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Il centenario dalla morte di Salgari

Pubblicato il 27-01-2011


Nell'anno in cui ricorre il centenario della morte di Emilio Salgari (morto suicida il 25 aprile 1911),
Verona, citta' natale di Salgari, dara' il via alle manifestazioni celebrative del primo centenario della morte. Il primo appuntamento si terra' alla Biblioteca Civica veronese venerdi' 28 gennaio, alle ore 18. Saranno presenti Paco Ignacio Taibo II, lo scrittore Pino Cacucci, nelle vesti di traduttore dell'autore spagnolo e di vincitore del Premio Letterario Emilio Salgari 2010, e lo scrittore Luca Crovi, conduttore della fortunata trasmissione di Radio 2 ''Tutti i colori del giallo''.

Emilio Salgari nacque a Verona nel 1862, morì a Val San Martino (Torino) nel 1911. Iniziò presto il mestiere di giornalista, per indirizzarsi a quella di narratore di romanzi d'avventure. Ottenne enorme successo con i suoi libri, ma rimase sempre afflitto da ristrettezze economiche. Morì suicida.
Salgari fu narratore energico. Suggestionato dai romanzi di Verne, Sue, Dumas sr, ha scritto un'ottantina di romanzi e circa 150 racconti. Il suo pubblico era quello dei ragazzi e degli adulti desiderosi di conoscere luoghi esotici e lontani. Era un lettore onnivoro di tutto ciò che poteva alimentare la sua fantasia, e nonostante questo non si spostò mai fuori fisicamente dai confini della sua regione.
La sua opera ha avuto notevole successo per tutto il Novecento, e numerose sono state le trasposizioni cinematografiche e televisive. Alcuni dei suoi romanzi possono essere raccolti in "cicli": quello dei corsari: Il Corsaro Nero (1899), Jolanda la figlia del Corsaro Nero (1905); quella dei pirati: I misteri della Jungla nera (1895), I pirati della Malesia (1896), Le tigri di Mompracem (1901), Sandokan alla riscossa (1907) ecc.
Salgari è stato ignorato da diverse generazioni di critici, e solo dopo il 1960 ha cominciato, molto timidamente, ad apparire nelle storie letterarie.
Salgari fu un rinnovatore della letteratura italiana per ragazzi. La sua lettura è stata fondativa per diverse generazioni di lettori italiani. Salgari ha uno stile approssimativo, e le edizioni dei suoi libri hanno sempre ricomposto alla benemmeglio i romanzi originari operando accorti tagli editoriali e ricuciture. I sentimenti su cui fa leva sono elementari: l'onore, l'amicizia, la vendetta. la protezione dei deboli ecc. A sorreggere carenze formali e ingenuità psicologiche interviene la sua immaginazione fervidissima, i personaggi dall'eroismo esaltante, gli intrecci ricchi di azione. Le ambientazioni poi, sempre fortemente esotiche, erano studiatissime e tali da costituire un vero e proprio insegnamento geopolitico e geoantropologico alla massa dei lettori italiani alle prese con forti indici di analfabetismo e ignoranza.

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