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Post - Tender Branson

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Anch'io Scrivo poesia! / Re: Uomo
« il: Giugno 21, 2011, 23:27:13 »
Sono sostanzialmente d'accordo, si è in due a rovinare un rapporto, ma purtroppo, a mio avviso, spesso l'uomo parte con il piede sbagliato, perchè relega troppo la donna in certi ruoli. E certe "faccende" proprio non gli va di farle!
Medita!

Io direi che prima di tutto si è in due a farlo, un rapporto.
Due individui, ognuno coi propri spazi, idee, identità.
Poi si può percorrere insieme un tratto di strada più o meno lungo e, magari, rendersi conto che si desidera altro, e lasciarsi.
Ma se mi parli di ruoli e di faccende non capisco più se si ragiona di rapporti tra uomini e donne o di economia domestica, di stirare le camice e roba così.

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Altro / Re: A.C.I. Autostrade Creative Internazionali
« il: Giugno 17, 2011, 15:27:39 »
Divertente!
Però nuovo e innovativo son sinonimi, e visto che utilizzi due volte l'accoppiata evidentemente non è una semplice svista, forse suonerebbe meglio originali, in sostituzione di uno dei due.

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Letteratura che passione / Re: Il primo libro della nostra vita
« il: Giugno 10, 2011, 09:40:14 »
Il mio primo libro è stato anche il motivo per cui ho imparato a leggere, un annetto prima della scuola, si chiama Le Avventure di Candullino ed aveva delle illustrazioni bellissime.
  ricordi le sue avventure?

Per nulla.
Ma è normale, la mia memoria sta implodendo.  :sm: (Neurone solitario che saluta i suoi fratellini)

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Letteratura che passione / Re: Il primo libro della nostra vita
« il: Giugno 10, 2011, 02:57:09 »
Il mio primo libro è stato anche il motivo per cui ho imparato a leggere, un annetto prima della scuola, si chiama Le Avventure di Candullino ed aveva delle illustrazioni bellissime.

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Cogito ergo Zam / Re: Avetrana...''La storia infinita''
« il: Giugno 08, 2011, 01:46:45 »
Penso che la possibilità di risolvere un delitto sia inversamente proporzionale all'interesse dei media. Un po' per questo, un po' perché non capisco cosa dovrebbe fregarcene a noi di tutta questa storia, penso sarebbe preferibile il silenzio.

E prima che qualcuno mi accusi di essere insensibile, faccio presente che ogni giorno muoiono più di centocinquantamila persone, e che in quasi la totalità dei casi la cosa non interessa a nessun altro che ai parenti stretti. Giustamente, aggiungo.

Da quando hanno ucciso sarah scazzi ad oggi,per dire, nel mondo sono morte circa quarantadue milioni di persone. E per quanto sia un orribile delitto, l'interesse di chi non ha a che fare con la cosa per motivi di lavoro, a me pare morboso.

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Smettila di leggermi nel pensiero!!  ;D

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Cinema e Tv / Re: Il camuffattore
« il: Giugno 07, 2011, 13:20:27 »
Angelina Jolie

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Eh, appunto, Il problema è l'argomento. Sarà che per me Saramago è affascinante come punto di vista. Che parli di religione di politica o del suo cane d'acqua riesce sempre e comunque a interessarmi.

Quando lo avrai finito mi piacerebbe sapere che ne pensi. I pregiudizi si possono sempre superare.

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Laboratorio di scrittura creativa / Re: Incipit n.4
« il: Giugno 07, 2011, 03:57:39 »
Sto per aprire quella porta e credo che me ne pentirò.
O forse non me ne pentirò per niente.
Lo so, ho le idee confuse. Ma chi può affermare di averle chiare in situazioni come queste?
Però non voglio indugiare oltre. Dunque, allungo la mano verso la maniglia e, mentre imprimo quel tanto di forza sufficiente, trattengo il fiato e apro.
Il primo impatto è l'odore.
Caldo, dolce, penetrante.
Nauseabondo.
Il secondo sono le mosche.
Migliaia, sciamano ovunque, schiaffeggiate dalla luce dei neon che illuminano la scena.
Non c'è modo di uscirne viva, stavolta, mi dico.
Poi prendo lo straccio e comincio a pulire il casino.
Cristosantocristosantocristosanto
Come cazzo gli sia venuto in mente non ho idea, ma devo fare in fretta.
Pulisco gli schizzi densi sulle porte con un panno bagnato, per il pavimento uso uno degli asciugamani del bagno, poi sbatto tutto in un sacco di quelli grandi.
Per un'attimo mi appare la faccia di Harvey Keitel in Pulp Fiction, e mi sento un po' come il signor Wolf, che risolve i problemi. Riderei ma ho paura che se comincio, dopo non sarò più in grado di smettere, così gonfio le guance e soffio.
Non è la stessa cosa.
Sento una macchina fermarsi, giù in strada, e senza alcun motivo in particolare so che è la loro.
Resto qualche secondo immobile, e quando mi sono quasi convinta di essermi sbagliata, ecco le chiavi nel portone.
Cazzo.
In bagno tiro lo sciaquone e chiudo l'acqua del lavello, poi mentre sto per uscire passo lo straccio sul bordo. C'era rimasta una striscia rossa.
Sento le voci nel corridoio, poi i passi sulle scale, in fondo.
Il tavolo è spostato, ma non c'è tempo, prendo il sacco, recupero lo sgrassatore, faccio appena in tempo a spengere le luci, chiudere la porta e scivolare via, prima che appaiano finalmente nel corridoio.
Non mi hanno vista, meglio così.
Quando torna Chloe devo chiederle cosa gli sia saltato in testa.
Pulire dopo una festa di compleanno va bene, ma questi pare che l'abbiano fatta esplodere, la torta.

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:fiery:  ;D

Io sono solo all'inizio, quindi azzardo. Che senso ha scrivere un libro su gesù? Forse semplicemente giocare con un personaggio raccontato da tanti vangeli ma del quale non si sa niente. Allora facciamo il vangelo mancante e proviamo a pensare a quest'uomo e a quale dilemmi e travagli ha vissuto. Spunti per cacciar fuori un libro meraviglioso ce ne sono eccome, sapendolo fare. Saramago a parer mio non aveva alcun intento di proselitismo, una persona così colta sa che nessuno abbandona la fede per un libro, non credi? Un libro deve per forza servire a qualcosa, esser propaganda? Forse la ricerca è per la bellezza e l'espressione. Mi sembra che il fatto che il libro affronti un personaggio che a a che fare con dio e la religione ti faccia tirare giù la saracinesca e addio perché sei ateo. Che senso ha? Sì, vabbé ti sei studiato i testi sacri, li definisci un'accozzaglia di una cosa e di un'altra ma il libro di Saramago è altro, è l'opera di uno scrittore, non di un religioso. Non è un documento una confutazione o uina negazione è un romanzo. Chiudere le porte a prescindere è integralista. Pure io sono atea, ma questo non mi preclude alcune cose solo perché hanno a che fare con la religione o le credenze altrui. A che serve un libro su gesù ti chiedi. E lo definisci "al di là della bellezza dell'opera in sè è in definitiva inutile". Son qui che penso che a che serve un libro su Eugenie Grandet? A che mi serve leggere l'idiota? Uno che se ne fa di leggersi tutto quel pappiè della recherche? Mi serve a qualcosa leggere Stephen King Patricia Cornwell o Camilleri? Nessun libro serve a un cazzo, al di là della bellezza dell'opera in sé. Se un libro serve a qualcosa molto probabilmente è un manuale di istruzioni, mi verrebbe da dire. Poi un argomento può interessare o meno, ma la tua motivazione mi crolla se penso: il maestro e Margherita allora va schifato perché ci sono i diavoli e le streghe e i sabba e un ateo ai diavoli non ci crede? I libri si rivolgono necessariamente a qualcuno?

Basta, sono sfatta, dormo neniess


 :frog:

 :rose:

Le tue riflessioni sono sempre affascinanti perché partono da un punto di vista diverso, mai contrapposto, ed obbligano a dipanare meglio i pensieri.

Avevo premesso che parlavo del "vangelo" ripensando a Caino, che in definitiva non ho capito.
Hai ragione, non si giudica un libro per la sua utilità, ho usato la parola sbagliata, diciamo che io giudico un libro, come anche un film, per quello che mi lascia, per il retrogusto, diciamo, quindi non parlo di una utilità oggettiva ma di quanto è servito a me, quanto ha cambiato il mio modo di vedere il mondo o una sua parte, quanto mi ha fatto conoscere o immaginare.
Parliamo di Caino dunque, che col Vangelo ha dei punti in comune, a quanto leggo.
Caino è un romanzo, ma è un romanzo che si innesta in un contesto, quello semita veterotestamentario, che tutti più o meno conosciamo. Analizzarlo come storia "in se", quindi, a me non riesce. E siccome si muove nel solco di quello che è il testo fondamentale di una delle tre grandi religioni monoteistiche, non riesco neppure a leggerlo se non in rapporto alla religione stessa, a quello che la storia di Caino di Saramago dice rispetto a quella del vecchio testamento oppure a quella di Borges.
Il rapporto di Caino con Dio, nel romanzo, è un rapporto di antagonismo, di lotta, di ribellione.
Ma per me parlare di dio è come parlare di vampiri, mi interessa se è un modo per parlare di altro, anzi se è un modo interessante e originale di parlare di altro, sennò tralascio. Stephen King è capace di parlare di sentimenti profondi e complessi in una apparente Ghost Story come "Mucchio d'Ossa", per apprezzarlo non ho bisogno di credere ai fantasmi, così come non devo credere ai vampiri per apprezzare il Matheson di "Io sono leggenda". Ma Caino, a me, non è piaciuto. Perché appunto non parla di altro, ma solo del rapporto del protagonista con dio. O almeno, io altro non sono stato capace di vederci. Anche io leggo Camilleri, King, la Cornwell (parlandone da viva), Bulgakov, ma ad esempio quando la Cornwell ha cominciato a parlare di lupi mannari, per me la storia è finita lì perché non mi sembrava aggiungessero nulla alla storia, e ci sono libri migliori con premesse meno idiote di un criminale ipertricotico. Ovviamente del Vangelo non posso dire nulla, non avendolo letto, se non che parla di un personaggio, probabilmente solo letterario, che è impossibile slegare da una idea e da un messaggio coi quali, proprio perché li conosco assai bene, non voglio avere nulla a che fare. Il punto di vista dell'uomo gesù, ammesso e non concesso che sia mai esistito, non mi interessa, non mi affascina, se sia un limite non saprei, ma mi sembra ci siano più cose in cielo e in terra che in tutti i vangeli, per citare il grande bardo. Magari Saramago sarà davvero riuscito a trarre da questo spunto un romanzo meraviglioso, ma io non credo lo saprò mai, troppi libri là fuori e troppo corta la vita per leggerli tutti, io per quanto mi riguarda di cristi e madonne ne ho avuti a sufficienza.  :papa:

Bunanotte
 neniess


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Peccato, sono sempre i migliori che se ne vanno!!  ;D

12
Evvai! Cristianesimo e rivelazioni scientifiche: vado a prendere il popcorn!

 :popcorn:

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Cinema e Tv / Re: Il camuffattore
« il: Giugno 06, 2011, 20:47:20 »
Halle Berry?

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Non ho letto il vangelo di Saramago, sul tema, di suo, ho letto Caino e per ora mi è bastato.
Niente da dire su Saramago, grande scrittore che ho apprezzato di più in altri scritti, ma proprio non capisco il senso di un'opera del genere.

Intendo dire, da ateo, che essendo per me il vecchio testamento una accozzaglia di leggende egizie, sumere o babilonesi ed il nuovo testamento una raccolta di racconti orali su una figura la cui storicità è tutta da dimostrare, la confutazione di Saramago o la sua rivisitazione di un mito che per me non riveste alcuna importanza mi lascia piuttosto indifferente.

Come penso lasci alle proprie certezze chi invece crede, infatti non è per il vangelo di Saramago che si smette di credere a gesù o a babbo natale (pazienza per i credenti, per me le due figure pari sono).
Insomma, ripensando a Caino, non capisco a chi si rivolga: non agli atei, che non ne hanno bisogno, non ai credenti, che non lo accetteranno.

A me sembra un po' un'opera di proselitismo antireligioso, quindi al di là della bellezza dell'opera in sé, in definitiva inutile.

Ma magari sono io che non ho capito.

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Sai na sega te, addio ciccio.

Don't feed the troll, please!!

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