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Benvenuti all'Inferno !

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Doxa:
Benvenuti all’Inferno !

La calorosa accoglienza infernale anziché immaginarla si può vedere a Roma nelle opere esposte in questi giorni nelle Scuderie del Quirinale nella mostra d’arte titolata “Inferno”.

Per dare un “volto” al Male  con le rappresentazioni figurative dell’Inferno, ci sono dipinti che mostrano le spettacolari e orrifiche cadute dal cielo di muscolosi "angeli ribelli", come nel quadro del pittore fiorentino Andrea Commodi (1560 – 1638): era  un ammiratore  di Michelangelo Buonarroti e  cercò di eguagliarlo nell’arte.

Papa Paolo V  (Camillo Borghese)  che pontificò dal 1605 al 1621,  nel 1612 circa commissionò al Commodi un quadro con la rappresentazione della “Caduta degli angeli ribelli” per decorare una cappella nel Palazzo del Quirinale, residenza dei papi dal 1573 al 1870. Inizialmente l'edificio veniva usato come residenza estiva del pontefice poi divenne sede alternativa ai palazzi vaticani.

Questo pittore si limitò al bozzetto. Rinunciò a completare il dipinto perché sconfortato dal paragone con il “Giudizio Universale” di Michelangelo.


Andrea Commodi, Caduta degli angeli ribelli, olio su tela, 1612 – 1614, Palazzo Pitti, Firenze
 
Il bozzetto fu portato a Firenze nel 1614 dallo stesso Commodi.  In origine era più grande e centinato.

Doxa:
“Quando il Figlio dell’uomo  verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo” (Mt 25, 31 – 34).

Forse ispirato da questi versetti dell’evangelista Matteo, il Beato Angelico nel suo dipinto titolato “Giudizio universale” divise l’umanità in buoni e cattivi: mise da una parte i beati in Cristo, dall’altra i malvagi condannati alla perpetua dannazione.


Beato Angelico e aiuti “Giudizio universale”, tempera su tavola, 1432 circa,  Museo di San Marco, Firenze

Il dipinto fu commissionato all’Angelico nel 1431 circa per la decorazione della parte alta del seggio sacerdotale nell’oratorio degli Scolari, cosiddetto perché  commissionato dagli eredi di Filippo degli Scolari, noto condottiero fiorentino che lasciò 5 mila fiorini d’oro per far costruire  in Firenze una cappella esterna al camaldolese monastero di Santa Maria degli Angeli.

Il ligneo pannello di forma rettangolare ha la parte centrale trilobata e serviva da spalliera per il seggio sacerdotale. 

L’oratorio, dedicato alla madre di Jesus e ai 12 apostoli,  è a  pianta centrale, di forma ottagonale all’interno e 16 facciate all’esterno. Fu progettato nel 1434  dal famoso architetto Filippo Brunelleschi, perciò è anche conosciuto come la “Rotonda del Brunelleschi”.


oratorio
 
La parte centrale del dipinto
nella cuspide è raffigurato “Cristo giudice” entro  un lucente  clipeo,  circondato da una schiera di angeli. Sulla sua sinistra guardando, è raffigurata la Vergine,  sulla sua destra l’apostolo ed evangelista Giovanni.

Entrambi sono affiancati  da una doppia tribuna di santi,  di apostoli e  da personaggi del Vecchio Testamento, come Abramo e Mosé in posizione preminente.

Nel bordo inferiore del coro angelico è raffigurato un angelo con la croce e due angeli dell'apocalisse che suonano le trombe per svegliare i morti e farli uscire dalla tomba.

Gli aperti  sepolcri  si vedono in basso in primo piano:  sembrano finestre su un piano orizzontale; sono  dominati dalla  lignea bara vuota, immaginata usata per Jesus, il Cristo risorto., ma dai Vangeli si apprende che Gesù di Nazaret fu avvolto in un sudario e deposto nel sepolcro  privato offerto da Giuseppe d'Arimatea.

Gli angeli e i diavoli si sono spartiti i corpi  dei risorti: i beati a sinistra, i dannati a destra, divisi dalle due file di tombe aperte

Sulla sinistra, nel Paradiso, in un giardino i beati pregano e ringraziano il Signore mentre un gruppo di angeli effettua un girotondo. La scena non è collegata alla  tradizione cristiana; sembra desunta da la “Repubblica”, testo che scrisse l’antico filosofo greco Platone.

Nell'XI libro questo filosofo disserta sull'immortalità dell'anima e sul premio riservato ai giusti, descrive l'abbraccio gioioso dei beati che danzano in cerchio. 

Sulla destra ci sono i dannati,  tormentati da neri demoni che li spingono verso l'Inferno, dove vengono smistati nei nove gironi per subìre le pene secondo la “legge del contrappasso”.  In basso c’è Satana con la triplice testa che mastica tre dannati.


il Paradiso

Regina D'Autunno:
Bellissime immagini per una bella discussione improntata sulla storia dell'arte che io adoro!
 :Ppp:

Doxa:
Nel passato il clero faceva credere che l’Inferno fosse un luogo fisico, ora non più: “contr’ordine compagni !” E’ soltanto metafisico !

Dante Alighieri per la “Commedia” immaginò il “piano regolatore infernale”. E il pittore fiorentino Sandro Botticelli (1445 – 1510) traspose in immagini i versi danteschi: fu il primo a disegnare la fantastica struttura architettonica, come quella dell’Inferno, che conosciamo fin dai libri di scuola.
 


Sandro Botticelli: “La voragine infernale”, 1481 – 1488, inchiostro su pergamena, Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano

La topografia dell'Inferno di Dante è formata da una serie di cerchi concentrici sempre più piccoli a forma di imbuto.

I peccatori che hanno commesso i  peccati meno gravi sono puniti nelle zone superiori, quelli che hanno compiuto i  peccati più gravi espiano la pena nelle regioni inferiori. Satana è in fondo all'Inferno.



Botticelli realizzò  graficamente quasi tutte le cantiche della Commedia.  Cento disegni gli furono commissionati dal banchiere e ambasciatore Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici, cugino di secondo grado di Lorenzo il Magnifico.

Di quei disegni se ne conoscono 92. L’unico completato è “La voragine infernale”, che introduce i Canti dell’Inferno.

La visione apocalittica della costruzione dantesca è collegata ai  concetti di peccato e castigo, di dannazione ed espiazione, ma anche di redenzione e salvezza.

Doxa:
A Firenze, nel Palazzo Pitti, da oggi, 14 dicembre, al 17 aprile 2022 è da vedere la mostra titolata: “Dall’Inferno all’Empireo: il mondo di Dante tra scienza e poesia”, curata da Filippo Camerota in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi.

Il curatore, vice direttore del Museo Galileo, evidenzia che per tutte le religioni e tutte le mitologie l’aldilà è “realtà”, anche se l’oltre-mondo è un non luogo, non ha dimensione e vi si può accedere solo dopo la morte. Ma  alcune religioni e alcune mitologie hanno avuto  ognuna almeno un eroe che da vivo si recò nell’oltretomba per poi tornare e testimoniare del viaggio.

“Ulisse  viaggiò nel paese dei Cimmeri per incontrare nell’Ade l’ombra di Tiresia.

Il valoroso soldato Er tornò dal regno dei morti per raccontare come i giudici delle anime separavano i giusti dai malvagi.  Il mito di Er, come il racconto sul giudizio dei morti nel "Gorgia", è  al termine della "Repubblica" di Platone.

Enea entrò nell’Ade  nei pressi del Lago Averno, guidato dalla Sibilla Cumana, per incontrare il padre Anchise”.

Secondo il “Simbolo degli apostoli” (il  cosiddetto “Credo”) anche Jesus discese agli inferi per poi ascendere.

Dante con la “Commedia” non si limitò ad entrare nell’Ade , proseguì fino a scendere nel Tartaro della mitologia greca, l’Inferno cristiano.

L’Alighieri dette forma all’oltretomba basandosi sulle fonti bibliche e cosmografiche.

Lucifero cadde in mezzo a quello che chiamiamo Oceano Pacifico, in un luogo situato a 32° di latitudine sud, agli antipodi del sito su cui poi fu costruita Gerusalemme.  La Terra lo inghiottì, aprendo una voragine e spingendo la materia verso l’esterno per formare la montagna del Purgatorio, che chiuse definitivamente il pozzo infernale. Il demone restò incastrato al centro della Terra, con le gambe nell’emisfero australe e il busto nell’emisfero boreale.


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