Dal XIV secolo fu scelta dai Malatesta, signori della città, come luogo per la loro sepoltura, perciò arricchita con cappelle gentilizie, altari, sculture, dipinti, come il crocifisso realizzato da Giotto nel 1300 circa. 

segue

Doxa:
/2


interno del duomo (tempio malatestiano)

Entrando nella chiesa, sulla destra c’è la prima cappella gentilizia, dedicata a San Sigismondo, re di Borgogna. Fu iniziata nel 1447 e compiuta nel 1452. In questa cappella c’è la tomba di Sigismondo Pandolfo Malatesta, morto nel 1468. Fu signore di Rimini e di Fano dal 1432 al 1468.

Nella seconda cappella di destra, dedicata a San Michele,  c’è il  monumento  funebre di Isotta degli Atti, "forma et virtute Italie decori" (decoro d'Italia per bellezza e virtù); era nata a Rimini nel 1432.

Nel 1447 la bella adolescente fu notata, corteggiata ed amata segretamente da Sigismondo Pandolfo Malatesta, allora ancora sposato. In quello stesso anno nacque il loro primo figlio, morto alcuni mesi dopo.

La relazione “clandestina” tra  i due divenne pubblica nel 1449, anno in cui morì  la seconda moglie di Sigismondo, Polissena Sforza, sposata per alleanza politica con gli Sforza di Milano.

Il matrimonio  tra Sigismondo ed Isotta fu celebrato nel 1456. 

Dalla loro unione nacquero altri figli. 

Isotta governò la città di Rimini dapprima per conto del marito caduto in disgrazia in seguito al contrasto con  il pontefice Pio II, poi, rimasta vedova nel 1468,  in nome del figlio Sallustio, ucciso l'anno successivo per ordine di  Roberto Malatesta, figlio illegittimo di Sigismondo Pandolfo, il quale assunse il controllo della città.

Isotta morì nel 1474 e fu sepolta nel  Tempio Malatestiano, come già detto, nella cappella gentilizia   dedicata all’arcangelo Michele.

La statua dell'arcangelo  è di  Agostino di Duccio, autore anche degli angeli alati che giocano e suonano nei riquadri dei pilastri dell'arcone di ingresso.

Sulla parete sinistra  c’è il sarcofago di  Isotta degli Atti, sorretto da due elefanti porta-stemma e sormontato   da un padiglione marmoreo, sovrastato dal cimiero malatestiano, tra teste d'elefante alate recanti cartigli, sui quali anche  il  sapienziale motto biblico “Tempus loquendi, Tempus tacendi“, inciso su due fasce alla sommità del padiglione.


tomba di Isotta degli Atti

Il motto deriva dall’Ecclesiaste o Qohélet, nel quale c’è scritto, in ordine di successione, che nulla di nuovo c’è sotto il sole; che è inutile cercare di capire il senso delle cose accadute nel mondo; che "per ogni cosa c’è il suo momento": ed è qui che incontriamo l’elenco dei "tempi", a cui appartiene il motto citato. C’è il tempo di piangere, e quello di ridere, quello del lutto e quello per la  baldoria. Anche la gloria è fugace, non è quel sogno d’immortalità che un condottiero pensa per sé e proietta nel futuro. "Sic transit gloria mundi" sembra ripetere anche il motto di Qohélet.

"Tutto è come un soffio di vento: vanità, vanità, tutto è vanità".

Doxa:
Qoelet 3, 1 – 11

1 Per ogni cosa c'è il suo momento, e ogni evento ha  il suo tempo sotto il cielo.

2 C'è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.

3 Un tempo per uccidere e un tempo per  curare,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.

4 Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per gemere e un tempo per ballare.

5 Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.

6 Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per custodire e un tempo per buttar via.

7 Un tempo per strappare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.

8 Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.

9 Che vantaggio ha chi si dà da fare con fatica?

10 Ho considerato l'occupazione che Dio ha dato agli uomini, perché si occupino in essa.

11 Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo, ma egli ha messo la nozione dell'eternità nel loro cuore, senza però che gli uomini possano capire l'opera compiuta da Dio dal principio alla fine.

mr.blue:
Molto bella  la citazione al motto biblico “Tempus loquendi, Tempus tacendi". Aiuta a riflettere.

Navigazione

[0] Indice dei post

Vai alla versione completa