Mi fate venire in mente una riflessione di qualche mese addietro tra amici a proposito di erotismo e pornografia, vi regalo un passo e soprattutto le parole di Anais Nin, esempio di grande letteratura erotica al femminile.
In genere si pensa che sia l'erotismo, e non la semplice pornografia, a scatenare le fantasie sessuali più potenti. In realtà, se c’è qualcosa che ruba i sogni delle persone, cristallizzando il loro immaginario erotico e congelando qualsiasi estrosa fantasia, è proprio la pornografia, con le sue storie tutte uguali e quelle scene che, nel tempo, deludono sempre più spesso le aspettative delle persone, costringendole a cercare nuove produzioni.
Ogni nuova offerta di materiale pornografico dopo i primi cinque minuti è già vecchia: i protagonisti del porno si somigliano tutti, fanno tutti più o meno le stesse cose, i loro organi sessuali sembrano pezzi di carne esposti al mercato. Ed i sogni, le fantasie, l’emozione dell’incontro con l’altro ? Tutto azzerato ai minimi termini, alla semplice raffigurazione esplicita di soggetti erotici a scopo commerciale per chi produce, voluttuario per chi consuma. L’intento artistico in queste produzioni proprio non c’è. Pornografia del resto è una parola che viene dal greco (‘porneia’- prostituzione e gràphein- scrivere) e rappresenta il sesso senza sentimenti, quello che si fa con le prostitute, in incontri occasionali, impersonali, spesso violenti. Tutto viene descritto nei particolari o mostrato allo zoom delle telecamere in maniera talmente iperrealistica da sconfinare nell’assurdo, come quando un pene in primo piano occupa un intero schermo perdendo le sue reali caratteristiche e diventando una sorta di moderno totem. La scrittrice Anais Nin, che per bisogno di denaro, era stata costretta a scrivere di pornografia, racconta, ad esempio, che tale attività era diventata per lei una strada verso la santità, invece che verso la dissolutezza. Diceva la Nin: II sesso perde ogni potere quando diventa esplicito, meccanico, ripetuto, quando diventa un’ossessione meccanicistica. Diventa una noia non mescolarlo all’emozione, all’appetito, al desiderio, alla lussuria, al caso, ai capricci, ai legami personali, a relazioni più profonde che ne cambiano il colore, il sapore, i ritmi, l’intensità. L’ esame al microscopio dell’attività sessuale, con l’esclusione degli aspetti che sono il carburante che la infiamma (componenti intellettuali, fantasiose, romantiche, emotive) tolgono al sesso la sua struttura sorprendente, le sue trasformazioni sottili, i suoi elementi afrodisiaci. Il mondo delle sensazioni in questo modo appassisce, muore di fame. La fonte del potere sessuale è la curiosità, la passione: il sesso non prospera nella monotonia. Senza sentimento, invenzioni, stati d’animo, non ci sono sorprese a letto. Il sesso deve essere innaffiato di lacrime, di risate, di parole, di promesse, di scenate, di gelosia, di tutte le spezie della paura, di viaggi all’estero, di facce nuove, di romanzi, di racconti, di sogni, di fantasia, di musica, di danza, di oppio, di vino…"
Trovo meravigliosa questa definizione della Anais Nin. A questo punto se vogliamo una relazione con l'altro, ripeto se la vogliamo allora dobbiamo allinearci e condividere l'erotismo. Quanto a me, oggi guardo alla vita con desiderio ed erotismo, con passione e amore perché è questa la lettura più giusta.