Autore Topic: Relazioni di coppia  (Letto 23448 volte)

Doxa

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #60 il: Settembre 04, 2013, 12:02:27 »
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L’infedeltà rivela l’esistenza di un problema nella coppia ed in ciascuno dei partner. Non c’è mai un unico responsabile.

Nel periodo di turbamenti e di scelte che segue l’infedeltà, conoscere se stessi è importante per poter gestire le proprie reazioni ed orientare le decisioni. Bisogna essere fedeli verso se stessi ed affermare la propria personalità, 
Il detto socratico  “Conosci te stesso” è un imperativo per ogni individuo, perché consente di scegliere ciò che è bene ed evitare ciò che è male.

Il nostro grande bisogno è quello di amarsi, amare,  essere amati ed apprezzati.

Il non amore di sé ha gravi conseguenze per la relazione amorosa. Chi non si ama chiede al/la partner l’amore che non è in grado di provare verso se stesso. Ha bisogno di continue conferme e rassicurazioni. Ha paura di perdere la persona che ama.

Non si può arrivare all’amore-dono se non si passa attraverso l’amore di sé.

Lo stato amoroso è poetico, metafisico, fa accettare l’altro/a senza condizioni e trasforma  i due “Io” in un “Noi”.
 
Il  reciproco sentimento d’amore ed il desiderio sessuale caratterizzano i primi anni di  matrimonio o di convivenza, poi la routine conduce all’usura della coppia. L’euforia si dissipa ed ognuno dei due, in modo progressivo, torna ad essere sempre più se stesso, con i propri gusti e desideri, più autentico nel suo modo di essere e di agire. Ciascuno tende a riaffermare la propria vera personalità. Cambia anche il modo in cui si percepisce il/la partner . Allora le cose in comune diminuiscono ed anche la tenerezza e le carezze sono meno ferventi.

Se la coppia perde il significato del loro stare insieme l’amore diventa affetto e si dirada l’attività sessuale, specie se il coito diventa ripetitivo nelle posizioni e nelle parole di apprezzamento verso l’altro/a durante l'amplesso.

Le coppie che vivono insieme da tanti anni e trascurano l’immaginario erotico fanno diventare  la loro sessualità  abitudinaria, poco eccitante, frettolosa o minata dall’ansia di prestazione.

Nella coppia il rapporto sessuale viene considerato soddisfacente se c’è amore e desiderio del corpo del/la partner. Se invece l’attività sessuale diventa una mansione “obbligatoria” o viene svilita con l’uso sessuale dell’altra/o, si provocano fratture psicologiche insanabili.

Comunque c’è da dire che nell’ambito sessuale la “normalità” intesa come comportamento giusto o auspicabile ha una valenza relativa: ciò che può essere “normale” per una persona non è detto che sia adatto o adeguato per un’altra. Ed anche le fantasie erotiche sono soggettive. Ciò che è importante è l'accordo nella coppia nel desiderare le stesse cose...., altrimenti la relazione extraconiugale può compensare quella coniugale divenuta insoddisfacente.
« Ultima modifica: Settembre 04, 2013, 12:10:32 da dottorstranamore »

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #61 il: Settembre 06, 2013, 06:03:16 »
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Fa molto male sapere che il/la partner ha rapporti sessuali con un’altra persona; se c’è anche il coinvolgimento sentimentale significa che offre non solo la sua fisicità ma ha l'affettività. 

Fra gli psicoterapeuti prevale la tesi che nelle donne prevalga la gelosia sentimentale mentre negli uomini quella sessuale. Tale teoria, però, non è confermata dalle ricerche psicosociali, come quella pubblicata sulla rivista “Psychological Science”, la quale evidenzia che le due forme di gelosia non dipendono dal genere maschio o femmina ma dalla propria personalità , dal tipo di rapporto di coppia, dall’influenza di fattori socio-culturali.

Si dice che la donna non sopporta l’infedeltà sessuale del partner, ma teme di più  il suo coinvolgimento amoroso con un’altra, perché può indurlo ad abbandonare  la famiglia. All’uomo, invece,  crea maggiormente sofferenza il tradimento sessuale della compagna, per l’atavica ed inconfessata paura di figli non  generati da lui.   

Comunque ci sono adulteri che tradiscono "a fin di bene"...,  per rinvigorire il menage contro la noia o l'abitudine.  Altri tradiscono perchè hanno bisogno di conferme: di essere attraenti ed essere amati o desiderati anche da altre persone oltre al coniuge.  Altri ancòra desiderano una relazione adulterina per avere sessualmente ciò che non si ha dal compagno o dalla compagna abituale.

Numerose ricerche psico-sociologiche (come il rapporto Pfizer sulla sessualità) evidenziano che gli amplessi al’interno della coppia sono in media 2 o 3 a settimana nel primo anno di matrimonio o convivenza, poi diminuiscono ad 1 o 2 a settimana entro i primi 20 anni di vita in comune, ed in seguito ci si limita ad un unico coito settimanale od anche meno. C’è la caduta della tensione libidica. Molte coppie diventano sessualmente “anestetizzate”, afferma Chiara Simonelli, docente di psicologia e psicopatologia del comportamento sessuale.

Dall’indagine Pfizer si rileva che soltanto il 44 per cento degli uomini ed il 32 per cento delle donne sono soddisfatti sessualmente.

Lo scrittore svizzero Alain de Botton ha pubblicato un altro libro dal titolo ammiccante: “Come pensare (di più) al sesso”.
Questo scrittore dice che staremmo molto meglio se non provassimo impulsi sessuali; per gran parte della nostra vita ci provocano soltanto problemi e tensioni. …
Egli afferma che dall’attività sessuale abbiamo aspettative troppo alte per essere soddisfatte, perciò spesso conseguono disagio e malinconia.

Per evitare delusioni o frustrazioni molte persone pur avendo la voglia di tradire non passano alla fase esecutiva del progetto, si “rifugiano” nell’immaginario, pensano ad avventure erotiche e non considerano grave l’infedeltà virtuale. L’importante per loro è non far seguire l’azione al pensiero, anche se mentre si sta con il/la partner si pensa…ad un’altro/a.

Ma se il/la partner vola con la fantasia significa che ci sono problemi nella realtà di coppia ed usa il “fantasma” per compensare il “noioso” e deludente menage.
« Ultima modifica: Settembre 11, 2013, 08:33:22 da dottorstranamore »

Doxa

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #62 il: Settembre 07, 2013, 06:34:00 »
/19

Questo è l’ultimo post che dedico all’infedeltà,  nel prossimo post discetterò sulla gelosia.

Oggi voglio brevemente  argomentare sull’uomo sposato adultero che cerca una fugace avventura erotica od un rapporto a breve termine;  si accontenta dell’attività sessuale, senza coinvolgimento amoroso.  Se necessario promette alla ragazza di voler lasciare la moglie (ma poi si rivela bugiardo, non disponibile a mettere in discussione i propri equilibri familiari), oppure fin dall’inizio della relazione clandestina  dice all’amante che non lascerà la moglie; non illude per evitare afflizioni alla fine della laison. Se è fortunato può incontrare la donna che gradisce il rapporto a breve termine.

Questi modi d’agire  mi fanno pensare alla mitologia greca ed  alle divinità dell’Olimpo, in particolare a Zeus, il “padre degli dei”, che era  un seduttore seriale di dee, ninfe e donne mortali, dalle quali ebbe numerosi figli.  Per conquistarle cambiava pure la fisionomia.

Secondo il mito la prima amante e forse la prima moglie di Zeus fu Meti , o Metide, una delle Oceanine, figlia del titano Oceano e della titanide Teti. Il nome Meti significa "prudenza" ma anche "perfidia". Prima di cedere alle lusinghe di Zeus (Giove per gli antichi Romani) usò numerose mimetizzazioni  per sfuggirgli. 

Dopo la morte di Meti, Zeus notò la bellezza di sua sorella Hera  (Giunone) e la considerò degna di diventare la regina degli dèi. Hera viveva appartata nell'isola di Eubea, insieme alla sua nutrice Macris, nella casa della nereide Teti. Era molto difficile avvicinarla perché su di lei vegliava assiduamente la sua nutrice a causa della sua giovane età. Ma Zeus non si scoraggiò. Un giorno d’inverno mentre Hera percorreva una strada di campagna le si posò su una spalla un cuculo intorpidito dal freddo.Tentò di scaldarlo coprendolo con la sua veste e cominciò ad accarezzarlo. Ma il cuculo improvvisamente si tramutò in Zeus nelle sembianze di in un bel giovane , il quale le dichiarò il suo amore e le chiese di diventare sua moglie. Hera accettò e le nozze vennero celebrate sull'Olimpo alla presenza di tutti gli dèi.

Giunone era considerata la sovrana dell’Olimpo e patrona del matrimonio, della fedeltà coniugale  e del parto.  Uno dei suoi appellativi fu quello di Giunone “prònuba” (in epoca romana la pronuba era la matrona maritata una sola volta, la quale aiutava la sposa nel giorno delle nozze, presenziava alla cerimonia del matrimonio e poi l’accompagnava la ragazza fino alla casa maritale.
Il patronato di Hera sul matrimonio non servì a tutelare se stessa, perché il  suo connubio con Zeus fu infelice. Lui la tradiva continuamente.

Fra le amanti di Zeus le più note sono:

Demetra (da questa ebbe la figlia Persefone);

Latona (= Leto, da cui ebbe due figli: Apollo e di Artemide; Leto possedeva i poteri del progresso tecnologico ed era patrona dei fabbri);

Dione (Omero racconta che Zeus l'aveva sposata e da lei aveva avuto una figlia: Afrodite);

Maia (era una delle Pleiadi; dea della fecondità e tutrice del risveglio della natura in primavera);

Temi (o Themis.  Secondo Esiodo Temi era una titanide, figlia di Urano e Gea, e fu una delle spose di Zeus).

Semele (figlia di Cadmo e di Armonia; fu amante di Zeus e con lui concepì  Dioniso);

Io (una sacerdotessa di Hera. Zeus temeva la gelosia di Hera, perciò quando andava da Io la nascondeva in una nuvola dorata);

Europa (figlia di Agenore, re di Tiro, città fenicia. Zeus s’innamorò di Europa, La vide insieme ad altre coetanee raccogliere dei fiori nei pressi della spiaggia e le si avvicinò usando un travestimento. Le apparve nelle sembianze di un toro bianco; si stese davanti la ragazza ed Europa  gli salì sul dorso, ma il toro spiccò il volo e la condusse fino all'isola di Creta. Qui Zeus le rivelò  la sua vera identità e tentò di usarle violenza, ma Europa resistette.  Allora il padre degli dei si trasformò  in aquila e riuscì a sopraffare Europa);

Leda (la leggenda narra che Zeus vide Leda mentre si faceva il bagno in un fiume, per sedurla si trasformò in un cigno. Leda generò due uova. Da un uovo sarebbero usciti i Dioscuri, Castore e Polluce, mentre dall'altro Elena e Clitennestra);

Egina (era una delle dodici figlie di Asopo e della ninfa Metope. Egina nel mito viene descritta  come una donna bellissima, concupita da Zeus;

Antiope (figlia di Nitteo, re di Tebe, fu sedotta da Zeus che le si presentò con le sembianze di satiro. Da lui ebbe due gemelli);

Alcmena (moglie di Anfitrione. Mentre questo era assente da casa  per vendicare l'assassinio del fratello di Alcmena, Zeus assunse le sembianze di Anfitrione e copulò con Alcmena, la quale generò due gemelli: Eracle, figlio di Zeus,  e Ificlo, figlio di Anfitrione);

Danae (da Zeus ebbe un figlio: Perseo. Per conquistare Danae Zeus andò da lei in forma di pioggia d'oro);
 
Callisto (una ninfa che faceva parte del seguito di Artemide, fece voto di restare vergine, ma Zeus si innamorò di lei e assunse l'aspetto di Apollo per adescarla e sedurla. Hera allora, per vendicarsi del tradimento, diede a Callisto le sembianze di un'orsa);

Lamia, una regina della Libia, della quale Zeus si era innamorato. Hera per vendicarsi trasformò la donna in un mostro, ed uccise i figli che aveva avuto da Zeus).

Il mito descrive Hera gelosa di Zeus, nemica delle amanti del marito e dei figli da loro generati.

Ma la tradita Hera fu sempre fedele a Zeus o anche lei ebbe voglia di rivalsa ? In  merito le leggende sono discordanti. Se fu infedele seppe mantenere il segreto. Comunque  si narra che la dea ebbe altre relazioni con divinità e con i mortali ed ebbe figli da loro. 

Il modello mitologico femminile di seduttrice seriale fu Afrodite, la dea greca della bellezza, della sessualità, dell’amore. Nella mitologia romana è denominata Venere e rappresenta la leggiadria del desiderio.
Ebbe numerosi  amanti, dei ed uomini.  Il primo fu Adone,  simbolo della giovanile bellezza maschile, ma il grande amore  di Afrodite fu Ares (Marte), col quale concepì alcuni figli.  Dopo sposò Anchise, principe troiano dalla cui unione con Afrodite nacque Enea, perciò gli antichi Romani la venerarono come loro protettrice, considerandola una loro progenitrice.

Successivamente Zeus obbligò Afrodite a sposare Efesto, il dio del fuoco, ma nel contempo ella  ebbe come amanti anche il dio Ermes (Mercurio), messaggero degli dei e psicopompo,  ed il dio Dioniso (Bacco).
« Ultima modifica: Settembre 08, 2013, 00:30:14 da dottorstranamore »

Doxa

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #63 il: Settembre 08, 2013, 00:42:02 »
Gelosia /1

Il sostantivo femminile “gelosia” deriva dall’aggettivo “geloso” e questo da “zeloso”, il quale rimanda al lemma latino medievale “zelosus”: parola  che veniva utilizzata per indicare la persona  zelante, dedita con impegno ad un lavoro od altro.

Nel tempo e nello spazio il vocabolo “zelosus” ha subìto un cambiamento fonetico e l’ampliamento di significato: nel nostro tempo la gelosia indica il timore dell’individuo di essere tradito dalla persona amata, di non ottenere più il suo affetto o l’amore, ed anche la paura di perdere  chi ama. 

La gelosia ha le sue radici nell’infanzia, nasce da bisogni e desideri insoddisfatti, da frustrazioni. Comincia quando il piccolo vede la madre che si dedica al nuovo nato in famiglia e lui si sente trascurato. Il dolore è forte e la ferita profonda.

Un particolare tipo di “gelosia” (nome sbagliato dato ad una grata in legno, con trama più o meno fitta,  applicata  come persiana alle finestre o sui balconi) permette a chi è in casa di guardare al di fuori  dell’abitazione senza esser visti dall’esterno. Veniva costruita nel lontano passato con listelli di legno di gelso, perciò chiamata “gelsaria, poi “gesolia” ed infine “gelosia”, non collegabile  con l’attuale significato di questa parola.  Tali grate le ho viste diffuse in  alcune nazioni del Nord Africa e del Medio Oriente come elemento comune dell’architettura islamica tradizionale.  In lingua araba sono denominate  "mashrabiya" oppure “shanasheel”.  Scherzosamente (?) quegli abitanti dicono che usano le grate per motivi di gelosia, per “nascondere” le "loro" donne. In realtà la mashrabiya”consente all'aria e alla luce di penetrare tra gli spazi e nel contempo serve per mantenere  il benessere termoigrometrico nelle abitazioni in zone calde. Due esempi potete vederli in queste foto:



« Ultima modifica: Settembre 09, 2013, 15:01:55 da dottorstranamore »

Micio93

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #64 il: Settembre 09, 2013, 15:57:21 »
Forse io sono più unica che rara, ma non credo che, se un mio compagno mi tradisse, sarei gelosa solo o prevalentemente dal lato affettivo, ma anche da quello fisico. Immaginare che l'uomo che amo abbia provato piacere anche solo di tipo fisico... con un'altra donna..., mi farebbe imbestialire. Questo è poco ma sicuro! Poi, per gli uomini c'è sicuramente anche la fregatura che la moglie adultera vi porti in casa, come vostro figlio, il frutto del suo tradimento. :)

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Doxa

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #65 il: Settembre 10, 2013, 00:31:00 »
Forse io sono più unica che rara, ma non credo che, se un mio compagno mi tradisse, sarei gelosa solo o prevalentemente dal lato affettivo, ma anche da quello fisico. Immaginare che l'uomo che amo abbia provato piacere anche solo di tipo fisico... con un'altra donna..., mi farebbe imbestialire.[/[/color]

Perché ?

Può dipendere dall'autostima ?

Dal timore del confronto ?

Nel prossimo post descriverò anche la gelosia retroattiva, forse t'interessa  :rose:
« Ultima modifica: Settembre 10, 2013, 00:44:45 da dottorstranamore »

Doxa

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #66 il: Settembre 10, 2013, 00:42:46 »
/2

La gelosia può essere emozione o sentimento.

Viene considerata un’emozione quando si presenta occasionalmente; induce l’alterazione psicofisica e la reazione emotiva di breve durata verso episodi reali o immaginari. Se invece la gelosia permane, si stabilizza e diventa sentimento pervasivo che provoca insicurezza  e stati ansiosi.

Si può essere gelosi di un oggetto o della persona che si ama. Nel primo caso c’è l’affermazione di esclusività per una cosa che ci appartiene e non vogliamo dare ad altri, nel secondo caso c’è il timore di perdere l’affetto e la vicinanza del/la partner.

La gelosia a piccole dosi fa bene alla relazione, invece se è eccessiva diventa intollerabile,  non è un indice di grande amore ma di fragilità del rapporto di coppia,  oppure  di problemi psicologici dell’individuo che ne soffre.

Se nella coppia manca la gelosia può indicare mancanza d’interesse verso il/la partner.

La gelosia "normale": è inseparabile dall'amore. Lo “protegge” da intrusi. Permette di captare “segnali”  di attrazione del/la partner nei confronti di un’altra persona.

Lo psicologo Peter Van Sommers nel suo libro “La gelosia” ne distingue alcuni tipi.

La gelosia gratuita: è quella di chi non ama il compagno  o la compagna ma pretende da lui/lei l’assoluta fedeltà.   Questo tipo di gelosia è spesso provocata da un bisogno narcisistico o dalla bassa autostima:  il/la partner serve  per  avere conferma di esser degno di amore ed apprezzamento.
La gelosia retrospettiva o retroattiva  è collegata al passato della persona amata ed è un sintomo di immaturità affettiva,  di insicurezza, di scarsa autostima.
Essere gelosi del passato dell'altro significa incatenarlo metaforicamente ad una dimensione che non gli appartiene più. Oppure gli appartiene ancora? Questo è il dubbio insopportabile che tormenta il geloso retrospettivo, perché, anche se il passato è trascorso,  teme che lui/lei abbia nostalgia dell’ex partner  se la precedente relazione è stata molto coinvolgente e magari con una soddisfacente intesa sessuale. 
Si rende conto di non poter lottare contro un fantasma e vive il rapporto di coppia con sfiducia, teme Il “confronto” con gli ex di lui/lei, considerati più sexi, più sicuri , etc.. Non gli bastano le rassicurazioni della partner, le sue tangibili prove d’amore, attenzioni e fedeltà.

La gelosia retroattiva è invasiva; se lasciata libera di agire può minare la relazione di coppia. Perciò occorre prudenza nel raccontare il proprio passato amoroso, specie se è stato vivace. In tal caso meglio evitare la sincerità, perché il geloso retroattivo è capace di sottoporre la partner ad estenuanti interrogatori su cosa faceva con l’ex o gli ex e chiedere paragoni con lui. Tale comportamento fa male al geloso e crea disagio ed irritazione al/la partner.
Ma tacere o negare completamente il proprio passato sentimentale a volte può essere controproducente, perché si rischia di far nascere nell'altro/a dubbi e incertezze sfavorevoli. E’ meglio integrare e armonizzare le esperienze precedenti con quella in corso.

L’esistenza degli ex fidanzati turba più i maschi che le femmine. La donna quando chiude una storia di solito la chiude davvero, invece l’uomo giura di tagliare i ponti ma dentro di sé non recide il filo sentimentale che lo unisce alla ex, perciò pensa che anche la sua compagna possa fare altrettanto con il suo ex.

La gelosia preventiva: deriva dalla bassa autostima; provoca il timore di un ipotetico coinvolgimento amoroso (o sessuale) del proprio compagno o compagna con un’altra persona; induce all’isolamento sociale del/la partner:  “Ho paura di perderti, perciò non devo darti l’occasione di tradirmi.”  E’ difficile vivere con una persona possessiva e gelosa, perchè può diventare irrazionale ed incontrollabile.
La gelosia preventiva  è diffusa fra gli/le adolescenti. Un esempio: se nel gruppo amicale si aggrega una ragazza di bell’aspetto, questa può suscitare insicurezza e gelosia preventiva in un’altra fanciulla che fa parte della stessa comitiva ed è innamorata di un giovane dello stesso “clan”. Ella teme che egli possa “perdere la testa” per la nuova arrivata.

Ragazze e ragazzi molto gelosi durante l’adolescenza, da adulti diventano tranquilli se riescono ad acquisire maggiore sicurezza ed autostima.

Lo psichiatra e psicoterapeuta statunitense Frank Pittman nel suo libro “Bugie private. L’infedeltà e il tradimento dell’intimità”,  dice che la  gelosia preventiva in parte può essere spiegata dal fatto che solitamente le persone, mentre tendono a vedere se stesse come degli individui controllati ed affidabili, temono che il proprio partner possa perdere il controllo.

La gelosia reattiva: si manifesta come conseguenza  del  tradimento, presunto o reale,  del/la partner. 
Spesso la  reazione è eccessiva, ma dipende dalle circostanze e dal carattere della persona gelosa. Se si tratta di un “equivoco” i rapporti nella coppia riprendono con normalità, se invece l’adulterio è reale  lo shock è brutale.


La gelosia reattiva
« Ultima modifica: Settembre 10, 2013, 21:21:15 da dottorstranamore »

Micio93

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #67 il: Settembre 10, 2013, 12:57:32 »
Non vedo cosa c'entri l'autostima, a meno che la gelosia diventi davvero immotivata ed ossessiva. Lo stesso dicasi sul confronto: perché timore del confronto? Confronto con chi? Con l'eventuale amante del compagno? Se c'è amore: affetto + attrazione sessuale, c'è anche un desiderio sano di appartenenza  (non di possessività) e una richiesta di esclusività che protegge l'integrità dei sentimenti e dell'intimità della coppia. La gelosia è funzionale per proteggere la coppia. Non ho mai sofferto di gelosia retroattiva. Ma perché non ci chiediamo se la "gelosia  preventiva" non sia causata anche dall'ambiguità e scarsa chiarezza del partner? È sempre frutto dell'insicurezza del geloso? Se si ha il subdolo sentimento o sentore della "paura di perdere" la persona amata, non può essere perché sia proprio la persona amata a mandare segnali non rassicuranti coi suoi comportamenti, modi di fare, o nel dire cose e farne invece altre? Magari in un sottile reciproco "gioco" psicologico più o meno inconscio?

Una persona che ispira poca fiducia, sicurezza e chiarezza a chi dovrebbe amare, non ne vale minimamente la pena frequentare, se non c'è affinità e sopratutto complicità, un rapporto secondo me non può funzionare.

Micio93

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #68 il: Settembre 10, 2013, 17:13:40 »
Sono d'accordo, ma in questo caso se la cosa si protrae l'errore è in chi Ama che per bene suo dovrebbe metterlo spalle al muro e parlare chiaramente, senza accettare mezze risposte, o incerte.
Io dopo un mese in una situazione simile l'avrei già rimandato indietro, sopratutto se a parlare ed essere chiaro non ne è capace, non ne vale la pena.

Doxa

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #69 il: Settembre 11, 2013, 00:29:43 »
/3

Alcuni studi di psicologia sociale hanno cercato di definire dei parametri soglia per definire il confine tra gelosia normale e patologica. È” normale” se è occasionale e transitoria, se invece è quotidiana ed infondata, viene considerata  patologica. Coinvolge la personalità dell'individuo geloso e la sua relazione affettiva. Lo induce a  perdere il contatto con la realtà, a scambiare i sospetti per certezze; crea ansia, insicurezza, depressione, notevole disagio e difficoltà interpersonali.

Nel  “Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali”, noto anche con la sigla DSM (che deriva dal titolo dell'edizione statunitense “Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders”), il più utilizzato da medici, psichiatri e psicologi di tutto il mondo, sia nella clinica che nella ricerca, la gelosia patologica è classificata tra i deliri (DSM IV).   

La gelosia patologica può assumere varie forme, di solito comprese in tre gruppi, distinti in base alle caratteristiche espressive della gelosia.

Gelosia possessiva:  l’amore non può prescindere dalla gelosia “normale” e dalla reciproca possessività, ma l’ideologia del possesso (tu sei mia/mio) e la gelosia non debbono diventare dominanti in uno dei partner, né diventare elementi che inducono a  controllare l'altro, che finisce per sentirsi intrappolato, assediato e preferisce la fuga ad una situazione invivibile.

Gelosia Ossessiva: si manifesta con disturbi ossessivi-compulsivi.
Nella gelosia ossessiva i pensieri d’infedeltà del/la partner sono incoercibili; inducono a cercare  “segnali” o indizi del tradimento o della fedeltà  del compagno o della compagna. L’individuo ossessionato dalla gelosia   sottopone la moglie od il marito a continui interrogatori, guarda l’abbigliamento che lui/lei indossa, ecc..Il geloso ossessivo è consapevole delle sue esagerazioni ma non riesce a controllarle.   
 
Gelosia Delirante o paranoica: induce il soggetto  geloso alla convinzione dell’infedeltà del/la partner, anche se non è vero, perciò  tenta di far confessare l’adulterio al compagno o alla compagna ricorrendo , se necessario, alla coercizione ed alla violenza fisica. Talvolta il partner accusato, nella speranza di porre fine ad una situazione insostenibile, ammette anche l’inesistente tradimento, ma il/la delirante,  avuto/a la conferma delle sue certezze, intensifica la sua aggressività.

Il geloso  o la gelosa delirante immagina il suo rapporto di coppia in una situazione triangolare con l’altro/a.  Assilla con domande, allusioni, cerca prove d’accusa, si sofferma sugli sguardi, le coincidenze, e può diventare violento.

Doxa

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #70 il: Settembre 11, 2013, 07:58:29 »
Dite che io potrei diventare violenta?  ;D



Siiiii, “ce poi mette la mano sur foco”, dicheno a Roma.

La tua domanda ironica merita una risposta ironica.

Violenza deriva dal latino “violentia” (= forza eccessiva), ma tu sei così fragile, mansueta, mite, remissiva, docile, accondiscendente.

La tua “forza eccessiva” è forse  nel “bon ton”, eccelli nella comunicazione interpersonale.

L’ironia psicologica fu oggetto di studio dello psicoanalista Sigmund Freud: esaminò i modi e le circostanze in cui un soggetto diventa comico o può essere considerato tale. 

Micio93

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #71 il: Settembre 11, 2013, 22:08:27 »
Dici bene, "dovremmo commentarli" perché non basterebbe una sezione per intervenire e mettere a dura prova le tesi del dottore, anche perché in proposito (o quasi) vorrei capire meglio una cosetta, perché è alquanto bizzarra, come altre che ho letto (quali di un giapponese che si è sposato con una ragazza virtuale) comunque :

9 Gennaio 2011
Quando si dice “amore per gli animali”, c’è sempre qualcuno che esagera.

L’australiano Joe Guisio, 20 anni, ha sposato il suo cane, una femmina di labrador di nome Honey. La cerimonia (piuttosto elaborata e con diversi invitati) si è tenuta in un parco di Toowoomba, nella regione del Queensland, nella quale la cagna era agghindata con un mantello bianco.

uomo-cane

Guisio ha spiegato che è molto affezionato all’animale (ma il suo amore è “puramente platonico”, tiene a precisare), e l’idea gli è venuta perché – dato che alcuni amici stavano iniziando a sposarsi – voleva anche lui essere protagonista di una cerimonia. “Non è un matrimonio vero e valido”, mette le mani avanti il giovane, che sembra stia già affrontando le prime difficoltà di coppia, dato che Honey non gli abbaierebbe più come prima…

The Telegraph



http://notizie.delmondo.info/2011/01/09/uomo-sposa-il-suo-cane/#ixzz2ecHwCroF


Domanda : è Amore o soltanto zoofilia con una cagna?  ???

Doxa

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #72 il: Settembre 11, 2013, 22:37:35 »
Hai frainteso: la mia battuta precedente era auto-ironica. Sì, abbiamo un pò guastato il tuo thread dove con impegno e diligenza  discetti su questi argomenti, tuttavia a volte suscitano il desiderio di estendere l'argomento evidenziando altri punti di vista e di riflessioni, espresse anche con fervore. Micio ha accolto le mie riflessioni e mi ha saputo dare le risposte adatte. Non  volevamo rovinare di proposito il topic.  Sei  più propenso al monologo che al dialogo, alla comprensione e spiegazione accademica, razionale e asettica. Poi, certo, si spezza la continuità dei tuoi post; dovremmo  commentarli intervenendo in un'altra sezione.

Macché frainteso. Lo so che era scherzosa, perciò  nel precedente post ti ho risposto in dialetto romanesco e con ironia. Ho anche citato Sigmund Freud perché pensavo al suo saggio “Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio”, pubblicato nel 1905.

Per quanto riguarda la tua obiezione c’è da dire che molti psicoterapeuti hanno l’esperienza statistica di uomini che non tollerano l’infedeltà sessuale della partner, come nei rapporti occasionali; invece le donne temono di più il coinvolgimento amoroso dei compagni, perché possono essere indotti ad abbandonare la famiglia ed i figli.
Comunque per farti contenta ho corretto il post ed ho aggiunto  che tale teoria non è confermata dalle ricerche psicosociali, come quella pubblicata sulla rivista “Psychological Science”, la quale evidenzia che le due forme di gelosia non dipendono dal genere maschio o femmina ma dalla propria personalità , dal tipo di rapporto di coppia, dall’influenza di fattori socio-culturali.

Ho già detto nel passato che non considero “guastato”  il mio topic con interventi pertinenti. Perciò ben vengano le osservazioni, da parte di tutti.

Doxa

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #73 il: Settembre 11, 2013, 22:43:05 »
Micio, la "fauna" umana è complessa. E' difficile star dietro alle sue azioni.

Lo stravagante australiano ha cercato un modo per far parlare di sé. ::)

Doxa

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #74 il: Settembre 12, 2013, 00:13:28 »
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Nel 1922 Sigmund Freud fece pubblicare il suo saggio titolato: “Alcuni meccanismi nevrotici nella gelosia, paranoia e omosessualità”, in cui descrive tre forme di gelosia: gelosia competitiva o normale, gelosia proiettata, gelosia delirante.  Sebbene abbiano alcuni aspetti in comune si differenziano nella  modalità relazionale.

La gelosia competitiva, definita “normale”, è inseparabile dall’amore di coppia. Suscita frustrazione se la persona amata preferisce un altro partner;  induce  stati d’ansia,  afflizione.  Il soggetto si autocritica, si sente colpevole della possibile perdita del proprio compagno o compagna ed odia il presunto rivale, col quale si considera in competizione.   

La gelosia proiettata:  consiste nella proiezione sul/la partner del proprio desiderio  inconscio di infedeltà, e deriva dalle proprie esperienze concrete di adulterio, oppure da pulsioni che lo inducono al tradimento. 

La gelosia delirante: l’ho descritta in un precedente post, ma qui mi soffermo brevemente sulla teoria di Freud: l’individuo proietta la sua gelosia sul/la partner  per nascondere il suo desiderio omosessuale verso l’ipotetico/a rivale.  Questa  sua teoria è oggi  considerata incompleta od errata perché non esamina alcuni problemi  psicologici creati dal narcisismo.
Attualmente la gelosia delirante è denominata “delirio di gelosia”, presente in alcuni disturbi psicotici. L’individuo immagina e crede  vera l’infedeltà del/la partner, perciò può decidere di  perseguitare o aggredire  sia il compagno o la compagna sia il presunto/la presunta amante. 

Un altro tipo di gelosia è quella “utilitaristica”: riguarda individui che amano poco o  nulla il/la partner  e diventano gelosi solo  se c'è il pericolo di perderlo/a, perché  considerano il compagno o la compagna  un proprio possesso e non un individuo libero, capace di decidere e scegliere.
« Ultima modifica: Settembre 12, 2013, 00:17:00 da dottorstranamore »