L'ho letto con vero piacere e trasporto dell'Anima.
Leggendolo ho rivisto per un momento i viali alberati di Torino, in autunno, anche lì foglie secche e i colori ed i profumi di un Piemonte che non dimentico, ma ritorna puntualmente nella mia mente.
Così mi vien di ripensare alle sue campagne e vigne. Alle fiere, in particolare quelle di Cantù ed Alba.
Ai suoi vini ed ai suoi risotti...ma sempre ricorderò i suoni dei suoi dialetti: dal torinese al patuà della provincia Granda (Cuneo).
A presto...
Faber, il navigante