Autore Topic: Così va il mondo  (Letto 128 volte)

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Così va il mondo
« il: Dicembre 04, 2013, 12:02:45 »
Provo a dire come mi sono sentita quando ho detto come la pensavo a quelle due donne mentre mi guardavano. Ho avuto la sensazione che mi considerassero un po' strana, anche se in verità sarei propensa a dire che loro erano a non capire il mio semplice discorso e la richiesta conseguente. Però, però probabilmente non sarebbe giusto, o meglio troppo facile scaricare tutta la responsabilità di quella incomprensione, è certo comunque che una delle due aveva gli occhi fissi sui miei e più si avvicinava e più mi veniva voglia di allontanarmi, tanto che le ho detto: non ti vedo bene se stai così vicina al mio viso e mi parli a due centimetri di distanza.
Penso proprio che ognuno di noi è un essere a suo modo strano, con qualche psicosi non per forza conclamata, non credo ce ne sia bisogno, si sa siamo tutti umani e tutti un po' imperfetti, compresi quelli che si sentono perfetti.
E non mi riferisco soltanto alle manie piccole o grandi che siano, ma anche e proprio alla comunicazione che difetta a volte in qualche punto. Un giorno ho letto che tutto dipende dalla incapacità ad ascoltare, stiamo tutti sempre pronti a pensare alla risposta senza considerare affatto ciò che gli altri ci vogliono raccontare, e così il dialogo si trasforma in una lotta dove predomina chi fa la voce più grossa, chi lancia più offese, o chi a tutti i costi vuole dare una sua risposta. Insomma si pensa alla vittora, come se non potesse esistere un dialogo sullo stesso piano nel quale ognuno parla soltanto senza dover per forza convincere il suo interlocutore.
Si portano a conferma studi personali, letture e testi vari, e poi non si considera che siamo variegati come i gelati. Ognuno ha la sua testa, il suo vissuto e i passi e come mi disse un giorno un professore d'italiano sarebbe meglio farsi un'idea su un argomento leggendo da più testi e tutti alquanto diversi piuttosto che fermarsi a quelli a noi più simpatici e meno schietti. E comunque è vero anche che di verità ce n'è una sola e non sta mai né da una parte né dall'altra, non è una corda che uno la tira e basta, e nemmeno la più importante in assoluto. E' quella che è, per questo è difficile apprezzarla, la si vorrebbe sempre come ce la disegnamo dentro e invece ahimé è solo quella soltanto.
Così tornando a quelle due che mi volevano convincere di acquistare un cappellino per la scuola quando io volevo solo riciclarlo, di loro ho visto quello sguardo di chi considera l'altro un essere strano, chissà quante volte anche a me si è dipinto in viso, perciò alla fine me ne sono andata e dopo mesi scopro che me lo hanno fatto comprare dandomi il riciclato al costo di quello nuovo quando doveva essere solo un dono. E va bene così, il mondo è proprio vario di certo non serve a niente contrastarlo, e prendersi tutto anche quando non ci serve a niente è come dire accetto anche se non condivido pienamente.