Autore Topic: Relazioni di coppia  (Letto 23277 volte)

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #45 il: Agosto 02, 2013, 14:53:31 »
secondo me si tradice anche senza tradire, basta lasciare la porta aperta agli spifferi, ossia rendersi diponibili e se poi il tradimento non si consuma è solo per fatalità, e non certo pr virtù! Sarebbe inteesante studiare l tipologia delle persone che si mtono in rete e poi "casualmente" fanno amiczia. Chi è pago del proprio stato, di regola non ha motivo di cercare altrove, o no?

Doxa

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #46 il: Agosto 05, 2013, 16:29:23 »
secondo me si tradisce anche senza tradire, basta lasciare la porta aperta agli spifferi, ossia rendersi diponibili e se poi il tradimento non si consuma è solo per fatalità, e non certo per virtù! Sarebbe interessante studiare la tipologia delle persone che si mettono in rete e poi "casualmente" fanno amicizia. Chi è pago del proprio stato, di regola non ha motivo di cercare altrove, o no?

Si Nihil,“Chi è pago del proprio stato, di regola non ha motivo di cercare altrove”, ma le   relazioni d'amore sono complesse: come trovare un compromesso tra la voglia di guardare altrove senza mettere in pericolo la coppia?

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I motivi per cui le persone tradiscono sono numerosi. Spesso non dipende dall’amore verso il/la partner ma dalla personalità di chi tradisce.

Lo psicoterapeuta e sessuologo  francese. Gérard Leleu dice  che  gli individui poco amati o “feriti” psicologicamente da bambini,  poi da adulti sono in genere degli insoddisfatti e l’insoddisfazione li può condurre tra le braccia di altri/e partner. Chi di loro  riesce a comprendere le motivazioni che lo spingono  a tradire può far finire il suo bisogno di essere consolato o di sedurre. Non avverte più l'esigenza di moltiplicare le relazioni sentimentali ma cerca  di fortificare la coppia originaria con le attenzioni necessarie.   

Altre persone col trascorrere degli anni non sono più contente dell’aspetto fisico del/la partner e nonostante l’affetto e la stima, decidono il tradimento come forma di compensazione estetica. 

Ma cos’è l’infedeltà ? La risposta non è univoca, dipende dalla diade, dalla cultura sociale e religiosa di appartenenza, dal tipo di legame.

Lo statunitense Frank Pittman, psichiatra e psicoterapeuta della famiglia, nel suo libro “Bugie private: l’infedeltà e il tradimento dell’intimità” dice che l’infedeltà è molto più dell'adulterio: è il tradimento di un accordo, implicito o esplicito nello statuto fondamentale della coppia. E le bugie su cui si fonda servono a far credere al partner una cosa, mentre se ne persegue un'altra. Servono, cioè, a confonderlo. È allora quanto meno ingenuo supporre che esistano infedeltà innocue sulla relazione di coppia: nei fatti, anche se non nelle intenzioni coscienti, si tratta sempre di un attentato al suo fondamento. Minata è soprattutto l'intimità. Perché rischiare tanto per così poco ?

Secondo Pittman, quando si parla d'infedeltà, uno dei problemi è  comprendere cosa s'intenda con questa parola. Nel suo libro spiega che la maggior parte delle coppie concorda sulla rigida esclusività sessuale all'interno del matrimonio o più in generale della coppia, ma esistono coppie che hanno ideato una gamma di regole tutta loro, per stabilire cos'è e cosa non è un'infedeltà.

Non esistono regole giuste o sbagliate regole migliori o peggiori per la riuscita ed il benessere di una coppia, qualunque sia l'accordo, si tratta della situazione ideale, a condizione però, che si tratti di un vero accordo e non dell'imposizione da parte di uno dei due membri della coppia.

Pittman fa una precisa distinzione tra due termini che normalmente vengono usati come sinonimi: adulterio ed infedeltà.
Secondo la sua definizione l'adulterio, oppure un rapporto sessuale compiuto al di fuori del matrimonio o di un rapporto equivalente, consiste in una serie di azioni che, "secondo le norme religiose e legali, sono peccaminosi in sé, a prescindere dalla relazione tra i coniugi."
L'infedeltà, invece, la definisce violazione dell'accordo matrimoniale, col quale la coppia si impegna a mantenere la propria attività sessuale all'interno della relazione, concordata tra i due coniugi.

L'adulterio, o meglio il sesso extraconiugale, comunque, non sarebbe in sé un problema per la coppia, ma lo diventa se è coperto da menzogne, viene tenuto segreto o compiuto nonostante l'opposizione del partner, quando cioè ci troviamo di fronte ad un infedeltà.

Il pericolo non è costituito dal sesso extraconiugale ma dalla violazione, segreta o confessata, dell'accordo coniugale o di coppia: di quel particolare patto che i due hanno deciso di rispettare.

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #47 il: Agosto 07, 2013, 17:26:37 »
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Ci sono persone che vivono due amori paralleli per un periodo più o meno lungo quando il matrimonio o la convivenza non offrono risposte alle proprie esigenze.

Chiara Simonelli, docente di psicologia e di psicopatologia del comportamento sessuale sostiene che le donne sono più brave a nascondere la doppia relazione. A differenza di Emma Bovary, figura mitica dell’infedeltà, oggi  le femmine sono più razionali, riescono a dividere la loro vita: “Con uno sono una brava moglie, con l’altro sono eroticamente trasgressiva.”

 La relazione esterna apporta all’infedele ciò che gli/le manca: l’affettività, l’erotismo, ecc.. La tenerezza dentro la coppia, la libido con l’altro/a è una diffusa soluzione esistenziale.

Per giustificare l’infedeltà  l’individuo  può arrivare a convincersi  che “nulla toglie al/la partner se instaura un rapporto satellite”.  In psicologia tale convinzione viene considerata un meccanismo di difesa, denominato  “scissione”, perché scinde, separa le contraddizioni, i sentimenti “buoni” da quelli “cattivi”.

Ma è  possibile amare due partner contemporaneamente ed essere sereni ?  Spesso sopraggiungono la tristezza e la frustrazione per la lontananza dall’amante, aggravate dalle difficoltà nel contattarla/o o vederla/o: l’ansia legata alla situazione scomoda ed instabile; la stanchezza dovuta allo stress ed al dispendio di energie provocati dalla doppia vita.

Ci sono infedeli che dopo la cosiddetta “scappatella”  tornano alla fedeltà coniugale senza essere stati scoperti, altri, invece, vengono “presi con le mani nella marmellata” e sono guai.

La “scappatella” è il diminutivo del verbo scappare, sminuito in un piccola fuga, un’evasione di corto raggio dell’individuo che ritorna subito dopo a casa dal/la partner.

Poche ore furtive  o una relazione a breve termine e patetiche bugie da dire in caso di bisogno.

Purché l’attrazione non diventi fatale ed il sentimento d’amore non abbia il tempo di mettere radici.

Anche la cosiddetta scappatella infrange il patto di fedeltà e di fiducia. E se il/la partner scopre la scappatella il pugnale nel suo cuore resta conficcato per anni o per il resto della vita.

C’è chi considera il tradimento vero non quello “mordi e fuggi” ma quello che si sedimenta e si consolida fino a prefigurarsi come un rapporto parallelo, che si stabilizza nella nuova coppia solidale la cui vita si svolge in modo insidioso parallela alla prima.

Ci sono persone che considerano il vero tradimento quello che umilia ed offende il/la partner, che implica un progetto alternativo di vita.

L’infedeltà  del coniuge viene vissuta come un’azione che mette in discussione il proprio valore, l’autostima.  Fa domandare: “Che cos’ha l’altro/a più di me ? Che confronto fa tra lui/lei e me ?” Dietro questi interrogativi c’è il timore di non poter  essere più amati, di non essere più piacevoli o desiderabili, si teme la solitudine. 

Molte persone, inconsciamente, collegano il tradimento ricevuto a quello sopportato in una precedente storia d’amore finita male oppure al presunto amore non avuto dai propri genitori durante l’infanzia. In tale  dolorosa situazione  è importante la consapevolezza  di essere in una situazione di confusione, di sovrapposizione di situazioni non collegabili l’un l’altra.

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #48 il: Agosto 10, 2013, 17:56:34 »
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Sulle tavole della “legge” date da Dio a Mosé sul monte Sinai ci sono i dieci comandamenti. Nella suddivisione secondo la tradizione cattolica, il VI vieta l’adulterio  (poi trasformato in "non commettere atti impuri"), il IX dice di “ Non desiderare la moglie del tuo prossimo”.

Nel Vangelo di Matteo è scritto: “Voi avete udito che fu detto: "Non commettere adulterio". Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore." (Mt 5,27-28).  Questo enunciato di Cristo è  nel “Discorso della montagna”. Si è spesso ironizzato su questa proposizione che riguarda gli uomini, ma ovviamente coinvolge anche le donne nella recidiva “peccaminosa”, indotta dalla nostra natura.

Il verbo  “desiderare”, in greco “epithyméin”,  rimanda al nono e decimo comandamento del Decalogo ebraico: “Non desidererai la casa del tuo prossimo. Non desidererai la moglie del tuo prossimo” (Esodo 20,17); nel Decalogo parallelo di Deuteronomio  si anticipa la donna rispetto alla casa, ma non indica la fugace emozione, la transitoria attrazione fisica che si prova davanti ad una persona, fa invece riferimento alla volontà, al progetto di “conquistare”  per concupire, per soddisfare il proprio desiderio sessuale. 
 
Le pulsioni sessuali tendono a far uscire dal rapporto di coppia, invece l’amore tende all’esclusività del/la partner.

Si commette adulterio (dal latino “ad-alterum” = “andare verso un altro”) quando si viola la fedeltà coniugale con un’altra relazione sentimentale o soltanto sessuale.

Spesso il tradimento suscita stress, senso di colpa e problemi…anche drammatici, come quelli nel noto film “Attrazione fatale”, oppure “ansia da prestazione” se si pretendono performance inadeguate al proprio “standard”.

La dottoressa Alessandra Fisher, del dipartimento di Medicina della Sessualità e Andrologia dell’Università di Firenze, ha diretto uno studio con altri ricercatori  ed è giunta alla conclusione che le relazioni extraconiugali possono causare negli uomini l’improvvisa “morte coitale”, causata da un attacco cardiaco durante l’attività sessuale con l’amante. 
E’ noto il collegamento  tra attività sessuale e malattie cardiovascolari.  La pressione sistolica e diastolica aumentano sensibilmente incrementando il rischio di ischemia e infarto del miocardio. L’angina coitale, che i francesi chiamano angina d’amour, di solito colpisce nei minuti seguenti il rapporto sessuale.


Doxa

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #49 il: Agosto 15, 2013, 22:05:17 »
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Quando due si innamorano e si sposano intorno ai 20 anni è remota la probabilità che conservino per tutta la vita la freschezza del rapporto amoroso, comunque possono rimanere reciprocamente fedeli.

Anche se la scelta del/la partner è stata giusta, il normale processo di cambiamento, di evoluzione, potrebbe suscitare desideri e bisogni diversi nel corso degli anni.

Ci sono persone che affermano di amare il/la partner ma considerano poco desiderabile sessualmente il compagno o la compagna, perciò cercano altrove il coito, mentre con l’amante c’è l’erotismo ma senza amore.

Altri tradiscono per curiosità, per mancanza di esperienze con altre/i partner prima del matrimonio. L'inesperienza  lascia in molti delle voglie sentimentali e sessuali insoddisfatte ed il desiderio di provarle e confrontarle con un altro/a, se si è delusi del proprio rapporto di coppia.

Alcuni studiosi ritengono che il patto di fedeltà e l’esclusività sessuale siano più facili da rispettare quando due persone si innamorano dopo i 40 anni ed in precedenza hanno avuto altre storie d’amore.

Le esperienze più o meno soddisfacenti c’insegnano a conoscerci meglio ed infine a volare su un solo fiore…se possibile, perchè i tradimenti non sono una vacanza per l’eros, ma sintomo abbastanza infallibile di una crisi di coppia.

Numerosi individui durante l’adulterio continuano a voler bene al proprio compagno o alla propria compagna ma in modo non esclusivo, e questo il/la partner non può accettarlo ed impone a chi tradisce di scegliere. E l’amore, che chiede di essere solo felicità, si trasforma in uno straziante dilemma: scegliere fra due persone che si vorrebbe continuare ad amare entrambe ma in modo diverso.

La vita è fatta di scelte che determinano le nostre azioni.  Possiamo  anche non scegliere. Ma evitare la scelta significa accettare che siano gli eventi o gli altri a scegliere per noi.

La tirannia della scelta a volte ci dà la sensazione di inadeguatezza, insicurezza. Si teme di sbagliare con la conseguente sofferenza per uno dei due o per entrambi. Ma gli sbagli fanno parte della vita.
 
Le scelte si basano sulle proprie esperienze,  le necessità, lo stato emotivo, sulle informazioni che abbiamo riguardo le alternative, sulla comprensione delle conseguenze.

Gli insicuri tendono a farsi strattonare. Rimangono nel guado senza decidere  se farsi trascinare dall'amante o tornare nel talamo coniugale.  Vince chi sa usare le lusinghe, la seduzione, sa coccolare la persona incerta. 

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #50 il: Agosto 16, 2013, 15:04:35 »
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Le infedeltà estive a volte sono  come il “Sogno di una notte di mezza estate”, che è il titolo di una commedia scritta da William Shakespeare nel 1595 circa.

Anche la cosiddetta “scappatella”, maschile o femminile, non dipende dalla “libidine violenta”, dal caldo,  ma evidenzia un malessere nella coppia, il desiderio di un’altra storia, di una fugace “digressione” sessuale o sentimentale, anche se per breve tempo, per non pensare all’insoddisfacente quotidianità o per cercare in altre/i le doti o le caratteristiche carenti nel compagno o nella compagna.

Quando il tradimento viene scoperto rende evidente la precarietà della relazione di coppia. 

Il sociologo e filosofo polacco Zygmunt Bauman dice che “l'amore è un prestito ipotecario fatto su un futuro incerto ed imperscrutabile.” Però quando ci innamoriamo abbiamo l’illusione che sia “eterno amore”, che supera la contingenza e l’indeterminatezza della vita. Invece si può presentare l'occasione per l'infedeltà, che nella coppia rappresenta la precarietà del rapporto e dei sentimenti.

Il verbo tradire deriva dal latino tradere,  che equivale nella lingua italiana al verbo consegnare:  chi tradisce consegna ad un’altra persona la parte del Noi come coppia, che si divide per tornare  all’originario Io e Tu.

Jean-Paul Sartre e Simone De Beauvoir si amavano, a modo loro…avevano pochi scrupoli nei reciproci e frequenti tradimenti, ma continuavano a vivere insieme. 

Il tradimento evolve per fasi. Di solito si comincia con i problemi non discussi o non risolti che causano la collera, le delusioni e la crisi di coppia, che può condurre alla fine del matrimonio o della convivenza.

La crisi è possibile superarla se entrambi si convincono della corresponsabilità, seppure di diverso "peso", se invece uno dei due pensa che il torto sia solo del/la partner, allora la possibilità di recupero è minimo.

Il coniuge insoddisfatto trova pretesti o valide motivazioni per giustificare la relazione extraconiugale e la rottura dell’implicito patto di fedeltà.

A volte il tradimento può svolgere un ruolo “catartico” ed aiutare una coppia in crisi a tornare insieme, seppure in modo doloroso e traumatico. Può far tornare la voglia di dialogo con il/la partner e ritrovare le emozioni dei baci, delle carezze, degli abbracci, perché rappresentano un modo importante per entrare in contatto con il corpo del compagno o della compagna.
Ma si può perdonare l’infedeltà ? Si ! E’ difficile, non impossibile. Il periodo di separazione può servire ad entrambi per riflettere e decidere di ricominciare il menage interrotto. E’ determinante provare la sofferenza per l’assenza dell’altra/o e la voglia di tornarci insieme; occorre la disponibilità a modificare il proprio comportamento se necessario e l’impegno di essere fedele. Se invece da parte della persona tradita persistono le recriminazioni ed il rancore, questo lo usa come se fosse un killer per colpire verbalmente  e non solo l’infedele.

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #51 il: Agosto 17, 2013, 08:53:49 »
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Computer portatile e telefono cellulare  stanno cambiando le modalità del tradimento. Infatti  le nuove tecnologie  facilitano l’infedeltà,  permettono di sedurre e dialogare con l’altro/a  rimanendo nella propria abitazione  o in ufficio  senza destare sospetti. Invece nel passato  l’infedele spesso era costretto ad uscire di casa per frequentare i luoghi d’incontro e la sua assenza insospettiva il/la partner.

Comunque è altrettanto facile essere scoperti. Sms, e-mail e messaggi  nella segreteria telefonica equivalgono ad “essere colti sul fatto” anzi del misfatto.  La scoperta di una traccia scritta tra l’infedele e l’amante indica l’esistenza di una relazione, e chi tradisce ha difficoltà a negare l’evidenza.

L’infedeltà colpisce l’intera famiglia. Nessuno riesce a sfuggire alle conseguenze psicologiche, fisiche ed anche finanziarie del tradimento. E' accaduto anche ad un mio conoscente. Mi ha inviato una mail per raccontarmi la sua esperienza adulterina cominciata in Internet e mi ha autorizzato a pubblicarla.

“Ero tediato dalla monotonia della vita matrimoniale quando virtualmente incontrai lei in un forum. Ci percepimmo caratterialmente affini, sinceri, e dai post passammo agli “mp”, i messaggi privati, alle e-mail ed agli msn con videocamera per conoscerci e guardarci quando dialogavamo. Le proiezioni e la reciproca idealizzazione ci fecero poi sconfinare dal virtuale al reale, e pur essendo entrambi sposati continuammo frequentarci.

Pensavo che sarebbe stata un’avventura senza conseguenze, invece…. Mia moglie scoprì la tresca, lottò per trattenermi, poi si arrese, e per la mia temporanea felicità mi lasciò alla cosiddetta amante come atto di generosità, come se le avesse prestato una cosa che le era molto cara, però dopo chiese la separazione.

Quella storia sentimentale mi fece usufruire della gratificante esperienza di amore e sesso che non ebbi in gioventù prima di sposarmi.

La nostra era una relazione senza futuro, ma temevo un’interruzione precoce. In quel periodo della mia vita avevo il desiderio d’intimità, il bisogno di sentirmi senza età, di essere sereno.

Pensavo alla temporaneità della nostra presenza sulla terra, perciò non potevo e non volevo evitare un nuovo innamoramento.

Siamo solitudini, possiamo unirci ad altre solitudini senza possederle, ma soltanto per farci compagnia. Stare l’uno accanto all’altro per consapevole scelta in ogni forma di relazione, dall’amicizia all’amore per il coniuge o l’amante.

Tutto è transitorio: i nostri punti di vista, i nostri amori. Siamo in transito. Accetto ciò che il fato mi ha assegnato, posso solo tentare di integrare la dote.

Non sono più un adolescente e non posso trascorrere il tempo che mi rimane a contabilizzare gli errori o le cose giuste. Quello di cui ormai ho bisogno è di convivere bene con la mia incostanza.

Ho scoperto in me un lato del carattere che non conoscevo e l’ho lasciato evolvere, concedendomi la libertà di fare cose che non avevo mai fatto prima per recuperare in parte il tempo perduto.”

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #52 il: Agosto 18, 2013, 07:47:16 »
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Oltre all’infedeltà favorita dalle chat e dai forum,  sono frequenti le relazioni amorose nell’ambito lavorativo, in particolare nelle aziende medio-grandi.

Lavorare insieme facilita l'amicizia con persone caratterialmente affini, ma anche il corteggiamento e l’innamoramento. La relazione amorosa può durare anni, all’insaputa dell’ignaro coniuge tradito, che spesso conosce l’insospettato/a collega del marito o della moglie. In tal modo l’infedele riesce  ad avere due paralleli rapporti di coppia, col pericolo di avere figli concepiti fuori dal matrimonio.

Quando  nel luogo di lavoro la “tresca amorosa” viene notata dai colleghi la notizia viene diffusa velocemente ed i pettegolezzi sarcastici abbondano.  Pochi sanno affrontare il gossip  con indifferenza.

La laison può far perdere la credibilità professionale; e non basta, se uno dei due decide d’interrompere il rapporto amoroso ma rimane la costrizione d'incontrarsi nel  comune luogo di lavoro, nascono problemi psicologici che inducono a chiedere il trasferimento, non sempre possibile da esaudire.

C’è chi preferisce interrompere la relazione extramatrimoniale per rimanere con il coniuge, pur vivendo col rimpianto per il/la collega-amante, e chi invece si domanda se sia giusto tutelare il matrimonio, basato soltanto su affetto e quotidianità ma senza più la complicità ed il piacere di stare insieme.

In Norvegia, una ricerca sociologica riguardante il flirt nell’ambiente lavorativo ha evidenziato che le  donne che hanno una relazione con un uomo in posizione gerarchica superiore sono il 65%;  nel 20% dei casi la relazione è con un pari grado; soltanto il restante 15% del campione ha una love story con un uomo in una posizione inferiore. Quelle donne che hanno una liaison con un superiore sono anche disposte ad ammettere (una su tre) che tra i loro obiettivi c'è anche la possibilità di un avanzamento di carriera. Tuttavia appena il 15 per cento delle donne definisce la propria relazione lavorativa "strumentale" alla promozione.

Significativo infine il numero di donne che non giudicano negativamente quelle che ricorrono a una relazione per migliorare la posizione sociale. Ben il 24% ammette di capirle, mentre un tollerante 12% non le condanna. Tuttavia rimane un corposo 43% che le definisce "poco serie".

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #53 il: Agosto 20, 2013, 08:59:38 »
L’ infedeltà induce all’inganno, che è come un velo che nasconde la verità. 
Inganno e disinganno: contrasto tra mistificazione e realtà. 




 
Vincenzo Danti: “L’Onore che vince l’Inganno”, Firenze 1561. (Il  gruppo marmoreo è conservato a Firenze nel Museo del Bargello)
Il perugino Vincenzo Danti fu un seguace di Michelangelo Buonarroti e lavorò per circa 15 anni per la famiglia Medici.
La scultura raffigura due individui: il giovane in posizione stante, simboleggia l'onore, che in segno di vittoria costringe l'inganno a terra, mentre il ginocchio sinistro ed il braccio sinistro del giovane riccioluto premono sul volto barbuto.

Dal rinascimento fiorentino al barocco napoletano.



Disinganno” (Napoli, museo Cappella San Severo) Gruppo scultoreo realizzato tra il 1753 ed il 1754 da Francesco Queirolo  (Genova, 1704 – Napoli, 1762)
Raffigura un uomo che cerca di districarsi dalla rete, simbolo dell’inganno. Davanti  a lui c’è un genietto alato con sul capo la corona che sorregge sulla fronte una piccola fiamma, segno dell’umano intelletto. Il genio aiuta l’uomo a divincolarsi dalla rete, mentre con il dito indice della mano destra indica il globo terrestre sul quale poggia il suo piede destro e la rappresentazione di un libro della Bibbia, sulla quale si legge “Io infrangerò i tuoi legami, i legami delle tenebre della lunga notte cui sei vincolato”.
Sul basamento c’è un bassorilievo che rafforza il significato dell’allegoria: descrive  l’episodio di Gesù che dona la vista al cieco.
Questo capolavoro del barocco napoletano fu dedicato dal principe Raimondo di Sangro al padre Antonio di Sangro, che si convertì alla religione cattolica dopo una vita di eccessi. 

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #54 il: Agosto 28, 2013, 11:34:35 »
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L’amore rende vulnerabili, sensibili, fragili. “Amor amara dat” , l'amore dà amarezze, scrisse il commediografo  Plauto, (circa 255 - 184 a.C.).

Il timore del tradimento  può suscitare una benefica ansia creativa che induce a non scivolare nella noia e nell’indifferenza. Ma perché si teme ? A volte la paura è causata dalla personalità del/la partner.
 
Ci sono donne ed uomini seduttori seriali che fanno della seduzione la loro filosofia di vita e non riescono ad essere fedeli.

Altri che hanno già tradito in passato senza essere scoperti ed  hanno voglia di ripetere la trasgressione per  provare intense emozioni. Sono infedeltà transitorie, di breve durata, causate dall’attrazione fisica e come soluzione alla noia sessuale matrimoniale. 

A volte il tradimento può servire per riattivare la libido routinaria e stanca, ma può anche avere effetti devastanti sull’erotismo e sulla coppia. Sono molte le persone che quando sanno o scoprono un tradimento ne rimangono devastate, non hanno più fiducia nel/la partner, in un futuro insieme, non riescono a ritrovare l’intimità perduta. Non hanno più voglia dell’attività sessuale.

Raramente le donne accettano il partner infedele e recidivo o che continua una relazione clandestina per molto tempo.

Sopporta con rassegnazione la donna che ha paura dell’abbandono e ama talmente suo marito da tollerare un compromesso, pur di non perderlo completamente. Di solito chi si comporta così ha sperimentato in precedenza con altri partner la forte delusione per essere stata lasciata, la desolazione della separazione. 

Ma esiste anche la donna generosa che sa che le unioni non sono eterne, e tollera quindi questa situazione alternativa per amore del partner.

Però l’infedeltà stressa. Avere due legami e tenerne uno nascosto diventa complicato. Rende felici i due partner “clandestini”, ma costringe ad  inventare continuamente scuse. Le bugie, la tensione emotiva, l’ansia, possono causare cambiamenti comportamentali.

In Italia, nel passato, se la donna tradiva creava scandalo. Il tradimento femminile poteva rendere legittimo il delitto d’onore, poteva consentire al marito di uccidere la consorte o l’amante di lei. Invece se era l’uomo a tradire, per lui vigeva la doppia morale sia sociale sia familiare, per cui non era importante essere fedele ma “sembrarlo”, garantendo un buon tenore di vita e l’affetto al nucleo familiare “ufficiale”. 

Ma si può amare una persona e desiderarne un'altra? Si ! Nei maschi il desiderio sessuale è più distaccato dal coinvolgimento amoroso. Si pensi ai clienti delle prostitute. Molti di loro sono sposati e vogliono bene alla moglie. E’ l’innamoramento che non si può condividere. La persona amata corrisponde a ciò che voglio, perciò non posso innamorarmi contemporaneamente di un’altra. 

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #55 il: Agosto 29, 2013, 09:05:59 »
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Chi ama rischia di essere tradito o di tradire.

Nessuno merita di essere tradito, ma se accade significa che qualcosa non va o manca nel rapporto di coppia.

Le conseguenze dell’adulterio dipendono dal tipo di tradimento e dalla personalità di chi l’ha subìto.

Di solito l’infedeltà infligge  all’uomo tradito una ferita al suo narcisismo, si sente colpito nella sua virilità, non accetta il possesso fisico della propria donna da parte di un altro.

Invece alla donna che subisce l’adulterio provoca dubbi alla propria autostima; potrebbe perdonare  al partner la fugace infedeltà sessuale ma non quella affettiva, che coinvolge l’amore.

Le “scappatelle”, soprattutto sessuali, che nel passato erano prerogativa dell’uomo, oggi lo sono anche per la donna.

La psicologa francese Alexandra Choukroun, specializzata nelle problematiche di coppia, nel suo libro dal titolo volutamente provocatorio “Se mi ami, tradiscimi ! Perché siamo infedeli ?”, analizza le cause ed invita a considerare il tradimento come un fattore di crescita della coppia  e non sempre, o non necessariamente, un evento che determina la fine della relazione. Infatti molte coppie si rimettono insieme, con un nuovo patto di alleanza, però a volte  rinunciano all’attività sessuale. Altre, malgrado il tradimento, decidono di rimanere insieme per convinzioni e motivazioni diverse: la fede religiosa, lo status sociale ed economico, i figli. Oppure per ragioni meno sociali e più psicologiche: disistima, paura della solitudine o dipendenza affettiva dal coniuge. Altre ancora si rimettono insieme perché il matrimonio rimane sempre e comunque  più importante. 

Se in alcune situazioni perdonare è un sintomo di debolezza, in altre è la formula giusta per continuare la vita di coppia.

Ma perché la persona tradita dovrebbe favorire il ritorno a casa del/la partner ? Di solito non riesce a dimenticare e nemmeno a perdonare. Ferita nell’orgoglio e senza più fiducia  respinge il riavvicinamento del compagno o della compagna, specie se la tresca del/la partner dura anni. Il problema è che il sospetto e la gelosia  rimangono dentro, diventano un malessere, anche quando il tradimento è ormai archiviato. 

Non è  facile superare un tradimento e non è facile riavere fiducia nel/la partner infedele. Può  essere possibile soltanto dopo aver compreso e accettato il suo comportamento come espressione di un disagio temporaneo. 

Per un grande amore bisogna “combattere” e se si ama si deve anche saper perdonare.

Il  perdono di un tradimento necessita di tempo ed elaborazione mentale, come un lutto.

Doxa

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #56 il: Agosto 30, 2013, 08:24:56 »
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In questo post approfondisco il problema del tradimento collegato alla mancanza di esperienze con altri partner prima del matrimonio, già accennato nel post numero 7 riguardante l’infedeltà.

Ci sono coppie che si sono formate in giovane età, hanno vissuto e vivono l’esperienza affettiva e sessuale solo tra loro due, perciò non hanno capacità di confronto con precedenti partner.

Un uomo che ha avuto la sola esperienza con  la moglie, o viceversa, può col tempo  avere la tentazione,  la "curiosità" di sperimentare altro ?

C’è un collegamento   tra la mancanza di esperienze con diversi partner prima del matrimonio e la necessità di tradire ?
C’’è la tentazione al tradimento se nella coppia il desiderio sessuale è affievolito, se c’è carenza di coccole e carezze, se la coppia è in crisi.  L’attenzione si sposta altrove quando si cerca quel che non si ha, quando non si ha più voglia di dialogare con il/la partner per trovare insieme una possibile soluzione, quando la passione svanisce ed i rapporti sessuali diventano ripetitivi nelle modalità.

Un’ amica virtuale in un forum ha scritto: “Non pensavo che avere avuto solo mio marito sarebbe stato un problema....invece, ad un certo punto della mia vita, ovviamente nel momento in cui senti la "giovinezza" sfuggire via ed inizia la crisi dei quaranta anni, mi sono ritrovata a fantasticare sempre di più spesso su come sarebbe stato con un altro....poi l'altro è arrivato, ho tradito mio marito e ora sono in un mare di guai....ma questa è un'altra storia!
Comunque non penso sia giusto avere un unico amante nella vita, prima o poi la curiosità viene...Tornassi indietro, al periodo precedente l'incontro con mio marito, mi farei meno problemi....affrontare queste cose a venti anni è un conto, a quaranta può diventare dolorosissimo.”


Non credo che a 40 anni si tradisca solo perché non ci sono state esperienze con altri partner prima del matrimonio. Si decide l’adulterio   perchè il rapporto di coppia è in crisi per vari motivi. Comunque penso che sia meglio  per maschi e femmine avere delle esperienze con alcuni/e partner prima di fare la scelta definitiva e di sposarsi. E’ importante la consapevolezza. E se si sta bene con  il proprio compagno o la  propria compagna  l’adulterio non viene assecondato, specie se si crede nella fedeltà come valore in cui credere e rispettare. 

Doxa

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #57 il: Agosto 31, 2013, 10:47:27 »
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Nessuno può affermare che non gli capiterà mai l’infedeltà, sia che la subisca sia che ne sia responsabile.

In questi anni l’aspettativa di vita si è allungata e sposarsi o convivere significa ipotecare molto tempo. E’ possibile dedicarsi a lungo ad un amore esclusivo ? Certamente si ! Ma l’infedeltà è spesso non la causa bensì l’esito di una crisi nella coppia, perciò occorre capire perché si tradisce.

Nella persona tradita l’adulterio infrange il sogno di essere amata  in modo esclusivo fino alla morte. E scoprire che il/la partner  è infedele  dà molto dolore; spesso le conseguenze sono gravi: malattie psicosomatiche, depressione, ed anche violenza.

Cosa rimane del grido degli amanti: “Ti amerò per sempre, amerò soltanto te” ?

Col tempo il sentimento d’amore può affievolirsi, come il colore sui muri perimetrali esterni di una casa. Può rimanere l’affetto, ma non è sempre sufficiente per rimanere fedeli.

Per ravvivare la relazione, se se ne ha voglia e la capacità, si deve migliorare la comunicazione ed il piacere di stare insieme. Bisogna agire come quando si alimenta il fuoco nel caminetto, altrimenti si rischia l’apatica convivenza o l’adulterio.

Nelle coppie sposate da molti anni le fantasie di tradimento sono spesso una reazione all'abitudinario rapporto di coppia, con scarsi rapporti sessuali perché considerati ripetitivi.

Immaginare un' avventura extramatrimoniale indica la voglia di recuperare la propria individualità, il desiderio di nuove emozioni legate all' amore. Un esempio è Nora, la protagonista del testo teatrale “Casa di bambole”, scritto nel 1879  dal poeta e drammaturgo norvegese Henrik  Ibsen per criticare i tradizionali ruoli dell’uomo e della donna nell’ambito del matrimonio nella cosiddetta epoca vittoriana, in cui il legame era considerato sacro e l'abbandono del marito da parte della moglie era inconcepibile ed inaccettabile.

La vicenda drammatica di Nora non è soltanto una polemica sulla condizione femminile del 19/esimo secolo, ma rappresenta anche la testimonianza del suo anelito alla libertà, della sua aspirazione a voler diventare una donna autonoma, perciò dice al marito: "Credo di essere prima di tutto una creatura umana, come te...o meglio, voglio tentare di divenirlo.”

Sono naturali le "pulsioni adulterine” quando s’incontra lo sguardo di una persona attraente o che ci considera attraente, ma l’incontro finisce con lo sguardo. Se invece quell’immagine persevera nella mente cosa fare ? Convivere è una scelta consapevole.

Perché l’individuo in nome del principio della fedeltà dovrebbe costringersi a restare insoddisfatto ? Se è troppo frustrato e la relazione coniugale non lo soddisfa più, nulla lo obbliga a proseguirla.

Molti pensano che la sola fedeltà che si è tenuti a riconoscere è quella verso se stessi e che si possono amare due partner, anche se in modi diversi.  Essi dicono che quando uno ha un nuovo amico o una nuova amica, non smette di voler bene agli altri amici. Si, è vero,  però bisogna mettersi d’accordo sul significato della parola amore.

Doxa

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #58 il: Settembre 01, 2013, 16:44:30 »
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Col tempo possono cambiare le nostre opinioni, i nostri sentimenti.
 
La persona che siamo a 60 anni non è uguale a quella che eravamo a 50, a 30 o a 20. Ne deriva che ciò che ci aveva avvicinato  e legato al/la partner è cambiato.

Evolviamo senza accorgercene e può anche succedere che, ad un certo punto, non si stia più bene insieme con la persona scelta tanto tempo fa.

La vita quotidiana può affievolire i sentimenti, smitizzare il compagno, la compagna. L’ordinario subentra allo straordinario, la routine all’imprevedibile, la monotonia al dinamismo. L’amore languisce, la relazione vacilla, la felicità si dilegua, e se i partner non cercano di conservare e ravvivare l’amore si può giungere all’infedeltà per reazione contro la monotonia, contro la routine sessuale ed il logoramento del desiderio.

Avere l’amante non è una fatalità ma una scelta.

“Vivamus, mea Lesbia, atque amemus
” (=”viviamo, mia Lesbia, e amiamoci”) è il primo verso del quinto dei carmina di Catullo. Il poeta invita a godere i piaceri e l’amore che la vita concede.

Ogni individuo ha una propria opinione dell’amore, perciò c’è chi crede di riuscire ad “amare” coniuge ed amante, specie se ognuno dei due completa le carenze dell’altro.

“Soles duabus sellis sedere” dicevano i Latini per indicare chi tendeva a voler star seduto su due scranni o sedili. Equivale al nostro detto “Tenere un piede in due scarpe”, oppure in due staffe. Un’altra versione dice: “Tenere due piedi in una scarpa”. Il significato può sembrare uguale, però dire “tenere un piede in due scarpe” è diverso dall’affermare “tenere due piedi in una scarpa”.

Nel primo caso il piede, in senso metaforico, potrebbe essere della persona che per indecisione si libra in modo altalenante tra due diverse relazioni sentimentali; nel secondo caso, la scarpa rappresenta l’incertezza dell’individuo che vive le due storie parallele e tenta di far stare i piedi (metafora delle due alternative) nello stesso spazio. E ciò è impossibile.
Spesso si rimane sul bilico perché non si è contenti né del coniuge né dell’amante. Ma più si sta sul bilico più non si sa chi scegliere.

Sono frequenti i casi di titubanza. Non si vuol lasciare il coniuge e neanche l’amante. Si vuol bene ad entrambi, ed essere costretti ad una scelta crea lacerazioni sentimentali. Non riuscire a decidersi chi scegliere, non avere il coraggio di rinunciare né all’una né all’altra conduce ad una sgradevole fase di stallo, causata anche dall’insoddisfazione verso il coniuge e la non completa soddisfazione delle caratteristiche dell’amante.

Un mio amico desidera tornare a vivere con la moglie ma gli dispiace lasciare la cosiddetta “amante”. Questa è separata ed ha percepito il suo desiderio di voler tornare dalla consorte. Anche lui è “forzatamente separato”, perché la separazione l’ha voluta la moglie, dopo aver scoperto il tradimento.

L'amante cerca di farlo desistere, vuole che  lui viva con lei e non con la moglie. Lui tentenna. Vorrebbe che la moglie lo incoraggiasse a tornare a casa, vorrebbe che un intermediario dicesse all’amante che è finita, di non cercarlo più. Lui non ha il coraggio di dirle tali parole. E’ un buono e gli dispiace molto farla soffrire. Eppure ha già fatto disperare la moglie quando lei ha scoperto la tresca. Perché ora questa indecisione nello scegliere ? Da cosa dipende ? Purtroppo per lui le due donne vivono in due diverse città e molto distanti, inoltre, la cultura corrente e la mentalità femminile non gli consentono  il "triangolo", perciò prima o poi dovrà scegliere. Una delle due donne dovrà piangere. O forse piangerà lui, rimanendo senza moglie ed amante.

Anche se non è facile si deve trovare la forza per uscire dall’ambiguità. Lasciandosi guidare dall’amore si può riuscire a concludere una delle due storie parallele, accettando ciò che verrà, nel bene e nel male.

Gli ho consigliato l’introspezione, la meditazione,  il cosiddetto “esame di coscienza”, l’isolamento per un periodo di tempo per capire, se ci riesce,  chi delle due donne è fondamentale  per lui, con quale delle due vuol vivere per il resto della sua vita. Ma forse gli è rimasta una sola opzione: la moglie non vuole più vederlo.

Doxa

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #59 il: Settembre 02, 2013, 17:32:52 »
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L’adulterio causa conseguenze all’infedele, alla persona tradita, all’amante, ai conoscenti.

Fra gli effetti negativi c’è l’intensa sofferenza della persona tradita, che domanda all’adultero: “Com’è possibile che tu, che mi amavi così tanto, che mi hai scelto, mi hai fatto giuramenti e ti sei dato a me completamente, puoi avermi abbandonato ? Avrei preferito non conoscerti. Avrei preferito morire.”

Essere traditi è un po’ morire. Si ha la sensazione che il/la rivale ci escluda dall’amore portandoci via la persona amata.
“Se il/la partner si rivolge ad un’altra persona per soddisfare i suoi bisogni affettivi, sessuali od intellettuali, significa che io sono inferiore a questa persona.” Così l’infedeltà del/la coniuge viene vissuta come un’azione che mette in discussione il proprio valore, il proprio narcisismo.

La persona tradita si domanda: “Che cos’ha  quello/a meglio di me ?  Che confronto fa tra lui/lei e me ?” Cadono in questa trappola quelli che non si amano abbastanza, che hanno scarsa autostima.

La portata delle conseguenze dipende dall’atteggiamento del coniuge infedele: se è in grado di comunicare con il suo coniuge, di manifestargli/le tenerezza e desiderio, le conseguenze negative possono essere attenuate. Invece se non è capace di dialogare, si mantiene distante e respinge l’altro/a, le conseguenze sono pesanti. Questo atteggiamento dipende da ciò che resta dei suoi sentimenti per il coniuge: se continua ad amarlo è positivo, ma se è preso da una passione esclusiva per l’amante, smette di amare il coniuge e lo abbandona; tale comportamento frustrante ed offensivo provoca notevole sofferenza. 

L’incontro con un nuovo partner può indurre l’innamoramento,  la riattivazione dello slancio vitale, ma anche un ritorno d’amore per il coniuge, se l’infedele si rende conto che sta meglio con la moglie/marito. Il conseguente comportamento del/della coniuge  è decisivo: se supera il proprio dolore, se riesce a far tacere il proprio orgoglio ferito, se si dimostra tollerante. Può scegliere per tattica, per generosità, perché ancora ama il proprio compagno/ la propria compagna. Allora l’infedele per gratitudine, per ammirazione torna nella casa coniugale.
 
L’infedeltà è un incidente, grave, ma non necessariamente comporta la conclusione del matrimonio. Tra due persone che si sono amate veramente l’amore non dovrebbe mai finire.

La decisione di restare con il/la partner o di lasciarlo/a deve essere meditata, non va presa durante la forte delusione e la collera. Bisogna darsi il tempo di capire bene, di spiegarvi col partner; è necessario del tempo per comprendere a che cosa conduce l’infedeltà, la ceisi…. Se la convivenza è dolorosa, drammatica, è meglio scegliere la temporanea separazione di alcuni mesi, nel corso dei quali le emozioni troppo intense si attenueranno e ciascuno farà il suo lavoro su se stesso: alla fine del periodo di comune accordo si decide sul futuro della coppia.

La collera è la peggiore consigliera. E’ fondamentale che si plachi  prima di decidere. Spesso è generata dall’orgoglio, che cnduce a reazioni eccessive. Oppure può essere conseguente al grande dolore, che deve essere superato.

Quando le emozioni più intense si mitigano, quando c’è la possibilità per ognuno dei due di spiegare con calma il proprio punto di vista, allora si può prendere una decisione. Bisogna chiedere al coniuge di dire le sue intenzioni, se vuol proseguire la relazione oppure no.   

Lasciare un coniuge non è sempre la migliore soluzione. Potrebbe essere meglio approfittare della crisi per rimettere in sesto la coppia.

Ci sono donne che decidono di restare nella casa coniugale perché ancòra amano il partner, oppure per rimanere con i figli piccoli, o per motivi economici. Capiscono che un altro uomo non sarebbe migliore e potrebbero avere gli stessi problemi.

Nel passato gli uomini ripudiavano od uccidevano le donne infedeli. Ai giorni nostri le decisioni che possono prendere sono le stesse che possono prendere anche le donne: separarsi o restare insieme.  Quando scelgono di rimanere con la moglie è più o meno per le medesime motivazioni delle donne.