Scrittura creativa

Scrittura creativa => Anch'io Scrivo poesia! => Topic aperto da: ciro - Luglio 08, 2012, 19:21:36

Titolo: La solitudine
Inserito da: ciro - Luglio 08, 2012, 19:21:36
La solitudine

La solitudine che temo non è l’assenza della gente
Restare solo a casa quando sono tutti fuori
Il mancato invito ad una chiassosa festa mondana
Non far parte del gruppo, perche il gruppo conta

La  solitudine che temo è l’assenza della mia anima
Cercare il cuore e non trovare che una voragine
Invocare una lacrima che il mio  viso non  solcherà
Seguire esanime un fantasma che porta il mio volto
Titolo: Re:La solitudine
Inserito da: Patapuffola89 - Luglio 08, 2012, 21:48:07
Sentirsi abbandonati da se stessi. Hai descritto la solitudine peggiore, che non ero mai riuscita a descrivere... :rose:
Titolo: Re:La solitudine
Inserito da: presenza - Luglio 08, 2012, 23:07:13
è vero, la vera solitudine è isolarsi da se stessi e illudersi di riempirsi con l' esteriore che non riempie mai.
Titolo: Re:La solitudine
Inserito da: overseadreams - Luglio 09, 2012, 08:01:41
Tuttavia è incredibile constatare come si possa fare a meno del necessario quando si ha il superfluo.
Titolo: Re:La solitudine
Inserito da: Patapuffola89 - Luglio 09, 2012, 09:50:13
Tuttavia è incredibile constatare come si possa fare a meno del necessario quando si ha il superfluo.

Già, ma solo finchè qualcosa non si spezza... Quando il superfluo viene meno, perchè prima o poi succede, la mancanza del necessario diventa impossibile da ignorare, e il vuoto che lascia è incolmabile.
Titolo: Re:La solitudine
Inserito da: overseadreams - Luglio 09, 2012, 10:43:10
Non è detto. Se il superfluo è durato abbastanza a lungo si è prodotto anche l'effetto di far dimenticare il "necessario originale" e la mancanza del superfluo porta a identificare quest'ultimo come necessario relegando a qualcosa di flokloristico il "necessario originale". Inoltre una cosa necessaria in un "sistema di riferimento" non è detto che abbia lo stesso valore in un altro.
Titolo: Re:La solitudine
Inserito da: Leon8oo3 - Luglio 09, 2012, 10:43:59
L'accento sulla parola "perché" però non è superfluo, si può facilmente provvedere. Mi piace il finale, il fatto di un fantasma con il nostro volto da inseguire. Non mi piace l'uso della parola "mondana", anacronistico, secondo me. Poi, la poesia non è particolarmente strutturata, in effetti è più in prosa che versi, non saprei cosa dire per dargli un valore poetico. E' un pensiero, un buon terreno di caccia per un aforisma, forse (a trovarlo), una riflessione ariosa...la ricerca della vera solitudine può trovare altri spunti, e sono certo che verranno trovati. Auguri.
Titolo: Re:La solitudine
Inserito da: Patapuffola89 - Luglio 09, 2012, 11:21:10
E' vero, i concetti di necessario e superfluo sono soggettivi; proprio per questo credo sia impossibile dimenticare totalmente e definitivamente ciò che per noi necessario.
Titolo: Re:La solitudine
Inserito da: overseadreams - Luglio 09, 2012, 11:59:23
Talvota è utile dimenticare.
Titolo: Re:La solitudine
Inserito da: piccolofi - Luglio 10, 2012, 13:49:16

  La " solitudine " che temi e' l'inaridirti, l'essere, paradossalmente, lasciato anche da te stesso.
  Ritrovarti, come mi e' capitato di dire in momenti di sconforto, come una sorta di involucro
  che ambula.
  Finche' ti senti pieno e ricco non sei solo, hai la grande compagnia del tuo animo, ossia dei
  pensieri, degli interrogativi, dei fermenti, del tendere a qualcosa.
  Ecco perche' il piu' grande spauracchio e' quello di portare in giro il fantasma di te, lineamenti
  senza un contenuto..
  E infatti e' l'ultima strofa che mi e' piaciuta di piu', la piu' espressiva.
   
Titolo: Re:La solitudine
Inserito da: nihil - Luglio 10, 2012, 18:33:51
sei forte, Ciro! :kiss:
Titolo: Re:La solitudine
Inserito da: ciro - Luglio 12, 2012, 20:36:51
Dalla solitudine peggiore, cara Patapuffola, si può solo risalire anche se la si sente solo senza riuscire a descriverla.

Isolarsi anche da se stessi permette di vedere meglio il vuoto del mondo che ci circonda e soprattutto ci conduce verso la pienezza, vero Presenza?

Ora che so finalmente che "perchè" si scrive con l'accento sulla seconda e sicuramente, caro attento Leon, le mie frasi, che non cercano valore poetico ma qualcos'altro che ti è sfuggito, faranno un grande passo avanti. La mia misera prosa non contiene neanche aforismi, come saggiamente riscontrato, forse perchè a centinaia ne colleziono in raccolte che non contengono poesie. Grazie per la critica, prego perchè la tua sufficienza svanisca.

Un abbraccio a Piccolofi che riesce a dare alle mie parole più di quanto  avevo dato io scrivendole e a farmi amare di più la poesia, di chiunque naturalmente.

Nihil!!! Grazie.
 
Titolo: Re:La solitudine
Inserito da: Leon8oo3 - Luglio 21, 2012, 02:36:58
Fare lo spocchioso non renderà meno mediocre questa poesia, o qualunque cosa sia... :dsew: mi pare di aver letto che questa è uno spazio dedicato alla poesia. Tu dici che io non ho saputo riconoscere il valore intrinseco e profondo della tua opera, e io invece dico che la tua opera è mediocre:
"La  solitudine che temo è l’assenza della mia anima
Cercare il cuore e non trovare che una voragine" è roba che anche nei Baci Perugina troverebbe qualche critico...tutto qui. Del resto, sempre auguri.
 dharmas
Titolo: Re:La solitudine
Inserito da: Leon8oo3 - Luglio 21, 2012, 02:45:08
A proposito...la preghiera fatta con sufficienza non serve a cancellare la sufficienza di nessuno, mentre gli aforisti non godono, per quel poco che vale, di nessuna stima da parte mia, visto che sono coloro che (e qui aforeggio pure io  :Ppp: ) "con una manciata di parole vogliono far concorrenza a un libro intero, e con un piccolo libro a una biblioteca". La frase è geniale e non mia...questo mi rende un buon aforista...o almeno più sopportabile...Aspetto la sezione "anch'io aforeggio" dove certamente non avrai rivali...
Titolo: Re:La solitudine
Inserito da: ciro - Luglio 23, 2012, 14:38:11
Evviva le frasi dei baci Perugina 

 A Leon

Ovidio, Dante, Goethe,Hugo, Foscolo, Heine, Ovidio, Stendhal, Proust, solo per citarne alcuni,  e decine di altri poeti e scrittori  di ogni epoca e latitudine sono la fonte preziosa dalla quale sono estratte  le frasi dei Baci Perugina. Per caso lo sapevi ?
Non hai mai mangiato Baci Perugina o ritieni mediocri  gli autori citati   e quindi non degni della tua attenzione.
Se io fossi presuntuoso dovrei sperare nella seconda soluzione. Sarei troppo inorgoglito da questa soluzione.  Essere accostato all’ultimo di questi autori lo riterrei sacrilego. Naturalmente sarei enormemente  incuriosito da una lista di autentici poeti che tu ritieni tali, a parte te eventualmente. Comunque mi reputo cosi immensamente distante dagli autori, menzionati e non,  delle frasi dei Baci  Perugina almeno quanto tu lo sei dalla critica.
Preferisco ritenere molto più probabile la prima soluzione e puoi sempre rimediare, forse anche le tue critiche ne trarrebbero vantaggio.
Visto che inizi l’opera ti suggerirei di  avvicinarti agli aforismi con  Hesse e Wilde , tanto per muovere i primi passi, ma se riterrai che questi aforismi sono cosette da niente, come pensa il tuo non meglio precisato illustre saccente geniale critico citato, mi permetto ancora di consigliarti di  passare ad altri rami dell’arte sempre che tu non voglia appassionarti ad aneddoti,  freddure  e barzellette. Wilde ed Hesse riescono con  una frase a dire quanto molti di noi non riescono a dire  in  interi libri. Puoi prendere le distanza dal noi, naturalmente. Questa mia considerazione sugli aforismi dei due autori celebri citati è opinione mondiale e sarei molto addolorato se il tuo critico geniale , al quale tu pari  accodarti, dovesse dissociarsi. Ma me ne farò una ragione. Mi riservo di spedirti una mia indegna raccolta di aforismi.
La mia preghiera si prefigge il compito di evitare    la degenerazione della la tua spavalda sufficienza in insolenza. A proposito gradirei una critica su questa poesia che segue scritta in tempi non sospetti. Ma dopo.
Caro Leon, ho notato che la tua età ti permette di essere, anche con qualche leggera forzatura,  la mascotte, il simpatico alunno discolo che   con le sue zingarate  e marachelle mantiene frizzante l’ambiente e forse questo ti rende giustamente ben accetto. Tutto serve. La critica non deve necessariamente scendere a livelli infimi per acquistare autorevolezza. La tv spazzatura non è un esempio da seguire, anche se  all’inizio paga. Ho ricevuto tante critiche e di quelle negative ne ho fatto tesoro apprezzando lo spessore di chi le muoveva e in mancanza la garbata cortesia che le corredava. Sono ripetitivo, dell’età ho già accennato e su questo ti faccio i miei più sinceri auguri. Tutti ci siamo passati, l’importante è non attardarsi troppo.
A sostegno di quanto appena detto mi sovviene l’icona del militare con maschera antigas da te adottata e soprattutto la frase, non so se si può definire in questo modo, che esprime una  fase del tuo sentire attuale  “ merda, merda, merda”. Accettabile per carità, soprattutto perché inodore, almeno sul forum di  Zam al  quale mi onoro di essere iscritto.
Lo so, lo so, la mia frase “Un soffio vestito di parole diventa poesia” potrebbe finire sui Baci Perugina (non spero in tanto, non reggerei l’emozione di figurare fra tanta luce) e l’uomo vitruviano forse non ti dice molto, ma nella vita questi gravi rischi bisogna pur correrli.
Spero di non essere stato spocchioso. Con un giovane di grandi speranze ed orizzonti come te sarebbe imperdonabile.

L’insolenza

Crollerà l’umana insolenza
testimone di vana gloria
avvinghiata all’inutil fiatare
persa nella futilità vagante

Incatenata da catene di burro
perirà  in cecità perenne
asservita all’illustre padrone
che tramuta oro in cenere

Con affetto e benevolenza

Ciro
Titolo: Re:La solitudine
Inserito da: Brunello - Luglio 23, 2012, 19:05:00
Boni!  ;D
Titolo: Re:La solitudine
Inserito da: pasquino - Luglio 23, 2012, 19:24:45
A frate'so ragazzi,
Titolo: Re:La solitudine
Inserito da: Leon8oo3 - Luglio 24, 2012, 14:49:50
 :tumble: dopo cotanto sfogo, ci si sente più soli nel silenzio...





Qui siamo costretti ad aprire una bella parentesi sugli aforismi e sul significato della mia critica...ma prima, i Baci Perugina. La definizione "frase da cioccolatino" dovrebbe già essere risolutiva. Fermo restando che lei non è: "Ovidio, Dante, Goethe,Hugo, Foscolo, Heine, Ovidio, Stendhal o Proust" sono costretto a ricordare che la Perugina, come azienda, ha più volte incoraggiato i suoi consumatori a inviare delle "frasi d'amore" che poi sono state inserite nei loro cioccolatini, inoltre, nella "vasta letteratura" della "biblioteca" Perugina, ci sono molti autori anonimi. Arrivo al punto. La cultura che ha generato i versi di uno qualsiasi degli autori sopra citati è assolutamente immensa. La frase d'amore, il più delle volte, altro non è che l'estrapolazione da un concetto più vasto, fatto per giunta da chi conosceva il contesto. C'era quindi conoscenza attiva di chi scriveva e quella passiva di chi leggeva a riportava il testo. Da sempre (non da oggi) poi, esiste un vero sottobosco letterario, che ritiene di non avere bisogno di tutto quel passaggio per fare altrettanto. E qui arrivo all'aforisma, come per le frasi da cioccolatino, ecco che, se l'aforisma diventa un genere che si regge sulle proprie gambe, abbiamo dei problemi. Wilde ed Hesse da te citati hanno la loro bella biblioteca alle spalle. Una pagina scritta è generata da dieci lette (tanto per dare una proporzione). Wilde ha scritto immense opere teatrali ed anche un bel romanzo, Hesse è Hesse. Gli aforismi, sono estrapolazioni o concetti brevi di questi autori, residui di opera, come un orafo che che perdere frammenti d'oro durante la lavorazione. Poi, può prenderli tutti, metterli insieme e vedere cosa ne emerge ma lavorare sulla polvere d'oro è una cosa che può fare solo chi ha forgiato davvero tanto. Per questo, l'aforista, in genere, è un millantatore. Perché si nasconde dietro l'effetto della frase, non avendo fatto nulla per il senso. Il critico da me citato "il mio geniale critico" ovviamente, non criticava i grandi autori che hanno fatto la storia della letteratura, della parola scritta in genere e che hanno usato "ANCHE" l'artificio retorico dell'aforisma per esplicitare qualcosa. Ma contro coloro che usano l'aforisma come genera letterario. Sì, forse anche contro di Lei, ed è per questo che si sente così toccato, e corre dai mostri sacri perché la proteggano. Tanto più grandi di lei, che nemmeno si possono accorgere che si sta facendo ombra alle loro spalle. Detto questo, ecco che rivela la vera natura di un comportamento. Io mi nascondo dietro un autore che conosco, gli posso affidare un concetto, farmi schermo della loro saggezza. Ma per fare questo li devo leggere, capire, saper interpretare o almeno contestualizzare. Insomma, l'aforista si rivela sempre di più nei comportamenti, e in genere (mi ero dimenticato di dirlo sebbene non sia il primo che incontro) è anche piuttosto suscettibile. L'aforista ha frainteso la brevità del messaggio, e non ha visto quanto è difficile far nascere un fiore.


Con questo concludo con le frasi da cioccolatino e aforismi vari e passo alla mia misera persona:  dharmas

"Caro Leon, ho notato che la tua età ti permette di essere, anche con qualche leggera forzatura,  la mascotte, il simpatico alunno discolo che   con le sue zingarate  e marachelle mantiene frizzante l’ambiente e forse questo ti rende giustamente ben accetto. Tutto serve."

Ma vede, questa sua affermazione mi costringe a vantarmi. Una cosa e non volevo fare era proprio parlar di me, ma chiamato in causa, devo pur dire qualcosa:

Sono sempre contento di essere bene accetto quando la cosa è possibile, ma sono orgoglioso di dire che in questo forum, per il quale anche tu hai manifestato orgoglio di appartenenza, c'ero prima di te, e di tanti altri presenti. Questo non leva nulla a nessuno, sia chiaro, ma prima di sentirmi "allegra mascotte" qui dentro, penso che dovrò morire e resuscitare sotto forma di coniglio pasquale. Questa tua errata considerazione ti porta a pensare che il mio sia un atteggiamento ad effetto "La critica non deve necessariamente scendere a livelli infimi per acquistare autorevolezza. La tv spazzatura non è un esempio da seguire, anche se  all’inizio paga" ma ora che conosci la verità, dovrai per forza riconoscere che non è così. Del resto questo forum era molto più "secco" un tempo, ma vedo che ci siamo molto ammorbiditi. Per quanto mi riguarda, io amici ne ho, se leggo qualcosa dico liberamente, da lettore, quel cavolo che ne penso e se l'autore se la prende, per me può andare a prendersela anche altrove (in tutti i sensi). Se una cosa invece mi piace sono felice di poterlo dire, e di poter incoraggiare l'autore a proseguire, magari trovando nuove strade sempre per migliorare. Il fatto che lei ritenga che io credo di essere"l'unico poeta degno di questo nome" mi suggerisce che lei va cercando nella mia critica l'argomento consolatorio dell'invidia ("questo fa il poeta e non ammette il poetare altrui). Ma questo pensiero non la consoli, perché io poeta non sono ma ritengo comunque che la sua poesia sia mediocre, quando non scadente. Che ci posso fare? devo mostrare dei titoli accademici? non credo. Devo essere Hesse? non credo...devo leggere e dire ciò che ne penso, e lei è libero di prenderne atto oppure no. Di modificare le sue azioni oppure ritenere che la mia è solo una opinione fuori dal coro. Anche in quel caso, mi permetto, vada vedere quanta "educazione" c'è in un complimento breve ("bravissimo, mi hai fatto sognare" per esempio) che non è quasi analisi, ma solo vana partecipazione. Del resto, lei ignora e spara sentenze su cose personali o di cui, ovviamente, non può sapere nulla. Non può sapere che la foto del mio profilo è solo l'immagine che per lungo tempo ho usato per un mio vecchio e poco seguito blog a cui ero però affezionato. Si chiamava "l'Untore" e quella era l'immagine che raccontavo dell'untore moderno in un contesto moderno. "merda, merda e merda" è invece la citazione da un libro non proprio di nicchia "La Versione di Barney" che mi vanto di aver letto 5 volte prima che si immaginasse di farne un film, per altro non riuscitissimo. Per tanto sì, lei è spocchioso, perché ritiene di poter giudicare da pochi elementi presenti in un forum l'umanità culturale di una persona (non dico neanche la cultura, ma proprio ritiene di poterne giudicare l'esperienza, il che è spassosissimo). Lei non crede che il buon Vitruvio e il suo uomo mi dicano qualcosa ma, fortunatamente, ai livelli di chi vuol esser milionario o il Trivial ci sono arrivato anche io, seppur con parecchie mancanze, ma nel corso della mia giovane ed inutile esistenza, ho avuto anche la fortuna di conoscere persone che su questo argomenti potrebbero istruirla non poco, e qualcosa lo hanno detto pure a me. Non sono un tuttologo, non so tutto di tutto, ma sono in grado di interpretare il mio gusto. Quella poesia non mi convinceva e quasi sempre so il perché una cosa non mi piace (non sempre). Ho la mia sensibilità culturale, sono una persona con delle esperienze e non un inerme testa vuota che sta in balia delle sue cialtronate. Si legga l'Arte della Guerra (o se li rilegga) per capire come ci si comporta in empatia con chi non si conosce, vedrà che dalla pratica teorica dello scontro, forse potrà anche imparare a relazionarsi con gli altri e anche, ad accettare una critica con garbo . Detto questo, mi permetta, ma la frase "incatenata con catene di burro" è veramente una di quelle cose che meriterebbero una lettura preliminare di un trattato di scatologia per poi arrivare ad avere i  termini e le impressioni giuste per definirla E adesso non mi venga a dire che pure Carmen Consoli ha usato l'espressione "parole di burro" perché sarebbe un colpo basso per me, lei e la stessa Carmen Consoli.

Tanti saluti e baci.
Titolo: Re:La solitudine
Inserito da: nihil - Luglio 24, 2012, 18:53:35
Leon, ti conoscevo più sereno. :beer:
Titolo: Re:La solitudine
Inserito da: Leon8oo3 - Luglio 24, 2012, 20:29:05
 :top: eccerto è sempre colpa mia.... dharmas
Titolo: Re:La solitudine
Inserito da: pasquino - Luglio 24, 2012, 21:07:16
Sono basito(nun lo so che vordi') ma me piace e ce lo metto,mo' m'aspetto na bella
Stretto na de mano ,
Titolo: Re:La solitudine
Inserito da: aleroby - Luglio 24, 2012, 22:16:39
queste sono le discussioni che animano zam..continuate vi prego  :-*
Titolo: Re:La solitudine
Inserito da: nihil - Luglio 25, 2012, 07:54:05
basito...più o meno stupito, perplesso... ;)
Titolo: Re:La solitudine
Inserito da: pasquino - Luglio 25, 2012, 12:27:19
nihil,propio tu. tvb
Titolo: Re:La solitudine
Inserito da: nihil - Luglio 25, 2012, 14:12:46
ULLALAAA per trattarsi di solitudine cominciamo ad essere una folla. :prtr:
Titolo: Re:La solitudine
Inserito da: Claudia - Agosto 11, 2012, 09:01:47
Questa poesia l'ho "sentita" davvero tanto, perchè la solitudine è un'antica amica/nemica che mi accompagna da sempre e alla quale, con il tempo, ci si affeziona.
E' amica se ci evita la compagnia di persone che non sono in sintonia con noi e con le quali non sentiamo alcuna empatia; è nemica se ci sottrae gli affetti più veri, le persone che vorremmo con noi e che , a volte, per destino crudele, ci vengono sottratte o si allontanano lentamente e inspiegabilmente dalla nostra vita.
La solitudine non è il rimpiangere chiassose compagnie, ma l'incapacità di ritrovare se stessi e tu, Ciro, l'hai descritta magistralmente evidenziando il baratro che ci si scopre dentro e che si allarga sempre di più, per far posto ad una quieta disperazione e ancor peggio...rassegnazione.
BRAVO, sai penetrare nell'animo di chi legge i tuoi versi!
Ciao!  Claudia
Titolo: Re:La solitudine
Inserito da: ciro - Settembre 02, 2012, 18:28:00
No cara Claudia la solitudine di cui parlo non deve portare alla rassegnazione ma è solo il punto da cui ripartire per i grandi traguardi che ci aspettano.
Grazie per le tue belle parole.

Ciro