Andava in giro con la sua valigetta nera, capelli al vento e un vestito di armani. Parlava bene, ruotava la penna, e l'orologio al polso a segnare le ore. Aveva un profumo di sandalo e spezie e poi il fascino degli occhi colore del mare.
Con maestria proponeva contratti a questo e quello accecato dal bello. Un giorno tra quelli che segnano eventi, pensò d'adottare una tecnica nuova: per rendere agevole l'atmosfera intorno iniziare a parlare partendo dal fondo. Così se ne andò nella villa di un uomo, fatto accomodare nello studio di pelle, gettò molto rapido un'occhiata all'ambiente. E prima di iniziare a parlare di contratti, gli venne spontaneo chiedere di una donna sfregiata sul volto ritratta in cornice. La risposta fu di garbo e pacata: caro signore azzardato è domandare, si toccano tasti, note dolenti. Non tutte le storie sono pronte per essere raccontate, né sono motivo di discussione durante una visita, un contratto qualunque. Se le dicessi di come e di quando quel volto, quel corpo è stato distrutto, lei andrebbe dritto a fondo così come oggi anch'io stento a vivere nel mio profondo.