Scrittura creativa
Scrittura creativa => 15 minuti per creare => Topic aperto da: squarcio88 - Agosto 12, 2011, 17:37:33
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Un piede in fallo. Buio. Un respiro strozzato e fermo la colse mentre gli arti s’irrigidirono sull’attenti. Deglutì, spalancando gli occhi. Niente. Posò lo sguardo rigido sulla gamba destra. Il sangue fluiva svelto sbattendo irrequieto nelle tempie. Niente. Le mani tremavano propostesi di sfiorare quel polpaccio che non riconoscevano come loro. Niente. Il piede, risvegliatosi dall’apparente torpore cercò un appiglio al suolo e un sibilo risalì il suo corpo divenendo tempesta nella sua bocca. “Dio!” la sua voce si fece spazio irruente tra le fronde. Ma il richiamo non ebbe risposta, era sola in quel bosco. Unico compagno, il riflesso della luna sulla bicicletta di acciaio. Un gufo assonnato si sgranchì le piume e parve stupirsi, una ragazza dalla chioma fulva si trascinava lungo il sentiero con la sola forza delle sue braccia. Dei lamenti costanti inondavano soffici la zona.
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un po' pauroso ;D
il gufo è una ragazza dalla chioma fulva.. non sò perchè ma mi hanno fatto pensare ad un'elfa :mah:
non male per un racconto di 15 minuti, complimenti :)
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brava, la vera sintesi della solitudine: hai bisogno di aiuto ma non c'è nessuno, solo uno spettatore distratto come un gufo.
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Penso che non abbia bisogno di commenti, è bellissimo! Brava!
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Grazie a tutti :redd: :rose:
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La "solitudine" è ciò che di più interessante e bello possa capitarci, perchè ci permette di stare con noi stessi, apprezzando la nostra compagnia come si apprezza quella altrui. Purtroppo temiamo questa condizione, pensiamo sia triste, non vediamo i vantaggi per paura di stare con noi stessi e guardarci dentro. In verità, il vuoto che sentiamo quando siamo soli, possiamo colmarlo solo noi stessi, niente e nessuno può riuscire in una simile impresa.
E così vivere la propria solitudine è altrettanto bello del vivere in compagnia, non è affatto peggiore!
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La "solitudine" è ciò che di più interessante e bello possa capitarci, perchè ci permette di stare con noi stessi, apprezzando la nostra compagnia come si apprezza quella altrui. Purtroppo temiamo questa condizione, pensiamo sia triste, non vediamo i vantaggi per paura di stare con noi stessi e guardarci dentro. In verità, il vuoto che sentiamo quando siamo soli, possiamo colmarlo solo noi stessi, niente e nessuno può riuscire in una simile impresa.
E così vivere la propria solitudine è altrettanto bello del vivere in compagnia, non è affatto peggiore!
Apprezzo la solitudine, e per quanto io sia giovane, diciamo che lei è stata una degna compagna di vita. In questo scritto ho messo solo un aspetto di quello che la solitudine sta a significare. é realistico che esista anche la sfaccettatura negativa, che normalmente credo avvenga nel primo periodo nel quale sei sola, perchè affrontare se stessi può far paura. Se non sei tu a cercare la solitudine, io sono dell'idea che possa essere un gran peso (almeno inizialmente). Condivido ciò che hai scritto,ma, umanamente, non lo ritengo assoluto. :rose:
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"La prima cosa da comprendere, che tu lo voglia o no, è che sei solo. La solitudine è la tua natura intrinseca. Puoi cercare di dimenticarla, puoi sforzarti di non essere solo stringendo amicizie, trovando amanti, mischiandoti nella folla... ma qualunque cosa tu faccia resta alla superficie. In profondità la tua solitudine è irraggiungibile. (...) L'uomo , quando è solo ha paura, e la solitudine appare come una morte. Da un certo punto di vista è così: è la morte della personalità che hai creato nella folla (...) nella folla sai esattamente chi sei: conosci il tuo nome, il tuo titolo di studio, la tua professione. Ma quando esci dalla folla, qual'è la tua identità? Improvvisamente ti accorgi di non essere il tuo nome: ti è stato dato. Non sei la tua razza: che rapporto ha con la tua consapevolezza? Il tuo cuore non è né hindu né musulmano, il tuo essere non è limitato ai confini politici di una nazione, la tua consapevolezza non fa parte di un'organizzazione o di una Chiesa. Chi sei? D'acchito la tua personalità comincia a disperdersi. Questo è ciò che fa paura: la morte della personalità. Adesso dovrai interrogarti per la prima volta, dovrai scoprire di nuovo chi sei. E c'è il timore che potresti non essere affatto. Nessuno vuol essere un nulla, un nessuno, ma di fatto tutti sono un nessuno. E scoprendo d'essere nessuno, nessun nome, nessuna forma, ti accorgi d'essere solo presenza. E nella tua solitudine scoprirai cosa vuol dire "essere", e la solitudine dovrebbe essere la tua unica ricerca..."
Osho da "Con te e senza di te"
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Deve essere un libro interessante, lo leggerò volentieri :)