Scrittura creativa
Scrittura creativa => Anch'io Scrivo poesia! => Topic aperto da: ciro - Settembre 05, 2012, 02:05:31
-
Tra cielo e terra
Vuoto sopra di me, ma anche sotto
una lunga asta bianca tra le mani
una corda tesa tra torre e campanile
ed io incedo sicuro senza alcuna rete
Nasi all’insù, occhi grandi spalancati
grida strozzate, respiri senza più fiato
la tragedia è vicina come pure la vittoria
un cenno di cedimento, la folla impietrita
Ancora pochi passi all’urlo o al plauso
per questa vita sospesa tra cielo e terra
dove solo ritrovo la mia dimora stabile
funambolo nelle vie polverose del mondo
Cadrò, ma solo quando io lo vorrò
e sotto di me si aprirà il velo azzurro,
oltrepasserò la luna, il sole e le stelle
e giù, giù, fino in fondo al nero infinito
-
bellissima, emozione reale ero li . un pezzo di vita, una passione, un mondo da vedere ascoltare e da sognare.
-
Bello questo accostamento che fai nella poesia tra la tua vita e la figura di un funambolo.
Bravo, come sempre.
Faber, il navigante
-
Molto bella
-
E' bellissima, e tanto ricca, e scenografica.
Ma a commentarla mi parrebbe quasi di rovinarla.
Cosi'... mi limitero' a leggerla ancora e a farmela piacere ancora.
-
Chi scrive spera sempre di condurre per mano chi legge nei posti descritti, come accade a Papero. La vita spesso è un camminare su una fune ( Faber) e le emozioni non mancano. Cara Piccolofi i tuoi commenti sono cornici preziose sulle mie tele modeste e la tua profonda sensibilità nulla potrebbe mai rovinare.
Grazie a tutti e buona attaversata.
Ciro
-
Una poesia non appartiene solo a chi l'ha scritta, ma è anche di chi la legge e la interpreta, in linea con il proprio stato d'animo e il proprio essere, allontanandosi forse dall'idea primaria che ha ispirato il poeta.
Spesso ho pensato che anche gli autorevoli critici della nostra letteratura, a volte, nelle loro spiegazioni siano andati al di là ( o al di qua) delle intenzioni reali dei vari autori.
Ma non importa, perchè ciascuno"prende" quello che sente da una poesia e "dona" alla stessa un pò di sè.
Nel gioco pericoloso e affascinante del funambolo si cela forse il segreto della nostra vita?
Quante volte procediamo sul crinale, in bilico fra terra e cielo, intimamente sicuri di farcela, perchè il nostro volto è proteso verso l'alto.
Sotto di noi c'è il baratro, eppure continuiamo a procedere e, come dice la poesia, quando cadremo, sarà perchè l'avremo deciso noi per sopraggiunta stanchezza, esaltazione, noia,dolore o più semplicemente perchè quel gioco non ci emoziona più.
Cadremo in....basso, ma sarà un magico oltrepassare stelle e pianeti sino a confonderci con il buio degli spazi interstellari, dove gli opposti finalmente si ricompongono in un sentire unitario, olistico che infonderà serenità.
Claudia
-
Grazie Claudia per le tue bellissime parole e per la tua analisi sulla poesia che va oltre la mia e che condivido in pieno. Questa mia caduta in basso è un'apertura alla speranza , non esiste una baratro indipendentemente da come si cade. Il velo azzurro è sopra ma anche sotto di noi e andare giù è solo un mpdo di dire convenzionale. L'infinito ci circonda sempre, in ogni direzione.
Ciro