Corpi senza pace
sono entrato come tutte le volte
passando dalla porta
con rispetto e con lo sguardo abbassato
attraversando una stanza fredda
chiusa nel suo silenzio
il ricordo che riaffiora e si muove dentro
mi fa ritornare in quel luogo di
corpi senza pace
frammenti,lembi di esseri umani
uno dell’altro forse per
unire l’opera della natura
improvvisati
per ricostruire e vestire ciò che rimane
anneriti ,bruciati,mutilati
corpi soli ma insieme ad altri devastati
ognuno sembrava fermo
alla stazione di bologna
aspettando e vivendo la propria storia
lo sguardo rivolto
oltre il pensiero
fermi come in attesa
con l’anima i gola e con la paura
in corpo .. sulle pieghe dei visi
finiti da tanto dolore.
(Obitorio ospedale s.orsola 4 agosto 1980)
stefano cavallini