Autore Topic: Il rimorso  (Letto 640 volte)

Serpico61

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Il rimorso
« il: Settembre 21, 2011, 19:18:54 »
Il rumore si ripete per la terza volta, quello che all'inizio sembrava un tipico fruscio in una casa immersa nel silenzio notturno ora è più vicino, sembra "vivo" Egli si alza a sedere sul letto, la sveglia al quarzo gli dice che le tre sono passate da due minuti. Il chiarore proveniente dalla strada è sufficente a non fargli accendere la luce della lampada, resta immobile scrutando la stanza palmo a palmo con l'udito teso sino allo spasimo. Nulla. Lentamente si lascia scivolare di nuovo verso il cuscino e quelle ore di riposo che da troppo tempo gli mancano, lasciandolo spossato per il resto della giornata. " Fssssss " Questa volta si alza di scatto, in un attimo impugna la stampella che usa ormai da due settimane, dal giorno " del fatto ". Con la fronte madida di sudore inizia a perlustrare il piccolo monolocale, zoppica ancora vistosamente e ciò ingigantisce la sua paura e la sua rabbia. Perlustra ogni angolo, ogni anfratto dello squallido appartamento, quando si china la gamba gli provoca acute fitte che gli mozzano il fiato. Dopo circa una decina di minuti si convince ormai d'aver sognato, il "rumore" non s'è più ripetuto, in casa non c'è nessuno, cercando di moderare il respiro torna lentamente verso il letto. Appoggiata la stampella al muro scrostato scosta la coperta.. "FSSSSSSS" Un enorme serpente, un mostro orribile che sembra uscito dagli inferi lo fissa con due occhi ardenti come braci, paralizzato dal terrore osserva quel viso ripugnante avanzare, vede le fauci aprirsi, un odore fetido uscire da quella bocca spalancata....buio.....La sveglia segna le cinque, a fatica egli apre gli occhi e con uno sforzo tremendo cerca di scendere dal letto, il suo piede tocca qualcosa di freddo e duro, la bottiglia di vino a poco prezzo è vuota, con un calcio l'allontana per prendersi poi la testa tra le mani " Per quanto ancora mio dio...non ce la faccio più " Le sue mani aprono il cassetto del comodino, egli ne estrae un ritaglio di giornale " DUE GIOVANI FIDANZATI FALCIATI DA PIRATA DELLA STRADA, AVEVANO 19 E 18 ANNI " recita il titolo....Grosse lacrime scendono dal volto devastato dall'alcol, inizia quindi a distruggere lentamente ma metodicamente il foglio, rimette i pezzettini nel cassetto e afferra il cellulare, gli rispondono al secondo squillo " Polizia, chi parla? "

nihil

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Re: Il rimorso
« Risposta #1 il: Settembre 21, 2011, 21:40:45 »
Molto drammatico. Al rimorso non si sfugge, nemmeno diventando consapevoli dei propri errori, al massimo ci si convive. ahuh

presenza

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Re: Il rimorso
« Risposta #2 il: Settembre 21, 2011, 22:58:01 »
Leggendo mi è venuto in mente l'incidente al quale ho assistito qualche settimana addietro: una donna ha investito con la sua Megane un uomo che camminava per strada, e i medici dell'ambulanza al momento del soccorso hanno solo potuto rilevare il decesso di quell'uomo. Ancora oggi, a distanza di giorni, continuo a pensare a quella donna, mi chiedo come starà, cosa proverà ogni momento della sua giornata al solo pensiero di aver "ucciso" un uomo, avere negato una vita e trascinare questa realtà come peso eterno, avere nelle orecchie il tonfo di quel corpo sulla carrozzeria della propria macchina... che pensieri aveva prima di investire quell'uomo, e così assordanti da non permetterle nemmeno la vista chiara e limpida della strada, e tali da renderla un'automa in preda a se stessa, al punto da prendere in pieno il corpo di quell'uomo. 

chospo

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Re: Il rimorso
« Risposta #3 il: Settembre 23, 2011, 14:41:49 »
Stupendo, mi ha strappato anche qualche brivido  dharmas

nihil

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Re: Il rimorso
« Risposta #4 il: Settembre 23, 2011, 14:46:27 »
già, si ragiona sempre dalla parte della vittima, ma essere colpevoli è lacerante. ahuh