Il polo Tattile Multimediale di Catania è il primo centro polifunzionale in Europa dedicato all’integrazione di ciechi e ipovedenti che sabato 15 marzo alle ore 10.00 sarà inaugurato nella città dell’Etna.
Oltre allo show-room, nei duemila metri quadrati del Polo tattile multimediale di Catania si trovano riuniti: il Museo tattile con le più celebri opere d’arte da toccare, il Bar al buio (dove il non vedente diventa guida per il vedente), l’internet cafè con barra Braille e il giardino sensoriale oltre alla grande biblioteca della Stamperia Braille con la sua ricchissima offerta di volumi in Braille, Large print e audiolibri.
Museo tattile
Accarezzare la Venere di Milo? Da oggi sarà possibile grazie al Museo compreso nel Polo tattile multimediale di Catania. L’educazione al bello dei disabili della vista – ma anche di quei vedenti intenzionati a sperimentare una muova maniera di apprezzare l’arte, toccandola – potrà passare, oltre che dalla copia della statua greca custodita nel Louvre, anche dall’abbraccio alla Venere dei Medici, o al Discobolo. Tra gli altri pezzi, tutti completati da targhette in Braille, che compongono il Museo Tattile di Catania, troviamo, nella sezione Rinascimento, il Busto del Cristo Crocefisso di Donatello, e, di Michelangelo, la testa del David, il Mosè e l’Aurora. Nella sezione Neoclassica, ecco la Testa di Medusa di Antonio Canova, la Psiche Abbandonata di Pietro Tenerani, ma anche il bozzetto che ritrae il musicista catanese Vincenzo Bellini. Fin qui non molto di diverso rispetto agli altri Musei aptici (ossia in cui si “vede” con il tatto) di altre parti d’Italia, come il Museo Omero di Ancona, o del mondo, come il Museo di Madrid, con i modellini dei maggiori monumenti europei. Ma nel Museo Tattile catanese saranno esposti i plastici dei Templi di Agrigento, del vulcano Etna, del Castello Ursino, della chiesa catanese di San Giuliano – molti realizzati nel laboratorio della Stamperia – in una galleria di monumenti siciliani che sarà sempre di più arricchita. Il progetto è infatti quello di creare libri in nero/Braille dedicati agli splendidi monumenti isolani da abbinare a una mostra permanente con perfette ricostruzioni di questi autentici trionfi architettonici – non dimentichiamo che il barocco fiorito del Val di Noto è stato dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità – riprodotti in scala tridimensionale. I visitatori del Museo Tattile “vedranno” il monumento attraverso il tatto, e per questo è essenziale un’assoluta fedeltà che passa non soltanto da una minuziosa ricostruzione delle forme, ma anche dalla scelta dei materiali, che devono offrire una sensazione tattile simile a quella reale.
IL GIARDINO SENSORIALE
Paese del silenzio e dell'oscurità è il titolo di un documentario del 1971 del grande regista tedesco Werner Herzog, che narra la storia di una donna sordo-cieca, Fini Straubinger. Il momento più toccante del film è quello dello scatenarsi di emozioni durante la visita di un gruppo di sordo-ciechi a un grande giardino botanico al coperto.
In Italia esistono già alcuni giardini dedicati ai non vedenti. Quello di Villa Borghese a Roma, per esempio. Il Giardino sensoriale del Polo tattile multimediale di Catania ha però due peculiarità: il tipo di essenze scelte, tipicamente isolane, e il percorso, innovativo perché basato sui principi della condizione di non riposo.
Tra le piante del Giardino catanese troviamo il carrubo, l’ulivo, il mandorlo, l’arancio e il limone, la palma e l’alloro, il corbezzolo, il cedro mani di Buddha, e ancora la ginestra e il mirto, il pittosporo e il viburno e poi diversi tipi di profumatissimi gelsomini – se ne contano, in natura, 250 specie diverse, e le più odorose sono quelle siciliane -, tantissimi tipi di fiori ed essenze profumate: menta, salvia, timo e melissa.
Ogni pianta è facilmente individuabile per una targhetta in nero/Braille che comprendono anche informazioni sulla specie e il tipo.
Per quanto riguarda il tipo di percorso, studiato appositamente dagli esperti del Polo multimediale tattile (il brevetto è poi stato donato all’Uici nazionale), come detto, si basa sulla cosiddetta “condizione del non riposo”: le mattonelle tattilo-plantari sistemate in modo da tracciare un sentiero, sono fatte in modo da non consentire mai un perfetto equilibrio. Ciò fa sì che la persona non possa mai uscire per errore o distrazione dal percorso, ma sempre e solo per volontà.
Comunque, anche il non vedente potrà lasciare il sentiero tattile, inoltrandosi nel manto erboso, tra le piante, perché il giardino è stato appositamente attrezzato con segnali d’attenzione che consentono anche una passeggiata sull’erba.
Il Giardino sensoriale è completato da un gazebo e da una fontana “musicale”, in cui i giochi d’acqua producono suoni armonici e gradevoli.
Il Giardino è aperto alle visite, perché vuole rappresentare un ulteriore punto d’incontro e d’integrazione tra vedenti, ipovedenti e non vedenti.
LA STAMPERIA
La Stamperia Regionale Braille dell’Uic, istituita a Caltanissetta con la legge regionale 52 del 1978 e trasferita a Catania nel 1997, è oggi una Onlus la cui attività è sostenuta principalmente dalla Regione Siciliana, con i contributi della legge regionale 4 del 2001. Vi lavorano trenta persone con un indotto di altre trecento. La sua mission è quella di contribuire all’integrazione sociale e culturale di non vedenti e ipovedenti attraverso la creazione di manufatti editoriali. Alla stamperia è annessa una vasta Biblioteca composta da cinquemila volumi in Braille e un migliaio di audiolibri, anche in supporto mp3. Nella biblioteca vi è anche una sezione di testi a stampa dedicati alle questioni riguardanti la disabilità visiva. Il core business della Stamperia è rappresentato dalla trascrizione e produzione di testi scolastici e/o culturali in Braille (il metodo di scrittura/lettura tattile per non vedenti), in large print (testi personalizzati con caratteri e immagini ingranditi a seconda del residuo visivo dell’ipovedente che ne ha fatto richiesta), o anche attraverso la registrazione vocale su supporti magnetici e in formato elettronico per l’ascolto per sintesi vocale o per lettura attraverso un display Braille. La Stamperia produce anche diverse testate giornalistiche in Braille tra cui: • Braille 2000, mensile con un disegno in rilievo che riproduce l’evento più importante del mese (da quest’anno il disegno sarà colorato) • Magic Box, rivista per bambini di età compresa fra i sei e i 10 anni unica in Italia per l’alternanza di testo e immagini in rilievo • Carta Giovane, mensile stampato in braille e nero per ragazzi dai 12 ai 16 anni • Scienze.dot, rivista a carattere scientifico Negli ultimi anni, specifici investimenti, in particolare nel settore delle risorse professionali e della più moderna tecnologia, e l’elevato grado di specializzazione raggiunto dagli operatori, hanno consentito alla Stamperia di sperimentare, attraverso tecniche innovative, testi tattili per bambini non vedenti e per adulti che assommano più disabilità, e nuovi prodotti editoriali destinati a questi target. Ciò perché il processo di integrazione dei non vedenti può realizzarsi soltanto ampliando il numero e la qualità degli strumenti di formazione e di crescita culturale. Così, investendo nella realizzazione di nuovi formati editoriali quali la stampa congiunta nero/Braille - che consente sia al non vedente che al vedente di usare lo stesso libro – ci si avvia verso una più completa integrazione.
L’INTERNET CAFE’
Internet può essere uno straordinario strumento di apprendimento non soltanto per gli ipovedenti ma anche per i ciechi, grazie a particolari supporti come la barra Braille e gli screen reader , programmi che effettuano una sintesi vocale del contenuto di una pagina web “leggendolo” all’utente. Per questo motivo all’interno del Polo tattile multimediale di Catania sarà presente un Internet café con alcuni pc collegati alla rete e dotati di barra Braille e screen reader. Il primo Internet cafè nacque nel 1994 a Londra: Cyberia si chiamava, e aveva dieci pc e quattro macchine per caffé. Oggi esistono 4208 Internet Café in 141 Paesi nel mondo. Il maggior numero è in Europa (1575), con la Gran Bretagna (307) a guidare la classifica delle nazioni seguita da Germania (189) e Francia (149). In Italia ci sono 103 Cybercafè, ma quello di Catania sarà il primo fruibile anche dai non vedenti, a somiglianza del No See Café, primo Internet point per non vedenti, nato nell’ottobre del 2002 in Cile, nella Biblioteca Central para Ciegos. Un grande impulso alla fruizione del web da parte dei disabili visivi è venuto dopo la costituzione da parte dell’Uici dell’Osservatorio siti internet (Osi), nato con il compito di valutare il grado di accessibilità dei siti web da parte di ipovedenti e ciechi e battersi affinché questi possano offrire informazioni e servizi a tutti seguendo i dettami della Legge Stanca (4/2004), che obbliga le pubbliche amministrazioni a rendere i propri siti pienamente accessibili. Già nel 2000 l’Uici raccolse numerose segnalazioni di inaccessibilità ai siti web a causa del crescente utilizzo del linguaggio grafico utilizzato per l’allestimento dei siti internet, che risultavano non identificabili dalle sintesi vocali o altre strumentazioni adottate dai disabili della vista per effettuare la navigazione.
FRAMMENTI DI LUCE
Frammenti di luce è il nome dello show room, unico in Italia e tra i pochissimi nel mondo – ne esistono soltanto a Parigi, New York e Londra – in cui i ciechi potranno conoscere e acquistare tutti i presidi tecnologici, importati o prodotti in loco in un apposito laboratorio di ricerca, avvalendosi così dei più moderni ausili per l’autonomia, informazione e crescita culturale.
E’ ovvio che l’apprendimento per i disabili visivi avviene attraverso canali differenti da quelli di chi vede. Ciò che per il vedente avviene per sintesi, per il non vedente avviene per analisi: il primo, entrando in una stanza, con un colpo d’occhio “fotografa” l’ambiente che lo circonda, il secondo necessita di una esplorazione tattile che, soltanto dopo qualche tempo gli consentirà una “visione d’insieme”, peraltro non paragonabile a quella del vedente. Occorre dunque produrre strumenti che consentano di avvicinare la percezione aptica, ossia tattile, alla cosiddetta visione retinica, tipica dei vedenti.
Nel laboratorio di ricerca di Frammenti di luce si provvederà dunque a sperimentare e produrre materiale tiflodidattico e tiflotecnico specifico, come mappamondi, carte geografiche, dispositivi necessari per la lettura dei testi, tavolette per la scrittura in Braille, sussidi per la matematica, giochi istruttivi per la percezione dei bambini. Nello show room sarà poi esposto tutto quanto la tecnologia crea per l’autonomia dei non vedenti, onde consentire la conoscenza continua di tali materiali agli insegnanti, ai genitori e ai disabili visivi.
Una scommessa, visto che mantenere un laboratorio permanente di questo tipo è dispendioso – soprattutto per l’alto costo dei prototipi - e complicato, ma l’ormai tradizionale impegno nell’innovazione del gruppo di lavoro in possesso di uno specifico know- how e i brevetti che cominciano a susseguirsi, fanno ben sperare.
Frammenti di luce sarà strutturato secondo le nuove tendenze manageriali, per processi, valorizzando le differenti esperienze e coinvolgendo il non vedente e l’ipovedente in tutte fasi.
Per concludere, in un mondo che privilegia le immagini, una struttura come questa contribuirà certamente a ridurre l’enorme gap fra vedenti e disabili visivi.
IL BAR AL BUIO
Il primo Bar al buio della Sicilia – è stata già annunciata la nascita di un altro, a Palermo – segue l’esperienza del Cafènoir di Milano, con lo straordinario successo di questo esperimento di integrazione tra vedenti e non vedenti che passa attraverso un’inversione dei ruoli: sarà il non vedente a fare da “guida nel buio” al vedente. un processo che fa crollare lo stereotipo sociale del “diverso”.
Tutto nacque nel 1988, a Francoforte, in Germania, dall’idea di un giornalista, Andreas Heinecke, che, a contatto con un cieco affiancatogli per un periodo di formazione professionale, ideò “Dialogo nel buio”, un percorso completamente privo di luce compiuto sotto la guida di un cieco e che ebbe il risultato di ridurre paure e preconcetti dei vedenti nei confronti della cecità. Nel percorso era compreso anche un Bar al buio, che finì con il diventare il nucleo centrale dell’esperimento.
Il viaggio all’interno di un Bar al buio – così come è stato progettato per il Polo tattile multimediale di Catania da Pino Nobile - per un vedente è certamente una sfida emozionante: fin dal momento in cui, in penombra, si giunge alla cassa e si ritira lo scontrino in Braille. Poi è il buio totale.
Si entra con la convinzione che il bastone che ci è stato consegnato sarà l’unica arma di difesa per evitare di andare a sbattere contro un qualunque ostacolo celato dalle tenebre. Ma in poco tempo ci si rende conto di come in realtà sia davvero l’unica cosa di cui si può fare a meno. E si comincia come a nuotare in questo mondo sconosciuto fatto di voci e odori, di risate e sensazioni tattili.
In quel buio pesto, all’inizio, quasi non si riesce a rimanere in equilibrio, fin quando le voci non ti restituiscono l’orientamento: si impara a percepire ciò che ci circonda e nasce con gli altri una complicità, si aiuta ma soprattutto ci si fa aiutare, fidandosi. Riconoscendo al non vedente - mentre si rimane lì a bere qualcosa, chiacchierando del più e del meno – la sua superiorità in quell’elemento estraneo, in cui è il vedente il diversamente abile. Sarà infatti il non vedente a a versarci, con naturalezza, da bere, o a riconoscere con facilità le monete per pagare il conto.
D’altra parte, soltanto vivendo un’esperienza emozionante come questa coloro i quali hanno il dono della vista potranno comprendere che appieno il significato dell’espressione diversamente abile.
Foto di Antonio Parrinello
Stamperia Regionale Braille
Polo Tattile Multimediale
Via Etnea, 602 - 95125 Catania Sì visita su prenotazione tel.095 500177
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