La tua voce è una piuma,
è un soffio veloce di vento
che mi ferma i pensieri,
che mi toglie il sospiro.
Il tuo sguardo
è un succo di frutta alla pesca,
è un prato bagnato dopo la pioggia,
il silenzio di quando torno a casa la sera.
- Ti chiamo più tardi.
Calpesto nervosa il parquet rovinato del nostro appartamento,
straccio la carta da parati a fiori,
ti aspetto seduta.
Ti aspetto.