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Edmond Rostand e il suo Cirano, suggeritore d’amore

Pubblicato il 31-03-2008


Edmond Rostand, grande drammaturgo francese, nacque a Marsiglia 140 anni
addietro il 1 Aprile del 1868  e morì a Parigi il 2 Dicembre del 1918. E’
l’autore del famoso e indimenticabile “Cyrano de Bergerac”, commedia eroica
post-romantica ambientata nella Francia delle «dame preziose» e dei «cavalieri
guasconi» del XII secolo, e dedicata a Cirano, uno spadaccino scorbutico e
complessato a causa di un enorme nasone, che dietro l’apparenza grottesca e gli
atteggiamenti tracontanti nasconde un cuore sentimentale di poeta appassionato.
Egli riceve numerosi sberleffi per questo scherzo della natura ma
autoironicamente sa prendersi gioco del suo naso: «E’ una montagna, un picco, un
promontorio!... Ma che dico un promontorio? E’ una penisola!... Guardami, amico
mio, e dimmi che speranza posso avere con questo naso! No, non mi faccio
illusioni... Credimi, è davvero triste, certe volte, sentirsi così brutti, così
soli...». Cirano è in preda a una passione travolgente per la bellissima e
intelligente cugina Rosanna: «Un pericolo mortale senza volerlo, dolcissimo
senza saperlo - una trappola della natura, una rosa moscata nei cui petali
l’amore tende agguati! Chi conosce il suo sorriso ha conosciuto la perfezione.».

Rossana ha però donato il suo cuore a Cristiano di Neuvillette, un cadetto
di Guascogna, giovane e bello ma scialbo e privo di spirito. Sotto il balcone
della fanciulla, Cirano diviene allora il suggeritore d’amore di Cristiano («Ti
presterò un po’ di eloquenza. Tu prestami il tuo fascino. E costruiamo insieme
un eroe da romanzo!»), proiettando la sua anima appassionata e facendo parlare
il suo poetico cuore. Con le parole di Cirano («Amante - non per sé - molto
eloquente»), Cristiano riesce a sedurre Rossana («Più tu mi prendi il cuore, più
lui mi cresce in petto.»); lo spadaccino si fa poi da parte affinché il bel
giovane riceva il suo bacio d’amore: «Che strana sensazione! Un bacio - l’amore
pranza e io, come Lazzaro, raccolgo le briciole nel buio. Ma sì, sento che un
po’ di questo bacio mi appartiene, perché su quelle labbra Rossana bacia le
parole che ho detto io...».
Cirano e Cristiano devono partire per
contrastare l’assedio di Arras, e Rossana affida Cristiano alla protezione del
cugino, il quale continua nell’opera di seduzione dettando le lettere toccanti
che il cadetto invia a Rossana. Pian piano, Rossana sente trasformarsi il suo
amore in qualcosa di più alto e spirituale: non ama più Cristiano per la sua
bellezza ma per la sua anima (prende, in realtà, ad amare Cirano). Cristiano si
accorge di questo mutamento e decide di confessare tutto a Rossana ma viene
colpito a morte prima che possa farlo; Cirano resta allora accanto a Rossana che
si è ritirata in convento e soltanto dopo 15 anni, quando egli stesso è stato
ferito gravemente (colpito da un tronco lanciato dall’alto a tradimento) - in
pieno delirio - troverà il coraggio di confessare il segreto sentimento alla
donna tanto amata (che a sua volta capirà di averlo sempre amato) e, morente,
riceverà finalmente quel bacio d’amore tanto agognato, che è «un apostrofo rosa
tra le parole “t’amo”».

Di Silvia Iannello


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