Si è spento ieri (9/12/2005) Robert Sheckley, uno
degli autori più di culto della fantascienza mondiale.
Il 76enne newyorkese era stato colpito da aunerisma
celebrale circa tre settimane fa, mentre si trovava a
Kiev (Ucraina) per partecipare alla
SciFi-Computer-Week. Dopo il rientro in patria e il
ricovero in una clinica di Poughkeepsie (N.Y.),
sembrava potesse riprendersi, ma una ricaduta gli è
stata fatale.
Sheckley, considerato uno degli esponenti di spicco
della fantascienza sociale degli anni Cinquanta e
Sessanta, ci ha donato atroci e in parte profetiche
antiutopie come "La decima vittima", "Il prezzo del
pericolo" e "Il viaggio di Joenes". In quest'ultimo
romanzo (scritto nel '62) attacca impietosamente le
istituzioni dell'establishment, anticipando le
paranoie che caratterizzano la vita di oggi: la
freneticità degli oggetti che ci travolge, il dolore
del sapersi numeri e non entità umane, il tracollo a
fronte dell'incedere spietato dei mostri del consumo.
E in "Computer Grand-Guignol" raccontò una storia di
intelligenze artificiali che si comportano come
divinità capricciose e hanno poi bisogno dello
psicanalista...
Il cognome Sheckley è un'americanizzazione di
Shekowsky. Lo scrittore era nato infatti - nel 1928 -
da padre polacco e madre lituana. Cominciò a
pubblicare nel 1952, e numerosi suoi racconti erano
ambientati a New York, sua città da sempre.
A lui si deve, tra le altre cose, la teorizzazione
dell'invenzione dell'"alienometro", uno strumento
usato per misurare il grado di sanità mentale dei cittadini.
Di Frank O'Brain
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