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Post - victor

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Altro / Re:05. EPILOGO.
« il: Settembre 14, 2020, 18:28:28 »

Grazie per il commento positivo sulle colonne sonore associate al racconto.

In merito alla fortuna, e questo è il messaggio che il mio racconto intende dare, ritengo che la fortuna sia cieca, e sfiora tutti, indistintamente, ma sta a noi percepire (intuire) il suo passaggio e acchiapparla (anche per i capelli), quando ci passa a tiro.

Credo che questo distingua le persone fortunate dalle altre.

Victor

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Altro / 05. EPILOGO.
« il: Settembre 14, 2020, 01:55:13 »


Racconto. Tra sogno e realtà, con molta fantasia.

Mi capitò un affare importante al nord. Ogni settimana dovevo recarmi due o tre giorni a Milano. Prendevo l’ultimo aereo della domenica sera e tornavo con l’ultimo aereo del mercoledì, o del martedì.

Quella volta mi capitò di liberarmi prima e rientrai il martedì nel primo pomeriggio. Dall’aeroporto mi recai direttamente da Daniela. Volevo farle una improvvisata. Avevo le chiavi dell’appartamento, ma non volli usarle, suonai il campanello. Mi aprì e rimase sorpresa del mio arrivo improvviso. Ma più sorpreso rimasi io. Non era sola, era con una sua compagna. Ma non fu questa la sorpresa. La sorpresa fu che quella ragazza io la conoscevo, ed anche lei mi conosceva! Non sapevo il suo nome, ma la incontravo di tanto in tanto nell’androne del palazzo dove si trovava il mio ufficio.

Daniela me la presentò: era la sua migliore amica. Erano compagne di classe fin dalla prima elementare. Studiavano insieme. Mi resi immediatamente conto che era perfettamente informata sul rapporto che esisteva tra me e Daniela. E ora mi conosceva anche di persona. La cosa mi turbò.
Resasi conto che la sua presenza era di troppo salutò ed andò via.

Con Daniela non ne parlammo e facemmo l’amore.
Nei giorni successivi mi capitò di incontrarla spesso quando andavo in ufficio. I nostri occhi si incontravano e lei mi salutava con un sorriso.

Una volta prendemmo insieme l’ascensore. Mentre salivamo ci guardavamo negli occhi, ma non parlavamo. Mentre si aprivano le porte e stavo per uscire lei mi disse: “Io so mantenere i segreti”. Mi fermai e la guardai. Lei aggiunse: “Io e Daniela siamo molto intime”.
Rimasi un istante interdetto, poi chiesi “Intime in che senso?”
“In tutti i sensi …” disse. Uscii dall’ascensore e le porte si richiusero.

Le rotelle del mio cervello si misero a ruotare furiosamente. Ma nello stesso istante che varcai la porta del mio ufficio cominciarono a ruotare quelle che riguardavano i problemi di lavoro mentre le prime si quietavano.

Per il resto della settimana feci finta di niente. Il sabato pomeriggio quando andai da Daniela, dopo i baci e gli abbracci di rito le dissi che le dovevo parlare. Mi chiese se ne volevo parlare a letto. Risposi che potevamo sederci anche sul divano.

Le raccontai del mio incontro in ascensore con la sua amica e di quello che mi disse. Conclusi dicendo “Cosa significa tutto questo?”
“Significa che anche lei vuole fare l’amore con te”. Rispose senza esitazione.

Rimasi interdetto … sbalordito …
Ero vittima di una loro macchinazione?

“E tu ti sei prestata?” chiesi.
“Non potevo rifiutare”. E al mio sguardo interrogativo aggiunse “Siamo compagne di classe dalla prima elementare e non ci sono stati mai segreti tra noi due”.

Mi posizionai deliberatamente comodo sul divano dimostrando di essere pronto ad ascoltare tutto quello che aveva da dirmi. Lei capì e cominciò a parlare.
Mi raccontò come la sua amica era stata quella che prendeva sempre l’iniziativa e che lei la seguiva sempre.

Quando cominciarono ad essere più grandicelle era stata lei che le aveva parlato per prima di sesso. Insieme avevano fatto anche le prime esperienze. Anche adesso continuavano ad andare a letto insieme.
Era lei che le raccontò come aveva fatto sesso la prima volta con suo cugino, e che la convinse a fare sesso tutti e tre insieme.

“Quanti anni avevate?” Chiesi io.
“Dodici o tredici anni”.
“E lui quanti anni aveva?”
“Era tre anni più grande”.

Continuò il racconto dicendo che la sua amica la portava con sé alle feste che il cugino organizzava con altri ragazzi. E ovviamente in quelle feste si faceva sesso.
Per precauzione la mamma della sua amica aveva fatto applicare la spirale a sua figlia e aveva parlato anche con la mamma di Daniela consigliando di proteggerla nella stessa maniera.

Mi disse che avevano sempre studiato insieme.
Aggiunse che dal momento che aveva scoperto chi ero io le aveva chiesto di aiutarla a fare sesso con me. Così come lei l’aveva aiutata in passato a fare sesso con gli altri ragazzi.

Le chiesi cosa pensavano di fare.
Mi rispose che se ero d’accordo avrebbe organizzato tutto la sua amica.
Le dissi che dovevo pensarci.

Ero perplesso. Rimasi a lungo in silenzio. Abbassò gli occhi e rimase anche lei in silenzio. Le mie rotelle giravano vorticosamente. Dopo una prolungata riflessione parlai.

“Devo pensarci bene. Ti farò sapere”. Mi alzai e uscii. Ero frastornato. Scesi in garage, mi misi in macchina e uscii. La macchina camminava sola mentre i pensieri frullavano nella mia testa. Ad un tratto mi resi conto che ero entrato nel garage del mio ufficio. Chiusi la macchina e salii.

L’ufficio era vuoto (era sabato pomeriggio). Mi sedetti alla mia scrivania. Presi una carpetta vuota, Scissi sulla copertina “Progetto XXX”, presi dei fogli di carta e mi misi a scrivere. Quando dovevo stendere la bozza di un progetto utilizzavo sempre carta e penna. Questo mi consentiva di buttare giù i miei pensieri come venivano, cancellare e riscrivere, fare dei disegni o degli schemi, mettere note e richiami. Rimasi circa tre ore seduto al mio scrittoio, poi presi i fogli, li riordinai e li numerai. Andai alla fotocopiatrice e li duplicai. In una carpetta nuova misi le fotocopie, ci attaccai sopra un post con sopra scritto “Battere al computer”. Aprii con la chiave il cassetto della mia segretaria di fiducia (la chiave l’avevamo soltanto io e lei) e vi riposi la carpetta con le fotocopie.

Riposi i fogli originali nella mia borsa e tornai a casa in tempo per la cena.
Mia moglie comprese subito che c’era qualche problema e parlava con i ragazzi lo stretto indispensabile.

Avevo deliberatamente cancellato il pensiero di Daniela e pensavo soltanto alla bozza di progetto che avevo predisposto. Mentre mangiavo mi vennero in mente delle modifiche e delle aggiunte da fare. Passai nel mio studio privato misi anche queste nuove idee per iscritto ne feci la scansione e li inviai via e-mail all’indirizzo di ufficio della mia segretaria. Riposi tutti gli originali nella mia borsa.

Mi recai nella mia camera. Mia moglie era già a letto. Mi spogliai e mettendomi sotto le lenzuola notai che mia moglie era nuda, non riuscii a capire se dormisse oppure stava soltanto con gli occhi chiusi.
Mi stesi supino ed attesi un poco. Se voleva fare l’amore si sarebbe mossa e avrebbe fatto finta di urtarmi inavvertitamente. Ma non si muoveva.

Le mie rotelle continuavano a girare … “Stat rosa pristina …” dicevano … “Nomina nuda tenemus …” continuavano … “Stat rosa pristina …” ripetevano continuamente nella mia mente …

“La rosa primigenia, la rosa primordiale …” traducevo io mentalmente “sta in mezzo a noi …” … Mi girai … guardai mia moglie … Sì! … la mia rosa primigenia era là … stava accanto a me … e io non me ne ero reso conto …

“Nomina nuda tenemus …” ripetevano le rotelle … “Ci è rimasto soltanto il suo nome … solo il suo ricordo …” continuavo io a tradurre mentalmente …

No! … No! … No! … non voglio che mi resti solo il suo ricordo! … io voglio la rosa! … sì, la rosa! … ed ho avuto un soprassalto nel letto …

Anche mia moglie si mosse e involontariamente mi urtò …

Fine.

A chiusura del racconto tre link di brani musicali.

Per Daniela: https://www.youtube.com/watch?v=0AoUMcGOnwc

Per mia moglie: https://www.youtube.com/watch?v=cCgGweRLWhw

Per me: https://www.youtube.com/watch?v=fFtGfyruroU

Victor


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Pensieri, riflessioni, saggi / Re:Amore
« il: Settembre 12, 2020, 18:09:28 »

È da 2500 anni che Filosofi, Poeti, Letterati, nel Mondo occidentale parlano d’amore, cercano di descrivere l’amore, cercano di scoprire cos’è l’amore, parlano dei loro amori.
Nel XX Secolo ci si sono messi anche i registi cinematografici a parlare dell’amore.

L’amore è una cosa meravigliosa. Vedi link accluso:

https://www.youtube.com/watch?v=GVlYC2hUfjc

Ma Presenza vuole conoscere, giustamente, il pensiero di ciascuno di noi. Ed io esprimo il mio che scaturisce sia da tutto quello che ho letto, ma principalmente dal vissuto della mia vita.

L’amore è l’incontro contemporaneo di due anime e due corpi i quali per una forza misteriosa Naturale si attraggono. Quando ciò accade, a mio avviso c’è sempre amore, sia che questo incontro duri tutta una vita, oppure un periodo determinato, o anche soltanto un’ora.
Io ritengo che sia anche amore quello che una persona prova nei confronti di un’altra senza che questa seconda lo sappia oppure che lo corrisponda.

A questo punto sorge spontanea un’altra domanda: è amore anche quello mercenario?
Su questo argomento non ho un pensiero mio personale in quanto non ho alcuna esperienza in tal senso. Ma ripassando a caso la letteratura ci si può porre la domanda se quello del principe di Salina per la prostituta che andava periodicamente a trovare fosse amore. Io, penso di sì. Il mio pensiero mi fa dire di sì.

Questo è il mio pensiero che qui ho riassunto in risposta al topic di Presenza. Comunque dell’amore ne ho già parlato nei miei post e più a lungo nei miei topic (vedi “Meglio le corna o la noia”, che ho citato da recente e la serie in corso di pubblicazione Naufragio e seguenti (domani sera pubblicherò l’Epilogo) ed anche in alcuni pubblicati nove anni fa.
Non so cosa potrei aggiungere di più.

Grazie, Presenza, per gli argomenti che poni. Penso che ciascuno dovrebbe periodicamente (tra le tante domande da farsi) chiedersi cosa sia secondo lui l’amore. Porsi questa domanda è uno stimolo a riflettere sulla sua vita passata, presente e futura.

Ciao,
Victor

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Buongiorno Micio

Ho letto il tuo post. È il tormento della gioventù!
Un tormento simile l’ho vissuto anch’io dai 16 ai 23 anni. Un tormento inutile (ovviamente compreso col senno del poi).

Presenza, a mio avviso, ti ha data la dritta giusta.
Doxa ti ha dato gli elementi (tantissimi) perché tu possa fare un’analisi dettagliata di ciò che è, di ciò che pensi, di ciò che vuoi.
Per sapere cosa pensa e cosa vuole lei non hai altra possibilità che chiederglielo.

Ma solo tu potrai e dovrai decidere cosa fare (anche non fare nulla è una decisione), ed alla fine ti congratulerai con te stesso oppure ti morderai le dita … Ma hai davanti tutta una vita … nel sole e nella pioggia!

Auguri
Victor

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Racconto. Tra sogno, realtà e molta fantasia. 4a parte.

Per alcuni giorni non affrontai l’argomento con Daniela. Ci vedevamo ogni giorno e facevamo l’amore. Non c’erano stati cambiamenti particolari nel nostro rapporto. Forse le coccole dopo l’amplesso duravano un po’ più a lungo.
Poi affrontai l’argomento. Dovevo prendere una decisione. Era domenica e avevamo molto tempo a disposizione. Eravamo a letto nudi. Avevamo fatto l’amore. Era rimasta a lungo tra le mie braccia.

Cominciò a scuotersi dal torpore post coito. La mia mano la carezzava delicatamente e lentamente sulle spalle. Di tanto in tanto posavo un casto e tenue bacio sulle sue labbra o sulle sue guance. Si scostò da me. Guardai il suo seno. Quando lo guardavo mi chiedevo sempre se mi piacesse di più ammirarlo o baciarlo. Lei si accorse che guardavo il suo seno e mi sorrise. Immagino che la mia attrazione per il suo seno la lusingasse moltissimo.

“Te la senti di parlare della casa?” Le chiesi. Mi fece cenno di sì col capo. Le spiegai che il secondo appartamento che avevamo visitato a me piaceva. Le dissi che dato che lei lo voleva utilizzare per passarci il pomeriggio a studiare lo ritenevo più adatto di questo in cui ci trovavamo. Mi piaceva perché era bello e luminoso. Poteva essere considerato un affare anche dal punto di vista economico. Se non prendevo una decisione rapida potevo perdere l’occasione. Aggiunsi tante altre cose. Lei ascoltava senza parlare. Alla fine le chiesi quale era il suo pensiero.
“Devi essere tu a decidere. Io voglio solo te …” mi disse alla fine.

Mi mossi e mi avvicinai di più a lei. Mi chinai sul suo seno nudo e mi misi a baciarlo, a succhiarlo, a farlo entrare tutto dentro la mia bocca.
L’indomani andai all’agenzia immobiliare, firmai il compromesso per l’acquisto dell’appartamento assieme ad un posto nel garage, sbrigai tutte le pratiche necessarie. La consegna sarebbe avvenuta tra un paio di settimane.

Parlai con la padrona di casa dell’appartamento affittato. Disdissi il contratto. Pagai quello che dovevo. L’avrei lasciato libero entro tre mesi. Il periodo di tre mesi era una clausola del contratto ma sarebbe anche servito per arredare il nuovo appartamento.

Quando Daniela era libera giravamo per scegliere i mobili e tutto ciò che occorreva per arredarlo. Per prima cosa pensammo alla stanza da letto poi al soggiorno e infine al suo studio. Tutto si svolse senza troppi problemi nei tempi previsti. Lasciammo libero l’appartamento vecchio e ci trasferimmo in quello nuovo.
Ci trasferimmo di sabato, sturammo una bottiglia di champagne e inaugurammo subito il letto. Trascorremmo insieme la notte tra il sabato e la domenica.

Avevamo quasi tutta la domenica a disposizione. Avevo fatto istallare un bel computer accanto alla sua scrivania. Non era stato ancora acceso. Tranne quando il tecnico l’aveva istallato e ci aveva dimostrato che funzionava correttamente.
“Proviamo il computer” Dissi. Si trovò d’accordo. Ci sedemmo uno accanto all’altro, anche se ero io che lo gestivo. Provammo i programmi di Office: funzionavano senza problemi.
“Hai mai visto un film erotico?” Le chiesi. Mi rispose di no. “Ti va di vederne uno?” chiesi. Mi rispose di si. Smanettai un poco e aprii un file che mostrava un episodio di massaggio erotico.

Il massaggiatore nelle fasi iniziali agiva normalmente, ma quando raggiunse il seno della paziente le scene cominciarono a diventare erotiche. Allungai il braccio e la feci sedere sulle mie gambe con le spalle contro il mio petto e cominciai a carezzarle le cosce. Quando il massaggiatore arrivò al pube anche le mie mani avevano raggiunto il suo e lo carezzavano. E quando due dita del massaggiatore penetrarono la paziente distesa sul lettino anche un mio dito la penetrò.

Il mio dito si muoveva e scavava con forza e in profondità e lei cominciò a dimenarsi ed a mugolare di piacere. Più forza faceva il mio dito, più lei mugolava e si agitava. Poi le dita divennero due, e continuavano a scavare con forza. Fino a quel giorno l’avevo sempre penetrata soltanto con un dito e sempre con molta delicatezza. Costatavo che il suo mugolio e le torsioni del suo corpo aumentavano con l’aumentare della forza della mia mano e della profondità che raggiungevo.
Cercai di introdurre oltre all’indice ed al medio anche l’anulare, ma era strettissima e si dimenava. La serrai con l’altro braccio per bloccare i suoi movimenti e forzando entrai con il terzo dito. La sentii irrigidirsi e poi emettere un lungo mugolio … e le mie dita e la mia mano furono bagnate da un liquido mucoso …

La presi in braccio e la portai a letto e così, semivestiti come eravamo, la possedetti. La sbattevo con forza e con violenza. Ad ogni mio colpo il suo “Ah!” risuonava sempre più forte. I suoi talloni, affondati nel materasso con le ginocchia leggermente piegate, sollevavano ritmicamente il suo bacino in sintonia con i miei movimenti. Ad un tratto il suo “Ahhh!” fu più forte e più lungo ed anche dalla mia gola uscì un suono che non saprei definire. Poi le caddi addosso stremato ed esausto “come corpo morto cade” …
Per tutta la settimana successiva i nostri rapporti tornarono normali … soft.

Il sabato mattina lo dedicai a mia moglie accompagnandola a sbrigare delle faccende. Ad un certo punto passammo con la macchina in una zona periferica completamente disabitata dove c’era un grande spiazzo. A mia moglie scappò una risata che subito tentò di controllare mettendosi una mano sulla bocca. Mi voltai e la guardai. Lei distolse lo sguardo. Tornai a guardare la strada e a concentrarmi sulla guida. Sapevo che quello era un luogo dove la notte si riunivano gli “scambisti”. Ma non immaginavo che mia moglie ne fosse a conoscenza. Ovviamente il mio cervello si chiese immediatamente come mai mia moglie ne era al corrente.

Al mezzogiorno pranzammo a casa con i ragazzi. Poi in un momento che eravamo soli le dissi che non sarei rincasato per la notte. Lei assentì e di rimando le chiesi se uscisse anche lei. Anche questa domanda ebbe risposta affermativa. Sorridemmo reciprocamente. Ci eravamo intesi.

Nel primo pomeriggio passai a prendere Daniela con la macchina e mentre andavamo al nostro appartamento allungai la mano e mi misi a carezzarle la coscia. Era un preliminare foriero di promesse. Entrati in casa ci abbracciammo e ci baciammo a lungo. Poi la presi per mano e la portai al computer. Dopo che l’accesi e la feci sedere come la volta precedente sulle mie gambe mi misi a smanettare per cercare un nuovo file erotico.

La clip iniziava subito con una scena di fellatio che una bella ragazza eseguiva con molta passione al suo partner. Nei nostri rapporti ero stato sempre io a baciare e carezzare il suo corpo. Lei mi ricambiava i baci sul viso e sul petto. Non le avevo mai chiesto di baciarmi sul sesso. Con la visione di questa clip le mostravo come lei poteva ricambiare le mie attenzioni. Mentre guardavamo la scena le mie mani la carezzavano con dolcezza. La scena durò a lungo e la ragazza si esibiva mostrandoci tutta la sua tecnica e la sua bravura nel baciare, succhiare, leccare e ingoiare nella profondità della sua gola il membro del suo partner. Il messaggio era forte e chiaro. Quando i due attori della clip passarono al coito fermai la proiezione e la portai nella camera da letto.

Fui io a cominciare, ma stavolta fu lei a continuare …
E non potei fare a meno di notare con quale impegno ella lo faceva …
Ad un certo punto fui io a decidere di passare all’amplesso finale … non ero in grado di resistere un secondo in più …

Restammo al solito a letto per riprendere le forze. Fui io ad alzarmi per primo ed andare in bagno, lei mi seguì subito dopo. Nudi come eravamo andammo a bere. La porta dello studio era aperta e si notava il computer ancora acceso. Tornammo al computer. La clip era ancora lì, ferma al punto in cui io l’avevo bloccata. Sedetti, la feci sedere sulle mie gambe, schiacciai il pulsante e la scena riprese.

Mentre guardavamo il monitor io di tanto in tanto le baciavo le spalle nude, le carezzavo le braccia, o la vita, o i fianchi. La mia in quel momento era tenerezza, non desiderio sessuale. Lei rispondeva poggiando le spalle sul mio petto nudo e carezzando e baciando la mia guancia con la testa girata verso di me. Nel frattempo continuavamo a guardare la clip. Finita quella ne proiettai altre. Alcune le guardammo per intero o quasi, altre soltanto qualche scena e poi cambiavamo. Ad un certo punto ci rendemmo conto che si era fatto tardi.

“Andiamo a mangiare?” le dissi. Mi rispose di sì. Mentre io spegnevo il computer lei si alzò e si girò per allontanarsi. Il suo meraviglioso seno nudo si presentò di colpo ai miei occhi. L’afferrai per un braccio, la tirai a me e cominciai a baciarlo. Lei, prendendo la mia testa tra le mani e baciandomi in fronte, mi disse: “Andiamo a cena che è tardi …”.
Cenammo. Tornammo a casa. Andammo a letto. Facemmo l’amore hard.

Anche nei giorni successivi il nostro rapporto a letto continuò ad essere movimentato e hard. Vedevo crescere la sua passione e la sua lussuria di giorno in giorno e la cosa mi faceva molto piacere. Ciò aveva come conseguenza che il mio impegno a letto diventava più faticoso. Anche nel lavoro si erano presentati eventi nuovi e importanti che richiedevamo la mia attenzione e la mia presenza in ufficio per cui ho dovuto diradare un poco i nostri incontri. Erano ridotti di numero, ma sempre molto hard e coinvolgenti.

La sera cenavo sempre a casa con mia moglie e i ragazzi. Una sera entrando nella nostra camera per andare a dormire, trovai mia moglie nuda e indaffarata che girava di qua e di là per la stanza tutta illuminata, pensai che il suo daffare fosse fittizio. Mi fermai in mezzo alla camera ad ammirare il suo corpo perfettamente modellato che si muoveva con un’armonia meravigliosa, osservavo la sua pelle candida come il marmo, il suo seno ancora sodo, il suo monte di venere perfettamente depilato. Avrei voluto essere un Canova e immortalarla in una statua di marmo. Resasi conto che mi ero fermato a guardarla si fermò anche lei con lo sguardo rivolto verso di me.

“Spogliami!” le dissi e lei non se lo fece ripetere.
Inutile raccontare cosa ci mettemmo a fare.

Ad un certo punto staccai la sua bocca dal mio sesso, la baciai tenendo le mie mani sulle sue guance, e le chiesi: “Perché ti sei messa a ridere quando siamo passati dal piazzale degli scambisti?”
Scoppiò in una risata. In questa maniera mi diede conferma che era a conoscenza del luogo e di cosa si svolgeva colà. Le poggiai una mano sulla spalla e sdraiandomi con la testa sul cuscino la feci sdraiare accanto a me.

“Raccontami” le dissi. Si mise a ridere nuovamente. “Ci sei andata con Michele?” Rise ancora. Rispondeva alle mie domande con sincerità, ma senza profferire verbo e contemporaneamente osservava la mia reazione. Ma il mio viso sereno non mostrava alcun segno di disappunto o di gelosia.
“Un solo problema mi preoccupa: il rischio di qualche infezione” dissi.
“No temere … Ci siamo stati, ma non abbiamo fatto alcuno scambio … una sera mi ha portata lì, ma io non mi sono sentita di partecipare e dopo un po’ siamo andati via …”
“Ma tu avevi la curiosità di sapere, di capire … Sei stata sempre molto curiosa …” e la baciai, ero assolutamente sicuro della sua sincerità. “E dimmi …” continuai “Come và con Michele?”
“Va …” rispose.
“Va così così?”
“Tu afferri tutto subito …”
“Altrimenti perché dovevate andare al piazzale degli scambisti …” Allungai una mano e le carezzai il pube.
“Ma non abbiamo fatto nulla!”
“Me lo hai detto e ti credo assolutamente! … E … avete provato qualche altro giochetto? …” Rise ancora.
“Ok … Ho capito … Non dirmi niente … vediamo se indovino …” Stavolta la mia mano scivolò dentro la sua fessura e si mise a scorrere su e giù … “Hai partecipato a qualche ammucchiata? …” Scosse la testa.
“Ho sbagliato! … Michele ha organizzato una gang bang tutta per te?” Rise nuovamente … Le mie dita penetrarono dentro … “E … ti sei divertita? … Quanti erano?”
“Tre con Michele”.
“C’era qualcuno che conoscevi?”
“C’era il fratello di Michele e un suo amico più giovane … questo non lo conoscevo …”
“Ah, ti ha portato i ragazzini …”
“Il fratello di Michele ha trent’anni!”
“Mi hai detto che il suo amico è più giovane … Va bene, mi correggo … ti ha portato i giovanotti …” Rise. Io aggiunsi: “Il fratello di Michele è uno sportivo … ha la tartaruga sulla pancia … spero che fare sesso con lui ti abbia fatto piacere …”
“Mi ha scopato tre volte!”
“Ahhh! Quindi è andata molto bene …” Fece cenno di sì con la testa. A quel punto chiesi: “Ti ha lasciato il numero del suo cellulare?” Fece ancora cenno di sì con la testa. “E vi siete anche incontrati?” Sorrise per confermare. Le mie dita frattanto erano entrate in profondità dentro di lei.

Si accostò a me e mi baciò appassionatamente e a lungo, poi disse “Perché mi piaci tanto? … mi piaci … mi piace come mi penetrano le tue mani … mi ricordo quando mi penetrarono la prima volta … tanto tempo fa … furono le prime mani che toccarono il mio sesso … non avevo ancora 14 anni …”
“Anche io ero minorenne … eravamo tutti e due timidi e imbranati … sono passati trent’anni …”
“No! Ventisette!”
“Quasi vent’otto …”.
“Perché mi ricordi che sto diventando vecchia?”
“Tu … vecchia? … Quando il mio orologio segnerà le sei e mezzo tu attirerai ancora gli uomini come il miele attira le mosche …”
“Finché staremo insieme ci penserò io a non fare suonare le sei e mezzo al tuo orologio!”
“Quindi dobbiamo continuare a stare insieme … e siamo appena giunti nel mezzo del cammin di nostra vita … devo prestare molta attenzione …” - le mie dita nel frattempo continuavano a scavare …
“Questa è una ottima maniera di prestare attenzione …” E tornammo a baciarci appassionatamente. Dopo un poco si fece seria, mi guardò negli occhi e mi chiese:
“Ma tu Daniela l’ami?”
“Se lo negassi mentirei spudoratamente … Ti sei resa conto che mi piace tantissimo …”
“Ti sono sempre piaciute le ragazzine …”
“Non è una ragazzina … è una ragazza … e poi non sono stato io il primo … non so quanti ce ne sono stati prima di me, ma sicuramente più di uno …”
“La stai educando come hai educato me?”
“Tu eri vergine in tutto e per tutto … lei è più smaliziata, ma non tanto, il che mi fa pensare che è stata solo con ragazzi coetanei e inesperti. Sono il primo uomo adulto che è entrato nella sua vita. … Tu eri ancora minorenne quando quell’adulto entrò nella tua vita … e credo che ci sia molta differenza tra me e lui …”
“Sì … e poi mi buttò via … e per me fu molto brutto … troppo brutto …”
“Ma poi son tornato io …”
“Se lasci Daniela di colpo, sarà anche per lei molto brutto, come è stato per me …” Fece una pausa. Poi riprese: “Io so … o almeno si dice … che un rapporto come quello tra te e Daniela, con quasi trent’anni di differenza, non può avere storia … non dovrebbe avere storia … e quindi dovrei stare tranquilla … ma con una persona imprevedibile come te, tutto è possibile … sì, con te è possibile tutto e il contrario di tutto …” Tacque mentre io l’ascoltavo attentamente. … Le mie mani non carezzavano più il suo sesso …

Poi aggiunse: “Vedi … averti lasciato in quel modo è il rimorso più grande della mia vita … un rimorso che ancora oggi mi perseguita …” - E io scorsi una lacrima nei suoi occhi. “Il rimorso più grande che ho … anche perché ti amavo veramente … ma nella mia ingenua stupidità mi lasciai trascinare dall’infatuazione che provavo per quella persona … aveva un aspetto gentile e dei modi di fare affascinanti … mi parlava di sesso in maniera aperta come nessuno aveva mai fatto … neanche tu fino ad allora mi avevi parlato così, forse perché eravamo ancora ragazzi inesperti tutti e due … forse anche perché i miei ormoni si erano sviluppati di colpo e andavano troppo veloci … probabilmente fu tutto questo che mi trascinò in quel turbine di passione … e ti lasciai in quella maniera assolutamente stupida e scortese … ma poi fui lasciata anch’io nella stessa maniera! …”

Io l’ascoltavo in silenzio. Conoscevo tutta la storia, ma lei non ne aveva mai parlato con tanta enfasi e così apertamente. Non si era mai espressa come questa volta. Non l’aveva mai raccontata con tale commozione.

Continuò: “Quando mi lasciò ero disperata … le mie amiche cercavano di consolarmi … non immaginavo … nessuno poteva immaginare … che tu saresti tornato a cercarmi … a consolarmi … e poi … ogni volta che io cercavo di implorare il tuo perdono tu mi tappavi la bocca con un bacio … mi impedivi di parlare … Non potrò mai dimenticare tutto quello che hai fatto per me …” A questo punto scattai. Le tappai ancora una volta la bocca con un bacio … e facemmo l’amore … come lo facevamo noi …

Lascia che sia …

(4. Continua)

Link di Musica per questo scritto:

https://www.youtube.com/watch?v=QDYfEBY9NM4



111
Anch'io Scrivo poesia! / Re:Costruite ricordi
« il: Settembre 11, 2020, 16:22:55 »

No, Piccolofi, Arcobaleno era Napoletana ed amava la sua Napoli (città di adozione, perché era nata al nord) come io amo la Sicilia.

Ciao Piccolofi

Victor

112
Anch'io Scrivo poesia! / Re:Costruite ricordi
« il: Settembre 11, 2020, 05:21:55 »

Oh dio … dio … Piccolofi, ha riportato alla luce questo bellissimo scritto di Arcobaleno!

Mi hai fatto piangere!

Non mi vergogno di ammetterlo!

Con Arcobaleno ci siamo conosciuti a quel tempo su questo sito. Abbiamo iniziato una corrispondenza che è rimasta attiva fino alla fine, corrispondenza che è stata uno scambio continuo e reciproco di ricordi. Ci siamo anche incontrati. Eravamo dello stesso anno (1936).

E poi …

L’ultimo suo messaggio è stato un messaggio vocale per me, il giorno prima di andarsene …

Comunque grazie, Piccolofi …

113
Anch'io Scrivo poesia! / Re:A questa età
« il: Settembre 11, 2020, 04:58:50 »

Ciao, Presenza,

Sempre belli, sempre bellissimi i tuoi versi.

Ma … Perché questo tema? …

Cosa dovrei dire io? A questa mia età! Che fisicamente sono un relitto! Per mia fortuna la mia mente funziona ancora un po’!

Montanelli una volta disse che si inizia a morire in due maniere. O dalla testa, o dai piedi. E lui sperava di iniziare a morire dai piedi (e ritengo che sia stato accontentato dalla Natura).

Io, per mia fortuna, ho iniziato a morire dai piedi.

E, accetto tranquillamente quello che la Natura mi ha riservato. Soddisfatto di tutta la mia vita passata. Soddisfatto del fatto che il mio corpo non è un sopravvissuto della mia mente, rivango felice tutti i ricordi della mia vita passata …

Ciao,

Victor

114
Cassonetto differenziato / Re:La terra dove cammini
« il: Settembre 11, 2020, 04:33:31 »


Ciao Micio,

Il tuo Topic mi ha commosso,

Io sono Siciliano (nota che l’ho scritto con l’iniziale maiuscola) e capisco perfettamente il tuo amore per la tua Terra e comprendo anche quello che oggi ti tormenta perché tormenta anche me (e non per me stesso, che la mia vita l’ho vissuta, e ne sono soddisfattissimo, ma per i miei nipoti).

Vedi, quando io avevo pressappoco la tua età e facevo la mia specializzazione in una università del nord il Direttore, quando gli dissi che tornavo in Sicilia, mi chiamò e mi offrì 200.000 lire al mese se io restavo (a quel tempo lo stipendio mensile di un insegnante o di un impiegato di banca andava dalle 60 alle 70 mila lire). Io ero attaccato alla mia terra e rifiutai. Lui scrisse anche a mio padre per dare una forma ufficiale alla sua proposta, ma io non accettai. Quello che alcuni anni dopo prese il mio posto (un altro siciliano) divenne professore d’università. Ma non sono affatto pentito di questa mia decisione. Sono molto soddisfatto della vita e della carriera che ho fatto.

Perché ti dico questo? Per vantarmi?
No! Assolutamente no!

Io oggi faccio ai miei nipoti il lavaggio del cervello per convincerli ad andare fuori. La mia nipote più grande frequenta all’ultimo anno in una università del nord e un altro è entrato quest’anno alla Bocconi.
Ripeto loro che devono andarsene all’estero, come hai fatto tu (e se interpreto giusto le tue parole, con grande pena al cuore).

Mi vengono in mente i versi di Leopardi (che parafraso a mio uso personale):
Oh Italia, Italia,
perché non rendi poi
quel che prometti allor?
perché di tanto inganni
i figli tuoi?


Ciao, Micio! Ti auguro di realizzare i tuoi sogni.
Victor

115
Pensieri, riflessioni, saggi / Re:Tuttologi
« il: Settembre 10, 2020, 18:29:37 »

Vedo che siamo perfettamente d’accordo, anche se ci separano oltre cinquanta anni d’età.

Victor

116
Pensieri, riflessioni, saggi / Re: Zam ieri e oggi : la mia verità
« il: Settembre 10, 2020, 18:21:22 »

Ciao Doxa,

Io, il battitore libero, l’ho sempre fatto in tutta la mia vita. E ti capisco perfettamente.

117
Pensieri, riflessioni, saggi / Re: Zam ieri e oggi : la mia verità
« il: Settembre 10, 2020, 16:02:13 »

Con questo secondo post mi riferisco al post di Doxa: “ho la coda di paglia”.

Ahi! Ahi! Ahi! …

È molto pericoloso pestare la coda a Piccolofi!

Victor

118
Pensieri, riflessioni, saggi / Re: Zam ieri e oggi : la mia verità
« il: Settembre 10, 2020, 15:56:21 »

Con questo mio intervento mi riferisco al post di Presenza che riporto:

Un momento, spiego meglio il mio intervento. Il dialogo è sempre la più alta forma di espressione umana e la più perseguibile, e tuttavia quando al ripetuto dialogo e alla spiegazione e alla comprensione oltre ogni sforzo umano, dall'altra parte si continua ad invadere, allora "bloccare o bannare" ha un solo e inequivocabile significato: hai oltrepassato il limite del tuo spazio vitale invadendo il mio. E questo è insopportabile. Dunque l'altro ha solo un'unica opportunità quella di ridimensionarsi, e poi si può riparlare. I limiti vanno stabiliti comunque nel rispetto delle individualità.

Dialogo, giustissimo. Ma “est modus in rebus”.

Al bambino che non ascolta si dà la sberla o la punizione.

All’adulto cosa si fa?

Victor

119
Pensieri, riflessioni, saggi / Re:L'amore necessario
« il: Settembre 10, 2020, 15:44:02 »

Ciao, Micio.

Tradimento è una cosa, Coppia aperta è un’altra cosa: è rispetto delle libertà e delle idee degli altri.

Nel post di tanto tempo fa io non ho mai parlato di tradimento. È stata un’altra persona che vede l’amore fuori del matrimonio come tradimento in osservanza ai suoi principi religiosi. E io rispetto il suo pensiero (vedi in merito la mia risposta alle sue osservazioni). Ho sempre cercato di portare rispetto al pensiero di tutti, anche quando non lo condivido.

Spero di essere stato chiaro.

P.S. Mentre stavo pubblicando il mio post è arrivato quello di Presenza. Condivido assolutamente quanto scrive: “L’amore è necessario come l’aria che respiriamo e l’acqua che beviamo”. Sei sempre precisa e tempestiva.

Un caro saluto a tutti e due.
Victor

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Altro / Re:03. La Garçonniere
« il: Settembre 10, 2020, 08:30:26 »

Ho cercato su youtube questa canzone, ma nessuna edizione riesce ad eguagliare il mio 78 giri.
Per chi vuole qui di seguito elenco altre versioni reperibili su youtube.

https://www.youtube.com/watch?v=I5hQ6T5oKyU

https://www.youtube.com/watch?v=E3hUMLb50nA

https://www.youtube.com/watch?v=-xAsddnFsMw



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