Autore Topic: Restrizione obbligatoria in casa  (Letto 1070 volte)

altamarea

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Restrizione obbligatoria in casa
« il: Aprile 18, 2020, 18:29:17 »
In questo periodo cosi' fragile da un punto di vista economico e sociale ci hanno costretti a rimanere in casa, causa Covid. Devo dire di non aver mai fatto vita mondana, c ui l'unica cosa che mi manca davvero e' non poter fare una passeggiata sul lungomare e respirare a pieni polmoni. Potrei anche trasgredire, come in molti hanno fatto x Pasquetta, ma conoscendomi, risponderei a tono a coloro che, preposti al controllo, mi fermerebbero incappando quindi in sanzioni. Ci sono tante incongruenze in questi DPC emanati a tutta forza, di sicuro evito gli organi preposti al controllo delle autocertificazioni in quanto nn trovo giusto dire i fatti miei. Allora passi la giornata a mandare video divertenti ai tuoi amici o parenti su wa, facebook ecc. Non hanno tenuto conto che i danni maggiori possono derivare da questa forzata chiusura in casa che da un batterio. Mariti e mogli non abituati piu' a rapportarsi per giorni interi, mamme con i figli costantemente in giro x casa..ditemi in nome di cosa?????? :) :) :) :)
Inutile cercare tra gli uomini...di bello e profondo c'e' solo il mare....

mr.blue

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Re:Restrizione obbligatoria in casa
« Risposta #1 il: Aprile 18, 2020, 18:59:57 »
È un discorso complesso. Credo che le misure draconiane intraprese dal governo siano dovute all'incertezza e all'ignoranza che si può riassumere con questo pensiero: "Non sappiamo nulla del virus, sappiamo che l'unica cosa che vi può proteggere è chiudervi tutti in casa, quindi vi chiudiamo tutti in casa."
Naturalmente sorgono immediatamente dubbi sulla validità costituzionale di un decreto che limita la maggior parte della nostre libertà. Un esempio sono le rivolte avvenute ieri in Michigan e Minnesota dove centinaia di persone hanno protestato in strada. Per gli americani la libertà è un diritto fondamentale come respirare e non sono intenzionati a retrocedere neanche di fronte a un pericolo invisibile e mortale.
L'abbiamo visto oggi in India , a Mumbai , dove altre centinaia di lavoratori itineranti hanno innescato una rivolta spontanea per poter prendere un treno e tornare dalle loro famiglie.
Non tutti hanno il lusso di poter rimanere in casa perché, senza alcuna risorsa, nessun risparmio e lavorando alla giornata, perdere il proprio lavoro significa non poter più provvedere per sè e per la propria famiglia.

Sinceramente credo che la riapertura sia una necessità non solo economica ma anche sociale per evitare crisi familiari, lavorative e nelle relazioni sociali che tu stessa stai descrivendo.
E credo che se e quando ci sarà una seconda ondata, i cittadini non saranno più così condiscendenti nel vedersi limitare le proprie libertà.

altamarea

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Re:Restrizione obbligatoria in casa
« Risposta #2 il: Aprile 20, 2020, 17:57:10 »
La Costituzione Italiana prevede anche che non si puo' assolutamente negare la liberta' alle persone anche in tempi di emergenza come questo, il popolo e' sovrano ed il popolo decide, non un personaggio che, a mio avviso, sta riducendo anzi ha ridotto l'Italia in ginocchio. Come dice una canzone del 1993 dei Litfiba " Combatti il terrore, prova a dargli faccia e nome". :rose: :rose: :rose: :rose:
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mr.blue

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Re:Restrizione obbligatoria in casa
« Risposta #3 il: Aprile 20, 2020, 18:35:40 »
Son perfettamente d'accordo con te alta marea. Non per nulla, negli Stati Uniti , dove la libertà individuale è molto sentita e vista come un bene imprescindibile ed essenziale, stanno protestando con veemenza.
Adesso vogliono rendere pure obbligatoria la applicazione per tracciare i nostri spostamenti. E per chi non la usa metteranno il braccialetto elettronico. Altro che grande fratello di Orwell.

nihil

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Re:Restrizione obbligatoria in casa
« Risposta #4 il: Aprile 22, 2020, 17:28:30 »
il bracialetto se lo mettano loro! e pure l'applicazione.

mr.blue

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Re:Restrizione obbligatoria in casa
« Risposta #5 il: Aprile 22, 2020, 18:07:42 »
il bracialetto se lo mettano loro! e pure l'applicazione.

Già in quel posto.  ;D

Doxa

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Re:Restrizione obbligatoria in casa
« Risposta #6 il: Maggio 01, 2020, 11:31:45 »
se ancora avete la capacità di ridere cliccate sul link

https://www.youtube.com/watch?list=RDMbf1aoJhHts&v=Mbf1aoJhHts&feature=emb_rel_end

Doxa

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Re:Restrizione obbligatoria in casa
« Risposta #7 il: Maggio 07, 2020, 16:24:00 »
In questi giorni le notizie sulla pandemia e le conseguenze socio-economiche mi fanno pensare al racconto dello scrittore scozzese Robert Louis Stevenson “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”. Come questo personaggio con due distinte personalità, una buona l'altra malvagia, ho la mente scissa tra l'Io e le sue pulsioni irrazionali, metafora dell'ambivalenza del comportamento umano, dovuta alla "reclusione" per  pandemia.

Tale stato mentale  è sollecitato dalle notizie che arrivano da altre nazioni.

In Svezia sono rimaste aperte fabbriche e negozi, la popolazione ha libertà di movimento, tenendo presenti i consigli sanitari; negli U.S.A. il presidente Trump è intenzionato a dare il via libera alle attività economiche, anche se si rischia il doppio degli attuali deceduti: cifra irrisoria se confrontata ai 330 milioni di abitanti. Ovviamente il presidente americano è d’accordo sul distanziamento sociale tra le persone, le mascherine, l’igiene delle mani, la predisposizione degli accorgimenti necessari sui mezzi di trasporto, ecc..

Io, “ispirato dal satanico Edward Hyde”, del racconto di Stevenson, dico che Trump ha ragione e anche il governo italiano dovrebbe seguire tale scelta, aprire tutto e subito, pur con le dovute precauzioni sopra elencate.

In Italia siamo 60 milioni di abitanti. Secondo l’indicatore denominato “impronta ecologica” la nostra nazione potrebbe ospitare circa 25 milioni di persone per mantenere la pax tra ambiente e presenza antropica. Siamo troppi. Finora i deceduti per Covid o fatti rientrare in tale casistica sono circa 30 mila. Cifra irrisoria rispetto all'intera popolazione. 

Se si apre tutto subito, escluse le scuole, e i morti per corona virus diventano 60 mila, oppure 100 mila, tale cifra è comunque irrilevante rispetto al  totale degli individui che abitano nella nostra penisola.  I deceduti sono quasi tutti anziani (categoria alla quale appartengo), dal punto di vista economico è un risparmio per l’INPS.

Però, mentre sto scrivendo, un’altra voce sovrasta quella di mister Hyde, la riconosco è quella del dottor Henry Jekill, buono e timoroso di Dio, il quale mi dice che è immorale quanto mi ha suggerito Hyde. Oltre che immorale è anche peccato mortale.

Va bene. Sono un peccatore impenitente, però mi chiedo e vi chiedo se è più immorale pensare alla probabile morte di centomila persone o ascoltare dai mass media le varie categorie imprenditoriali o artigianali che vogliono milioni di euro a fondo perduto ?

I milioni, (miliardi ?) che ci arriveranno dall’Europa sono da considerare un regalo ? Non credo.

Ci aumenteranno le tasse ? Neanche il dottor Jekill e il signor Hyde lo sanno.

Comunque i debiti vanno pagati. Con i soldi di chi ?

mr.blue

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Re:Restrizione obbligatoria in casa
« Risposta #8 il: Maggio 09, 2020, 17:50:54 »
Ciao Doc,

sono d'accordo con te soprattutto per la miriade di problemi sociali che sono collegati alla quarantena e all'isolamento sociale che abbiamo vissuto fino ad ora.
Purtroppo sembra che ci siamo completamente dimenticati che esistono altri problemi di salute oltre al covid-19. Ho letto che sono aumentati i casi di infarto in questi ultimi mesi. Diverse persone sottovalutano i sintomi o preferiscono non andare in ospedale per paura di contrarre il coronavirus, ponendo così a rischio la propria salute.
Nel mio paese sono morte 3 persone di infarto alla riapertura delle attività sportive. A quanto pare, la cattiva alimentazione e lo stato sedentario forzato hanno avuto risultati disastrosi sul sistema cardio circolatorio.
Inoltre, dove sono finiti tutti gli screening che venivano fatti per il rischio oncologico o le operazioni reinviate per l'adattamento ospedaliero alla situazione di emergenza?
Questi sono solo alcuni dei problemi ai quali si aggiungono coppie in crisi per la convivenza forzata, la rottura dei ritmi quotidiani, l'aumento di violenze di genere e sui minori.
Senza contare il tasso di disoccupazione alle stelle, l'incertezza per il futuro e per un introito fisso mensile. I debiti da pagare, le bollette, i mutui con le banche. Sono tutti fattori di stress che incidono sul benessere sociale e con i quali dovremo fare i conti nell'era post covid.
Senza considerare che siamo ancora sospesi in un limbo e potrebbero richiuderci in casa in qualsiasi momento.
A quel punto è possibile che saranno gli stessi cittadini a rompere le rigide regole della quarantena per riappropriarsi delle proprie libertà individuali come è accaduto negli Stati Uniti.