Recensioni libri

Charles Darwin, evoluzionismo e letteratura

Pubblicato il 13-02-2009


Charles Darwin, evoluzionismo e letteratura

Il 12 febbraio di duecento anni fa, nel 1809, nasceva a Shrewsbury il biologo-zoologo britannico Charles Darwin, che sconvolse il mondo intero col suo libro “L’origine della specie per selezione naturale” (1859) e con la sua teoria dell’evoluzione della specie attraverso la selezione degli individui più adatti alla sopravvivenza per mezzo di variazioni trasmesse ai discendenti e quindi ereditarie (egli non conosceva ancora le leggi della genetica). La sua teoria, in modo inquietante, sembrò dimostrare la discendenza dei primati, e quindi dell’uomo, da un comune progenitore (l’ipotesi fu approfondita in “L’origine dell’uomo e la selezione sessuale” del 1871).
Il padre medico lo avrebbe voluto medico o ecclesiastico ma Charles, che amava gli insetti e gli uccelli, inizialmente frequentò Medicina all’università di Edimburgo (che lasciò a metà) quindi completò Scienze in quella di Cambridge; durante una spedizione cartografica sulla nave Beagle rimasta in giro per il Sud America per 5 anni, raccolse fossili e organismi viventi completamente sconosciuti alla scienza, avendo modo di notare le somiglianze degli esseri che vivevano nelle stesse aree geografiche. Darwin era un uomo religioso ma perse poi la fede nell’esistenza di un disegno superiore e nella benevolenza divina, dinanzi ai suoi studi scientifici e all’esperienza della brutalità dell’uomo e della Natura (fu soprattutto colpito dall’ingiusta morte dei figli: ne perse tre in tenera età).
Il primo libro uscì nel 1859 - si celebrano quindi anche i centocinquanta anni di questa opera rivoluzionaria, la cui prima edizione di quasi 1300 libri andò esaurita in due giorni - in piena epoca vittoriana, iniziata nel 1837 con la salita al trono della Regina Vittoria e desiderosa di rompere con le tradizioni, nella quale vivaci erano le polemiche tra creazionisti ed evoluzionisti.
L’accettazione della teoria darwiniana creò nell’uomo vittoriano tensioni e lacerazioni che, unite alle contraddizioni del tempo e al venir meno dei saldi principi della fede cristiana nelle conoscenze scientifiche, contribuirono non poco a porre le basi di quella tendenza al dubbio, di quel disorientato pessimismo, di quel naturalismo impersonale (accompagnato da un senso sconfortato della vita e segnato dalla cieca fatalità della Natura e del Destino oltre che dalla furia incontrollata delle passioni) che furono condivisi da molti intellettuali del tempo.
Darwin fu sempre molto considerato in ambito scientifico per la serietà dei suoi studi e dei suoi lavori scientifici: nel 1838 entrò a far parte della Royal Society e nel 1878 dell’Académie des Sciences in Francia. Dopo la morte avvenuta il 19 aprile del 1882 a Downe nel Kent, fu seppellito nell’Abbazia di Westminster, accanto al grande Newton.


Di Silvia Iannello


Torna alla pagina delle news