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Pensieri, riflessioni, saggi / Re:"Tris di cuori"
« il: Maggio 24, 2024, 15:16:12 »
Di solito l’amore nella tarda età è naturalmente diverso: si sta insieme perché per entrambi è piacevole stare insieme: significa presenza fisica, condivisione di programmi, è disincanto.
La persona amata, con la quale si condivide la quotidianità, se all'improvviso ci abbandona o muore, provoca un vuoto, la sua perdita crea una lacerazione psicologica, la sofferenza. Fa capire quanto la persona amata sia decisiva per la propria esistenza.
La perdita dell’amata/o agisce sull’essere, contribuisce a “svelarlo” induce a modifiche psicologiche: l’avere e l’essere subiscono mutamenti nel divenire, costringe l’individuo a trovare nel dolore lo spazio per evolvere.
“Silenziosamente
ci siamo intesi.
La bella stagione che sta per finire
scioglie nel pianto quel dolce ricordo sbiadito dal tempo”.
La scena dei due coniugi anziani che reciprocamente si sostengono mentre camminano nel pendio del tramonto della vita, fa pensare, per contrasto alle tante coppie ormai indifferenti l’una all’altra, oppure a persone ormai sole.
Invecchiando s’impara che quelle che contano non sono le cose ma è il diverso modo in cui si guarda alle cose.
Il cambiamento di prospettiva verso il futuro, che diventa sempre più breve nella vecchiaia, dovrebbe facilitare a vivere nel presente, e non sopravvivere, mantenendo aspirazioni, desideri, interessi, gratificanti relazioni interpersonali.
"L'importante è non cadere nel conflitto, che chiude il cuore", disse papa Francesco durante l’udienza ai partecipanti dell’associazione cattolica “Retrouvaille” (= ritrovarsi) è dedita all’aiuto delle coppie in crisi, offerto a coppie sposate o conviventi che soffrono gravi problemi di relazione, che sono in procinto di separarsi o già separate o divorziate, che intendono ricostruire la loro relazione d’amore lavorando per salvare il loro matrimonio in crisi.
Molte persone sono convinte di amare, cominciano a convivere o si sposano credendo di essere fatti l’uno per l’altra, però dopo due o più anni la coppia implode o esplode. Eppure era vero amore.
Purtroppo nel tempo le esperienze possono cambiare comportamenti ed atteggiamenti. E può accadere di non credere più in una storia d'amore e rinunciarci perché uno dei partner od entrambi hanno esigenze diverse.
“Colpa mia o colpa sua ?” Si tende ad attribuire la colpa all’altro/a. Ma non serve a nulla chiedersi chi è il colpevole.
Le relazioni falliscono perché la scelta del/la partner è stata fatta in base a quello che conta di più nell’immediato e non a quello che conta di più nel lungo periodo, oppure in base a “norme contrattuali” considerate implicite ma non dichiarate.
Altre persone preferiscono avere storie parallele perché “… “mi spiace lasciarla, le voglio bene ed è una brava e bella ragazza. Temo anche di restare solo dopo di lei o di non trovarne un’altra con determinate caratteristiche. Vorrei la donna “giusta” al mio fianco…”
Ma esiste la "donna giusta" o l'uomo "giusto" ? Ognuno ha i propri difetti, che bisogna accettare, ma fino a che punto. Qual è il limite per dire basta ? Cambio partner !
Spesso, la fine di un amore è anticipato da distanza emotiva, dal distacco interpersonale, dall’apparire di determinati segnali che anticipano gli eventi futuri.
La fine del reciproco o unilaterale amore è l’esito di un processo iniziato molto tempo prima ma che, più o meno consapevolmente, si è fatto di tutto per non tenerlo nella dovuta considerazione.
La persona amata, con la quale si condivide la quotidianità, se all'improvviso ci abbandona o muore, provoca un vuoto, la sua perdita crea una lacerazione psicologica, la sofferenza. Fa capire quanto la persona amata sia decisiva per la propria esistenza.
La perdita dell’amata/o agisce sull’essere, contribuisce a “svelarlo” induce a modifiche psicologiche: l’avere e l’essere subiscono mutamenti nel divenire, costringe l’individuo a trovare nel dolore lo spazio per evolvere.
“Silenziosamente
ci siamo intesi.
La bella stagione che sta per finire
scioglie nel pianto quel dolce ricordo sbiadito dal tempo”.
La scena dei due coniugi anziani che reciprocamente si sostengono mentre camminano nel pendio del tramonto della vita, fa pensare, per contrasto alle tante coppie ormai indifferenti l’una all’altra, oppure a persone ormai sole.
Invecchiando s’impara che quelle che contano non sono le cose ma è il diverso modo in cui si guarda alle cose.
Il cambiamento di prospettiva verso il futuro, che diventa sempre più breve nella vecchiaia, dovrebbe facilitare a vivere nel presente, e non sopravvivere, mantenendo aspirazioni, desideri, interessi, gratificanti relazioni interpersonali.
"L'importante è non cadere nel conflitto, che chiude il cuore", disse papa Francesco durante l’udienza ai partecipanti dell’associazione cattolica “Retrouvaille” (= ritrovarsi) è dedita all’aiuto delle coppie in crisi, offerto a coppie sposate o conviventi che soffrono gravi problemi di relazione, che sono in procinto di separarsi o già separate o divorziate, che intendono ricostruire la loro relazione d’amore lavorando per salvare il loro matrimonio in crisi.
Molte persone sono convinte di amare, cominciano a convivere o si sposano credendo di essere fatti l’uno per l’altra, però dopo due o più anni la coppia implode o esplode. Eppure era vero amore.
Purtroppo nel tempo le esperienze possono cambiare comportamenti ed atteggiamenti. E può accadere di non credere più in una storia d'amore e rinunciarci perché uno dei partner od entrambi hanno esigenze diverse.
“Colpa mia o colpa sua ?” Si tende ad attribuire la colpa all’altro/a. Ma non serve a nulla chiedersi chi è il colpevole.
Le relazioni falliscono perché la scelta del/la partner è stata fatta in base a quello che conta di più nell’immediato e non a quello che conta di più nel lungo periodo, oppure in base a “norme contrattuali” considerate implicite ma non dichiarate.
Altre persone preferiscono avere storie parallele perché “… “mi spiace lasciarla, le voglio bene ed è una brava e bella ragazza. Temo anche di restare solo dopo di lei o di non trovarne un’altra con determinate caratteristiche. Vorrei la donna “giusta” al mio fianco…”
Ma esiste la "donna giusta" o l'uomo "giusto" ? Ognuno ha i propri difetti, che bisogna accettare, ma fino a che punto. Qual è il limite per dire basta ? Cambio partner !
Spesso, la fine di un amore è anticipato da distanza emotiva, dal distacco interpersonale, dall’apparire di determinati segnali che anticipano gli eventi futuri.
La fine del reciproco o unilaterale amore è l’esito di un processo iniziato molto tempo prima ma che, più o meno consapevolmente, si è fatto di tutto per non tenerlo nella dovuta considerazione.