Autore Topic: Castalia  (Letto 1131 volte)

Doxa

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Castalia
« il: Novembre 18, 2020, 10:28:10 »
poeti e scrittori che partecipate al forum Zam, sapete chi è Castalia ?

Per la mitologia greca Castalia era una ninfa amadriade, come tale viveva all’interno di un albero.

Il dio  Apollo si innamorò di lei, voleva concupirla, ma ella fuggì  e si suicidò gettandosi in una sorgente nel canyon tra le rupi Fedriadi del massiccio montano Parnaso, sacro ad Apollo e a Dioniso.

Secondo una variante della leggenda, Apollo la tramutò poi in una fonte nel Parnaso da cui scaturiva un’acqua capace di ispirare versi poetici in chi la beveva.

In quell’area ci sono i resti di due antiche fonti alimentate dalla sorgente:

quella arcaica, d’inizio VI sec. a. C., citata da  Pindaro ed Erodoto;

e quella di epoca  ellenistica o romana, forse del I sec. a. C., che  è circa 50 metri sopra la fonte arcaica.


 Resti della fonte arcaica


La fonte di epoca romana. Nella roccia si vedono delle nicchie. Venivano usate per depositare i doni votivi di chi si recava nel vicino santuario di Delfi. 

La fonte di Castalia è citata come un luogo riguardante Apollo e il suo oracolo. L’acqua veniva usata per la purificazione rituale delle pizie e dei sacerdoti dell’oracolo. Inoltre, si purificavano nella fonte coloro che chiedevano un consulto all’oracolo.


Lucas Cranach il Vecchio, “Ninfa alla fonte”, 1530-1534  circa, Madrid, Museo Thyssen-Bornemisza.

Qui l’artista ci mostra una mitica figura distesa in un bosco vicino una sorgente.
La posa della fanciulla distesa nel paesaggio evoca le figure di Venere.

La scritta che si vede in alto sulla sinistra  è un’ammonizione in lingua latina:  “Fontis nympha sacri somnum / ne rumpe. Quiesco” (= “Io, ninfa della fonte sacra, dormo. Non interrompete il mio sonno”) .



Doxa

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Re:Castalia
« Risposta #1 il: Novembre 18, 2020, 18:16:37 »
Castalia è anche il nome di un’immaginaria regione nella quale è ambientato il romanzo dello scrittore e poeta di origine tedesca naturalizzato svizzero Hermann Hesse (1877 – 1962), Nobel per la letteratura nel 1946.
 
Il romanzo filosofico fantastico  di Hesse cui mi riferisco è titolato “Il gioco delle perle di vetro”, pubblicato nel 1943.   



Nella trama ha un ruolo importante l’immaginario gioco con perle (palline) di vetro, per rappresentare combinazioni astratte, ma non vengono spiegate le regole del complicato ludus, basato  su una sintesi dello scibile umano. I giocatori  devono stabilire relazioni fra soggetti apparentemente lontani fra loro, per esempio, un  concerto di Bach e una formula matematica.

In questo romanzo il fantastico fa da sfondo alla visione utopistica di una comunità spirituale, che unisce ascetismo e attività quotidiana  nella immaginaria regione di Castalia, protetta da mura che la isolano dal mondo esterno. 

Personaggio principale del romanzo è Josef Knecht. Da bambino per le sue doti intellettuali  viene notato dal maestro di musica,  che lo aiuterà  e gli consentirà di venire ammesso in Castalia oltre ad avere accesso fin da giovane alle scuole che formano "l'élite" dei giocatori di perle.

La natura dell'animo di Knecht colpisce i suoi insegnanti e i suoi amici, generando fiducia. In pochi anni al giovane studente gli vengono riconosciuti dei meriti  e affidati incarichi diplomatici importanti per la piccola comunità. Inoltre, viene nominato “Magister Ludi”, la più importante onorificenza raggiungibile a Castalia, e con essa si accompagnano notevoli impegni e doveri che vengono svolti da  Josef in maniera esemplare.

Con il trascorrere del tempo Josef si convince che l’isolamento sociale non va bene,  desidera tornare a vivere fuori da Castalia, desidera la libertà dopo i tanti anni dedicati a svolgere il ruolo di Magister. Vuole insegnare la musica a giovani studenti. Rinuncia alla prestigiosa carica,  rompendo una tradizione secolare e creando non poco scompiglio nella comunità, dove proprio grazie alle premonizioni di Knecht si inizia a intravedere un periodo di decadenza, che porterà all'inevitabile fine di questo pezzetto di mondo, che troppo si era astratto e arroccato su posizioni che nulla potevano contro  i cambiamenti epocali.

Josef abbandona la comunità e si  dedica all'insegnamento come precettore dell’adolescente di nome Tito, figlio problematico di un suo vecchio amico.

Ma la vita quotidiana fuori dalla protettiva regione di Castalia lo coglie impreparato. Dopo aver assaporato la bellezza e l'euforia della ritrovata libertà, Knecht perde la vita inseguendo il ragazzo in una sfida di nuoto nel freddo lago di Belpunt.
« Ultima modifica: Novembre 18, 2020, 18:18:53 da Doxa »

SimOwen

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Re:Castalia
« Risposta #2 il: Aprile 01, 2021, 21:38:01 »
castalia era l'allenatrice di Pegasus nei Cavalieri Dello Zodiaco (mi pare che in seguito si scoprirà essere sua sorella scomparsa e smemorata per chissà quale motivo)

il "gioco di perle" la cui immagine è postata sopra, io lo conoscevo come "peg solitaire".
lo spazio centrale è lasciato vuoto, e lo scopo è svuotarlo utilizzando un principio simile a quello della dama.

ne trovai una piccola versione in un uovo di pasqua da ragazzino e ne rimasi ammaliato

Regina D'Autunno

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Re:Castalia
« Risposta #3 il: Aprile 12, 2021, 16:18:21 »
Tutto ciò che scrivi Doxa è sempre molto istruttivo e interessante, sapevo del mito di Castalia ma non sapevo in che parte del mondo fosse la fonte, ed è bello anche il quadro che la raffigura. Grazie!
 :htsh: